Cannabis e attacchi di panico
Salve, mi presento, sono un ragazzo che ha problemi relativi ad attacchi di panico collegati alla cannabis.
Da adolescente fumavo regolarmente marijuana, non ho mai avuto problemi, una/due volte mi è capitato di collassare (una volta persi più volte conoscenza) ma per via del fatto che erano sostanze trattate e quindi con un principio attivo molto superiore e con aggiunta probabilmente di metadone, spesso quando sentivo di star male correvo in bagno a lavarmi la faccia con acqua fredda e subito mi riprendevo. E fin qui tutto bene...
Poi un giorno ero da solo a casa e mi fumai una canna bella pesante e ebbi un collasso, andai a farmi una doccia fredda ma non servi a nulla ormai avevo il cuore che impazziva, ansia, paura di morire ecc... quando dopo qualche ora l'effetto svanì, andai a scuola e feci qualche tiro (che non erano sicuramente non sufficienti a sballarmi) ma stando in classe mi concentrai a pensare al collasso avuto il giorno prima, come se mentalmente stessi evocando quella situazione ed ecco che mi riprese di nuovo l'ansia, che mi duro costantemente per qualche mese, non riuscivo a dormire, avevo paura di restare solo, se ascoltavo un po di musica mi risaliva la tachicardia... non assunsi più nulla d'allora (avevo circa 18 anni).
Adesso vorrei sapere se é possibile per la psicologia o per qualsiasi altra scienza che io possa ricominciare a fumare (anche se basse quantità) senza far ricominciare di nuovo tutto l'inferno, non faccio uso di nessun altra sostanza e bevo alcolici raramente...
P.s non so se serve saperlo ma (dalla nascita credo) ho vari disturbi ossessivi compulsivi, disturbo dell'attenzione-iperattività e un disturbo del sonno chiamata paralisi notturna (al quale sono abituato ormai da tempo e non mi da nessun problema), non sono in cura in nessuna di queste patologie, non lo sono mai stato visto che non ne ho mai sentito il bisogno e con l'uso di cannabis I sintomi non sono mai peggiorati o mutati nel tempo.
Ringrazio tutti per il vostro tempo
Da adolescente fumavo regolarmente marijuana, non ho mai avuto problemi, una/due volte mi è capitato di collassare (una volta persi più volte conoscenza) ma per via del fatto che erano sostanze trattate e quindi con un principio attivo molto superiore e con aggiunta probabilmente di metadone, spesso quando sentivo di star male correvo in bagno a lavarmi la faccia con acqua fredda e subito mi riprendevo. E fin qui tutto bene...
Poi un giorno ero da solo a casa e mi fumai una canna bella pesante e ebbi un collasso, andai a farmi una doccia fredda ma non servi a nulla ormai avevo il cuore che impazziva, ansia, paura di morire ecc... quando dopo qualche ora l'effetto svanì, andai a scuola e feci qualche tiro (che non erano sicuramente non sufficienti a sballarmi) ma stando in classe mi concentrai a pensare al collasso avuto il giorno prima, come se mentalmente stessi evocando quella situazione ed ecco che mi riprese di nuovo l'ansia, che mi duro costantemente per qualche mese, non riuscivo a dormire, avevo paura di restare solo, se ascoltavo un po di musica mi risaliva la tachicardia... non assunsi più nulla d'allora (avevo circa 18 anni).
Adesso vorrei sapere se é possibile per la psicologia o per qualsiasi altra scienza che io possa ricominciare a fumare (anche se basse quantità) senza far ricominciare di nuovo tutto l'inferno, non faccio uso di nessun altra sostanza e bevo alcolici raramente...
P.s non so se serve saperlo ma (dalla nascita credo) ho vari disturbi ossessivi compulsivi, disturbo dell'attenzione-iperattività e un disturbo del sonno chiamata paralisi notturna (al quale sono abituato ormai da tempo e non mi da nessun problema), non sono in cura in nessuna di queste patologie, non lo sono mai stato visto che non ne ho mai sentito il bisogno e con l'uso di cannabis I sintomi non sono mai peggiorati o mutati nel tempo.
Ringrazio tutti per il vostro tempo
[#1]
gentile utente nel riprendere ad usare certe sostanze la probabilità di ricadere in quella dimensione di ansia patologica è davvero alta.
