Dubbio insistente

Buonasera, è da un po' di tempo (circa una decina di gg) che mi accade di pormi una domanda che reputo "fondamentale", ovvero se sia o meno corretto mangiare carne. Premetto che questo dubbio è scaturito da un incubo che ho avuto e che si è manifestato attraverso la colpevolizzazione nel nutrirmi di altri esseri viventi. Per cui carne e pesce. Purtroppo da quest'incubo la mattina seguente sono arrivato ad uno stato ansioso nel vedere un programma di cucina mentre cucinavano carne, da lì nuovamente qualche ora dopo a pranzo, mentre mangiavo una semplice pasta con la pancetta. Nei giorni seguenti, sbagliando, ho cominciato ad arrovellarmi su cosa fosse giusto o sbagliato nella mia dieta alimentare, ponendomi domande e dandomi risposte (più o meno utili), molte di esse hanno creato però ulteriori questioni e quindi dubbi aggiuntivi. Sono arrivato al solo pensiero persistente che: mangio animali morti. Una constatazione che fino a poco tempo prima nemmeno mi passava per la testa. Questo ovviamente non mi fa piacere, in quanto non mi gusto a dovere il piatto che ho davanti. Il dubbio rimane etico e fastidioso, in quanto più volte al giorno mi sovviene. La risposta è sempre confusa, mi dico che l'ho sempre fatto non c'è problema, in realtà dentro sento che c'è qualcosa di anomalo, non dovrebbe essere così. D'altro canto mi dico per rassicurarmi che la carne nella dieta ci dev'essere per questioni di nutrienti, il pesce idem. Purtroppo qualcosa esce sempre fuori, una sensazione che non mi permette di andare avanti sereno nel mio modo di essere a tavola. A me piace la carne, e pure il pesce, eppure qualcosa mi "colpevolizza" in maniera subdola. Nutrirsi di animali dovrebbe essere la normalità, per me ora sembra tutto strano, inusuale. Oltretutto continuo a mangiarla, nonostante questo dubbio, non so se faccio bene o male, se passerà questo dubbio persistente. E non vorrei diventare vegetariano...l'idea non mi attira per nulla. Non so che fare, ma questo pensiero non mi piace affatto. Anzi, lo detesto.
Mi sono appena laureato, è una fase di transizione, e non è il primo dubbio che mi attanaglia. Subito dopo la consegna della tesi passai gg a chiedermi se avevo fatto tutto bene e se ero realmente soddisfatto di tutto il percorso universitario. Idem con la mia ragazza (colei che frequento), se mi stavo comportando bene ecc. Poi, dopo un po' di apparente tranquillità, questo.
Cosa dovrei fare?
Cordiali Saluti
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

non entrerò nel contenuto del dubbio: "è giusto o non nutrisi di altri essere viventi?"
bensì nel fatto che

<<Mi sono appena laureato, è una fase di transizione, e non è il primo dubbio che mi attanaglia.<<

e che
<<Il dubbio ... più volte al giorno mi sovviene.<<

Riterrei che Lei stia entrando in una dinamica ossessiva, che abbisogno di attenzione sia medica che psicologica.


Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
quando i pensieri diventano ossessivi e di tipo rimuginativo, diventa indispensabile capirne l'origine e, soprattutto, avere una diagnosi.

Uno psichiatra ed uno psicologo potrebbero aiutarla.

Viene da un periodo di particolare stress o fatica?

Ha sofferto di ansia in passato?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8
Gentile Ragazzo,

concordo con la Collega sul fatto di rivolgersi a un professionista di persona, considerando anche il fatto che le è già capitato altre volte di "arrovelarsi" anche su altre questioni, sul ritornare sugli eventi e pensarci su; come vede le domande che si pone e i dubbi che ha ne alimentano sempre di nuovi, senza mai una fine.

