Invidia di un'amica

Salve dottori,
sono un ragazzo omosessuale e da poco tempo ho fatto coming out con la mia migliore amica. La sua reazione è stata molto positiva ed incoraggiante, facendoci avvicinare molto ed entrare ancora più in confidenza. Proprio questa confidenza le ha permesso di raccontarmi molto più di lei, delle sue storie passate e delle sue relazioni. Da quando questo è successo ho iniziato a sentirmi molto strano dentro di me, ho avuto una sensazione che inizialmente era molto spiacevole. Per quanto non sia cambiato il mio modo di comportarmi con lei, sto spesso provando una forte invidia nei suoi confronti, che mi prende allo stomaco e non se ne va più via. Sono invidioso della sua capacità di relazionarsi con le altre persone, con i ragazzi e mantenere sempre la sua unicità. Lei è una ragazza molto buona e genuina e tutti apprezzano la sua intelligenza e bontà.
Per quanto sappia che anche lei vive dei momenti no e di tristezza, sembra che sia riuscita a crearsi una barriera di affetti che, anche se lei sminuisce sempre, per non vantarsene, io so che ci sono e le permettono di fare sempre nuove esperienze e ad essere aperta a nuove conoscenze. Il mio modo di essere è l'opposto, a me le persone mi spaventano, non sono mai spontaneo, sempre atterrito dai giudizi altrui e ho pochissimi amici. Ormai è da tanto tempo che non faccio niente tutto il giorno e mi isolo, perché è troppa la fatica e lo sforzo che provo nel stare con gli altri. Non so mai cosa dire e la mia idea di me è sempre o troppo alta o troppo bassa. Inoltre non ho mai avuto nessuna storia per via che non accettavo di essere gay, mentre lei ha vissute le tipiche storie da adolescenti con cui si è formata e che io non ho mai avuto. Comunque questa sensazione fastidiosa che provo, stranamente a volte mi fa quasi piacere, perchè sembra mi dia la carica per rimediare alla mia condizione, come per voler dimostrare a me stesso che anche io posso essere amato ed apprezzato per quello che sono e che non devo fare altro che essere me stesso, con tutti il bene e il male che ne possono venire.
Volevo solo chiedere cosa ne pensate di quello che mi sta succedendo.
Grazie in anticipo.
[#1]
Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Carissimo, se da questa sua .. invidia.. nasce la voglia di esprimersi , muoversi , amare , ben venga..
La sua amica ha già superato molti ostacoli , come può fare Lei con coraggio e intelligenza..
Dipende da come ci muoviamo ed interagiamo con gli altri,
farci accettare, comprendere, amare..
Certo bisogna superare la paura del giudizio, ma pensare che gli altri , hanno la loro vita i loro problemi e che possono essere simpatici e disponibili o anche no , ma questo non deve bloccarci..
Ci vuole coraggio e sensibilità e bisogna cominciare per prove ed anche errori..
Le faccio molti auguri di reagire e cercare di essere inserito e felice..
Restiamo in ascolto, ci riscriva se crede.. !

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#2]
Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8
Gentile Ragazzo,

l'invidia è un'emozione che spesso è ritenuta "negativa" e disdicevole proprio perché viene vissuta così ossia rimanendo ancorati a vedere ciò che gli altri hanno / ottengono e che a noi manca e di conseguenza a "roderci" (di invidia) come spesso si dice, un'immagine che dà proprio l'idea di un disagio che scava dentro e che alimenta malumore, fastidio e basta.

Tuttavia credo che l'invidia sia un'emozione che possiamo girare a nostro vantaggio nel momento in cui l'altro che invidiano smettiamo di vederlo come un "nemico", ma come un "modello" - mi passi il termine - a cui poter fare riferimento e capire come poter ottenere quello che ha lui; infatti di solito si invidiano persone che per età, cultura, ... sentiamo più simili a noi.

Questo non significa che lei debba fare, dire, comportarsi come l'altro, ma cercare di capire e chiedersi "cosa posso fare io per ...., cosa ha fatto l'altro per riuscire a .., .." sono degli esempi.

Quando sperimenta quei momenti di benessere è un po' questo, il fatto che le possa dare la carica, come lei stesso dice, per agire, il fatto che questo confronto non sia fine a se stesso o per piangersi addosso per la propria condizione, ma lo possa "usare" come spinta per agire.

" anch'io posso essere amato ed apprezzato per quello che sono"
sembra di capire che le sue paure, i suoi timori, la paura degli altri e del loro giudizio vadano a toccare corde profonde di come si percepisce e si valuta come persona, alla sua amabilità, in questo senso un percorso con un professionista potrebbe aiutarla e sostenerla in questo e, parallelamente, a riuscire a relazionarsi in modo più sereno anche con gli altri.

Cordiali saluti

Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova