Confusione interiore/sentimenti/depressione

Sono una donna madre di due figli, sposata e con un vissuto un pò complicato: depressione post parto durata anni, attacchi di panico che curo ancora con ansiolitici, una lunga psicoterapia non proprio corretta presso un consultorio, una separazione rientrata per la mia incapacità di capire cosa fare e per paura (ero in piena depressione), una deviazione per un uomo che mi ha manipolata e fatto del male psicologicamente (un medico cui mi ero rivolta per altri problemi, che ha capito le mie "sofferenze" e si è posto come salvatore della mia anima, che voleva portarmi nel suo regno incantato ma che è sparito alla minima difficoltà lasciandomi torturare nei mille perchè in un dolore senza fine), un marito che ogni 2 o 3 anni vuole andare via "perchè io sono sbagliata" ma poi viene fuori che c'è la 20enne di turno che lo devia.
In questo scenario tre anni fa ho conosciuto telefonicamente, tramite un'amica, un uomo sposato con cui ho iniziato un rapporto di amicizia fatto di telefonate, messaggi e dialoghi sulle vite reciproche.
Dopo un anno ci siamo incontrati e dopo qualche mese abbiamo iniziato una relazione.
Lui è un uomo dal vissuto difficile (una infanzia sofferta), che ha voluto creare una famiglia dove trovare quella serenità che gli è mancata da piccolo, è generoso, sensibile, sempre disponibile (ma le pretese lo indispongono) e con la maschera del buon umore a tutti i costi ed esorcizza le proprie insicurezze così. Non ama vedere la sofferenza e cerca di far contenti tutti.
Vuole e sogna una vita con me, ma chiede tempo e pazienza per risolvere un problema legato alla casa dove vivono e nel mentre porta avanti la sua vita ufficiale senza traumi.
Ma un anno fa tutto è cambiato:
ho scoperto una cosa che ha turbato profondamente la mia anima, portandomi ad un crollo psicofisico. Il giorno stesso che è venuto da me, ha avuto un rapporto intimo con la moglie. Lo ha negato per mesi, fino alla confessione: ha detto che lo ha fatto per non destare ulteriori sospetti (che lei già aveva) e che comunque non c'è stato un vero rapporto poichè lui ha in mente solo me e lei si concede passivamente senza trasporto. Lei è sempre stata descritta come una donna fredda, senza passione, timorata di Dio, pudica,restia al sesso, vissuto come dovere coniugale. Il mio problema non cosa ci sia stato e come. Il problema è che lui ha preso una iniziativa..
La fedeltà fisica per me è alla base di un rapporto d'amore ed io, pur essendo sposata, cerco di portarla avanti ad ogni costo. Insieme abbiamo scoperto la sessualità: io ho perso tutti i tabù, riuscendo a provare cose per me inimmaginabili, lui il senso di inferiorità ed inadeguatezza creati dalla freddezza di lei.
Da quel giorno ho perso fiducia in lui, ho iniziato a dubitare di ogni cosa, gli ho chiesto di farmi leggere i messaggi della moglie dai quali traspare un rapporto normale. A nulla servono tutte le sue rassicurazioni: fa di tutto per sostenermi e si sente avvilito da questo mio mettere sempre tutto in discussione.
Io percepisco, forse per colpa sua, la presenza della moglie come soffocante e mi pesa la mia condizione di amante. Forse perchè lui difficilmente parla: si lamenta di alcune cose, mi racconta di litigi ma dopo due giorni tutto torna come prima perchè non ama vivere in un clima ostile (soprattutto per la presenza della figlia). Questo suo senso di riservatezza io lo vivo come un "tenermi fuori dal recinto". Lui dice che lo fa perchè poi io resto delusa dal loro riappacificarsi. Continua a dirmi che lui guarda oltre e questa che vive è una finzione necessaria al raggiungimento del suo obiettivo. Ma io non accetto l'ipocrisia, e non concepisco le finzioni..
Aggiungo che ora lei vive una fase depressiva (forse perchè ha perso il controllo su di lui) e lui fa di tutto per non turbare ulteriormente questo suo equilibrio precario, assecondandola e cercando di portarla da uno specialista.
