Sono in preda ad una forte ansia e angoscia associata secondo me ad ipocondria

Gentili dottori vi scrivo perché sono in preda ad una forte ansia e angoscia associata secondo me ad ipocondria.
Ad agosto mi sono sposata e i periodi precedenti sono stati molto stressanti. Io di mio sono stata sempre un tipo molto ansioso. Tendo a prendermela per qualsiasi cosa e tendo anche molto emotiva. A settembre poi il culmine, ero riuscita a recuperare due chili ma in seguito dopo un antibiotico preso per due giorni ( ma a questo punto non credo sia dovuto a questo) ho accusato fastidi intestinali, vedendo il protrarsi della situazione ho iniziato ad indagare su internet ( so che é sbagliato)e da lí é iniziato un circolo vizioso dal quale ancora non ne sono uscita. Ho eseguito una serie di esami tra i quali anche quelli della celiachia,risultati negativi,che mi spaventa tanto perché già soffro di una malattia autoimmune). Da lî sono stata bene una settimana, poi quando ho letto che questo esame può dare dei falsi negativi sono ricominciate le mie turbe mentali dicendomi e mi sono autoconvinta di avere questa malattia anche se il medico curante e il gastroenterologo che mi ha visitata al pronto soccorso mi hanno detto di stare tranquilla ma non ce la faccio. Perché da come ho letto tra i sintomi ci può essere presenza di muco,residuo cibo,anche se da come mi é stato risposto dai medici di questo sito potrebbe essere causato da colon irritabile e sibo ma nonostante le varie rassicurazioni non sto tranquilla e crescono ansia e paura che non mi fanno vivere bene le giornate,non riesco a mangiare bene,mi sento spesso un nodo alla gola e mi manca l'aria, e tutto questo non fa che esacerbare i miei sintomi e farmi credere ancora di più nell'autododiagnosi che mi sono fatta da sola. Ora ho deciso di fare una gastroscopia e spero non risulti nulla,ma ho profondamente paura del risultato, ma spero sia negativa per poter riprendere in mano la mia vita e ricominciare a vivere.
Ho un marito che mi ama e mi sostiene e ha molta pazienza ma se continuo cosí so che rischio di perderlo.
Ho sempre avuto paura delle malattie e ogni qual volta si presenta un sintomo lo collego ad una malattia. É ipocondria? Come posso fare per a superare tutto ciò?
In attesa di una vostra risposta
Distinti Saluti

[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

<<ad agosto mi sono sposata>>
e a ottobre è iniziata la serie di consulti di cui questo è l'ultimo.

Evidentemente la nuova esperienza (la convivenza è iniziata col matrimonio?), ha messo a dura prova il Suo equilibrio; e la malattia può rappresentare una via d'uscita.

Lei attende la gastroscopia.
E ci chiede cosa fare.
Le rispondo: la gastroscopia sia l'ultima indagine che fa.
Altrimenti non farà altro che nutrire questa deriva ipocondriaca.

Un approfondimento psicologico sulle causa scatenanti e sui vantaggi secondari che tali ipotetiche patologie comportano, potranno essee approfondite con un/a nostro/a Collega.
Glielo consiglio vivamente.

.....................

Ci sarebbe una serie di domande da farLe:
Come va la vita matrimoniale?
E la vita sessuale?
Ha nostalgia della famiglia d'origine?
Il marito è troppo "prono" ai suoi malesseri?





Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Dottoressa grazie per avermi risposto. La mia convivenza é iniziata con il matrimonio. In che senso la malattia può rappresentare una via d'uscita?non capisco. Spero come le ho detto prima che la malattia sia esclusa da questo esame.
La vita matrimoniale va bene ma andrebbe meglio se riuscissi a risolvere questo problema che mi perseguita. La vita sessuale non ne risente.
Il problema è che non riesco a stare da sola e visto che mio marito manca dalle 7 alle 17 del pomeriggio vado a casa dai miei genitori.
Mio marito come le dicevo in precedenza mi sta molto vicino mi incoraggia mi dice di stare tranquilla,ma non ce la faccio. Ieri,giustamente ha perso un pó la pazienza e mi ha un pó rimproverata.
[#3]
Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Dottoressa grazie per avermi risposto. La mia convivenza é iniziata con il matrimonio. In che senso la malattia può rappresentare una via d'uscita?non capisco. Spero come le ho detto prima che la malattia sia esclusa da questo esame.
La vita matrimoniale va bene ma andrebbe meglio se riuscissi a risolvere questo problema che mi perseguita. La vita sessuale non ne risente.
Il problema è che non riesco a stare da sola e visto che mio marito manca dalle 7 alle 17 del pomeriggio vado a casa dai miei genitori.
Mio marito come le dicevo in precedenza mi sta molto vicino mi incoraggia mi dice di stare tranquilla,ma non ce la faccio. Ieri,giustamente ha perso un pó la pazienza e mi ha un pó rimproverata.
Credo di dover intraprendere incontri con lo psicologo ma non ho inteso quando mi dice: sui vavantaggi secondari che tali ipotetiche malattie comportano. Potrebbe spiegarmi meglio?
[#4]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Per spiegare la parole "vantaggi secondari" Le faccio un esempio del tutto ipotetico:

il fatto di non riuscire a stare da sola La porta necessariamente a recarsi dai Suoi genitori, con il vantaggio secondario di non interrompere tutto d'un colpo la routine quotidiana condotta fino al momento del matrimonio.
Se una fosse / si ritenesse "sana" (non ipocondriaca) inizierebbe la propria vita matrimoniale con serenità, godendo della nuova situazione e dedicando il proprio tempo a rendere più personale la nuova abitazione. Non crede?


[#5]
Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Dottoressa va bene, ma io intendo i "vantaggi secondari" di tali patologie ( lei intende l'ansia e l'ipocondria o la celiachia?) possano comportare. E non capisco quando mi dice che la malattia può risultare una via d'uscita ( lei qui intende la celiachia). Le chiedo scusa se non ho capito quello che mi ha scritto
[#6]
Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
La malattia per me non rappresenterebbe una via di uscita, anzi........la via di uscita sarebbe non averla
[#7]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Era un puro esempio di come la psiche sposta la priorità su cose "altre": dal piacere del recente matrimonio alla ricerca di ipotetiche malattie..

<<Credo di dover intraprendere incontri con lo psicologo <<,
Sì, solo con l'incontro di persona con un nostro/a collega potrà intraprendere un percorso che La aiuti a mettere a fuoco se veramente
>>sono in preda ad una forte ansia e angoscia associata secondo me ad ipocondria.<<
e come porsi.




[#8]
Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Grazie per essere stata così esaustiva ora ho capito. È vero in questo momento per me è importante sapere di non avere questa malattia
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