Paura di non tornare ad essere quello di prima
Buonasera a tutti, spiego brevemente ciò che mi sta capitando. Un mese e mezzo fa, provai della marijuana con un amico (premetto che ogni tanto, ma molto sporadicamente, ne facevo uso). 10 minuti dopo, ho avuto una sensazione di non realtà, come se non stessi vivendo quel momento realmente. Molto sicuramente, tutto ciò era dovuto all'effetto della marijuana ma, non avendolo mai provato prima, mi sono fatto prendere dalla paura, ed è arrivato inevitabilmente un attacco di panico (mai avuti nemmeno questi). Il giorno successivo, sebbene fossi ancora frastornato dall'esperienza, tutto sembrò passare, e tornare come prima. Nei giorni a venire, il pensiero mi è tornato su quella serata, ed il mondo mi è crollato addosso: da allora, sento come se le cose non fossero come prima di quella maledetta canna: ho difficoltà a concentrarmi, sebbene continui a lavorare e a studiare come sempre, non provo più alcuna emozione nel fare le cose che prima mi piacevano (come ad esempio la fotografia), ed ho il timore di essermi rovinato per sempre.Tutto mi sembra piatto, ed il pensiero di non tornare come quello di prima mi tormenta tutto il giorno. La mia domanda allora nasce spontanea: è possibile che ci sia ancora in atto un'intossicazione da cannabis, dopo tutto questo tempo? O tutto ciò, è legato ad uno stato d'ansia?
In attesa di una risposta, buona serata.
In attesa di una risposta, buona serata.
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gentile utente è possibile che il ricordo di ciò che ha provato, un probabile senso di colpa e la paura che ha vissuto le abbiano scatenato una reazione ansiosa con la continua aspettativa di un malessere imminente.
Il continuo rimuginare su quella situazione potrebbe Aver assunto caratteristiche ossessive autonome. Se La cosa dovesse continuare una visita psicologica o psichiatrica non dovrebbe essere esclusa.
saluti
Il continuo rimuginare su quella situazione potrebbe Aver assunto caratteristiche ossessive autonome. Se La cosa dovesse continuare una visita psicologica o psichiatrica non dovrebbe essere esclusa.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
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Utente
Grazie mille per la tempestiva risposta Dottore. Il pensiero di non poter tornare come prima, è dato dal semplice fatto che mi sono "fissato" su ciò che mi ha provocato quella terribile esperienza: senso di estraneità, paura di non provare più niente.. Consciamente, so che non è così, ma se mi metto a pensare mi ritornano le solite paure. Secondo Lei, tutto questo è possibile che sia causato ancora dalla marijuana? Che mi abbia modificato temporaneamente qualche area del cervello adibita alle emozioni? Informandomi su Internet, ho letto cose del genere. So di mio, però, che l'autodiagnosi sia una delle cose più sbagliate da fare, ma quando prende il panico, sembra l'unica valvola di sfogo! Comunque la informo che oggi mi sento molto meglio, spero passi tutto da solo!
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"Secondo Lei, tutto questo è possibile che sia causato ancora dalla marijuana? Che mi abbia modificato temporaneamente qualche area del cervello adibita alle emozioni? "
Gentile Utente,
per qualche episodio di fumo, nessun danno permanente, la paura e l'ansia persistono perché è possibile che lei fosse un soggetto ansioso di suo...
Come utilizzava il fumo?
Come ansiolitico?
Per rilassarsi?
Per sentirsi più autonomo?
Se la problematica dovessero persistere non è il fumo che deve analizzare ma la sua psiche, unitamente ad un nostro collega o ad uno psichiatra.
Gentile Utente,
per qualche episodio di fumo, nessun danno permanente, la paura e l'ansia persistono perché è possibile che lei fosse un soggetto ansioso di suo...
Come utilizzava il fumo?
Come ansiolitico?
Per rilassarsi?
Per sentirsi più autonomo?
Se la problematica dovessero persistere non è il fumo che deve analizzare ma la sua psiche, unitamente ad un nostro collega o ad uno psichiatra.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
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Utente
Buongiorno Dottori, vi aggiorno sull'attuale situazione!
