Capire i sensi di colpa
Salve, ho 40 anni e da poco più di due ho lasciato la mia compagna di 38. Siamo stati assieme per 14 anni di cui 4 di convivenza. L'ho lasciata perché ho iniziato a provare attrazione e sentimenti per una terza persona e non ho voluto tradirla.
Con lei, ho sempre condiviso tutto, qualsiasi problema di famiglia, di amici, di lavoro. Dopo essere andato via da casa mia, lasciandogli il tempo di trovare una sistemazione, ci siamo visti e sentiti poco. Un'interruzione abbastanza brusca e netta. Abbiamo provato dopo qualche mese a vederci, ma io in testa avevo l'altra (fidanzata da 7 anni e convivente da 5), che però si è rivelata una ragazza insicura tanto da dirmi quasi subito “se non mi dici ti amo torno con lui, perchè almeno lui mi ama”. Io non sono riuscito a dirglielo e lei è tornata indietro.
Per dare qualche dettaglio in più sui 14 anni di rapporto, quando ci siamo messi assieme, io non avevo avuto molte esperienze, lei lo stesso e per di più non mi sentivo bene con me stesso, sono sempre stato abbastanza sovrappeso. Questo credo, abbia condizionato molto la nostra vita sessuale. Monotona e molto scarsa quasi da subito, nonostante l'età. La cosa strana è che neanche lei mi abbia fatto presente di sentire questa mancanza. Forse ci siamo appoggiati l'uno all'altra per insicurezza. Io per il mio aspetto e lei per la tranquillità economica che le davo. Da quando ho potuto, infatti, ho cercato di non farle mancare nulla e di non farla pesare sul bilancio della sua famiglia (lei era studentessa fuori sede). Poi circa sette anni fa ho deciso di dimagrire. Ho perso 32 kg, con un dietologo che mio ha insegnato ad alimentarmi in maniera corretta, ho iniziato a fare attività fisica e a vedermi in maniera diversa. Dal punto di vista dell'attrazione fisica non era cambiato nulla, era rimasta praticamente nulla. Negli anni successivi, siamo stati presi dall'acquisto di casa, dai lavori di ristrutturazione e dall'inizio della convivenza. Dopo tre anni di convivenza, ho conosciuto la ragazza per la quale ci siamo lasciati. All'inizio ci siamo avvicinati in amicizia, senza avere secondi fini, ma piano piano, entrando in confidenza è nato qualcosa. Con lei, ho scoperto una parte della mia vita che non avevo vissuto (la passione) e inoltre una mia sicurezza verso le donne. Lei era molto bella e io mai avrei pensato di poterle interessare.
Ad oggi, comunque, la mia ex, è ancora nei miei pensieri e ho sensazioni che non mi fanno andare avanti sentimentalmente e che mi creano confusione (non so più se sono sensi di colpa o altro). A Novembre di anno fa, poco dopo essere rientrato nel mio appartamento, ho incontrato una ragazza fantastica e innamoratissima di me, ma questi pensieri non mi hanno abbandonato. Ogni volta che facevamo qualcosa di divertente, un viaggio, una cena, a me tornava in testa che la mia ex non avrebbe potuto farlo, perchè l'avevo in un certo modo messa in difficoltà economiche. Tanto che ho interrotto anche questo rapporto circa due mesi fa, perchè voglio far chiarezza dentro di me, anche se so di non essermi concesso di vivere pienamente questa nuova storia.
In questi due anni, ho iniziato subito un percorso terapico, ma che dopo un anno con una frequenza di due sedute settimanali presso uno psichiatra, ho interrotto perchè non vedevo risultati. La “diagnosi” fu che io ero insicuro e che usavo il ricordo della mia ex per non andare avanti e crescere. Poi due mesi fa ho cambiato professionista e ho iniziato una terapia cognitivo comportamentale.
Io volevo sapere perchè mi rimane questo senso di colpa, e non riesco a lasciarmi andare verso un'altra persona o comunque a chiudere col passato.
