Le relazioni con gli altri ed il proprio benessere
Salve,
vorrei un consiglio sul disagio che vi riporto che riguarda le relazioni con gli altri.
Ho avuto, sin da piccolo, problemi ad interfacciarmi con gli altri. Tanto è vero che molto spesso evitavo di farlo e quando ero costretto ero molto in difficoltà, provando imbarazzo ad esprimermi, arrossendo e temendo sempre il giudizio degli altri, che avrebbero potuto non valutarmi in maniera positiva. Alle volte penso che ho qualcosa che non va a livello inconscio e che forse mediante degli atteggiamenti che non riesco a controllare possa passare per sgarbato, antipatico o non so che cosa, anche se, al contrario di quanto accade, sono molto condizionato nelle occasioni in cui parlo, discuto o interagisco con qualcuno prestando molta attenzione ad evitare di dire o fare cose “sbagliate” che potrebbero compromettere il rapporto esistente o quello che si potrebbe creare. Anche se può sembrare una sciocchezza, ho notato che sui mezzi pubblici non sempre le persone tendono a sedersi vicino a me quando c’è un posto libero, cosa che mi ha portato a rafforzare la mia ipotesi che probabilmente c’è qualche atteggiamento inconscio che non riesco a controllare, che trasmette un segnale di indisponibilità verso gli altri.
Vorrei essere più considerato e non passare inosservato come molto spesso accade, alle volte ci rimango male anche se persone che conosco fanno finta di non vedermi ed evitano di salutarmi. Non so se è un discorso di eccessiva sensibilità da parte mia ed è normale che le persone alle volte ti considerino altre no, ma ci rimango davvero male continuando a pensare che il problema sia io.
Inoltre ho anche la paura di ritrovarmi da solo di non riuscire a trovare persone che siano disposte a trascorrere del tempo con me e la cosa alle volte mi mette ansia.
Il non riuscirmi a relazionare con gli altri, ha condizionato anche la mia vita sessuale, che sicuramente non è appagante e stimolante come vorrei.
Ho visto amici che riuscivano ad avere avventure, storie, relazioni serie e non con una naturalezza spaventosa, le cose accadevano e basta.....invece per me è sempre stato tutto abbastanza difficile con risultati che non sono stati soddisfacenti. Mi sono sempre chiesto perchè la naturalezza con cui gli altri riuscivano a condurre la loro vita ed ad ottenere quello che volevano io non riuscivo a trovarla.
Non so qual è di preciso il mio problema: timidezza, insicurezza, indecisione....ma sicuramente sento che qualcosa in me non va.
Sulla base di quanto ho descritto sapreste dirmi da quale o da quali disturbi psicologici potrei essere affetto?
Come potrei affrontare da un punto di vista terapeutico tali disagi?
Potrebbero aiutarmi dei libri di auto aiuto?
Se si quali?
Nel caso vorreste approfondire con ulteriori informazioni sono a disposizione.
Grazie
vorrei un consiglio sul disagio che vi riporto che riguarda le relazioni con gli altri.
Ho avuto, sin da piccolo, problemi ad interfacciarmi con gli altri. Tanto è vero che molto spesso evitavo di farlo e quando ero costretto ero molto in difficoltà, provando imbarazzo ad esprimermi, arrossendo e temendo sempre il giudizio degli altri, che avrebbero potuto non valutarmi in maniera positiva. Alle volte penso che ho qualcosa che non va a livello inconscio e che forse mediante degli atteggiamenti che non riesco a controllare possa passare per sgarbato, antipatico o non so che cosa, anche se, al contrario di quanto accade, sono molto condizionato nelle occasioni in cui parlo, discuto o interagisco con qualcuno prestando molta attenzione ad evitare di dire o fare cose “sbagliate” che potrebbero compromettere il rapporto esistente o quello che si potrebbe creare. Anche se può sembrare una sciocchezza, ho notato che sui mezzi pubblici non sempre le persone tendono a sedersi vicino a me quando c’è un posto libero, cosa che mi ha portato a rafforzare la mia ipotesi che probabilmente c’è qualche atteggiamento inconscio che non riesco a controllare, che trasmette un segnale di indisponibilità verso gli altri.
Vorrei essere più considerato e non passare inosservato come molto spesso accade, alle volte ci rimango male anche se persone che conosco fanno finta di non vedermi ed evitano di salutarmi. Non so se è un discorso di eccessiva sensibilità da parte mia ed è normale che le persone alle volte ti considerino altre no, ma ci rimango davvero male continuando a pensare che il problema sia io.
Inoltre ho anche la paura di ritrovarmi da solo di non riuscire a trovare persone che siano disposte a trascorrere del tempo con me e la cosa alle volte mi mette ansia.
Il non riuscirmi a relazionare con gli altri, ha condizionato anche la mia vita sessuale, che sicuramente non è appagante e stimolante come vorrei.
