Paura di avere relazioni
Salve dottori, sono una ragazza di 24 anni, mi sono laureata in scienze dell'educazione, ho degli amici a cui sono legata, a pochi in maniera particolare, vivo una vita normale.
Ho un problema con le relazioni con i ragazzi: non riesco ad approfondirle. Ho avuto forti cotte, ma l'ultima risale al 2008 e ne sono uscita un pò "ammaccata", visto e considerato che per un anno questa persona mi ha tenuta appesa ad un filo, senza darmi una risposta e alla fine ho scoperto che se la faceva con la mia amica. In generale, però, le mie storie vanno così ( anche prima della delusione): sono attratta, ci esco e dopo un pò, quando si inizia a creare una certa intimità o comunque avverto che l'altro sta per baciarmi o si sta avvicinando fisicamente, mi sento male, ho mal di pancia, affanno e poi scappo a casa e di solito sto male di stomaco. Quando invece il ragazzo che mi interessa non mi vuole mi fisso.
Non riesco a capire si tratta di paura o semplicemente non mi piace realmente l'altra persona. Ho una tale confusione.
Inoltre non ho un gran rapporto con la mia famiglia; sono dei bravi genitori, ma non riesco a parlare con loro; quando avevo 8 anni mia madre ebbe una polmonite ed entrò in coma e non la vidi per alcuni mesi, quando è tornata a casa non era la stessa, l'assenza di ossigeno ha ucciso le cellule della memoria a breve termine, quindi fa molta fatica a ricordare quanto le si dice; so che non è colpa sua eppure sono sempre arrabbiata con lei, con mio padre; ho sempre fatto da sola le mie scelte, non ho mai chiesto loro un consiglio e non erano poi così attivi nella mia vita.
Quando penso ad una relazione con un ragazzo sento un gran peso ed inoltre non riesco a fare a meno di pensare che per me sarebbe davvero difficili metterli al corrente di una mia possibile relazione; non lascio mai trapelare le mie emozioni in casa, tranne la rabbia, per il resto mi mostro sempre indifferente, anche se la verità è che sono molto sensibile.
Non so come superare questo disagio, questo vuoto che avverto dentro di me. Per me la famiglia è sacra, ma se non riesco ad amare una persona non potrò mai averne una mia.
Ho un problema con le relazioni con i ragazzi: non riesco ad approfondirle. Ho avuto forti cotte, ma l'ultima risale al 2008 e ne sono uscita un pò "ammaccata", visto e considerato che per un anno questa persona mi ha tenuta appesa ad un filo, senza darmi una risposta e alla fine ho scoperto che se la faceva con la mia amica. In generale, però, le mie storie vanno così ( anche prima della delusione): sono attratta, ci esco e dopo un pò, quando si inizia a creare una certa intimità o comunque avverto che l'altro sta per baciarmi o si sta avvicinando fisicamente, mi sento male, ho mal di pancia, affanno e poi scappo a casa e di solito sto male di stomaco. Quando invece il ragazzo che mi interessa non mi vuole mi fisso.
Non riesco a capire si tratta di paura o semplicemente non mi piace realmente l'altra persona. Ho una tale confusione.
Inoltre non ho un gran rapporto con la mia famiglia; sono dei bravi genitori, ma non riesco a parlare con loro; quando avevo 8 anni mia madre ebbe una polmonite ed entrò in coma e non la vidi per alcuni mesi, quando è tornata a casa non era la stessa, l'assenza di ossigeno ha ucciso le cellule della memoria a breve termine, quindi fa molta fatica a ricordare quanto le si dice; so che non è colpa sua eppure sono sempre arrabbiata con lei, con mio padre; ho sempre fatto da sola le mie scelte, non ho mai chiesto loro un consiglio e non erano poi così attivi nella mia vita.
Quando penso ad una relazione con un ragazzo sento un gran peso ed inoltre non riesco a fare a meno di pensare che per me sarebbe davvero difficili metterli al corrente di una mia possibile relazione; non lascio mai trapelare le mie emozioni in casa, tranne la rabbia, per il resto mi mostro sempre indifferente, anche se la verità è che sono molto sensibile.
Non so come superare questo disagio, questo vuoto che avverto dentro di me. Per me la famiglia è sacra, ma se non riesco ad amare una persona non potrò mai averne una mia.
[#1]
Gentile ragazza,
intanto complimenti per come hai descritto in maniera accurata la situazione e per la consapevolezza che hai del problema.
Tale consapevolezza è già un buon punto di partenza per il cambiamento.
E' vero, potresti avere delle paure, ma potresti anche voler cambiare qualcuno, ad esempio i ragazzi che a te piacciono ma che non ricambiano i sentimenti per te. E da qui potresti "fissarti".
D'altra parte è interessante anche la relazione con la tua famiglia: come mai non potresti parlare con loro di una relazione? Che cosa ci sarebbe di male?