Grazie
Con lei, ho sempre condiviso tutto, qualsiasi problema di famiglia, di amici, di lavoro. Dopo essere andato via da casa mia, lasciandogli il tempo di trovare una sistemazione, ci siamo visti e sentiti poco. Un'interruzione abbastanza brusca e netta. Abbiamo provato dopo qualche mese a vederci, ma io in testa avevo l'altra (fidanzata da 7 anni e convivente da 5), che però si è rivelata una ragazza insicura tanto da dirmi quasi subito “se non mi dici ti amo torno con lui, perchè almeno lui mi ama”. Io non sono riuscito a dirglielo e lei è tornata indietro.
Per dare qualche dettaglio in più sui 14 anni di rapporto, quando ci siamo messi assieme, io non avevo avuto molte esperienze, lei lo stesso e per di più non mi sentivo bene con me stesso, sono sempre stato abbastanza sovrappeso. Questo credo, abbia condizionato molto la nostra vita sessuale. Monotona e molto scarsa quasi da subito, nonostante l'età. La cosa strana è che neanche lei mi abbia fatto presente di sentire questa mancanza. Forse ci siamo appoggiati l'uno all'altra per insicurezza. Io per il mio aspetto e lei per la tranquillità economica che le davo. Da quando ho potuto, infatti, ho cercato di non farle mancare nulla e di non farla pesare sul bilancio della sua famiglia (lei era studentessa fuori sede). Poi circa sette anni fa ho deciso di dimagrire. Ho perso 32 kg, con un dietologo che mio ha insegnato ad alimentarmi in maniera corretta, ho iniziato a fare attività fisica e a vedermi in maniera diversa. Dal punto di vista dell'attrazione fisica non era cambiato nulla, era rimasta praticamente nulla. Negli anni successivi, siamo stati presi dall'acquisto di casa, dai lavori di ristrutturazione e dall'inizio della convivenza. Dopo tre anni di convivenza, ho conosciuto la ragazza per la quale ci siamo lasciati. All'inizio ci siamo avvicinati in amicizia, senza avere secondi fini, ma piano piano, entrando in confidenza è nato qualcosa. Con lei, ho scoperto una parte della mia vita che non avevo vissuto (la passione) e inoltre una mia sicurezza verso le donne. Lei era molto bella e io mai avrei pensato di poterle interessare.
Ad oggi, comunque, la mia ex, è ancora nei miei pensieri e ho sensazioni che non mi fanno andare avanti sentimentalmente e che mi creano confusione (non so più se sono sensi di colpa o altro). A Novembre di anno fa, poco dopo essere rientrato nel mio appartamento, ho incontrato una ragazza fantastica e innamoratissima di me, ma questi pensieri non mi hanno abbandonato. Ogni volta che facevamo qualcosa di divertente, un viaggio, una cena, a me tornava in testa che la mia ex non avrebbe potuto farlo, perchè l'avevo in un certo modo messa in difficoltà economiche. Tanto che ho interrotto anche questo rapporto circa due mesi fa, perchè voglio far chiarezza dentro di me, anche se so di non essermi concesso di vivere pienamente questa nuova storia.
In questi due anni, ho iniziato subito un percorso terapico, ma che dopo un anno con una frequenza di due sedute settimanali presso uno psichiatra, ho interrotto perchè non vedevo risultati. La “diagnosi” fu che io ero insicuro e che usavo il ricordo della mia ex per non andare avanti e crescere. Poi due mesi fa ho cambiato professionista e ho iniziato una terapia cognitivo comportamentale.
Io volevo sapere perchè mi rimane questo senso di colpa, e non riesco a lasciarmi andare verso un'altra persona o comunque a chiudere col passato.
Grazie
[#1]
Gentile utente,
aveva abbandonato il <<percorso terapico, ma che dopo un anno con una frequenza di due sedute settimanali presso uno psichiatra<<. Era anche psicoterapeuta, lo psichiatra di cui ci parla?
<<Poi due mesi fa ho cambiato professionista e ho iniziato una terapia cognitivo comportamentale.<<
E dunque è seguito da un/a psicoterapeuta certificato.
Ha provato a porre questa domanda al/la psicoterapeuta? E' un/a professionista che La conosce (poco, per il momento, considerato che avete iniziato da un mese. Sedute settimanali?), ma che - continuando con costanza il percorso - La aiuterà certamente a superare il problema.
Il "perchè" non sempre si riesce a comprenderlo al momento; talvolta prima si migliora, poi si comprende qualcosa.