Ho visto amici che riuscivano ad avere avventure, storie, relazioni serie e non con una naturalezza spaventosa, le cose accadevano e basta.....invece per me è sempre stato tutto abbastanza difficile con risultati che non sono stati soddisfacenti. Mi sono sempre chiesto perchè la naturalezza con cui gli altri riuscivano a condurre la loro vita ed ad ottenere quello che volevano io non riuscivo a trovarla.
Non so qual è di preciso il mio problema: timidezza, insicurezza, indecisione....ma sicuramente sento che qualcosa in me non va.
Sulla base di quanto ho descritto sapreste dirmi da quale o da quali disturbi psicologici potrei essere affetto?
Come potrei affrontare da un punto di vista terapeutico tali disagi?
Potrebbero aiutarmi dei libri di auto aiuto?
Se si quali?
Nel caso vorreste approfondire con ulteriori informazioni sono a disposizione.
Grazie
[#1]
Caro ragazzo,
Le auto analisi sfortunatamente non sono possibili a causa dei meccanismi di difesa, inconsci, come Lei giustamente ipotizza, che impediscono di vedere cio' che potrebbe invece essere visto da uno psicoterapeuta che con opportuni interventi consenta di elaborare e superare i nodi conflittuali.
Per decodificare un comportamento timido e insicuro, secondo il modello psicodinamico, occorre risalire all'infanzia e ai messaggi che abbiamo ricevuto su noi stessi dal contesto e da li' iniziare a esplorare le nostre emozioni.
Penso che Lei sia interessato a tale percorso conoscitivo. Per vivere la vita nel migliore dei modi.
Le formulo i miei auguri pertanto!
Le auto analisi sfortunatamente non sono possibili a causa dei meccanismi di difesa, inconsci, come Lei giustamente ipotizza, che impediscono di vedere cio' che potrebbe invece essere visto da uno psicoterapeuta che con opportuni interventi consenta di elaborare e superare i nodi conflittuali.
Per decodificare un comportamento timido e insicuro, secondo il modello psicodinamico, occorre risalire all'infanzia e ai messaggi che abbiamo ricevuto su noi stessi dal contesto e da li' iniziare a esplorare le nostre emozioni.
Penso che Lei sia interessato a tale percorso conoscitivo. Per vivere la vita nel migliore dei modi.
Le formulo i miei auguri pertanto!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Gentile Utente,
on line non ci è possibile fare una diagnosi, ma sembra di capire che lei sia una persona timida e particolarmente sensibile e vulnerabile quando cerca di entrare in contatto con gli altri; dico "cerca" perché, come una corda di violino, vibra all'istante appena viene "sfiorato", tutto in lei si agita e cerca in tutti i modi di apparire al meglio, di non dire la cosa sbagliata, di non sembrare sgarbato, di non essere giudicato negativamente ... proprio per non perdere quel "contatto" e tutta questa attenzione e controllo che pone nel voler mostrare il meglio di sé, paradossalmente, la "distrae" dall'altro, per invece cercare di monitorare le sue sensazioni, quello che dice, come lo dice, .. apparendo in tal modo magari più impacciato di quello che vorrebbe apparire.
E credo che qui ci si debba fermare nel senso di non andare a giustificare ogni cosa con questa sua difficoltà nel relazionarsi, nel senso che credo difficile pensare che nessuno si sieda accanto a lei nel bus per suoi presunti atteggiamenti indisponenti.
Credo che le possa essere di grande aiuto un percorso di psicoterapia che la aiuti a gestire meglio e in modo più funzionale il rapporto con gli altri affinché possa diventare davvero un momento piacevole di incontro e apertura verso l'altro senza tutto il malessere che prova adesso.
Cordialmente
on line non ci è possibile fare una diagnosi, ma sembra di capire che lei sia una persona timida e particolarmente sensibile e vulnerabile quando cerca di entrare in contatto con gli altri; dico "cerca" perché, come una corda di violino, vibra all'istante appena viene "sfiorato", tutto in lei si agita e cerca in tutti i modi di apparire al meglio, di non dire la cosa sbagliata, di non sembrare sgarbato, di non essere giudicato negativamente ... proprio per non perdere quel "contatto" e tutta questa attenzione e controllo che pone nel voler mostrare il meglio di sé, paradossalmente, la "distrae" dall'altro, per invece cercare di monitorare le sue sensazioni, quello che dice, come lo dice, .. apparendo in tal modo magari più impacciato di quello che vorrebbe apparire.
E credo che qui ci si debba fermare nel senso di non andare a giustificare ogni cosa con questa sua difficoltà nel relazionarsi, nel senso che credo difficile pensare che nessuno si sieda accanto a lei nel bus per suoi presunti atteggiamenti indisponenti.
Credo che le possa essere di grande aiuto un percorso di psicoterapia che la aiuti a gestire meglio e in modo più funzionale il rapporto con gli altri affinché possa diventare davvero un momento piacevole di incontro e apertura verso l'altro senza tutto il malessere che prova adesso.
Cordialmente
Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.5k visite dal 18/12/2015.
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