Paura di vomitare
Buonasera, sono una persona ansiosa e molto emotiva. Spesso mi paragono ad una spugna, che assorbe problemi senza farseli scivolare addosso. L''ansia mi porta mal di stomaco e nausea. Soffro di gastrite e dispepsia funzionale, dovuta ad un mal funzionante processo digestivo che mi provoca ristagno gastrico. Quando sono in un periodo di stress i sintomi della mia "anomalia" fisica si accentuano, perché come ho già detto , la mia ansia si focalizza proprio li. Dopo aver elencato queste mie "caratteristiche" ho un problema che mi preoccupa. Io ho veramente paura di vomitare, soprattutto nei luoghi pubblici. Cerco sempre di stare vicino ad un bagno, perché voglio prevenire casi di "emergenza nausea". Ho veramente una gran capacità di trattenere il vomito, specie nei luoghi dove c''è gente, perché ho paura di fare brutte figure. Anche e soprattutto quando ho gli attacchi d''ansia che mi colpiscono lo stomaco mi trattengo , facendo uno sforzo immane, ma comunque la gran parte delle volte riesco. Non posso però continuare ad aver paura di vomitare nei luoghi pubblici, vorrei vivere serenamente una mangiata fuori. Tuttavia ho imparato, nonostante la mia fobia , ad evitare il meno possibile le occasioni e a farmi coraggio vivendole. Ma la paura prima di un viaggio, una cena/pranzo fuori c''é sempre. In pratica più ho l'ansia di vomitare più mi verrebbe da farlo, ma mi trattengo. Se poteste darmi qualche dritta o consiglio, ve ne sarei grata.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
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"ho paura di fare brutte figure"
credo tu abbia toccato un punto importante, spesso la paura di vomitare si accompagna al timore di fare brutte figure davanti agli altri, di rendersi ridicola, di essere valutata negativamente, di rimandare di se' un'immagine di debolezza, quindi fai di tutto per scongiurare questa eventualità, adottando strategie protettive come ad esempio stare vicino ad un bagno.
E' ammirevole il fatto che tu cerchi comunque di "vincerti" cercando di affrontare le situazioni che ti si presentano, ma ti sarebbe utile richiede un consulto psicologico che, oltre ad affrontare questa paura, ti permetta anche di modificare i pensieri e i convincimenti che ne stanno alla base.
Cosa ne pensi?
credo tu abbia toccato un punto importante, spesso la paura di vomitare si accompagna al timore di fare brutte figure davanti agli altri, di rendersi ridicola, di essere valutata negativamente, di rimandare di se' un'immagine di debolezza, quindi fai di tutto per scongiurare questa eventualità, adottando strategie protettive come ad esempio stare vicino ad un bagno.
E' ammirevole il fatto che tu cerchi comunque di "vincerti" cercando di affrontare le situazioni che ti si presentano, ma ti sarebbe utile richiede un consulto psicologico che, oltre ad affrontare questa paura, ti permetta anche di modificare i pensieri e i convincimenti che ne stanno alla base.
Cosa ne pensi?
Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova
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Utente
Per dott.ssa Emanuela De Marco : non ricordo precisamente ma le posso assicurare da molto tempo... Da piccola ricordo che molte volte mi veniva da vomitare, ma non riesco a focalizzare bene. Quando ero più piccola questa mia ansia la percepivo molto meno, anzi non credo appunto di ricordare episodi specifici. Però quando avevo circa 13 anni , dovevo affrontare una gara di ginnastica e mentre ero a casa ho avvertito un senso di forte ansia che mi ha preso lo stomaco e ho vomitato. Questa è una cosa che riesco a ricordare perché è stato da li che i sintomi si sono accentuat, o almeno , per quel che ricordo io. Comunque non ne ho mai parlato con il medico di base, non so perché ma mi vergogno un po'. Avevo seguito una terapia da una psicologa per questo ma mi ero focalizzata solo sul fattore ansia e non "paura di vomitare" . Io c'ero andata (vergognandomi un po') perché non capivo, non riuscivo a focalizzare le mie paure, fobie e prima di andarci mi logoravo cercando di capire il perché, di capire e conoscere i miei sintomi. Lei comunque mi ha spronato ad affrontare questa paura e devo dire che per un buon periodo ce l'ho fatta (piano piano) . Solo che ora sono di nuovo punto e a capo, probabilmente perché esco poco (sto preparando un esame grande) e non sono piu abituata a mangiare fuori .
Per dott.ssa. Ilaria La Manna: si credo anche io che sia opportuno. Mi piacerebbe riprendere la terapia (come precedendemente detto ne ho già affrontata una) perché ora ho capito più cose del mio problema e forse posso riuscire a parlarne in maniera abbastanza chiara con uno specialista.
Per dott.ssa. Ilaria La Manna: si credo anche io che sia opportuno. Mi piacerebbe riprendere la terapia (come precedendemente detto ne ho già affrontata una) perché ora ho capito più cose del mio problema e forse posso riuscire a parlarne in maniera abbastanza chiara con uno specialista.
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Bene, mi fa piacere che hai preso in considerazione di farti aiutare anche perchè mi sembra che questa paura ti stia condizionando abbastanza la vita, soprattutto a livello sociale.
Nell'ultimo post ritorna spesso il tema della vergogna, sia di parlarne con il tuo medico che con la psicologa, se affronterai un percorso di psicoterapia sarebbe importante che esprimessi anche questo vissuto di vergogna, potrà aiutarti anche nel percorso di cura.
Credo che il fatto che tu esca poco non sia causa del tuo malessere, ma forse più una conseguenza: proprio perchè temo di vomitare, di fare brutta figura, me ne vergogno e allora limito le mie uscite al fine di scongiurare questa eventualità.
Eventualmente facci poi sapere come va
Un caro saluto
Nell'ultimo post ritorna spesso il tema della vergogna, sia di parlarne con il tuo medico che con la psicologa, se affronterai un percorso di psicoterapia sarebbe importante che esprimessi anche questo vissuto di vergogna, potrà aiutarti anche nel percorso di cura.
Credo che il fatto che tu esca poco non sia causa del tuo malessere, ma forse più una conseguenza: proprio perchè temo di vomitare, di fare brutta figura, me ne vergogno e allora limito le mie uscite al fine di scongiurare questa eventualità.
Eventualmente facci poi sapere come va
Un caro saluto
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Psicologo
I sintomi che Lei ci descrive potrebbero essere considerati conseguenze dell'ansia secondaria, la cosiddetta "paura della paura".
>>quando avevo circa 13 anni , dovevo affrontare una gara di ginnastica e mentre ero a casa ho avvertito un senso di forte ansia che mi ha preso lo stomaco e ho vomitato. Questa è una cosa che riesco a ricordare perché è stato da li che i sintomi si sono accentuat, o almeno , per quel che ricordo io.<<
L'episodio che riporta (vomitare prima di una situazione per Lei ansiogena) potrebbe aver innescato un vero e proprio circolo vizioso: quando si ritrova a dover vivere momenti di relazione sociale in luoghi pubblici, la Sua mente ritorna a quel momento di ormai 7 anni fa.
Probabilmente in quel caso potrebbe aver pensato (sempre a causa del Suo essere un soggetto ansioso): "Che vergogna se fosse successo in pubblico, durante la gara!"
Proprio da questo potrebbe essere partita la Sua "paura di vomitare". Associando automaticamente ogni situazione pubblica ad una possibile situazione che potrebbe provocarLe ansia, Le ritorna automaticamente in mente il pensiero di quell'episodio.
Come Lei stessa si è resa conto, però, l'ansia secondaria non fa altro che stimolare e incentivare l'ansia originaria: quanto più Lei si preoccuperà del rischio di vomitare in pubblico, tanto più proverà ansia verso le possibili uscite, che potrebbero esporla a quel rischio.
Credo sia abbastanza chiaro che, come anche Lei afferma, per uscire da questo circolo, sia fondamentale ricontattare la psicologa da cui è stata già seguita in passato.
In breve tempo, potrebbe finalmente ritornare a condurre una vita serena.
Comunque Le consiglio, inoltre, di parlarne con il Suo medico curante, che, solo qualora lo ritenesse opportuno, potrebbe consigliarLe gli appositi approfondimenti diagnostici, per escludere possibili cause organiche per i Suoi malesseri.
Ci aggiorni pure.
Un saluto,
>>quando avevo circa 13 anni , dovevo affrontare una gara di ginnastica e mentre ero a casa ho avvertito un senso di forte ansia che mi ha preso lo stomaco e ho vomitato. Questa è una cosa che riesco a ricordare perché è stato da li che i sintomi si sono accentuat, o almeno , per quel che ricordo io.<<
L'episodio che riporta (vomitare prima di una situazione per Lei ansiogena) potrebbe aver innescato un vero e proprio circolo vizioso: quando si ritrova a dover vivere momenti di relazione sociale in luoghi pubblici, la Sua mente ritorna a quel momento di ormai 7 anni fa.
Probabilmente in quel caso potrebbe aver pensato (sempre a causa del Suo essere un soggetto ansioso): "Che vergogna se fosse successo in pubblico, durante la gara!"
Proprio da questo potrebbe essere partita la Sua "paura di vomitare". Associando automaticamente ogni situazione pubblica ad una possibile situazione che potrebbe provocarLe ansia, Le ritorna automaticamente in mente il pensiero di quell'episodio.
Come Lei stessa si è resa conto, però, l'ansia secondaria non fa altro che stimolare e incentivare l'ansia originaria: quanto più Lei si preoccuperà del rischio di vomitare in pubblico, tanto più proverà ansia verso le possibili uscite, che potrebbero esporla a quel rischio.
Credo sia abbastanza chiaro che, come anche Lei afferma, per uscire da questo circolo, sia fondamentale ricontattare la psicologa da cui è stata già seguita in passato.
In breve tempo, potrebbe finalmente ritornare a condurre una vita serena.
Comunque Le consiglio, inoltre, di parlarne con il Suo medico curante, che, solo qualora lo ritenesse opportuno, potrebbe consigliarLe gli appositi approfondimenti diagnostici, per escludere possibili cause organiche per i Suoi malesseri.
Ci aggiorni pure.
Un saluto,
[#6]
Utente
Grazie mille a tutti per le risposte. In questi giorni purtroppo ho subito un lutto in famiglia e ora, come al solito , i miei bruciori dovuti alla gastrite (e tutte le altre cose) si sono accentuate con l'ansia. In questo momento sono piena di pensieri negativi... Credo sia un periodo NO e quando attraverso queste fasi d'ansia sono più vulnerabile alla negatività. Inoltre a febbraio vado in vacanza ( mi butto , pur avendo le mie fobie) e penso sempre alla paura di vomitare. Mentre quando ero più tranquilla ( soprattutto qualche settimana prima della mia perdita) ci pensavo meno.
[#7]
Gentile Ragazza,
se non lo ha già letto, in aggiunta ai suggerimenti delle Colleghe, le consiglio il seguente articolo di approfondimento che penso potrà esserle utile:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/700-emetofobia-la-paura-del-vomito.html
Saluti.
se non lo ha già letto, in aggiunta ai suggerimenti delle Colleghe, le consiglio il seguente articolo di approfondimento che penso potrà esserle utile:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/700-emetofobia-la-paura-del-vomito.html
Saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#11]
Gentile Lettrice,
leggendo la sua richiesta e i suoi commenti mi sono chiesta se ricorda un momento in cui questa paura di vomitare non si è presentata.
