Scelta da fare.

Buona Domenica a tutti i Sigg.Dottori.
Avevo già scritto su questo sito,ed oggi sono qui a comunicarVi due cose.
La prima é che,grazie all'intervento di una validissima Dott.ssa della mia città,ad indirizzo cognitivo-comportamentale,ho finalmente risolto tutti i miei problemi,evidenti dallo storico dei miei consulti,ed ho,in poche parole,resettato tutti i miei vecchi schemi mentali,costruendone dei nuovi,anche perché,partendo dalle problematiche di tipo relazionale-sessuale,ne sono venute fuori,a cascata,delle altre,concernenti il mio vecchio aspetto di forte immaturità ed infantilità che avevo,il quale condizionava negativamente la mia vita.
Insomma,in pochi mesi ho ribaltato la mia vecchia mente,mi sento veramente un altro,non mi riconosco più nella persona di prima e di questo ne sono felicissimo!
La seconda questione é questa:ora,prima di badare all'aspetto sentimentale,reputo opportuno sistemare la fondamentale questione del lavoro,in quanto sono alla ricerca di esso,ma,su questo,io e la mia terapeuta siamo un po'in disaccordo.
Infatti,in una delle ultime sedute(la terapia é finita il 5 Novembre,farò poi dei follow-up con le novità p.v.),lei mi ha detto che,a suo avviso,non dovrei "limitarmi"a cercare qualunque lavoro,bensì puntare su qualcosa di impiegatizio,o comunque d'ufficio,mentre io,che non ho chissà quali titoli di studio(diploma di scuola superiore e qualifica professionale nel settore qualità),mi accontenterei,visti e considerati anche i tempi attuali,di qualunque mansione,compatibile-conditio sine qua non-con le mie condizioni fisiche,in quanto sono invalido civile di tipo fisico al 46%,e quindi cerco lavoro nel filone del collocamento mirato.
La Dott.ssa mi ha detto e ribadito più volte che mi reputa intelligente(a detta sua,le cose che altri elaborano in un mese io le svolgo in una settimana,oppure quelle che gli altri sbrigano in sette giorni io le valuto già a fine seduta ),capace e brillante,con una % di invalidità minima,quindi in grado di svolgere lavori anche di concetto,ma,di contro,io dico:accidenti,ho 33 anni(insomma,sono giovane ma non giovanissimo),ho voglia di avere la mia autonomia e di fare la mia vita,i tempi sono tutt'altro che facili...perché devo,in un certo senso,peggiorare le cose,diventando così selettivo?
Ammesso e concesso(si può dire cosi?)che ognuno ha le sue idee,chi,secondo Voi,ha "ragione"?
Con l'anno nuovo dovrei avere una risposta per un possibile posto di lavoro,al 90% d'ufficio,in un'azienda della mia città,ma,nel caso andasse male,io non avrò problemi a cercare una lavoro con una mansione qualunque,però una domanda mi resta:é poi così "brutto" dire di sì a tutto ciò che non é impiegatizio?
Cioé:"impuntarsi" su cose di questo tipo é per forza producente o rischia di non esserlo?
In attesa delle Vostre risposte,Vi esprimo i miei migliori auguri di buone feste.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
"La Dott.ssa mi ha detto e ribadito più volte che mi reputa intelligente(a detta sua,le cose che altri elaborano in un mese io le svolgo in una settimana,oppure quelle che gli altri sbrigano in sette giorni io le valuto già a fine seduta ),capace e brillante,con una % di invalidità minima,quindi in grado di svolgere lavori anche di concetto,ma,di contro,io dico:accidenti,ho 33 anni(insomma,sono giovane ma non giovanissimo),ho voglia di avere la mia autonomia "

Gentile Utente,
L'intelligenza non è correlata con il percorso di cura, il quale dipende da molto altro.

Detto questo, credo che scegliere il lavoro siano affari suoi, personalissimi...e l'indipendenza economica è sacrosanta per tutti.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8
considerando il periodo e le priorità che giustamente lei ha in questo momento, mi chiedevo se la sua domanda se fosse "brutto" o meno dire di no o si a determinate tipologie di lavori non derivasse dal fatto che la dottoressa che la segue avesse espresso un parere contrario al suo.
Ha "pesato" questo dissenso?

Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova

[#3]
Utente
Utente
Grazie per le celeri risposte.
@Dott.ssa Randone:se non sbaglio,secondo Lei,l'intelligenza del paziente é,nell'ambito di un percorso di cura,relativa.Però,una persona che,ad esempio,sia meno intelligente di un'altra,o,magari,abbia un ritardo mentale,può raggiungere gli stessi risultati di un altro?
@La Manna:sì,forse ho,in un certo senso,"pesato" questo dissenso,ma non per questo esso mi condiziona nella scelta.
[#4]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Se parliamo di ritardo mentale, stiamo parlando già di una diagnosi e di una patologia, non può paragonare il ritardo mentale con un qi differente.

Ci sono pazienti intelligentissimi ma immobili, perché con meccanismi di difesa importanti.

Lei confonde intelligenza con struttura di personalità, ma questo esula dalla sua richiesta di consulto.

[#5]
Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8
Bene, in virtù anche del positivo percorso psicologico che ha fatto credo che ora abbia anche più "strumenti" per capire meglio se stesso, affrontare le sfide della vita e poter fare scelte maggiormente consapevoli per concretizzare il suo futuro.

Cordialmente
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