La scoperta della morte online"

Buona sera.
Poche ore fa ho scoperto che il mio ex "fidanzato" è morto. Una storia lunga 4 anni con tanti momenti belli e di sofferenza. Io avevo deciso che preferivo finire che stare così lontani, lui aveva tanti altri problemi dovuti principalmente alla depressione. Molto attaccato ai suoi genitori, il papá era morto poco prime che ci siamo conosciuti, la mamma Febbraio scorso.
Non sapeva quasì nessuno di noi, qualche collega (era dottore in un prigione) e basta.
L'ultimo nostro addio è stato nel periodo ( forse lo stesso giorno) in cui c'era scritto che è morto.ma ovviamente nessuno mi ha contattato, non ero nessuna nella sua vita, così è stato nella morte.
Ma penso che il mio ultimo addio ha contribuito e mi sento tanta tanta triste e in colpa.
In questi giorni l'avevo scritto, dicendogli che anche se era impossibile, lo amavo ancora e questo fatto, il fatto che stavo scrivendo af un uomo morto mi turba davvero tanto.
Chiedo gentilmente come posso fare io, nessuno, a superare questo terribile lutto.

Grazie.
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Dr.ssa Valentina Zanon Psicologo, Psicoterapeuta 23
Gentile Utente,

la perdita di una persona per noi importante ci porta inevitabilmente a ripercorrere tutte le tappe del percorso fatto insieme. Purtroppo non esistono soluzioni magiche o indolore per attutire la sofferenza. Il lutto richiede di essere attraversato, di essere concesso, di essere lasciato fluire.

Se il dolore dovesse prolungarsi nel tempo con un intensità tale da compromettere la sua quotidianità, sarebbe opportuno richiedere un consulto specialistico da uno psicologo. In alternativa forse potrebbe considerare di apportare un gruppo di auto mutuo aiuto per persone che stanno attraversando situazioni simili. Spesso, la possibilità di poter condividere la propria esperienza con altri consente di poter arrivare ad accettare l'inevitabilità del percorso.

Purtroppo niente e nessuno può variare il corso degli eventi. Il senso di colpa nasce spesso dall'idea di aver leso un altro per volontà o omissione. In entrambi i casi, possiamo davvero essere certi del danno inflitto, e in tal caso, sussisteva davvero un'intenzionalità a ledere? Davvero le cose sarebbero potute andare diversamente?

"C’è una ragione per ogni cosa. Anche alla morte c’è una ragione. E anche all’amore perduto. Se la morte ce lo porta via rimane sempre un amore. Assume una forma diversa, nient’altro. Non puoi vedere la persona sorridere, non le porti da mangiare, non le arruffi i capelli… Ma quando questi sensi si indeboliscono, un altro si rafforza. La memoria. Essa diviene tua compagna. Tu l’alimenti, tu la serbi, ci danzi assieme. La vita deve avere un termine, l’amore no." Mitch Albom, Le cinque persone che incontri in cielo

Le auguro ogni bene.
valentina
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
La morte, così come ogni altra perdita, obbliga a rivisitare il legame instaurato con chi abbiamo perduto, ed obbliga ad attraversare il dolore..

Questo processo di chiama elaboraIone del lutto ed ha svariate fasi:
dalla rabbia alla capacità di sentire il dolore, fino alla possibilità di staccarsi dall'oggetto amato.

Se si sente in colpa o vive emozioni contrastanti si faccia aiutare da un nostro collega nell'elaborazione del suo vissuto.

L'amore é l'unico sentimento che sopravvive alla morte!

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
Utente
Utente
Grazie molto per le parole. Non so come è morto e non so se sapere mi aiuterebbe. Io l'ho cercato per dirgli che lo amo ancora, le parole non saranno mai lette. Sapeva quanto lo volesse bene, le mie ultime parole mentre rifiutavo l'ennesima volta di continuare col nostro rapporto, erano quelle. Ieri ero un po' sotto shock, oggi la vita va avanti. Sono arrabbiata perchè nessuno, tranne uno o due persone, sapeva di me mentre era in vita e perciò nessuno mi ha potuto dire che era morto. Avevo scritto suo nome in google, così a caso per vedere se aveva aperto una pagina facebook o qualcosa ( io non ce l'ho) e mi sono trovata davanti la notizia, nelle annuncie del Secolo, la sua morte. Penso che il modo più facike per me ora sarà lasciar stare, rimuoverlo un po'. Se fossi stata abbastanza importante per lui (dopo 4 anni di tira e molla) qualcuno mi avrebbe potuto avvisare invece di scoprirlo in un modo così brutto. Era una persona egoista nella vita e lo è stata anche nella morte.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Legga questo passo:


Un giorno un ragazzo chiese al vecchio saggio del paese quale fosse la cosa più forte.
Il saggio dopo qualche minuto gli rispose:
“Le cose più forti al mondo sono nove:
Il ferro è più forte, ma il fuoco lo fonde.
Il fuoco è forte, ma l’acqua lo spegne.
L’acqua è forte ma nelle nuvole evapora.
Le nuvole sono forti ma il vento le disperde.
Il vento è pure esso forte ma la montagna lo ferma.
La montagna è forte, ma l’uomo la conquista.
L’uomo è forte ma purtroppo la morte lo vince”.
“Allora è la morte la più forte!”
– lo interruppe il ragazzo –
“No” – continuò il vecchio saggio –
“l’amore… sopravvive alla morte!”


Comprendo il suo sentire e la su delusione, ma ormai non può fare nulla se non accarezzare e custodire i suoi ricordi.
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Utente
Utente
Molto belle queste parole, mi hanno fatto piangere anche se preferirei non farlo. L'amore sarà la cosa più forte, ma a volte e anche quella più straziente.

Grazie.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Piangere fa solo bene..