Relazioni

Salve,
Sono una ragazza di 23 anni, omosessuale, con un vissuto abbastanza tormentato dal punto di vista delle relazioni.
Per anni ho cercato di tenere nascosta la mia condizione a genitori e amici, cercando di affrontare da sola ogni singolo problema che mi si poneva davanti, accumulando solamente negatività.
Circa 3 anni fa, conclusasi la mia prima storia, ho deciso di uscire allo scoperto confidando ad alcune amiche tutta la verità e, da quel momento in poi, la mia vita é cambiata in meglio. Ora sono una persona diversa da prima, ma mi rendo conto di avere ancora delle situazioni irrisolte ,nel mio inconscio,provenienti dal mio passato.
In questi 3 anni ho avuto altre relazioni: una di qualche mese, una di circa un anno e mezzo e quella attuale che dura da sette mesi circa. Per motivi di spazio, racconterò brevemente solo le ultime due.
La storia con la ragazza con cui sono stata un anno e mezzo non è mai stata rose e fiori, nemmeno nei primi periodi. Avevamo pensieri, interessi e caratteri molto diversi, anche se tra noi c' é sempre stato un forte legame, forse dovuto alle tantissime cose che abbiamo condiviso.
Non ci siamo mai tradite, ma sono stati i continui litigi a consumare la nostra relazione. Premetto che lei ha avuto problemi non indifferenti durante l' adolescenza, tra la separazioni dei suoi genitori ad altri che riguardano la sua sessualità.
Ciò ha fatto sì che si creasse una sorta di dipendenza tra noi: nonostante sapevamo di essere entrambe infelici, continuavano questa relazione per via dei sentimenti che provavamo.
Tutto questo è durato fino al momento in cui anche i sentimenti sono cominciati a svanire. Sentendomi oppressa, non accettata per ciò che sono e perennemente mancante nella relazione, ho deciso di mettere un punto a questa situazione lasciandola.
Nel periodo più critico di quest'ultima relazione, ho conosciuto una persona totalmente diversa da ciò che era la mia ex ragazza.
Per la prima volta mi sono sentita ascoltata e compresa, forse come mai successo in vita mia. Questa persona è diventata, dopo qualche tempo, la mia attuale ragazza, con cui ho instaurato un rapporto che genera in me un benessere senza precedenti.
Dopo aver cercato di riassumere nel modo più sintetico possibile la mia storia, arrivo al dunque: da circa due mesi sento che la mia vita é disturbata da qualcosa. Questo qualcosa genere in me forti dubbi, attacchi di panico, ansia costante e sbalzi d'umore. Sono costantemente ossessionata da pensieri negativi e dalla mancanza della mia ex ragazza, cosa che fino a poco tempo fa non accadeva perché pensavo di essere riuscita a superare questo ostacolo. Sono subentrati poi il senso di colpa per averla lasciata e per tutto ciò che non sono riuscita a darle quando stavamo insieme. Non è la precedente relazione a mancarmi, ma la sua figura nella mia vita.
Spero di aver spiegato abbastanza esaustivamente la mia situazione e di trarre beneficio da questo consulto.
Grazie per l'ascolto .
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Psicologo attivo dal 2015 al 2018
Psicologo
Gentile Utente,
è stata esaustiva nella sua, seppur sintetica, descrizione. I pensieri negativi che la "disturbano" negli ultimi due mesi son sorti in seguito a specifici episodi? Questo suo avvertire la mancanza della figura della sua ex nella sua vita potrebbe derivare da carenze nel suo attuale rapporto?

