Ansia durante le sedute psicoterapeutiche
sono seguito da uno psicoterapeuta ad indirizzo sistemico relazionale
durante le sedute parlo dei miei problemi con lo psicoterapeuta (fin'ora ho fatto 5 sedute) e lo psicoterapeuta mi ha spiegato varie cose.
però riguardo la psicoterapia avevo delle aspettative diverse,cioè mi aspettavo che il terapeuta potesse spiegarmi da dove nascono i meccanismi legati all'ansia e che mi fornisse degli strumenti efficaci per affrontarla.
io mi aspettavo dalla psicoterapia questo: un paio di sedute per analizzare la situazione e trovare gli strumenti per affrontarla,poi un percorso standardizzato,ma strutturato in base al paziente per affrontare le problematiche.
inoltre,quando parlo con il terapeuta (da seduto), mi capita di avvertire una forte tensione a livello delle gambe dopo pochi minuti.
il terapeuta a fronte di questo,sostiene che sia dovuto al fatto che non mi ha dato abbastanza fiducia.
Gentile Ragazzo,
le sedute fatte sono ancora tutto sommato poche: si dia tempo, senza concentrarsi troppo sui risultati attesi, ma focalizzandosi maggiormente sul "qui ed ora". Ad esempio, la tensione che sente potrebbe essere collegata ai contenuti espressi in quel momento e potrebbe essere utile soffermarvisi.
<<sostiene che sia dovuto al fatto che non mi ha dato abbastanza fiducia>>
Cosa significa questo? Può fare degli esempi?
Cordialità.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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mi sono reso conto di essere una persona eccessivamente razionale,ogni cosa passa per un filtro razionale (il cosiddetto controllo che dice il mio psicoterapeuta). Da qui nascono le difficoltà relazionali verso le ragazze (relazionarsi con le ragazze,vuol dire sbilanciarsi e la mia razionalità non me lo permette)
Da qui nasce anche la problematica dell'insonnia (il sonno per me è uno stato che si raggiunge che quando corpo e mente sono completamente rilassati,la mia razionalià non me lo permette).
e anche l'ansia che provo nelle sedute è dovuta al fatto che confessare i propri problemi allo psicologo,vuol dire sbilanciarsi e ancora la mia razionalità non me lo permette,ecco perchè sento ansia.
ho appena finito di studiare e mi sono messo a fissare il muro e mi sono chiesto: ma com'è possibile che io abbia problematiche apparentemente molto diverse quali: Insonnia e difficoltà relazionali,le due cose mi sembravano scarsamente correlate tra loro,ma le righe sopra spiegano chiaramente il meccanismo alla base.
Ora la mia preoccupazione è uscirò da questo stato razionale? quante sedute dovrò fare? e quindi quanto denaro dovrò spendere?
Putroppo io studio,i miei genitori mi mandano da uno psicoterapeuta privato anche se io gli ho detto che esiste la possibilità di usufruire dell'SSN e inoltre ormai che ho iniziato questo percorso da questo psicoterapeuta mi sento come vincolato,nel senso che già per inquadrare la problematica ho impiegato un pò di sedute.
Mi chiedo ora,come mai questi presunte persone laureate in psichiatria ed in medicina e chirurgia hanno avuto il coraggio di tenermi all'oscuro di tutto ciò e anzi mi hanno somministrato benzodiazepine e antidepressivi (dei meri bavagli che non risolvono i problema,ma che secondo uno psichiatra in 6 mesi potevo smettere e tornare come prima). Per colpa di queste persone ora sono un tossicodipendente di benzodiazepine e per dormire mi tocca prenderle
Da come esprime le Sue difficolta' sembrerebbe che il Suo bisogno di controllo sia "infinito" piu' che grande.
E una esigenza cosi' profonda ha bisogno di tempo per essere elaborata.
Il mio consiglio percio' e' di parlare a fondo con il terapeuta di cio' che prova.
E' parte integrante della terapia.
I miei auguri.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
riguardo alla tossicodipendenza da benzodiazepine cosa ne pensa?
il mio medico sostiene che le benzodiazepine non producano progressiva assuefazione se non dopo anni di utilizzo. Io so per certo che tutta la letteratura medica indica questi farmaci con una potenzialità d'abuso piuttosto importante e non trascurabile.
Per quello che ne so le benzodiazepine non sono mai utilizzate in ambito psichiatrico che come "rimedi tampone". La terapia vera avviene tramite altri tipi di farmaci.
Le benzodiazepine diciamo che "perdono" rapidamente la potenzialita' ansiolitica. Questo e' il loro limite.
Non so come mai Lei ne abbia fatto uso a lungo. E' stata una Sua iniziativa?
Che siano rimedi tampone oppure no,poco importa. Perchè anche gli altri farmaci,alla fine sono delle mere stampelle che non risolvono i problemi perchè chiaramente la pillola magica non esiste.
Alla fine io dovrei ringraziare il fatto di fare fatica a dormire,perchè secondo me questo è un segnale importante che rappresenta una situazione che non va bene,che va affrontata e che se supero sono certo che molti aspetti della mia vita miglioreranno e non solo il riposo notturno.
Le benzodiazepine sono sicuramente più tollerate degli antidepressivi perchè quest'ultimi oltre che ad agire in ritardo provocano effetti secondari piuttosto fastidiosi. Le benzodiazepine invece agiscono subito,il problema della progressiva assuefazione mi preoccupa particolarmente,visto che conosco persone che per stare normali consumano mezzo blister di Tavor al giorno
Magari gli psicofarmaci aiutano,ma quello di cui sono certo e che una pastiglia non ha il potere di cambiare la vita di una persona.