Mi sento sfinita dal suo non prendere una posizione graduale e dal darsi da fare per tutelare questa donna nella quotidianità. Ultimamnente ho chiesto una scadenza più concreta che non sia un "sine die" ma la risposta è stata "al momento non sono pronto, sto mettendo a posto i vari tasselli per cercare di costruire la strada. Sto portando lei verso questa consapevolezza. Dammi tempo e fiducia. Non mettermi alle strette e non litighiamo ogni giorno poichè i rapporti si logorano così".
Una risposta devastante dopo due anni e mezzo. Senza una progettualità condivisa ho perso ogni entusiasmo ed ho messo in dubbio tutto. Ed anche il suo vacillare mi ha destabilizzata.
Ho iniziato ad interrogarmi sui nostri comportamenti, se tutto è sbagliato, se sono malata di dipendenza affettiva, se lui è un manovratore o bugiardo compulsivo, o se sto demolendo qualcosa di buono. Sono anche arrivata a pensare che forse io non so amare. Leggo continuamente articoli sui disturbi della personalità e mi sembra di rientrare in ogni tipo di problematica.
Ho sbalzi di umore continui e un senso di rassegnazione che mi porta apatia verso tutto, con conseguenze anche in ambito familiare e lavorativo.
A volte penso di voler cancellare tutto questo dalla mia vita e che forse mi sentirei libera.
Altre volte rimpiango i tempi in cui ero felice e piena di fiducia verso di lui, cui gli rimprovero di avermi tolto proprio questo.
Altre volte penso che sono solo stanca..molto stanca e che dovrei guardare con occhi diversi, non distorti da questo malessere.
Pur essendo cosciente dei miei comportamenti sbagliati, pur sapendo che lo sto portando al logorio, non riesco a controllare più le emozioni negative, la gelosia o le domande inappropriate. E le piccole bugie di lui mi logorano dentro come fossero macigni.
Gli unici momenti belli restano quelli che viviamo insieme, quando possibile: la distanza ci impedisce un rapporto quotidiano e talvolta passano anche 15 giorni prima di poter vederci. Eppure in quei momenti dimentico tutto il resto.. Siamo io e lui e tutto mi sembra bello, mi sento bene e libera di fare ciò che sento dentro, senza censure. Mi sento accolta da lui senza giudizi e critiche. Ma appena lui va via, mi resta un senso di vuoto tale da sentirmi davvero male. Come se mi sentissi usata. Lui mi dice che non farebbe 200 km di macchina se non fosse innamorato e che non accetterebbe più le mie continue accuse se non mi amasse.
Ma sta di fatto che se la moglie scrive mentre siamo insieme, lui evita di aprire i messaggi, così come evita di rispondere in mia presenza. Eppure agli inizi spesso mi metteva in conferenza telefonica per farmi sentire.. Poi, dopo quel famoso giorno, ha iniziato a dirmi che riesco sempre a rovare qualcosa di cui rimproverarlo o di voler vedere qualcosa che non c'è. Eppure lei manda cuori e baci....
Non so più chi sono, non so chi è lui, non sono più serena e non vivo più.
Ho perso di vista il mio benessere.
L'amore non è star male ed è fiducia: cosa sto vivendo quindi?
Vorrei che qualcuno mi aiutasse a mettere ordine nella mia mente...e a capire lui, oltre che me stessa.

[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signora,
Si percepisce perfettamente dalle Sue parole la crisi che sta attraversando.
Dal di fuori la situazione appare chiara. E' Lei che non riesce a vederla perche' non c'è la fa.
Questo e' il nocciolo della questione.
Mi dispiace farLe male dicendoLe questo, ma forse le illusioni fanno ancora piu' male, se hanno colonizzato cosi' tanto la Sua sensibilita'.
Certamente questa storia che Lei sta vivendo e' bella e dolce e Lei sa e sente che Le da' tanto.
Ma che questo transiti poi realmente sulla strada della "fedelta" a Lei, sinceramente ho dei dubbi.
Il Suo partner non vuole ferirla e non vuole che il malessere che provate entrambi scalfisca cio' che di bello avete.
Cerchi di provare un po' per volta ad accettare questo.
Non e' una rappresentazione idilliaca ma forse e' piu' realistica di quella che Lei sogna e potrebbe, se Lei ce la fara' ad assorbirla, darle una certa serenita'.