[#2]
Utente
Utente
Gentile Dr.ssa,
la ringrazio ,innanzitutto, per l'immediato riscontro e per la disponibilità.
Purtroppo non mi è stato possibile scendere ulteriormente nei dettagli per la limitatezza dei caratteri.
Non ci sono stati particolari episodi correlati al motivo di questo mio malessere, peró so solo che la condizione si è presentata dopo aver subito un intervento per la rimozione di una neoplasia ovarica.
Ho scoperto di dovermi sottoporre a questa operazione a settembre e, in piú di un mese di attesa, ho accumulato molta ansia e preoccupazioni.
Una volta liberata dal problema, ho cominciato a sentirmi sempre peggio dal punto di vista emotivo anche se per logica mi sarei dovuta sentire libera.
La mia attuale relazioni mi appaga. Sento di avere tutti ciò che non ero riuscita ad avere nella precedente relazione, peró non riesco a spiegare queste mie ossessioni.
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

Questo ultimo anno è stato oltremodo stressante per Lei: la fine di una relazione, l'inizio di un'altra che - per quanto appagante - è impegnativa dal punto di vista psichico; e per ultima la neoplasia che, per quanto rimossa, lascia tracce psichiche non indifferenti.

L'incontro con una malattia grave - seppure curabile - quale quella oncologica, suscita fantasmi di morte, paure da abbandono. E, dopo un primo breve periodo di benessere dopo l'intervento chirurgico di rimozione della neoplosia, quasi ci si fosse liberati definitivamente del problema, segue una caduta dell'umore e si insinua il tempo di bilanci esistenziali.

Potrebbe essere in seguito a ciò che Lei ha "rivisto" la Sua precedente storia, rammaricandosi per ciò che non aveva dato.

Le faccio notare però che la sta ri-leggendo però con gli occhi dell'oggi..!

Le consiglierei un percorso psicologico individuale, che riprenda i nodi così importanti e forse non ancora elaborati che Lei ci presenta. Le sarebbe di grande beneficio.

Saluti cordiali.


Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#4]
Psicologo attivo dal 2015 al 2018
Psicologo
Episodi così emotivamente intensi solitamente portano, seppur in modo inconsapevole, a bilanci personali, carichi, come riporta Lei, di ansia e paure.
Lei dice che "una volta liberata dal problema, ho cominciato a sentirmi sempre peggio dal punto di vista emotivo, anche se per logica mi sarei dovuta sentire libera". Non si meravigli di questo: come dopo una lunga corsa, anche le conseguenze psicologiche di un periodo stressante potrebbero essere più intense proprio nel momento in cui ci si libera del problema.
Per riprendere la metafora della corsa, Lei prima era impegnata a correre, ad affrontare il problema. Ora che la situazione si è risolta, come mi sembra di capire dalle Sue parole, sta "facendo i conti" con le tensioni accumulate in precedenza.
Ha condiviso il particolare periodo con la Sua attuale ragazza?
Si è percepita adeguatamente sostenuta in quell'occasione?


Un caro saluto
[#5]
Utente
Utente
Gentili dottoresse,
Vi ringrazio per i diversi spunti di riflessione che mi state dando per cercare di venire a capo di questa situazione.
Effettivamente, nel momento in cui mi sono liberata di questo problema fisico, ho avvertito una sensazione con cui prima non avevo fatto i conti: mi sono sentita come un contenitore strabordante di acqua a cui è stato tolto il coperchio. Sembra che tutto quanto stia uscendo senza che io possa esercitare il minimo controllo.
Con il senno di poi, ho potuto notare le differenze tra il vecchio e il nuovo rapporto. Sono una persona totalmente diversa da quando stavo con la mia ex ragazza. Mi spiego meglio : sono consapevole del fatto che la condizione di oppressione che provavo quando stavo con lei, mi rendeva mancante e poco disponibile nei suoi confronti in certi momenti. Oltre a questo, lei aveva anche una dipendenza da gioco d' azzardo che spesso ci portava a litigate furibonde e alla chiusura in noi stesse. Forse,ciò che provo é un senso di colpa per tutto quello che non sono riuscita a fare per lei, ma in queste condizioni penso che non sia semplice dare qualcosa di buono.
La mia ragazza è al corrente di questa situazione, anche se ho paura di raccontarle nel dettaglio cosa sento. Si tratta pur sempre della mia ex ragazza, e non penso potrebbe farle piacere sapere che il suo pensiero mi ossessiona. Ho paura di essere fraintesa e di causare più problemi di quelli che già ho. Nonostante ciò, lei non mi abbandona e cerca di rassicurarmi e ascoltami il più possibile.
Sono piuttosto demoralizzata perché vorrei potermi godere questa immensa fortuna che ho avuto nel conoscerla, ma purtroppo qualcosa me lo impedisce.
Vi auguro una buona domenica.
[#6]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
solitamente siamo pronti per un nuovo amore se riusciamo a fare a meno dei "luoghi della memoria", scenari della relazione già conclusa, luogo dove abbiamo vissuto emozioni che ancora ci condizionano ..
I rapporti improntati a dipendenza psicologica sono difficili da superare...
Immagino che il suo intervento l'abbia paralizzata ed abbia assorbito tutte le sue energie, prima, dopo e durante...ed ora, sta veramente facendo i conti con quello che, forse, aveva lasciato da analizzare....

