"Bulimia sessuale"

Buongiorno,
Ho 30 anni, una vita abbastanza soddisfacente, un lavoro che anche se precario mi piace, e una vita sociale piena di interessi e amicizie.
Ma nella sfera psicosessuale ho delle difficoltà che non riesco a risolvere. Mi definisco una bulimica sessuale. Parto dall'inizio..Vengo da una famiglia cattolica molto rigida, che non mi ha dato una educazione affettiva e sussuale. Era tutto proibito, e quello che potevo sapere nell'età dell'adoloscenza era tutto di nascosto, tramite i classici giornalini da teenger che se mio padre vedeva strappava. Per cui sono cresciuta con enormi sensi di colpa verso questo ambito..Crescendo ho sempre alternato momenti di castità fisica e mentale a giornate in cui trascorrevo le ore a nutrirmi di pornografia. Tre anni fa mi sono scoperta lesbica,. Prima nel momento che tentavo di avere rapporti con il mo fidanzato, avevo senso si nausea e vomito. In 30 anni mi sono ritrovata ad avere avuto solo 2 rapporti, solo con donne. Questi momenti di digiuno e grande fame non passano. Nell'ultimo anno ho rinunciato ad avere delle relazioni. Quando ho provato a uscire con una ragazza, una serata tranquilla, la notte ho avuto un attacco d'ansia. Sono stata in terapia per diverso tempo, fino a un anno fa, ma il problema non è risolto. Cioè si è capito l'origine del problema, ma non i modi concreti per riuscire a vivere normalmente una relazione. Anche perchè sono ridotta a provare del piacere fisico solo con la pornografia.. che uso ormai raramente, ma in modo intenso. Vorrei riuscire a vivere una relazione stabile, soddisfacente, ma concretamente mi servono delle dritte per capire da che parte cominciare..
Vi ringrazio anticipatamente
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(...) Sono stata in terapia per diverso tempo, fino a un anno fa, ma il problema non è risolto. Cioè si è capito l'origine del problema,(..)
probabilmente ha seguito una terapia supportiva espressiva , forse è il caso di affrontare un percorso attivo e focalizzato che le dia la possibilità di sapere come e dove muoversi. non esistono dritte on line ma solo indicazioni orientative.
a tal proposito le consiglio questa lettura sugli orientamenti terapeutici
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
<<Sono stata in terapia per diverso tempo, fino a un anno fa, ma il problema non è risolto. Cioè si è capito l'origine del problema, ma non i modi concreti per riuscire a vivere normalmente una relazione.>>

Gentile Ragazza,
come mai, dunque, la terapia è stata chiusa?
La sospensione del percorso terapeutico è più o meno contemporanea alla sua decisione di non avere relazioni?

Cosa intende quando scrive: <<Tre anni fa mi sono scoperta lesbica>>? Fino ai 27 anni il suo orientamento sessuale non le era chiaro?

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Ho fatto un percorso di terapia cognitivo comportamentale,dove e' emerso il problema..La terapia e' terminata con accordo con entrambe le parti perché giudicata in grado di camminare da sola. La mia non e' stata una scelta di rimanere a digiuno ma una conseguenza dell'ansia che mi porta un semplice appuntamento..Salvo poi non reggere questa castita' forzata e cercare altri surrogati. Mi sono scoperta lesbica a 27 anni, semplicemente perché prima non mi ero fatta domande..tutto e' cambiato quando mi sono innamorata per la prima volta..e nei rapporti fisici con le donne sto bene senza malessere come accadeva con gli uomini..
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
<<La terapia e' terminata con accordo con entrambe le parti perché giudicata in grado di camminare da sola.>>

ma nel suo primo post scriveva che il problema non era risolto e che non riusciva a vivere normalmente una relazione...ha mai pensato di provare a riprendere il percorso, soprattutto dopo la sintomatologia ansiosa che si è presentata?

<<Mi sono scoperta lesbica a 27 anni, semplicemente perché prima non mi ero fatta domande>>

Già dall'adolescenza però la sua vita sessuale era attiva, sebbene non in coppia: le sue fantasie o il materiale che guardava avevano contenuti prevalentemente etero?
Fin da ragazzina, non le era capitato di provare attrazione per una persona all'interno delle sue amicizie o conoscenze?

<<nei rapporti fisici con le donne sto bene senza malessere come accadeva con gli uomini>>

Ed è questo che l'ha fatta "scoprire" omosessuale?

[#5]
Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Al termine della terapia il problema dell'ansia nelle relazioni non c'era. Si e' presentato dopo, forse dovuto anche dal fatto che per la mia omosessualita' dichiarata subisco delle forti pressioni in famiglia. Nell'adolescenza ero attratta dalle figure maschili ma a livello platonico..Ho sempre rifiutato rapporti completi perché mi generavano un senso di disgusto che ho definito solo dopo..però il desiderio fisico lo compensavo in modo smodato.Con pornografia stranamente gay (rapporti tra uomini) o con immagini forti. Ho represso me stessa per l'educazione ricevuta per tanto tento, lasciando uscire i miei desideri in modo "bulimico" e ora che ho la liberta' di essere me stessa questo mi spaventa..
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
<<Al termine della terapia il problema dell'ansia nelle relazioni non c'era.>>

Proprio per questo le domandavo se non riterrebbe utile per Lei riprendere il discorso dove era stato interrotto.
A quanto riferisce, infatti, da sola ha difficoltà a trovare le risorse per uscire da questa situazione che le provoca sofferenza.