Ci provi almeno!
Un'ultima cosa: Lei ha una bellissima eta'. E' matura pur essendo ancora giovane, ma qualche insicurezza la fase della vita che sta attraversando, potrebbe dargliela. A prescindere dal Suo partner.
Se tale insicurezza sta lavorando a livello inconscio in Lei, e' questa il Suo nemico da battere!
Quindi se Le fosse possibile e se il Suo malessere si diffondesse, Le consiglierei, conformemente al modello a cui faccio riferimento, di chiedere un aiuto ad uno psicoterapeuta dinamico.
Anche solo un consulto di persona per orientarsi.
Poi decidera'con piu' consapevolezza se appoggiarsi davvero a qualcosa che l'aiuti ad essere serena.
I miei auguri!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile signora, una vita complessa ed un presente bello e difficile..Questo suo uomo dolce appassionato e sposato, che fa l'amore con sua moglie al mattino e viene da lei dopo 200 km di macchina, non mi sorprende affatto ...
è innamorato di Lei certo , tra voi tutto è bellissimo, ma.. lui deve anche vivere, detesta i confltti e lo dice,, e precisa che i conflitti logorano le relazioni.. le sconsiglio di discutere, puntualizzare ecc anche se le viene spontaneo e le sembra ed è anche giusto..

Giusto ,ma non opportuno..
Forse è meglio vivere con gioia questa storia , senza braccarlo, che non serve,
avere giorni felici ogni uno due settimane e una stella in tasca tutti i giorni.. Intanto si organizzi una vita di interessi e relazioni ,di progetti che siano possibili e rassicuranti, Lei lavora ? spero di sì.
Cosa ne pensa cara signora ?
Non si arrabbi, non voglio toglierle i sogni, ma riceviamo moltissimi messaggi simili.. Le consiglio di dare un'occhiata al blog: " Amo un uomo sposato, ma lui non lascia la moglie" della dott. Valeria Randone e mio.. .
Cosa ne pensa ? Essere l'altra .. è un mestiere difficile.. volendo, ne vale anche la pena però..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#3]
Utente
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Gentilissima Dottoressa Esposito ,
sono contenta che Lei abbia parlato di questo. Non ne ho fatto cenno nella prima mail perchè mi sono concentrata su quello che "sembra" essere il problema principale. La crisi cui Lei fa cenno c'è ed esiste da più di un anno: ho difficoltà ad accettare la mia età ed i miei cambiamenti, ancor più perchè questo uomo ha qualche anno in meno di me.
Ma all'inizio non era così: sono concomitanti la crisi personale con la storia che vivo che mi fa sentire inadeguata e forse non abbastanza per essere poi scelta.
Certo, ho pensato che il modo migliore per uscire da questo torpore sia quello di concentrarmi su di me, di creare nuovi interessi e di coltivare qualche hobby.
Vorrei affrontare questa nuova crisi ma ho paura e Le spiego il perchè: la psicologa con cui ho fatto terapia cognitivo-comportamentale era amica del medico di cui ho parlato. Tra di loro c'era un vecchio conflitto (lui era a capo di una struttura ed aveva dovuto scegliere un'altra professionista al suo posto, poichè la riteneva non idonea) e lei è sta molto sprezzante con lui ed incredula sul fatto che una moglie così "brava, devota e splendida" potesse essere tradita da lui: come a dire che io non valevo niente.
Ora ho un pò di remore nel cercare aiuto in un rapporto ravvicinato, ma farò il possibile. Il tipo di specialista che Lei mi consiglia non so se opera nei nelle zone e se può darmi un'indicazione su come trovarne uno, Le sarei grata.
Non so se riuscirò a trovare il modo per convivere con il ruolo che devo per forza di cose rivestire, non riesco a vedere il bello, a capire perchè ha scelto me nonostante tutte queste difficoltà e continua a portare avanti una storia che sto logorando in ogni modo.
E quando provo a lasciarlo o gli lancio accuse, lui si sente male fisicamente: si mette a letto e si isola. Fino a quando non gli dico che lo amo ancora...
E' amore o cosa?


