Fecondazione in vitro
Gentile dottore/ssa, sono alla 11 settimana di gravidanza grazie alla fecondazione in vitro, a cui sono dovuta ricorrere a causa della endometriosi. Io ho preferito parlare di tutto questo ai miei genitori dato che sono gli unici a essermi stati accanto durante l'intervento di endometriosi, ho chiesto a mio marito di non dire nulla ai suoi genitori,in quanto non sono per nulla capaci di tenere le cose personali per loro. ho scoperto che invece mio marito ha raccontato tutto, evidentemente aveva bisogno di parlare con qualcuno, ma ha raccontato tutto ai colleghi di lavoro e a una sua amica che definirla amica è difficile, la vedremo una volta all'anno. quest'ultimo evento mi ha dato parecchio fastidio, perché si è messa a dire che è brutto quando in un rapporto ci sono parenti di serie a e b. mio marito le ha raccontato che io non volevo raccontasse tutto ai genitori. mi chiedo una cosa: perché prima non ne ha parlato con me? sono una persona a cui tutti confidano tutto, disponibile al dialogo, poi queste sono cose molto intime, un po' di privacy. premetto che mesi fa una mia amica che per me è una sorella con il mio stesso problema di salute ha perso un bambino e quindi forse sono anche più suscettibile su tali argomenti anche per questo motivo.
[#1]
Gentile Utente,
Ogni persona reagisce ai dolori dell'anima ed al loro peso con modalità diverse:
Chi tiene tutto per se
Chi ha necessità di condividere per portare meno peso.
Dovrebbe discuterne con suo marito e spiegare a lui le sue necessità più profonde, il pudore, la paura che possa succedere qualcosa, e la necessità di erigere un muro di protezione dinnanzi al vostro "progetto famiglia"
Soltanto così si potrà effettuare una vera navigazione condivisa.
Ogni persona reagisce ai dolori dell'anima ed al loro peso con modalità diverse:
Chi tiene tutto per se
Chi ha necessità di condividere per portare meno peso.
Dovrebbe discuterne con suo marito e spiegare a lui le sue necessità più profonde, il pudore, la paura che possa succedere qualcosa, e la necessità di erigere un muro di protezione dinnanzi al vostro "progetto famiglia"
Soltanto così si potrà effettuare una vera navigazione condivisa.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Cara Signora,
E' comprensibile che Lei si sia sentita ferita per quello che Lei ha percepito essere una "mancanza" di delicatezza (forse) verso di Lei che riguardava una cosa cosi' intima.
Se riesce a farlo pero' vorrei suggerirLe di cambiare per un attimo il Suo punto di vista e immaginare cosa possa avere provato Suo marito.
Lei lo conosce e penso possa intuirlo meglio di chiunque altro.
E comprendere anche le emozioni che puo' avere provato il Suo partner: Il bisogno di condividere a volte non si puo' sopprimere in certi momenti.
Ci rifletta e cerchi di comprendere.
I miei auguri!
E' comprensibile che Lei si sia sentita ferita per quello che Lei ha percepito essere una "mancanza" di delicatezza (forse) verso di Lei che riguardava una cosa cosi' intima.
Se riesce a farlo pero' vorrei suggerirLe di cambiare per un attimo il Suo punto di vista e immaginare cosa possa avere provato Suo marito.
Lei lo conosce e penso possa intuirlo meglio di chiunque altro.
E comprendere anche le emozioni che puo' avere provato il Suo partner: Il bisogno di condividere a volte non si puo' sopprimere in certi momenti.
Ci rifletta e cerchi di comprendere.
I miei auguri!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Gentile utente,
La condizione di gravidanza, e ancor più se ottenuta con difficoltà, amplifica la sensibilità; la "lei" avrebbe la pretesa che il proprio compagno fosse perfetto nell'"accompagnare", nel coccolare, nel comprendere.
E così non avviene.
Non esiste la perfezione.
Ma il malessere profondo che tale infrazione della fiducia ha causato in Lei, va pur affrontato con lui.
Deve essere ricostruita La fiducia riguardo alla protezione di cui la Vostra coppia abbisogna, oggi e domani.
Se lui non capisce, se non comprende il perchè della Sua ferita, occorrerà che vi facciate aiutare: il parto e il post-parto sono fasi delicate, a cui bisogna arrivare con "le carte (relazionali) in regola".
La condizione di gravidanza, e ancor più se ottenuta con difficoltà, amplifica la sensibilità; la "lei" avrebbe la pretesa che il proprio compagno fosse perfetto nell'"accompagnare", nel coccolare, nel comprendere.
E così non avviene.
Non esiste la perfezione.
Ma il malessere profondo che tale infrazione della fiducia ha causato in Lei, va pur affrontato con lui.
Deve essere ricostruita La fiducia riguardo alla protezione di cui la Vostra coppia abbisogna, oggi e domani.
Se lui non capisce, se non comprende il perchè della Sua ferita, occorrerà che vi facciate aiutare: il parto e il post-parto sono fasi delicate, a cui bisogna arrivare con "le carte (relazionali) in regola".
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 16/01/2016.
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