Perché non mostri anche la tua sensibilità, oltre alla rabbia? Ha paura di qualcosa se ti mostri anche dolce e sensibile? Se sì, di che cosa?
intanto complimenti per come hai descritto in maniera accurata la situazione e per la consapevolezza che hai del problema.
Tale consapevolezza è già un buon punto di partenza per il cambiamento.
E' vero, potresti avere delle paure, ma potresti anche voler cambiare qualcuno, ad esempio i ragazzi che a te piacciono ma che non ricambiano i sentimenti per te. E da qui potresti "fissarti".
D'altra parte è interessante anche la relazione con la tua famiglia: come mai non potresti parlare con loro di una relazione? Che cosa ci sarebbe di male?
Perché non mostri anche la tua sensibilità, oltre alla rabbia? Ha paura di qualcosa se ti mostri anche dolce e sensibile? Se sì, di che cosa?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Prima di tutto grazie per avermi donato il suo tempo.
Non riesco a parlare con loro perchè mi vergogno, o meglio provo imbarazzo nel mettermi a nudo; Forse ho paura di essere giudicata o di essere presa in giro. Mio padre è un tipo che tende a prendere in giro, questa probabilmente è un'altra delle cose che mi frena.
Forse è semplicemente paura di non essere compresa; in passato è capitato, nel 2011 avevo deciso di rivolgermi ad una psicoterapeuta, ho fatto tutto da sola, dopo due incontri ho deciso di parlarne con loro e non l'hanno presa bene, mio padre si è molto arrabbiato, voleva mandarmi via di casa (ovviamente non l'ha fatto), me l'ha rinfacciato per giorni, allora mi sono fatta coraggio e ho scritto una lettera in cui spiegavo che sentivo il bisogno di parlare con uno specialista perchè volevo creare delle relazioni sane con le persone che mi circondavano. Mi hanno risposto di fare quello che volevo, ma che comunque non erano d'accordo, quindi dopo qualche mese, siccome sentivo un gran peso dentro, ho interrotto gli incontri. Forse da quel momento la situazione è peggiorata.
Grazie ancora per avermi risposto.
Non riesco a parlare con loro perchè mi vergogno, o meglio provo imbarazzo nel mettermi a nudo; Forse ho paura di essere giudicata o di essere presa in giro. Mio padre è un tipo che tende a prendere in giro, questa probabilmente è un'altra delle cose che mi frena.
Forse è semplicemente paura di non essere compresa; in passato è capitato, nel 2011 avevo deciso di rivolgermi ad una psicoterapeuta, ho fatto tutto da sola, dopo due incontri ho deciso di parlarne con loro e non l'hanno presa bene, mio padre si è molto arrabbiato, voleva mandarmi via di casa (ovviamente non l'ha fatto), me l'ha rinfacciato per giorni, allora mi sono fatta coraggio e ho scritto una lettera in cui spiegavo che sentivo il bisogno di parlare con uno specialista perchè volevo creare delle relazioni sane con le persone che mi circondavano. Mi hanno risposto di fare quello che volevo, ma che comunque non erano d'accordo, quindi dopo qualche mese, siccome sentivo un gran peso dentro, ho interrotto gli incontri. Forse da quel momento la situazione è peggiorata.
Grazie ancora per avermi risposto.
[#3]
Anche quelle con i Suoi genitori sono relazioni dalle quali può partire per impostare delle relazioni sane, perché -come vede- anche qui ci sono molti timori che poi porta anche fuori casa, nelle relazioni con gli altri.
In tutte le relazioni sembra non riuscire ad avvicinarsi troppo per paura di essere fraintesa, derisa, ecc... ma questa è una possibilità, un rischio da correre.
Secondo me il primo step è proprio mettere in conto di correre questo rischio e che potrebbe capitare di essere fraintesi. Tuttavia, per fortuna, è sempre o quasi sempre possibile correggere il tiro. E poi, proverei anche a sdrammatizzare un po'.... chissà se il papà, nel suo modo di porsi, non vuole proprio darLe una mano in questo, magari a modo suo.
Ma se Lei si pone in maniera troppo rigida rispetto agli altri, ogni atteggiamento diventa una critica che, a ben guardare, è probabile sia dentro di Lei e non provenga dall'esterno...
Ci pensi... ;-)
In tutte le relazioni sembra non riuscire ad avvicinarsi troppo per paura di essere fraintesa, derisa, ecc... ma questa è una possibilità, un rischio da correre.
Secondo me il primo step è proprio mettere in conto di correre questo rischio e che potrebbe capitare di essere fraintesi. Tuttavia, per fortuna, è sempre o quasi sempre possibile correggere il tiro. E poi, proverei anche a sdrammatizzare un po'.... chissà se il papà, nel suo modo di porsi, non vuole proprio darLe una mano in questo, magari a modo suo.
Ma se Lei si pone in maniera troppo rigida rispetto agli altri, ogni atteggiamento diventa una critica che, a ben guardare, è probabile sia dentro di Lei e non provenga dall'esterno...
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Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.1k visite dal 11/01/2016.
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