Gentilissima Dottoressa Muscara Fregonese,
grazie per le parole accorate che mi ha rivolto.Le Sue osservazioni sono realistiche e non sono loro la causa della morte dei miei sogni che sono già andati via.
Io ci spero ancora in qualche modo... anche perchè fa forse meno male al mio io.
Dopo quell'episodio tante cose sono cambiate e lui dice di essersi impegnato a non avere più rapporti a casa per vari motivi: perchè ogni volta era una umiliazione per lui che si sentiva dire "ti faccio contento" e perchè lei non ha "tempo per queste cose" ora che sta anche male.
Leggerò ciò che mi ha consigliato, ma voglio credere che le situazioni non siano tutte uguali. In fondo sono mesi che gli propongo una rottura, ma lui insiste nel dire che devo tenere duro e che lasciarci ci farebbe stare solo peggio.
Io non conosco la mentalità maschile, ma se un uomo arriva a pensare a come organizzarci la vita un domani, dove vivere e come, forse qualche cosa di concreto c'è. O forse, da uomo innamorato, coltiva sogni lui stesso.
Lui smonta ogni mia conclusione pessimistica: ad esempio gli dico che la figlia un domani non mi accetterà, e lui dice che la figlia è abbastanza intelligente per capire che il padre è felice cosi.
E conclude dicendo che chi non accetterà me, vuol dire che non accetterà neanche lui.
Il suo obiettivo è portare la moglie ad una consapevolezza di incompatibilità, ed andare via di casa non per un'altra, ma perchè così non è felice. Questo per tutelare me un domani dalle ire della moglie e dei familiari.
Non vuole sia io il capro espiatorio della sua separazione.
Questo mi dice...e questo le riferisco.
Per me ogni giorno è un calvario, mi creda. Soprattutto quando non ci vediamo dopo tanto tempo...
Non so se credergli o meno, non so se dargli fiducia e soprattutto non so più come si fa.



[#4]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signora, purtroppo non ho conoscenze nella Sua zona, ma la cosa migliore e' informarsi su qualche nominativo di psicoterapeuta dinamico o analitico che risieda nella Sua zona presso una struttura o un medico e poi chiedere un colloquio preliminare di persona.
Se si sentira' a Suo agio, compresa, se percepira' empatia , tutto cio' sara' il migliore viatico.
Ci faccia sapere!! E auguri!
[#5]
Utente
Utente
Gentilissima Dottoressa Muscara Fregonese,
grazie per le parole accorate che mi ha rivolto.Le Sue osservazioni sono realistiche e non sono loro la causa della morte dei miei sogni che sono già andati via.
Io ci spero ancora in qualche modo... anche perchè fa forse meno male al mio io.
Dopo quell'episodio tante cose sono cambiate e lui dice di essersi impegnato a non avere più rapporti a casa per vari motivi: perchè ogni volta era una umiliazione per lui che si sentiva dire "ti faccio contento" e perchè lei non ha "tempo per queste cose" ora che sta anche male.
Leggerò ciò che mi ha consigliato, ma voglio credere che le situazioni non siano tutte uguali. In fondo sono mesi che gli propongo una rottura, ma lui insiste nel dire che devo tenere duro e che lasciarci ci farebbe stare solo peggio.
Io non conosco la mentalità maschile, ma se un uomo arriva a pensare a come organizzarci la vita un domani, dove vivere e come, forse qualche cosa di concreto c'è. O forse, da uomo innamorato, coltiva sogni lui stesso.
Lui smonta ogni mia conclusione pessimistica: ad esempio gli dico che la figlia un domani non mi accetterà, e lui dice che la figlia è abbastanza intelligente per capire che il padre è felice cosi.
E conclude dicendo che chi non accetterà me, vuol dire che non accetterà neanche lui.
Il suo obiettivo è portare la moglie ad una consapevolezza di incompatibilità, ed andare via di casa non per un'altra, ma perchè così non è felice. Questo per tutelare me un domani dalle ire della moglie e dei familiari.
Non vuole sia io il capro espiatorio della sua separazione.
Questo mi dice...e questo le riferisco.
Per me ogni giorno è un calvario, mi creda. Soprattutto quando non ci vediamo dopo tanto tempo...
Non so se credergli o meno, non so se dargli fiducia e soprattutto non so più come si fa.

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