Come si dice in certi casi: uomo avvistato......
Come si dice in certi casi: uomo avvistato......
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Psicologo
Gentile Utente,
riporta una serie di disturbi, ma non risulta chiaro se corrispondano a reali diagnosi di specialisti.
Ribadisce di non essere mai stato "in cura in nessuna di queste patologie", non avendone sentito il bisogno, ma dalla paura che esprime verso il possibile ritorno dei sintomi potrebbe apparire, invece, che un certo stato di malessere Lei lo percepisca.
Riguardo alla Sua domanda, purtroppo, o meglio per fortuna, nessuna vera Scienza sarebbe in grado di predire con certezza cosa potrebbe avvenire nella sua mente e nel suo organismo, se riprendesse a fare uso di Cannabis, viste le mille variabili concomitanti da considerare.
Ma piuttosto Le consiglierei di riflettere sul motivo che dovrebbe spingerla a farlo. Da cosa deriva questo rinnovato desiderio di riprovare? Quali pensieri e sensazioni Lei associa alla spinta a fare uso di Cannabis?
riporta una serie di disturbi, ma non risulta chiaro se corrispondano a reali diagnosi di specialisti.
Ribadisce di non essere mai stato "in cura in nessuna di queste patologie", non avendone sentito il bisogno, ma dalla paura che esprime verso il possibile ritorno dei sintomi potrebbe apparire, invece, che un certo stato di malessere Lei lo percepisca.
Riguardo alla Sua domanda, purtroppo, o meglio per fortuna, nessuna vera Scienza sarebbe in grado di predire con certezza cosa potrebbe avvenire nella sua mente e nel suo organismo, se riprendesse a fare uso di Cannabis, viste le mille variabili concomitanti da considerare.
Ma piuttosto Le consiglierei di riflettere sul motivo che dovrebbe spingerla a farlo. Da cosa deriva questo rinnovato desiderio di riprovare? Quali pensieri e sensazioni Lei associa alla spinta a fare uso di Cannabis?
[#3]
Ex utente
Salve dottoressa, innanzitutto la ringrazio per avermi risposto.
Se devo essere sincero, la cosa che mi spinge a voler fare nuovamente uso di cannabis é il fatto che trovarmi in quello specifico stato mi dava molto piacere, riuscivo a fruttare gli effetti in modi in cui pochi riescono, viaggiavo, mi rilassava e allo stesso tempo mi dava una carica sia fisica che emotiva non indifferente, e percepire il mondo con I sensi amplificati era qualcosa di indescrivibile... Come ho già detto, non faccio uso di nessun altra sostanza, bevo di rado, per il lavoro non ho molto tempo per me stesso e volevo almeno avere questo piccolo "svago creativo".
Per quanto riguarda I miei disturbi, la paralisi notturna non esiste alcuna terapia, ma é dimostrato che non reca danni all organismo.
Per il disturbo dell'attenzione e il DOC, sono sicuro di averli, ho sempre accusato I sintomi, lho scoperto circa a 19 anni guardando un documentario che parlava di ciò, e dopo aver chiesto al mio medico, mi consigliò di andare da uno specialista (cosa che non feci perché non volevo assumere psicofarmaci)
Io credo che il panico derivi da un associazione che la mia mente fa in modo inconscio probabilmente, ritornando a quei momenti in cui stavo male quando collassai, come se il mio cervello l'avesse etichettato come dannoso e facesse di tutto per non farmelo assumere nuovamente.
E ci ho pensato per due anni all'incirca prima di scrivere qui...Qual'è la cosa più logica da fare se volessi ricominciare?
Cordiali saluti
Se devo essere sincero, la cosa che mi spinge a voler fare nuovamente uso di cannabis é il fatto che trovarmi in quello specifico stato mi dava molto piacere, riuscivo a fruttare gli effetti in modi in cui pochi riescono, viaggiavo, mi rilassava e allo stesso tempo mi dava una carica sia fisica che emotiva non indifferente, e percepire il mondo con I sensi amplificati era qualcosa di indescrivibile... Come ho già detto, non faccio uso di nessun altra sostanza, bevo di rado, per il lavoro non ho molto tempo per me stesso e volevo almeno avere questo piccolo "svago creativo".
