Apatia, demotivazione e pigrizia
Buonasera.
Sono qui perché prima di ricorrere all'aiuto di uno psicologo, sono veramente curioso di vedere se effettivamente il web può essere d'aiuto in determinati casi! Io ho una vita normalissima, frequento il primo anno di università, ho tanti amici e due genitori meravigliosi. Da circa 6 mesi però, dopo aver fatto l'esame di maturità, provo strane sensazioni. Tutto è iniziato a Luglio, quando non riuscivo ad aprire i libri per prepararmi ai test di medicina. Ho passato un'estate a piangere e a deprimermi perché non riuscivo neanche ad impegnarmi per raggiungere quello che è un sogno che ho sin da bambino. Ovviamente non sono entrato e ho dovuto ripiegare su un'altra facoltà, che io sto veramente odiando, per cercare di guadagnare qualche esame per poi convalidarlo l'anno prossimo a medicina ( sempre che riesca ad entrare...). Non ho mai avuto problemi a scuola, sono sempre andato bene, impegnandomi poco, è vero, ma riuscendo sempre a ottenere risultati più che discreti. Ora, da quando sono in questa facoltà, non riesco proprio ad aprire i libri. Pigrizia? Forse. Ma io, per il mio modesto parere, credo che la pigrizia si sconfigga se il motivo per cui ci si alza dal letto è così forte. Il problema di cui vi voglio parlare è proprio questo. Io vedo il mondo grigio, non c'è nulla che abbia colore per me. La stessa medicina mi attira, si, ma non così a fondo da farmi alzare la mattina e spaccare il mondo. Allora non voglio fare veramente medicina? Non credo, perché qualsiasi altra cosa io guardi, non mi interessa. Una ragazza? Non mi interessa. Studi di altro genere? Non mi interessano. Il lavoro? Non mi interessa. L'unica cosa che mi fa calore sono i miei genitori, due persone che si sono svenate per darmi forse di più di quanto io meriti e verso le quali io mi sento solo una misera sanguisuga che prosciuga esclusivamente i loro soldi senza dare loro nulla in cambio. Sto impazzendo. Starei tutto il giorno sul letto a fissare il muro. L'unica cosa che mi da sollievo è uscire con gli amici e ritrovo la spensieratezza che avevo da bambino.
Per favore, aiutatemi. Più volte mi ha sfiorato l'idea di suicidarmi ( ci tengo a sottolineare sfiorato, ma non ho mai in alcun modo pensato di provarci ) perché mi sento un parassita, una persona inutile, a cui non va di fare nulla nella vita. Non ho motivazioni, non ho stimoli, non ho pathos verso nulla. Ho pensato più volte, ma mai fatto, di andare con una prostituta perché pensavo fosse inutile provarci con una ragazza, perché tanto un buco alla fine è solo un buco, sia che sia di una ragazza normale che sia di una prostituta ( ci tengo a precisare che ci sono state ragazze che ci hanno provato con me, ma, come detto prima, nessuna mi suscitava alcun tipo di emozione ). Io voglio spaccare il mondo, da cima a fondo, ma ultimamente non riesco neanche a studiare 3 pagine di un fottuto libro di chimica.
Grazie dell'attenzione e buona serata
Sono qui perché prima di ricorrere all'aiuto di uno psicologo, sono veramente curioso di vedere se effettivamente il web può essere d'aiuto in determinati casi! Io ho una vita normalissima, frequento il primo anno di università, ho tanti amici e due genitori meravigliosi. Da circa 6 mesi però, dopo aver fatto l'esame di maturità, provo strane sensazioni. Tutto è iniziato a Luglio, quando non riuscivo ad aprire i libri per prepararmi ai test di medicina. Ho passato un'estate a piangere e a deprimermi perché non riuscivo neanche ad impegnarmi per raggiungere quello che è un sogno che ho sin da bambino. Ovviamente non sono entrato e ho dovuto ripiegare su un'altra facoltà, che io sto veramente odiando, per cercare di guadagnare qualche esame per poi convalidarlo l'anno prossimo a medicina ( sempre che riesca ad entrare...). Non ho mai avuto problemi a scuola, sono sempre andato bene, impegnandomi poco, è vero, ma riuscendo sempre a ottenere risultati più che discreti. Ora, da quando sono in questa facoltà, non riesco proprio ad aprire i libri. Pigrizia? Forse. Ma io, per il mio modesto parere, credo che la pigrizia si sconfigga se il motivo per cui ci si alza dal letto è così forte. Il problema di cui vi voglio parlare è proprio questo. Io vedo il mondo grigio, non c'è nulla che abbia colore per me. La stessa medicina mi attira, si, ma non così a fondo da farmi alzare la mattina e spaccare il mondo. Allora non voglio fare veramente medicina? Non credo, perché qualsiasi altra cosa io guardi, non mi interessa. Una ragazza? Non mi interessa. Studi di altro genere? Non mi interessano. Il lavoro? Non mi interessa. L'unica cosa che mi fa calore sono i miei genitori, due persone che si sono svenate per darmi forse di più di quanto io meriti e verso le quali io mi sento solo una misera sanguisuga che prosciuga esclusivamente i loro soldi senza dare loro nulla in cambio. Sto impazzendo. Starei tutto il giorno sul letto a fissare il muro. L'unica cosa che mi da sollievo è uscire con gli amici e ritrovo la spensieratezza che avevo da bambino.
Per favore, aiutatemi. Più volte mi ha sfiorato l'idea di suicidarmi ( ci tengo a sottolineare sfiorato, ma non ho mai in alcun modo pensato di provarci ) perché mi sento un parassita, una persona inutile, a cui non va di fare nulla nella vita. Non ho motivazioni, non ho stimoli, non ho pathos verso nulla. Ho pensato più volte, ma mai fatto, di andare con una prostituta perché pensavo fosse inutile provarci con una ragazza, perché tanto un buco alla fine è solo un buco, sia che sia di una ragazza normale che sia di una prostituta ( ci tengo a precisare che ci sono state ragazze che ci hanno provato con me, ma, come detto prima, nessuna mi suscitava alcun tipo di emozione ). Io voglio spaccare il mondo, da cima a fondo, ma ultimamente non riesco neanche a studiare 3 pagine di un fottuto libro di chimica.
Grazie dell'attenzione e buona serata
[#1]
<< prima di ricorrere all'aiuto di uno psicologo>>
Gentile Utente,
in realtà, seppur via web, sta già ricorrendo all'aiuto di psicologi con questa richiesta di consulto...
Comunque, ciò significa che ha già preso in considerazione l'idea di rivolgersi ad un nostro collega di persona?
Concordo con Lei sul fatto che forse il problema non sia "medicina", ma che varrebbe la pena di allargare il campo da esplorare ed approfondire più aspetti della situazione, così da valutare l'entità di questa sorta di "anestesia emotiva" che la priva di mete e stimoli e comprendere come poter intervenire.
Cordialmente,
Gentile Utente,
in realtà, seppur via web, sta già ricorrendo all'aiuto di psicologi con questa richiesta di consulto...
Comunque, ciò significa che ha già preso in considerazione l'idea di rivolgersi ad un nostro collega di persona?
Concordo con Lei sul fatto che forse il problema non sia "medicina", ma che varrebbe la pena di allargare il campo da esplorare ed approfondire più aspetti della situazione, così da valutare l'entità di questa sorta di "anestesia emotiva" che la priva di mete e stimoli e comprendere come poter intervenire.
Cordialmente,
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.4k visite dal 18/01/2016.
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