Le allego due letture che potrebbero aiutarla a riflettere e le faccio i miei più cari auguri per tutto.

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1824-le-scelte-del-partner-e-le-loro-conseguenze.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1831-la-scelta-del-secondo-partner.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#7]
Utente
Utente
Gentile Dr.ssa Randone,
sono costantemente a contatto con i luoghi che mi riportano a pensare alla relazione passata. Proprio ieri sono stata nella sua città natale per fare compere con i miei genitori e, in certi momenti, tornavano alla mente alcuni momenti passati insieme. Ho deciso di uscire ugualmente in quel posto per affrontare la situazione e devo dire che, a parte qualche piccolo momento di tristezza, sono riuscita ad affrontare il pomeriggo. Mi sorge un dubbio peró: non è che la mia mente sta cercando di allontanare il più possibile questi pensieri per difesa psicologica?
La gente che incontro, come se non bastasse, continua a chiedere di noi nonostante siano passati mesi, cosa che prima non avvertivo come minaccia al mio umore.
Ho pensato anche di incontrarla e affrontarla, ma sinceramente ho un po' paura a farlo. Un incontro con lei potrebbe giovarmi secondo il suo parere?
Leggeró attentamente le lettere che mi ha linkato e la ringrazio per l'aiuto che mi ha gentilmente offerto.
Un caro saluto.
[#8]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Un incontro, dipende:

Potrebbe enfatizzare il sentire
Potrebbe anche rompere l'incantesimo , nutrito soprattutto dal conflitto tra idealità e realtà ... e, da un presente che, forse, non è così appagante e che lascia spazio al passato..
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Utente
Utente
Gentile Dr.ssa,
Ho apprezzato molto le letture che mi ha consigliato, anche perché sono temi che recentemente ho trattato per un esame di Psicologia dello sviluppo.
Probabilmente mi trovo a fare i conti, in questo ultimo periodo, con l' elaborazione del lutto della separazione. Tutto ciò che non avevo elaborato nel momento della rottura del rapporto mi si sta ritorcendo contro ora, dopo un periodo di forte stress.
Nonostante la mancanza della sua figura nella mia vita, sono ancora convinta delle motivazioni che mi hanno spinta a lasciarla e del fatto che non riuscissi a rispecchiarmi in lei. Spesso non mi sentivo al posto giusto e sapevo che non poteva essere una condizione eterna.
Nel mio attuale rapporto, tutto ciò ovviamente non si verifica, anche se ho il timore di poterlo incrinare per via dei miei stati d' animo. Non ho intenzione di buttare via quanto costruito fin ora per un idealizzazione del mio passato.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
L'elaborazione del lutto, è indispensabile ..: non si può fare nulla senza attraversare il dolore e prendere le distanze dall'oggetto amato.

Altrimenti si rimane immobili!!

Auguri per tutto e, se desidera, ci dia notizie