Saluti cordiali.
aveva abbandonato il <<percorso terapico, ma che dopo un anno con una frequenza di due sedute settimanali presso uno psichiatra<<. Era anche psicoterapeuta, lo psichiatra di cui ci parla?
<<Poi due mesi fa ho cambiato professionista e ho iniziato una terapia cognitivo comportamentale.<<
E dunque è seguito da un/a psicoterapeuta certificato.
Ha provato a porre questa domanda al/la psicoterapeuta? E' un/a professionista che La conosce (poco, per il momento, considerato che avete iniziato da un mese. Sedute settimanali?), ma che - continuando con costanza il percorso - La aiuterà certamente a superare il problema.
Il "perchè" non sempre si riesce a comprenderlo al momento; talvolta prima si migliora, poi si comprende qualcosa.
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
"La “diagnosi” fu che io ero insicuro e che usavo il ricordo della mia ex per non andare avanti e crescere"
Che effetto Le ha fatto questa "diagnosi"? Può essere davvero così secondo Lei? Anche io mi chiedevo -leggendo ciò che ha scritto- come mai ogni volta che sembra poter avere un'opportunità di andare avanti ed essere felice, si lascia frenare da questi ricordi.
Il senso di colpa serve in effetti per poter riparare qualcosa, ma in questo caso non capisco perché mai Lei si senta responsabile dei guai economici della Sua ex. In fondo questa donna potrebbe cavarsela da sola, non crede? Come mai pensa che il futuro di un'altra persona debba dipendere in qualche modo da Lei e dalle Sue scelte?
Come si trova con questo psicoterapeuta? Quali obiettivi terapeutici sono stati fissati?
Che effetto Le ha fatto questa "diagnosi"? Può essere davvero così secondo Lei? Anche io mi chiedevo -leggendo ciò che ha scritto- come mai ogni volta che sembra poter avere un'opportunità di andare avanti ed essere felice, si lascia frenare da questi ricordi.
Il senso di colpa serve in effetti per poter riparare qualcosa, ma in questo caso non capisco perché mai Lei si senta responsabile dei guai economici della Sua ex. In fondo questa donna potrebbe cavarsela da sola, non crede? Come mai pensa che il futuro di un'altra persona debba dipendere in qualche modo da Lei e dalle Sue scelte?
Come si trova con questo psicoterapeuta? Quali obiettivi terapeutici sono stati fissati?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Utente
Grazie dott.ssa Brunialti, no, il medico non era anche psicoterapeuta. Con l'attuale psicoterapeuta, sto facendo una seduta settimanale.
Salve, dott.ssa Pileci, per risponderle, per quanto riguarda la dipendenza economica, molto probabilmente, dipende da come ho vissuto il rapporto dei miei genitori. E questo è una cosa che è venuta fuori nell'ultima seduta. Mi spiego meglio, non ho mai visto tra i miei, molti gesti d'affetto. Mio padre è sempre stato presente, ma non con molte carezze e dimostrazioni d'affetto, neanche nei miei confronti. Il suo voker bene lo ha è sempre dimostrato non facendomi/ci mancare nulla economicamente. Io, credo di aver impostato il precedente rapporto con le stesse modalità.
Con l'attuale psicoterapeuta, mi sto trovando abbastanza bene, ma forse avrei bisogno di qualche indicazione più "operativa". Ad esempio su come interrompre i circolo di pensieri e sensi di colpa.
Salve, dott.ssa Pileci, per risponderle, per quanto riguarda la dipendenza economica, molto probabilmente, dipende da come ho vissuto il rapporto dei miei genitori. E questo è una cosa che è venuta fuori nell'ultima seduta. Mi spiego meglio, non ho mai visto tra i miei, molti gesti d'affetto. Mio padre è sempre stato presente, ma non con molte carezze e dimostrazioni d'affetto, neanche nei miei confronti. Il suo voker bene lo ha è sempre dimostrato non facendomi/ci mancare nulla economicamente. Io, credo di aver impostato il precedente rapporto con le stesse modalità.
Con l'attuale psicoterapeuta, mi sto trovando abbastanza bene, ma forse avrei bisogno di qualche indicazione più "operativa". Ad esempio su come interrompre i circolo di pensieri e sensi di colpa.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.4k visite dal 26/12/2015.
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