L'ansia e la depressione,dovrebbero essere viste come un'opportunità di cambiamento e come nel mio caso,l'insonnia dovrebbe essere vista come un campanello d'allarme che indica qualcosa che non va nella mia vita,dei conflitti interiori,delle incongruenze.
Gli psichiatri invece hanno la visione opposta del problema: cioè quella di somministrare fumo ai pazienti per tappare questi campanelli d'allarme e illudere il paziente che vada tutto bene,ma così non è.
Nel nostro Paese il sistema sanitario nazionale risulta ampiamente inefficiente sotto molti punti di vista e una nota molto dolente è sicuramente l'assistenza psicologica.
Questa nuova sciocchezza non l'avevo mai sentita, ora me la segno.
"Magari gli psicofarmaci aiutano,ma quello di cui sono certo e che una pastiglia non ha il potere di cambiare la vita di una persona."
Gli psicofarmaci sono curativi ma non cambieranno mai la vita di nessuno, per fortuna.
"L'ansia e la depressione,dovrebbero essere viste come un'opportunità di cambiamento e come nel mio caso,l'insonnia dovrebbe essere vista come un campanello d'allarme che indica qualcosa che non va nella mia vita,dei conflitti interiori,delle incongruenze.
Gli psichiatri invece hanno la visione opposta del problema: cioè quella di somministrare fumo ai pazienti per tappare questi campanelli d'allarme e illudere il paziente che vada tutto bene,ma così non è.
Nel nostro Paese il sistema sanitario nazionale risulta ampiamente inefficiente sotto molti punti di vista e una nota molto dolente è sicuramente l'assistenza psicologica."
L'ansia e la depressione sono malattie che non danno alcuna opportunità di cambiamento se lei non ha necessità di cambiare delle cose che deve stabilire indipendentemente da ciò che accade all'interno del suo cervello che altera le connessioni cerebrali.
Se pensa siano campanelli di allarme è liberissimo di pensarlo ma non è cosi, sono malattie vere e proprie e giustappunto la volontà di non volerle trattare come tali comporta pregiudizio verso le terapie e verso gli psichiatri.
Non so chi le somministra FUMO ma non mi pare il termine corretto per definire una terapia che le viene prescritta sulla base dei sintomi.
Se ritiene che il SSN sia carente le devo dire che ha ragione. Non ci sono i trattamenti base per le patologie semplici figuriamoci se il SSN si può mai fare carico di patologie piene di pregiudizio che parte primariamente dai pazienti.
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mi pare che il problema della scarsa fiducia sia un tema notevole per Lei: non si fida dello psicoterapeuta e nutre una certa ansia perché state utilizzando il tempo per inquadrare la problematica e certamente dopo la valutazione iniziale verrà impostato il lavoro psicoterapico vero e proprio.
Non si fida, più in generale, dei medici e dei farmaci.
Come pensa di poter cambiare se non prova a sollevare il problema con i curanti?
Lei scrive: "significa che non mi sento al sicuro dal terapeuta"
Che cosa significa questa affermazione?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
io mi aspettavo dalla psicoterapia questo: un paio di sedute per analizzare la situazione e trovare gli strumenti per affrontarla,poi un percorso standardizzato,ma strutturato in base al paziente per affrontare le problematiche
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Le sue aspettative sembrano più adeguate a percorsi terapeutici di altro tipo. La terapia sistemico-relazionale in senso stretto - a quanto mi risulta, ma i colleghi formati in tal senso potranno esprimere pareri più precisi - non è attiva e prescrittiva quanto possono esserlo altri approcci.
Se il suo problema riguarda soprattutto una modalità di pensiero ansioso-ossessiva e rimuginatoria, potrebbero essere più adatti approcci come il comportamentale o lo strategico.
Tuttavia si dia un po' di tempo. Faccia ancora qualche seduta, poi tragga le sue conclusioni.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Ho la nette impressione,anzi la consapevolezza che io sono una persona che non riesce ad esprimersi appieno nei contesti sociali. Questo evidentemente mi limita in diverse situazioni,il fatto che non riesca a fidarmi del mio terapeuta potrebbe essere indice di questo.
Uno psichiatra inoltre mi ha diagnosticato un disturbo di personalità ossessiva.
secondo me, l'aiuto di un terapeuta è sicuramente utile al fine di migliorare questi aspetti,ma è altrettanto necessario affrontare in maniera attiva da parte mia i timori che mi ostacolano,perchè da quanto mi risulta non esiste modo di superare le proprie paure stando fermi a guardare.
Se lei soffrisse di depressione all'interno di una personalita' ossessiva non ritengo che potrebbe fare una simile affermazione
"Secondo me l'aiuto di un terapeuta e' sicuramente utile al fine di migliorare questi aspetti,ma è altrettanto necessario affrontare in maniera attiva da parte mia i timori che mi ostacolano,perchè da quanto mi risulta non esiste modo di superare le proprie paure stando fermi a guardare.".
Se lei fa questa affermazione "tetragona" qualcosa non quadra.
Questo a mio parere. Poi faccia Lei!
I miei auguri comunque.!
Se lei soffrisse di depressione all'interno di una personalita' ossessiva non ritengo che potrebbe fare una simile affermazione
"Secondo me l'aiuto di un terapeuta e' sicuramente utile al fine di migliorare questi aspetti,ma è altrettanto necessario affrontare in maniera attiva da parte mia i timori che mi ostacolano,perchè da quanto mi risulta non esiste modo di superare le proprie paure stando fermi a guardare.".
Se lei fa questa affermazione tetragone qualcosa non quadra.
Questo a mio parere.
I miei augur comunque.!
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.