Vorrei sottolineare quando dice "sento che c'è qualcosa di anomalo" come se da una parte sapesse cosa è "giusto" (nel senso di quello che è sempre stato e su cui non ha mai nutrito dubbi) e dall'altra quella sensazione di qualcosa che "non va" che non le permette di essere sereno, quella sensazione presumibilmente è il dubbio di stare facendo (o meno) la cosa giusta, da cui spesso scaturisce un senso di colpa.

Cordialmente

Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova

[#4]
Utente
Utente
Dottoressa Randone, Ilaria La Manna
Si, vengo dalla fine di un percorso universitario abbastanza duro, ci sn stati problemi verso la fine (burocratici e di altro genere). Ho dovuto fare tutto in fretta per potermi laureare qui a dicembre. Poi ebbi quel periodo breve di rimuginazione e senso di colpa forte. Ho avuto problemi con la ragazza per via di incomprensioni ecc. Ora una mattina, di punto in bianco, questa cosa.
Ho sofferto d'ansia generalizzata, ma non ho mai avuto dubbi persistenti di questo genere, al max per via degli esami o comunque su qualcosa che ritenevo importante. Ma erano dubbi sani, che duravano poco. Non come questo che va avanti da oltre una settimana. Il senso di colpa scatta facilmente da quando mi sono laureato...per i motivi già elencati. Ma se negli altri ho trovato pace, in questo no, per il momento. Non c'è risposta ad un quesito come questo.
Volevo dirvi (info che ho omesso) che sono in cura da una ventina di gg da una psicoterapeuta, per via di queste strane sensazioni e di pensieri intrusivi. La terapia è di tipo breve strategica. Dopo la prima seduta stavo meglio, ma da quando è sopraggiunto questo dilemma "etico" la prescrizione che la dottoressa mi ha dato non mi sembra funzioni più. Comunque so che c'entra molto il senso di colpa, è tt collegato a questo. Ma non saprei come ritornare alla mentalità di prima.
La prossima seduta sarà il 26 del mese. Al momento non trovo via d'uscita, non riesco a far finta di nulla e in questo periodo tra alti e bassi mi sento demotivato, in cerca di un lavoro che non trovo e spesso ho una sensazione di "inutilità". Sto cambiando pagina, ma sono senza veri obiettivi ora. Mi guadagno qualcosa con lavoretti, insoddisfacenti.
Qualche consiglio? La terapia secondo il vostro parere è adeguata a questo tipo di problema?
Cordiali Saluti
[#5]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Affronto la domanda chd ci pone da un punto di vista psicodinamico e simbolico che caratterizza l'approccio a cui mi riferisco.
Cosa rappresenta per Lei la carne? Nell'accezione piu' ampia del termine?
Non mi soffermerei sull'aspetto 'animale vivo o morto' a meno che quedto per Lei non abia un significato o riporti a simbolismi inconsci o archetipici.
Lei e' religioso? Fa parte di Comunita' religiose in cui e' attivo?
In quale disciplina si e' laureato?

Cerchiamo di orientarci per comprendere la causa di tali pensieri intrusivi, che , come avra' intuito, non vengono a caso , ma transitano fino alla mente per i significati simbolici che veicolano.
I migliiri saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#6]
Utente
Utente
Per me ha un significato comune, è nutrimento. Non appartengo a nessuna comunità religiosa. Mi sono laureato al DAMS. Ripeto: una mattina dopo una sensazione d'ansia mi è sorto questo dubbio, proprio mentre vedevo quel programma. Ora la mi a testa reputa importante trovare una ragione per fare ciò che fino a oggi facevo normalmente. Mettendo in mezzo l'etica e facendomi sentire in colpa. La sola cosa che so è che negli ultimi mesi spesso uscivo a cena fuori in luoghi tipici dove.viene cucinata: road house o steak house. Perché mi piace mangiarla. Ora sembra che qualcosa mi dica no, mi faccia ragionare quasi forzatamente sui motivi morali. Anche se trovo alcune risposte, il dubbio permane. Penso a cosa sto mangiando e che forse non è giusto. Cosa paradossale forse ma questo sento.
Perché?
Cordiali saluti
[#7]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Il particolare delle steak House o read House mi fa ipotizzare che il nucleo del problema possa essere la gestione della Sua aggressivita'.
Come puo' immaginare e' un argomento immenso.
L'aggressivita' non e' il MALE di per se'. Anzi, e' un elemento basilare per la vita e la sopravvivenza (aggressivita' e sessualita' secondo la psicoanalisi sono la base della vita).
E' probabilmente la gestione di essa cio' che Le crea disagio.
Ma non e' un discorso che possa essere fatto qui.
Dovrebbe ipotizzare una psicoterapia dinamica se crede.
I miei auguri!
[#8]
Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8
Visto che già sta seguendo un percorso di psicoterapia credo che la cosa migliore sia di continuare in quella direzione, sia dia un po' di tempo.

