Posso essere considerati abusi sessuali?

Gentili psicologi, vorrei sottoporvi una domanda a proposito di un argomento molto delicato, come avrete capito dal titolo.
Nella mia infanzia e adolescenza sono accaduti dei fatti spiacevoli che mi hanno condizionata moltissimo nella sfera emotiva e sessuale, ma mi sono sempre chiesta se fossi io troppo debole ad amplificarne le conseguenze (l'unica persona a cui in passato ho accennato questi eventi li ha un po' minimizzati) o se possano essere considerati, in effetti, degli abusi.

Ho deciso di cominciare dall'ultimo. All'età di 17 anni ho subito un'aggressione sessuale da parte di una persona a me cara. Mi è saltato addosso all'improvviso, mi ha tolto la moglietta (nonostante cercassi di respingerlo e di rivestirmi), mi ha messo le mani ovunque e ha iniziato a strusciarsi mentre mi teneva immobilizzata. Nel durante mi insultava. Non so se fra le sue intenzioni ci fosse quella di continuare con un rapporto completo, perché è stato interrotto dall'arrivo di un'altra persona, si è staccato subito e io mi sono rivestita.
L'ho raccontato a un'amica che ha detto "a tutte capita di subire molestie, prima o poi, una volta uno mi ha toccato il culo". Da allora non ne ho più fatto parola con nessuno.
Sono passati anni e il ricordo sfuma e si attenua. Mi dico che non è stato un tentato stupro, ma solo un approccio indesiderato. Non mi ricordo più dove fossero le sue mani, anche se mi sale un conato al pensiero indelebile della sua lingua sul mio seno. Ma più di tutto sono le offese, gli insulti, l'umiliazione, lo schifo che grondava dalle sue parole. Continuo a sentirle ogni volta che sono in intimità con un uomo.

Anche prima di allora faticavo a lasciarmi andare coi ragazzi. Ho avuto un'infanzia difficile e le persone di cui mi fidavo mi hanno sempre ferita. Tra queste il compagno di mia madre, anche se, che io ricordi, non ha mai abusato di me in senso sessuale. Mi chiedeva di toccarlo, di fargli dei massaggi (non in zone erogene), io non volevo farlo, ma lui mi costringeva con la minaccia che altrimenti avrebbe smesso di volermi bene. Se ancora ero riluttante, si arrabbiava. So che mi faceva anche il bagno, eppure non ho ricordi di quei momenti (ero abbastanza grande però). Sono così abituata a essere indulgente che giustifico lui e accuso me di essere una stupida mistificatrice, una debole con manie di protagonismo, una specie di giuda irriconoscente verso l'affetto di queste brave persone.

L'ultimo della lista, ma il primo in ordine cronologico, è mio zio. Ha sempre avuto degli atteggiamenti "sessualizzanti" nei miei confronti (battute, sguardi espliciti, discorsi di natura sessuale). Non ricordo nient'altro, a parte una telefonata a sfondo sessuale quando ero una ragazzina.

Tutt'oggi ho un'idea molto distorta del sesso e da bambina (7/8 anni) avevo fantasie sadiche esplicite che simulavo con le bambole. Ma non ricordo niente prima di allora, è possibile che abbia rimosso qualcosa?

Ma soprattutto, secondo voi sono abusi?
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
gentile ragazza non ha alcuna importanza etichettare i comportamenti che ha subito, ciò che conta è il senso di disagio che prova. Se certi comportamenti li ha subiti contro la sua volontà stiamo parlando comunque di violenza. forse è il caso di mettere, innanzitutto, ordine nei suoi vissuti ed è il momento di superare il senso di disagio che prova. Può essere necessario l'aiuto di un terapeuta.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
>>E' possibile che abbia rimosso qualcosa?"

Gentile utente,
quanto è rimosso è nel profondo (utilizzo il Suo approccio) e dunque insondabile.

Quello che importa oggi è l'ingombro che tali ricordi, ipotesi, immaginazione, occupano nella sua interiorità.
Ingombro che impedisce la normalità affettivo/sessuale dell'oggi.

Decidersi a guardarli "da vicino" può essere necessario per lasciarseli indieto, nel passato.
Ma da sola è difficile.

Condivido l'indicazione del Collega: "Può essere necessario l'aiuto di un terapeuta."



Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#3]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
Chiunque abbia subito abusi sessuali rimuove tutto il possibile perche' inconsapevolmente se ne sente responsabile.
Cio' e' validato dall'approccio psicodinamico a cui faccio riferimento.
La "colpa" dell'accaduto non la si attribuisce all'aggressore ma a se' stessi. E da li' il silenzio, il nascondersi, il vergognarsi.
Come ha notato queste emozioni non si dileguano nel tempo ma restano impresse nella propria sessualita' anche e soprattutto quando ci si approcci ad incontri "puliti" ove si vorrebbe che nulla possa turbare una sacralita' necessaria.
Il mio consiglio e' quindi di cercare di trovare la forza di rivolgersi ad una psicoterapeuta di approccio dinamico per elaborare l'accaduto e cercare di superare cio' che ancora la turba.

Coraggio! E auguri!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132