Attacchi di panico
Buongiorno.,
Finalmente mi decido a scrivere per un consulto e per capire cosa mi succede.
Penso di soffrire di attacchi di panico e di una lieve e in alcuni casi meno lieve fobia sociale.
Ho 34 anni e al momento sono
disoccupata.
La mia fobia sociale penso sia nata tempo fa e credo che sia dovuto anche al mio orientamento sessuale.
Sono lesbica e ho paura ad affrontare questa tematica con alcuni familiari e questo mi porta a nascondermi sempre di più.
Convivo con una ragazza dalla quale dipendo quasi totalmente, considerato che la mia fobia mi ha bloccato ad usare la macchina, a chiedere un semplice caffè al bar o sostenere un colloquio.
Sono arrivata al punto di chiedere aiuto online perché non riesco nemmeno a fare una telefonata , ho come l impressione che il mio cuore vada fuori controllo .
É sento una tremenda vergogna nel chiedere aiuto e ad ammettere che soffro di questo disturbo.
Non so esattamente come agire perché sento un assurda paura del giudizio degli altri.
Non voglio più vivere guardando la mia vita da una finestra.
Non é giusto ... e voglio di più.
Per sentirmi tranquilla devo avere tutto sotto controllo , se capita di incontrare qualcuno all'improvviso mi sento arrossire mi sento impacciata .
E quando posso evitare la situazione la evito .
Ora che la mia compagna lavora io mi sento persa e pur di non restare a casa da sola preferisco aspettarla in macchina per ore .
Mi sento persa e sento che sto perdendo il controllo della mia vita.
Confido in un vostro aiuto .
Grazie
Finalmente mi decido a scrivere per un consulto e per capire cosa mi succede.
Penso di soffrire di attacchi di panico e di una lieve e in alcuni casi meno lieve fobia sociale.
Ho 34 anni e al momento sono
disoccupata.
La mia fobia sociale penso sia nata tempo fa e credo che sia dovuto anche al mio orientamento sessuale.
Sono lesbica e ho paura ad affrontare questa tematica con alcuni familiari e questo mi porta a nascondermi sempre di più.
Convivo con una ragazza dalla quale dipendo quasi totalmente, considerato che la mia fobia mi ha bloccato ad usare la macchina, a chiedere un semplice caffè al bar o sostenere un colloquio.
Sono arrivata al punto di chiedere aiuto online perché non riesco nemmeno a fare una telefonata , ho come l impressione che il mio cuore vada fuori controllo .
É sento una tremenda vergogna nel chiedere aiuto e ad ammettere che soffro di questo disturbo.
Non so esattamente come agire perché sento un assurda paura del giudizio degli altri.
Non voglio più vivere guardando la mia vita da una finestra.
Non é giusto ... e voglio di più.
Per sentirmi tranquilla devo avere tutto sotto controllo , se capita di incontrare qualcuno all'improvviso mi sento arrossire mi sento impacciata .
E quando posso evitare la situazione la evito .
Ora che la mia compagna lavora io mi sento persa e pur di non restare a casa da sola preferisco aspettarla in macchina per ore .
Mi sento persa e sento che sto perdendo il controllo della mia vita.
Confido in un vostro aiuto .
Grazie
[#1]
Gentile Ragazza,
mi sembra di capire che non ci sono diagnosi nè di attacchi di panico nè di fobia sociale, quanto un forte stato ansioso che prova nelle situazioni che ci ha descritto e che, anche come lei vede bene, stanno divenendo insostenibili.
"sento un'assurda paura del giudizio degli altri"
non è assolutamente assurda, tutti noi abbiamo o almeno teniamo in considerazione quello che l'altro potrebbe pensare di noi e poi, che ci piaccia o no, non possiamo evitare che gli altri pensino o si facciano un'idea su di noi, sarebbe illusorio; il malessere nasce nel momento in cui me ne faccio "condizionare" a tal punto da limitarmi la vita e, nel suo caso, anche e soprattutto nel chiedere aiuto.
E se non vuole guardare la sua vita da una finestra credo sia giunto il momento di agire o telefonando o andando presso una struttura pubblica, intanto per avere una diagnosi e poi per affrontare questo malessere.
Probabilmente il cuore le batterà all'impazzata e si sentirà avvampare o quant'altro, ma deve provarci.
Un piccolo passo l'ha fatto scrivendo su questo portale, ora occorre il passo successivo e un pensiero che potrebbe aiutarla quando invece vorrebbe evitare potrebbe essere quello che sta facendo tutta questa fatica e sforzo per poter stare meglio, per finalmente "aprire" quella finestra.
Un caro saluto
mi sembra di capire che non ci sono diagnosi nè di attacchi di panico nè di fobia sociale, quanto un forte stato ansioso che prova nelle situazioni che ci ha descritto e che, anche come lei vede bene, stanno divenendo insostenibili.
"sento un'assurda paura del giudizio degli altri"
non è assolutamente assurda, tutti noi abbiamo o almeno teniamo in considerazione quello che l'altro potrebbe pensare di noi e poi, che ci piaccia o no, non possiamo evitare che gli altri pensino o si facciano un'idea su di noi, sarebbe illusorio; il malessere nasce nel momento in cui me ne faccio "condizionare" a tal punto da limitarmi la vita e, nel suo caso, anche e soprattutto nel chiedere aiuto.
E se non vuole guardare la sua vita da una finestra credo sia giunto il momento di agire o telefonando o andando presso una struttura pubblica, intanto per avere una diagnosi e poi per affrontare questo malessere.
Probabilmente il cuore le batterà all'impazzata e si sentirà avvampare o quant'altro, ma deve provarci.
Un piccolo passo l'ha fatto scrivendo su questo portale, ora occorre il passo successivo e un pensiero che potrebbe aiutarla quando invece vorrebbe evitare potrebbe essere quello che sta facendo tutta questa fatica e sforzo per poter stare meglio, per finalmente "aprire" quella finestra.
Un caro saluto
Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova
[#2]
Cara ragazza,
Concordo con la mia collega: in Lei sembra esserci un forte stato ansioso che Lei autoalimenta.
Il mio consiglio e' percio' di rivolgersi ad uno psicoterapeuta che Le permetta di ri-impadronirsi di se' stessa un po' alla volta.
La Sua sessualita' la si esaminera' piu' in la' quando avra' riacquistato fiducia in se' stessa.
Potrebbe integrare la psicoterapia con una terapia farmacologia che dovrebbe essereLe prescritta da uno specialista.
Una terapia integrata ed efficace la mettera' in condizioni di riprendere "quota"!
I migliori auguri!
Concordo con la mia collega: in Lei sembra esserci un forte stato ansioso che Lei autoalimenta.
Il mio consiglio e' percio' di rivolgersi ad uno psicoterapeuta che Le permetta di ri-impadronirsi di se' stessa un po' alla volta.
La Sua sessualita' la si esaminera' piu' in la' quando avra' riacquistato fiducia in se' stessa.
Potrebbe integrare la psicoterapia con una terapia farmacologia che dovrebbe essereLe prescritta da uno specialista.
Una terapia integrata ed efficace la mettera' in condizioni di riprendere "quota"!
I migliori auguri!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.4k visite dal 23/12/2015.
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