Ansia e conati di vomito

Buongiorno, sono un ragazzo di 29 anni e vi scrivo perché da anni soffro di disturbi di ansia la mattina. In questi ultimi anni però, saltuariamente si sono estesi in altri vari orari della giornata.
In pratica da quando mi sveglio la mattina, fino a che arrivo a lavoro vengo colpito da un'ansia che mi provoca conati di vomito, a volte talmente forti che mi portano anche a vomitare. Altre volte invece più leggeri. A volte l'ansia quando arrivo a lavoro finisce, altre volte persiste tutta la mattina. Questi disturbi hanno iniziato quando ero piccolo all'età di circa 10-11 anni. Poi nel corso della vita, sono spariti tanto che pensavo di esserne uscito dal problema. Poi però ricomparsi, spariti di nuovo e da quasi 3 anni a questa parte ricomparsi e presenti attualmente. Ora a volte succede anche se ho un nuovo appuntamento con una donna, oppure per lavoro. Oppure dopo una giornata pesante in ufficio, la sera quando esco dallo studio, mi compaiono i conati. Ho provato a praticare diversi sport, a prendere ansiolitici, a respirare bene, a cercare di fare auto controllo, ma nulla ! Questa cosa è più forte di quanto pensassi e non riesco a guarire.
Vorrei capire la natura di questo sintomo, come mi devo comportare e a chi mi devo rivolgere per chiedere aiuto ? Premetto che svolgo una vita regolare, non sono depresso: esco con gli amici, seguo le mie passioni ecc. ma in tutto questo c'è quest'ansia e questi conati che sono sempre presenti come la nuvola nera di Fantozzi. Mi sento come se avessi un cucchiaio in gola che continua a provocarmi fastidio e il diaframma che si contrae in continuazione per gli sforzi. Confido in suggerimento utile da parte vostra. Grazie mille in anticipo.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
gentile utente l'unico suggerimento più saggio che si possa dare è quello di risolvere l'ansia di basa. ma per far questo non bastano tecniche fai da te.è necessario elaborarla ed imparare a gestirla. Ovvio con l'aiuto di un terapeuta.
In questi casi anche un supporto farmaclogico potrebbe aiutare ma sotto prescrizione specialistica.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Salve, potrebbe esserci una tensione che genera in lei il malessere che descrive. Può capitare per molteplici ragioni che devono essere approfondite.

A volte la tensione è generata da situazioni che temiamo di non saper gestire perché magari non ci sentiamo all'altezza, altre volte dal fatto che non ci esprimiamo e ci teniamo tutto dentro, altre volte ancora da un senso di rimpianto e solitudine ad esempio. Possono esserci vari fattori di cui bisogna tenere conto.

Praticare sport, controllare la respirazione e condurre una vita regolare sono azioni molto positive. Può però non bastare, è anche necessario fermarsi e dare un senso alla tensione che il corpo esprime in modo tale da conoscerla e così affrontarla.

Posso chiederle se ha già avuto occasione di parlare con uno psicologo personalmente?

Un saluto,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

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Utente
Utente
Salve, grazie mille per il pronto riscontro.
Ho parlato un paio di anni fa con uno psicologo ma non ho avuto nessun beneficio. Mi aveva anche ordinato degli psicofarmaci che ho preso per un periodo brevissimo ma che mi causavano solamente sonnolenza.
Ho sentito parlare anche dell'ipnosi, pensate possa essere una valida soluzione ?
Grazie mille.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Se le ha somministrato psicofarmaci probabilmente era un medico psichiatra.

Dal mio punto di vista è importante non confondere i piani: se lo psicoterapeuta è un medico che sta svolgendo una psicoterapia con il proprio paziente non deve somministrargli anche i farmaci.

Tanto più se lei preferisce non assumerli, proverei ancora a cercare uno psicoterapeuta. Purtroppo è necessario avere pazienza prima di trovare il professionista adatto alla propria persona. Non si scoraggi.

L'ipnosi è una forma di psicoterapia, cosa la spinge a pensare di farla?
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Utente
Utente
Esatto, era uno psichiatra.
Ho sentito parlare dell'ipnosi come metodo per scavare dentro se stessi e capire la radice del problema. Riportare alla luce il problema che ha scatenato poi tutta questa reazione a catena.
E' una sorta di virus della mente: ha intaccato inizialmente alcuni pensieri, poi ha dilagato su gran parte della mia mente...tanto che mi succede anche la sera, per uscire con una donna, o per un appuntamento importante per lavoro.
Una cosa curiosa è che non avviene sempre in situazioni di ansia: ad esempio, pratico teatro e quando devo andare in scena, sono sì in agitazione, ma i conati non compaiono. Forse perché ho la situazione più sotto controllo, mi sento più sicuro di quello che faccio, mi piace la situazione che sto vivendo...nonostante tutto...
Detto questo, come faccio a cercare un buon terapeuta ?
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
È significativo l'episodio che racconta circa il teatro, si attivano canali differenti e relativi vissuti emotivi. Condivido le sue riflessioni e credo che sia importante proseguire la sua ricerca.
Solo un inciso: non parlerei di un unico problema come fosse una causa prima a cui bisogna arrivare; esiste una complessità di elementi che possono generare malessere.

Utilizzi l'intuito per capire se quel terapeuta fa al caso suo. Quanto all'ipnosi è una scelta personale.

Il mio orientamento è analitico e posso dirle sinteticamente che per me conta dare senso alle sue tensioni, cercando di capire riflessivamente cosa le caratterizza. Questo, assieme all'esperienza della relazione terapeutica, rappresenta il modo perché lei possa cambiare a livello emotivo e riuscire a gestire soggettivamente e attivamente i suoi vissuti problematici.

Un caro saluto,
Enrico de Sanctis
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Utente
Utente
Grazie mille.
Saluti,
Ansia

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