Uno specialista che mi aveva prescritto il solian
Buonasera mi sono iscritto a questo forum per avere un possibile aiuto come comportarmi, riassumo in poche righe la mia situazione. circa 10 anni fà ho sofferto per pochi mesi di ansia ipocondria e attacchi di panico, mi sono rivolto ad uno specialista che mi aveva prescritto il solian e cipralex per poi il solian dopo alcuni mesi me l'ha sospeso, ho continuato a prendere il cipralex. per quasi un anno poi ho smesso di testa mia perchè mi sentivo bene. Adesso in questo periodo stò attraversando un forte stress a lavoro, ho avuto il mio primo attacco la scorsa settimana mentre che lavoravo ho avuto un forte senso di non poter respirare e mi faceva male il petto subito sono andato dal mio medico curante che pensavo che era un attacco cardiaco invece mi sbagliavo mi ha rassicurato e mi ha detto di prendere il cipralex io non l'ho preso fino a stasera, perchè oggi praticamente mentre che ero in macchina mi ha preso una strana sensazione come non potere guidare e tremavo adesso ho nausea e mi sento svenire. ma può essere che dopo 10 anni ci sia una ricaduta? domani andrò a fare gli analisi grazie per un vostro parere
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Fa bene a continuare e terminare l'iter diagnostico per comprendere bene la problematica.
Se il medico Le ha prescritto il farmaco, potrebbe anche scegliere di sentire direttamente uno specialista in psichiatria per il monitoraggi del farmaco ed eventualmente uno psicologo psicoterapeuta per una consulenza sullo stato ansioso e sulle possibili gestioni del problema.
Cordiali saluti,
Se il medico Le ha prescritto il farmaco, potrebbe anche scegliere di sentire direttamente uno specialista in psichiatria per il monitoraggi del farmaco ed eventualmente uno psicologo psicoterapeuta per una consulenza sullo stato ansioso e sulle possibili gestioni del problema.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
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Gent.le Utente,
il disagio che si è manifestato dieci anni fa è stato affrontato e trattato solo dal punto di vista farmacologico e questa scelta pur avendole consentito di riconquistare una condizione di benessere, non le ha offerto l'opportunità di offrire uno spazio d'ascolto e di elaborazione al suo vissuto, di conseguenza l'ansia è rimasta l'unica reazione possibile in situazioni stressogene, non avendo potuto sperimentare e consolidare strategie adattive e funzionali.
Non stupisce quindi che anche a distanza di molti anni, tali reazioni d'ansia si presentino di nuovo ma, in realtà questa volta potrebbero essere un'ottima opportunità per avviare un reale processo di cambiamento che renda la risposta ansiosa "leggibile" in un contesto più ampio e significativo, non solo quindi come somatizzazione del disagio vissuto.
il disagio che si è manifestato dieci anni fa è stato affrontato e trattato solo dal punto di vista farmacologico e questa scelta pur avendole consentito di riconquistare una condizione di benessere, non le ha offerto l'opportunità di offrire uno spazio d'ascolto e di elaborazione al suo vissuto, di conseguenza l'ansia è rimasta l'unica reazione possibile in situazioni stressogene, non avendo potuto sperimentare e consolidare strategie adattive e funzionali.
Non stupisce quindi che anche a distanza di molti anni, tali reazioni d'ansia si presentino di nuovo ma, in realtà questa volta potrebbero essere un'ottima opportunità per avviare un reale processo di cambiamento che renda la risposta ansiosa "leggibile" in un contesto più ampio e significativo, non solo quindi come somatizzazione del disagio vissuto.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
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Carissimo, concordo con i Colleghi, il farmaco non basta, le consiglio anch'io di approfondire la sua situazione emotiva ed affettiva con un Collega de visu, perchè, forse in un periodo attuale di stress, fatica , difficoltà diverse, il suo corpo si esprime in questo spiacevole, preoccupato modo .
Meglio fermarsi un momento per riflettere, chiarire , comprendere, risolvere..non è possibile far finta di niente e tirare avanti, perchè analizzare le emozioni fa male..
Le faccio molti auguri..
Meglio fermarsi un momento per riflettere, chiarire , comprendere, risolvere..non è possibile far finta di niente e tirare avanti, perchè analizzare le emozioni fa male..
Le faccio molti auguri..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 1.7k visite dal 06/01/2016.
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