Per formazione, di norma, parto proprio da queste eccezioni, a volte piccole piccole e apparentemente irrilevanti, per cercare la strategia utile per la soluzione del problema.
In questo contesto non è possibile porle domande più precise ed offrire una consulenza adeguata, quindi le suggerisco, se non lo ha già fatto, di contattare uno psicologo.
Può scegliere un professionista della asl o un professionista privato. Nel caso dei professionisti privati è possibile avere consulenze in presenza (presso lo studio), oppure online.
Ci pensi, potrebbe essere il momento di svolta.
Un saluto
leggendo la sua richiesta e i suoi commenti mi sono chiesta se ricorda un momento in cui questa paura di vomitare non si è presentata.
Per formazione, di norma, parto proprio da queste eccezioni, a volte piccole piccole e apparentemente irrilevanti, per cercare la strategia utile per la soluzione del problema.
In questo contesto non è possibile porle domande più precise ed offrire una consulenza adeguata, quindi le suggerisco, se non lo ha già fatto, di contattare uno psicologo.
Può scegliere un professionista della asl o un professionista privato. Nel caso dei professionisti privati è possibile avere consulenze in presenza (presso lo studio), oppure online.
Ci pensi, potrebbe essere il momento di svolta.
Un saluto
Dr.ssa Francesca Fontanella
Psicologo
Rovereto (TN) e online
E-mail: fontanella.francesca@gmail.com
[#12]
Utente
Certo, NON mi capita quando mangio fuori con la mia migliore amica oppure quando mangio a casa sua. A volte, con certe persone (anche se non è successo nulla in particolare) mi sento più in soggezione ed ho paura di fare brutte figure, mentre con lei no. Probabilmente perché conosco lei e la sua famiglia da tantissimi anni.
Io sento davvero la necessità di parlare con qualcuno e di farmi aiutare. Quindi devo per forza farmi coraggio e dirlo.
Io sento davvero la necessità di parlare con qualcuno e di farmi aiutare. Quindi devo per forza farmi coraggio e dirlo.
[#13]
Rifletta su quali siano gli aspetti di queste occasioni (in cui mangia con la sua migliore amica), che le permettono di non provare la paura di vomitare.
E' un ottimo punto di partenza! Complimenti per averlo saputo notare.
Sono a disposizione per approfondimenti. Trova, nella firma, il mio recapito e-mail.
Un saluto
E' un ottimo punto di partenza! Complimenti per averlo saputo notare.
Sono a disposizione per approfondimenti. Trova, nella firma, il mio recapito e-mail.
Un saluto
[#14]
A fatica, ma sei riuscita a parlarne con tua madre e le previsioni di giudizi negativi che avevi non ci sono state; perché allora non poterlo dire una seconda volta, cosa cambia dalla prima?
C'è solo una "possibilità / occasione" per stare male?
Credo che tu debba superare questa emozione di vergogna che non fa altro che accentuare la tua sofferenza perché non ti premette di chiedere aiuto, quanto di "crogiolarti" nel tuo malessere e con il rischio magari di farti sentire una persona "sbagliata" perché hai questo tipo di paura, come se ci fossero sofferenze di serie A e di serie B, come se alcune sofferenze siano più "accettabili" e altre meno.
Un caro saluto
C'è solo una "possibilità / occasione" per stare male?
Credo che tu debba superare questa emozione di vergogna che non fa altro che accentuare la tua sofferenza perché non ti premette di chiedere aiuto, quanto di "crogiolarti" nel tuo malessere e con il rischio magari di farti sentire una persona "sbagliata" perché hai questo tipo di paura, come se ci fossero sofferenze di serie A e di serie B, come se alcune sofferenze siano più "accettabili" e altre meno.
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 15 risposte e 7.2k visite dal 29/12/2015.
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