Da quel 17 dicembre, giorno in cui ho chiesto il vostro aiuto, la situazione è davvero cambiata: i sintomi della derealizzazione sono quasi del tutto svaniti, ma in compenso è sopraggiunto un altro problema; vi spiego brevemente: il 31 dicembre, io e la mia ragazza abbiamo deciso di trascorrere dei giorni fuori per capodanno, per staccare un po' la spina e per trascorrere del tempo insieme. Davvero non vedevo l'ora di partire, ero felicissimo! Sebbene fosse ancora presente la derealizzazione, cercai di non farci caso... Ma, come sapete meglio di me, quando la testa è arrovellata da un pensiero fisso, cerca di capirne la causa, trovarla e debellarla.. Mai cosa fu più sbagliata! Da qualche parte, avevo letto che sia l'attacco di panico, che poi la derealizzazione, siano causati da un qualcosa somatizzato all'interno del nostro inconscio che, prima o poi, viene fuori, causando questi disturbi. Non vi dico cosa sono andato a pensare: che la causa di tutto questo problema, potrebbe essere addirittura la mia relazione amorosa, che dura ormai da 3 anni, e che non ha mai incontrato un problema o difficoltà (certo, i piccoli litigi ogni tanto ci sono, ma fanno parte della normale routine di coppia). Il pensiero di ciò mi sta distruggendo: passo da giorni in cui mi sento bene, ad altri, tipo oggi, in cui ho un pensiero fisso in cui mi dice che forse dovrei lasciarla, anche se non ho la minima intenzione di farlo! A lei di tutto questo ne ho parlato, e come sempre è stata comprensibilissima! Io la amo, e vorrei che tutti questi dubbi passassero... Allora a voi chiedo una cosa, sulla base di ciò che ho scritto: potrebbe trattarsi di disturbo ossessivo compulsivo da relazione, o sto cercando a tutti i costi il problema il fattore scatenante dei disturbi che ho avvertito fino a qualche giorno fa?
In attesa di una risposta, colgo l'occasione per augurarVi un buon anno.
Da quel 17 dicembre, giorno in cui ho chiesto il vostro aiuto, la situazione è davvero cambiata: i sintomi della derealizzazione sono quasi del tutto svaniti, ma in compenso è sopraggiunto un altro problema; vi spiego brevemente: il 31 dicembre, io e la mia ragazza abbiamo deciso di trascorrere dei giorni fuori per capodanno, per staccare un po' la spina e per trascorrere del tempo insieme. Davvero non vedevo l'ora di partire, ero felicissimo! Sebbene fosse ancora presente la derealizzazione, cercai di non farci caso... Ma, come sapete meglio di me, quando la testa è arrovellata da un pensiero fisso, cerca di capirne la causa, trovarla e debellarla.. Mai cosa fu più sbagliata! Da qualche parte, avevo letto che sia l'attacco di panico, che poi la derealizzazione, siano causati da un qualcosa somatizzato all'interno del nostro inconscio che, prima o poi, viene fuori, causando questi disturbi. Non vi dico cosa sono andato a pensare: che la causa di tutto questo problema, potrebbe essere addirittura la mia relazione amorosa, che dura ormai da 3 anni, e che non ha mai incontrato un problema o difficoltà (certo, i piccoli litigi ogni tanto ci sono, ma fanno parte della normale routine di coppia). Il pensiero di ciò mi sta distruggendo: passo da giorni in cui mi sento bene, ad altri, tipo oggi, in cui ho un pensiero fisso in cui mi dice che forse dovrei lasciarla, anche se non ho la minima intenzione di farlo! A lei di tutto questo ne ho parlato, e come sempre è stata comprensibilissima! Io la amo, e vorrei che tutti questi dubbi passassero... Allora a voi chiedo una cosa, sulla base di ciò che ho scritto: potrebbe trattarsi di disturbo ossessivo compulsivo da relazione, o sto cercando a tutti i costi il problema il fattore scatenante dei disturbi che ho avvertito fino a qualche giorno fa?
In attesa di una risposta, colgo l'occasione per augurarVi un buon anno.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 6.7k visite dal 17/12/2015.
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