Uno spunto di riflessione che mi è venuto leggendo le sue parole: parla di forti sensi di colpa, spesso nelle persone che hanno problematiche di tipo ossessivo (nel suo caso però prima serve una diagnosi) i sensi di colpa sono legati al tema della responsabilità, che queste persone sentono molto forte e il fatto sempre di arrovelarsi, tornare sugli stessi dubbi, pensarci e ripensarci è un modo per tenere sotto controllo l'ansia "avrò fatto bene? :. va bene se faccio così ? Mi sono comportato bene? ... (sono degli esempi)" tutto al fine di poter scongiurare di non aver tralasciato nulla, di aver fatto tutto come si deve, di non rimproverarsi di nulla ... e così sentirsi "a posto".

Un cordiale saluto
[#9]
Utente
Utente
Dr Esposito
Cosa intende esattamente per aggressività e in cosa si collega con la sensazione che provo?
Dr La Manna
Le confermo che al momento la situazione è pressoché quella, anche se con alti e bassi.
Credo che la psicoterapia che al momento sto seguendo non mi stia dando molto supporto, la dottoressa oltre ad aver spiegato il meccanismo del dubbio patologico, mi ha solamente dato una prescrizione da ripetere come un "mantra" ogniqualvolta si ripresenti, per qualsiasi ambito. Ma credo funzioni un tot di volte, poi alla lunga non penso funzionerà più. L'autosuggestione è un elemento portante di ogni psicoterapia suppongo...ma questa, la TBS, lo è per un problema come il mio? Credo abbia più a che fare con le emozioni che con la ragione...o l'iper-razionalizzazione. Correggetemi se sbaglio.
Cordiali Saluti
[#10]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo, in base al modello psicoanalitico e psicodinamico l'aggressivita' e' necessaria alla sopravvivenza, per difendersi dai possibili nemici.
Questo "costrutto" psicologico noi lo abbiamo nel nostro bagaglio umano, pur essendo coscienti che ha sia
un aspetto positivo (difendere noi stessi e chi amiamo da chi potrebbe farci male)
un aspetto negativo (il dolore che possiamo arrecare agli altri)
Questi due aspetti arrivano alla nostra psiche tramite simboli.
Nel Suo caso il "simbolo" positivo e' che mangiare carne sia un bene perche' apporta dei nutrienti necessari che non si trovano altrove, ma anche un simbolo negativo (la carne sanguinolenta delle bistecche).
Ricevendo in modo forte il simbolo "sangue della bistecca - fare del male affinche' lei ne abbia una utilita'- lei percepisce l'aggressivita' in Lei.
E ne prova orrore.
Questo e' il meccanismo inconscio. Che la fa bloccare per non provare "la colpa" del male che in quel momento sente di avere.
E' una emozione molto sgradevole e profonda perche' aggancia le probabilmente tante situazioni nelle quali, ad esempio per lavorare o per difendere la Sua vita , Lei dovra' anche esprimere una quota di aggressivita' vitale.
Deve imparare a conoscerla e gestirla affinche' non Le faccia paura.
E' piu' chiaro ora?
I miei saluti, e mi faccia sapere.!
Dieta

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