Per quanto riguarda I miei disturbi, la paralisi notturna non esiste alcuna terapia, ma é dimostrato che non reca danni all organismo.
Per il disturbo dell'attenzione e il DOC, sono sicuro di averli, ho sempre accusato I sintomi, lho scoperto circa a 19 anni guardando un documentario che parlava di ciò, e dopo aver chiesto al mio medico, mi consigliò di andare da uno specialista (cosa che non feci perché non volevo assumere psicofarmaci)
Io credo che il panico derivi da un associazione che la mia mente fa in modo inconscio probabilmente, ritornando a quei momenti in cui stavo male quando collassai, come se il mio cervello l'avesse etichettato come dannoso e facesse di tutto per non farmelo assumere nuovamente.
E ci ho pensato per due anni all'incirca prima di scrivere qui...Qual'è la cosa più logica da fare se volessi ricominciare?
Cordiali saluti
[#4]
Psicologo
Gentile Utente,
per diagnosticare i disturbi che Lei elenca non ritengo sufficiente guardare un documentario e rivedersi nei sintomi presentati.
Come giustamente Le consigliò il Suo medico curante, la giusta strada da percorrere sarebbe quella di rivolgersi ad un professionista del settore.
>>mi consigliò di andare da uno specialista (cosa che non feci perché non volevo assumere psicofarmaci)<<
associa erroneamente il rivolgersi ad uno specialista all'assunzione di psicofarmaci. Le problematiche che Lei descrive (sottolineo nuovamente che l'autodiagnosi non è mai consigliabile e non può considerarsi affidabile) sarebbero da approfondire in un apposito spazio psicoterapeutico, che non prevede l'assunzione di alcun farmaco.
Riconsideri, quindi, sulla base di questo chiarimento, la proposta del Suo medico.
Ritornando alla questione centrale per cui ci scrive:
ritiene non possano esserci valide alternative all'uso di Cannabis per avvertire un generale senso di benessere?
In generale, come si sentirebbe di definire la Sua vita, in termini di soddisfazione?
per diagnosticare i disturbi che Lei elenca non ritengo sufficiente guardare un documentario e rivedersi nei sintomi presentati.
Come giustamente Le consigliò il Suo medico curante, la giusta strada da percorrere sarebbe quella di rivolgersi ad un professionista del settore.
>>mi consigliò di andare da uno specialista (cosa che non feci perché non volevo assumere psicofarmaci)<<
associa erroneamente il rivolgersi ad uno specialista all'assunzione di psicofarmaci. Le problematiche che Lei descrive (sottolineo nuovamente che l'autodiagnosi non è mai consigliabile e non può considerarsi affidabile) sarebbero da approfondire in un apposito spazio psicoterapeutico, che non prevede l'assunzione di alcun farmaco.
Riconsideri, quindi, sulla base di questo chiarimento, la proposta del Suo medico.
Ritornando alla questione centrale per cui ci scrive:
ritiene non possano esserci valide alternative all'uso di Cannabis per avvertire un generale senso di benessere?
In generale, come si sentirebbe di definire la Sua vita, in termini di soddisfazione?
[#5]
Ex utente
Certo, la mia vita non ruota intorno alla marijuana, ci sono molte altre cose in grado di darmi benessere, era solo un quel qualcosa in più, un piccolo privilegio che volevo concedermi, posso vivere senza, ci mancherebbe altro... Volevo solo sapere se esisteva un percorso per ricominciare senza nessun rischio o almeno con rischi bassissimi, ma da quanto vedo, non credo sia fattibile...
Per quanto riguarda i miei disturbi, credo che prenderò in considerazione l'idea di andare da uno specialista, giusto per confermare la natura dei miei sintomi.
Grazie per avermi chiarito le idee, é stata molto esauriente e professionale, le auguro buone feste.
Per quanto riguarda i miei disturbi, credo che prenderò in considerazione l'idea di andare da uno specialista, giusto per confermare la natura dei miei sintomi.
Grazie per avermi chiarito le idee, é stata molto esauriente e professionale, le auguro buone feste.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 11.3k visite dal 19/12/2015.
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