Paura di andare avanti

Salve, sono una ragazza di 25 anni, sono laureata e considerata da molti come una ragazza responsabile senza troppi grilli per la testa, anzi in alcuni casi vengo anche definita come pesante o vecchia....comunque mi sto dilungando inutilmente. Scrivo perché tra un anno dovrò sposarmi con l'uomo che amo, è premuroso, sincero anche se le litigate non mancano, ma questo non mi dispiace perché credo che anche il confronto sia importante. Il punto è che ho paura, non so se sto prendendo la decisione giusta, per via di una cosa della mia famiglia
Razionalmente capisco che non vi è alcuna correlazione, che ogni rapporto è a se, ma mi chiedo sempre: " Fino a che punto riusciremo a stare insieme". Ciò nasce dal fatto che in famiglia i miei genitori hanno vissuto un periodo complicato, mio padre ha tradito mamma quando avevo 10 anni, per un breve periodo di tempo si son lasciati ma per non creare troppo scompiglio si sono rimessi insieme. Forse la colpa è mia che non riesco a metabolizzare ma ho sempre avuto paura di fidarmi dell'altro, ennesima mazzata è stato vedere anche il rapporto dei genitori del mio ragazzo, in questo caso è stata la madre a tradire suo padre, (è accaduto che eravamo già grandicelli e fidanzati io e il mio ragazzo), da quel momento ho sempre pensato che effettivamente come dicono altri io stia facendo davvero un enorme sbaglio. Io lo amo, voglio lui come marito e padre dei miei figli ma non si può ignorare quello che accade intorno a noi.
Sono veramente pazza come mi dicono? Cosa mi sta prendendo?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Ci ha scritto tante volte sempre per le stesse difficoltà familiari, si è poi rivolta ad un nostro Collega?

Se non risolve dentro di se, il suo essere figlia, avrà mille paura nel diventare moglie e poi madre...


Legga questa lettura, credo che stesse chiedendo di questo..
Divorzio,
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4944-il-divorzio-e-ereditario-i-figli-dei-divorziati-divorziano-di-piu.html


È davvero tanto giovane e, come dicono di lei, " già grande " da tempo...è certa di essere pronta per un passo così impegnativo?
Ha attraversato la fase della ribellione?
Del l'adolescenza, con guai inclusi?
Ho la sensazione, leggendola, che gliene manchi un pezzo...

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Attivo dal 2013 al 2016
Ex utente
La ringrazio per la risposta. ..credo che lei abbia ragione quando dice che probabilmente non riesco a staccarmi dal ruolo di figlia...ho fatto passi in avanti mi creda ma non sembra mai abbastanza. ..comunque per quanto riguarda il matrimonio ho fasi altalenanti, ma leggendo altri forum noto che è una situazione diffusa, è un passo importante quindi credo che a prescindere dall'età i dubbi facciano parte della scelta.
Per quanto riguarda il consulto, ho paura, perché ne ho parlato con famiglia e mi dicono che è una cavolata, uno spreco di soldi perché nessuno può risolvere la situazione, dal momento che mi sentirò sempre cosi. E in più ho puara che se mi rivolgessi allo psicologo potrei compromettere anche la credibilità lavorativa.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Le sue paure appartengono alla dipendenza dal ruolo di figlia..

Lei è maggiorenne da tempo, può decidere da sola, non deve chiedere niente a nessuno e gli psicologi, oltre che tutelare la privacy, li trova anche in convenzione.

Non esiste nessuna correlazione tra compromissione del suo lavoro e consulto/terapia psicologica.