Relazione padre-figlia tra fidanzati

Buongiorno Dottori,
Vi ringrazio in anticipo per i vostri pareri.

Sono un ragazzo di 25 anni, ho una relazione con una ragazza coetanea da quasi 8 anni.
Fino a 3 anni fa io nostro rapporto andava bene, entrambi ne eravamo soddisfatti.
Da 3 anni a questa parte le cose sono cambiate.
L'evento che ha cambiato la situazione é stata la morte del padre di lei. Una morte inaspettata che ha creato confusione nella sua famiglia (era il padre che si occupava di tutto in casa, dalla sua morte loro si sono dovuti riadattare per cercare di coprire quanto da lui fatto in precedebza).
Lei ha sofferto molto per questa cosa per diversi mesi. Io le sono sempre stato vicino per cercare di aiutarla come potevo.
Sul momento le cose tra noi erano peggiorate, lei mi considerava meno ma quello che oensavo era "é normale, ha altro per la tests in questo momento, diamole tempo".
Il tempo é passato ma le cose non sono molto cambiate.
Io ho iniziato a poco a poco a sentirmi una seconda scelta per lei mentre vedevo che i suoi amici erano il suo pensiero principale. Vedevo nei suoi occhi la gioia che provava nel raccontarmi cosa faceva con questi amici, la stessa gioia che provava mesi prima quando ci vedevamo e che ora non vedo piú nei suoi occhi.
Quando le chiedevo di questo suo attaccamento nei confronti dei suoi amici la risposta era "non vedo l ora di uscire con loro perché é l'unico momento della settimana in cui posso divertirmi".
Io ho interpretato questa frase come "con te non mi diverto piú".
Da questi eventi io ho cominciato ad essere molto geloso dei suoi amici fino al punto che bastava solo che lei nominasse il nome di uno di questi per farmi inscurire il volto. Lei se ne accorgeva, si finiva con il litigare perché lei diceva che non faceva nulla di male uscendo con loro e quindi non capiva le mie ragioni di gelosia. Alla fine della storia, adesso lei ha paura a parlarmo di quello che fa con i suoi amici e non mi dice più niente.

Ma il motivo vero per cui ho scritto é il seguente:
Da circa un anno lei sta seguendo un percorso da un terapeuta. Inizialmente per cercare di superare la morte del padre (secondo il terapeuta lo ha già fatto, l'ha superata) ora ci sta andando perché vuole capire perché da un paio d'anni a questa parte l'80% delle volte in cui ci vediamo litighiamo.
Il terapauta le avrebbe detto che, secondo lui, dalla morte del padre lei ha associato me alla figura paterna.
Da qui i mille litigi (tipo padre-figlia).
Da quello che dice il terapeuta non c'é altra soluzione che accettare la cosa. Ovvero imparare a conviverci. La nostra relazione può andare avanti benissimo anche se lei vede in me la figura paterna, dipende da noi se sopportiamo la situazione.
Cioé non c'é una qualche terapia che possa siutare lei a non vedermi piú come una figura paterna??
Da quando lei ha saputo questa cosa la nostra relazione é ulteriormente peggiorata. Lei dice che se prima sapeva benissimo cosa provava oer me adesso non é piú in grado di dirmelo, non lo sa.
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile utente, forse questa ragazza, pur trovando rassicurante ed utile quanto Lei ha fatto per aiutarla dal punto di vista pratico , ha preso a vivere Lei come fonte di sicurezza di autorevolezza e questo ha fatto perdere smalto al lato al egro , passionale del vostro rapporto.. Se ce la fa, forse Lei potrebbe smettere di aiutarla, dire cosa fare o non fare, e diventare più propositivo , andiamo qui e là , meno prevedibile.. con progetti interessanti e diversi.. andiamo a fare un we.. Certo che ci vogliono un pò di soldi ed anche molta pazienza.. veda Lei ..
Sembra che questa ragazza, dall'angoscia di morte, dal lutto , stia mettendo in atto un meccanismo regressivo di fuga.. anche regressivo a guardar bene..non sia troppo pedagogico percio' .
.Cosa ne pensa?

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
In accordo con quanto detto dalla Dottoressa, anche io le dico che troppo accudimento uccide l'eros.

Il lutto dovrà elaborarlo da sola.

Un legame che si fonda sul bisogno e non sul piacere è un legame a rischio..

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it