La pressione che avverte da parte della famiglia e del contesto in cui vive può essere una fonte (non l'unica, probabilmente) del suo disagio: relativamente a questo può leggere del materiale sul minority stress.

Per poter affrontare l'argomento con i suoi genitori, invece, può consultare il materiale dell'Associazione Genitori e Amici degli Omosessuali (AGEDO) o richiedere una consulenza al centro a Lei più comodo:
http://www.agedonazionale.org/

<<Ho sempre rifiutato rapporti completi perché mi generavano un senso di disgusto>>

Questo non è sufficiente per definirsi omosessuali.
Potrebbe essere invece indice di una problematica sessuologica o di una fobia specifica che nulla hanno a che vedere col proprio orientamento.

Le considerazioni e gli approfondimenti da fare sarebbero molteplici e sarebbe opportuno farlo di persona con un nostro collega: se si è trovata bene, si potrebbe rivolgere a chi già l'ha seguita e conosce la situazione, o -se preferisce- ad un altro professionista.

Cordialità.
[#7]
Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Intanto vi ringrazio del consiglio..Non sapevo dell'esistenza di questo minority stress..Conosco la realtà di agedo e da un po' sto cercando di fare un incontro con la mia famiglia..Sono certa della mia identità..Al di la dell'aspetto del rapporto fisico, per gli uomini ho sempre provato affetto stima, ma l'amore e la complicità che ho provato x le donne non l'ho mai trovata altrove...e la vorrei ritrovare..Tornerò cmq a trovare il mio vecchio terapeuta..grazie ancora di tutto
[#8]
Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Sono contenta per Lei, se in qualche modo questo consulto le è stato d'aiuto.
Se le può far piacere, ci potrà aggiornare tra un po' di tempo.

Cordiali saluti.
[#9]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
aggiungo qualche nota a quelle dei Colleghi.
Leggo nella sua richiesta di consulenza una grande solitudine, disagio affettivo e sessuale e, soprattutto, una gran confusione ...

Dovrebbe chiedersi se una scelta di tipo omosessuale è davvero una scelta o un ripiego per paura di un rapporto penetrativo?

È ancora vergine?

Chiedersi inoltre, ma sempre in terapia non online né da sola, quanto e come l'educazione ricevuta abbia influito così negativamente o le dinamiche familiari in cui verte?

La fame, i vuoti, me più svariate compensazioni sono frutto di una scadente qualità emozionale e se sessuale...

Solitamente qualità e quantità vanno di pari passo...

Se manca l'una si compensa con l'altra...
Ma per prima cosa dovrebbe chiarire il suo orientamento sessuale ed analizzare - sempre in terapia- il suo immaginario erotico.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#10]
Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Da quello che è emerso nel mio percorso di terapia il cuore del problema sta per la maggiore per il tipo di educazione ricevuta. Fin da bambina mi hanno sempre passato il messaggio che tutto questo fosse una cosa proibita, qualcosa che non apparteneva alle "brave persone". Con gli anni, questo pensiero se ne è andato, anche se come ho verificato, un retaggio è comunque rimasto. Razionalmente ho liberato questo pensiero, ma il mio inconscio me lo fa ancora pesare..
Non ho mai avuto rapporti completi con uomini, ho sempre rifiutato la nudità maschile, e la fisicità che ho vissuto con gli uomini è sempre stata vissuta in maniera passiva. Lo stesso con il mio unico rapporto di coppia che ho vissuto, che portava a somattizzare il mio disagio con problemi gastrici.
I rapporti con le donne li ho vissuti diversamente, anche se pochi sono stati completi, vissuti con complicità. Non ho dubbi sulla mia identità sessuale. Nel percorso fatto ho scoperto che già nella mia infanzia c'erano dei segnali, che le figure femminili viste alla tv mi affascinavano per esempio. Ma il tutto è stato insabbiato per tanti anni.
Ma il problema resta cmq il rapporto con l'educazione ricevuta. La mia ultima storia è finita perchè emotivamente messa alle strette dalla mia famiglia. Con un ricatto emotivo mi sono trovata a scegliere tra lei e loro, e non riuscendo a reggere questa pressione ho rinunciato. Lo stesso che continua ad accadere ora nel momento che semplicemente esco o che ho interesse per una persona. Per motivi economici non riesco ad andarmene di casa, ma credo che tutto il disagio psicosessuale nasca da qui. I motivi del disagio nel mio percorso li ho scoperti, ma non le strategie da attuare per arginarlo. Grazie ancora per tutte le vostre veloci e cortesi risposte..
[#11]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Forse dovrebbe valutare di riprendere la terapia, sembra che ci siano ancora elementi su cui lavorare.

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