Trauma o pensiero ossessivo?

Salve dottori, sono una ragazza di 23 anni e da due anni e mezzo ho un dolore psicologico che è peggiorato continuamente. Quando ero piccola, avrò avuto 11 o 12 anni, iniziai a fare dei "giochi" sessuali con mio fratello di due anni più grande.Tutto iniziò con palpeggiamenti vari e reciproci,mi piaceva,forse mi divertiva,non lo so.Successivamente,questi giochi,non si sono fermati solo ai palpeggiamenti,abbiamo iniziato a provare delle posizioni spinte,tra le quali una in cui ha provato a penetrarmi da dietro(ma la penetrazione non c'è stata)e c'è stata un'eiaculazione.Mi sono spaventata perchè ricordo di avergli detto di smettere perchè mi faceva male,di aver avuto il terrore di essere rimasta incinta e di essere corsa in bagno a lavarmi.Da questa scena,non ricordo quanto tempo o giorni siano passati prima che riuscissi a parlarne..Ricordo solo di averne parlato con mia mamma in preda al senso di colpa,alla vergogna,in lacrime.Non ricordo esattamente la reazione di mia mamma,ma ricordo il suo silenzio in quel momento.Non riuscivo ad addormentarmi,la notte piangevo sempre,non riuscivo a togliermi dalla testa l'accaduto.Ad aggravare il tutto,non ricordo nè per quanto tempo nè quando inizò a farlo,mio fratello di notte si alzava,entrava nella mia stanza e mi toccava,iniziai ad andare a dormire col terrore,parlavo con i miei genitori di questa cosa,chiedendogli di ordinargli di smettere,ma loro,oltre ad una ramanzina,non facevano altro.Con l'inizio poi della scuola,sembrava avessi rimosso tutto.Pochi anni più tardi,iniziai a scoprire la mia omosessualità..cosa che,a causa della mia religione,ho vissuto sempre in maniera combattuta.Due anni fa,settembre 2013,questo ricordo ha iniziato a farsi spazio nella mia mente,ho iniziato a vivere un incubo.Attacchi d'ansia,non dormivo,non mangiavo,lasciai l'università,arrivai a chiudermi in casa.Continui flashback e tentativi di ricostruire quanto fosse accaduto mi tormentavano,cercavo giustificazioni a tutto quanto.Rivivevo costantemente le stesse sensazioni,sentimenti e lo stesso dolore provato dieci anni prima.Decisi,così, di incontrare una psichiatra,la stessa a cui si rivolse mia madre dieci anni prima per riportare l'accaduto e per chiedere come comportarsi.Questa dottoressa, tranquillizzò mia mamma dicendole di far finta di nulla.Quando poi, due anni fa, mi ci sono presentata io dalla stessa presentando questo problema,mi ha diagnosticato un semplice pensiero ossessivo e una depressione stratificata negli anni.Fidandomi di questo,cercai in tutti i modi di scacciare questo pensiero,ma peggioravo.Mi sono buttata,così,nell'uso di droghe leggere,alcool ecc per alleviare tutto e dormire.Incontro, poi, una ragazza di cui mi innamoro e riesco a seppellire tutto.Però,dopo 5 mesi,torna tutto fuori,peggiorando.Stesse sensazioni,attacchi di panico e via dicendo.A questo dolore se ne aggiungono altri:la mia omosessualità non accettata,ossessioni,ansia continua.Ora mi sento anestetizzata a tutto..abituata al dolore.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Gentile Utente,

se è sicura di quanto riferisce e se all'epoca ha subito in maniera sostanzialmente passiva gli atti sessuali compiuti da suo fratello è plausibile che nella sua mente sia presente un vissuto traumatico, legato sia alla sua posizione passiva, sia alla natura incestuosa dei vostri contatti, avvenuti quando non eravate più due bambini.

All'epoca dei fatti ha chiesto aiuto e non ha ottenuto nulla e questo è molto grave e molto disturbante per lei, perchè chi doveva difenderla non l'ha fatto e ha sottovalutato quello che stava accadendo.
Lei aveva bisogno di sentirsi protetta e suo fratello avrebbe avuto bisogno di aiuto psicologico e che un professionista l'aiutasse a capire come mai provasse attrazione per lei o comunque il desiderio di sfogare su di lei le proprie pulsioni sessuali, invece di percepire chiaramente il divieto di incesto che, dal punto di vista psicoanalitico, si struttura nell'inconscio individuale nel corso dello sviluppo psicosessuale.

Mi sembra comprensibile che non avendo potuto nè difendersi, nè elaborare adeguatamente l'accaduto, sia presente in lei un aspetto depressivo, come rilevato dalla psichiatra.
Le consiglio senza dubbio di intraprendere un percorso psicoterapeutico che le consenta di elaborare le sue emozioni e di superare un po' alla volta le conseguenze di quello che ha subito.
Ci ha mai pensato?

In che rapporti è con suo fratello al momento?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
Grazie per la sua risposta. Comunque Non ho ottenuto l'aiuto né sono stata ascoltata proprio su consiglio della psichiatra, la quale tra l'altro seguiva da tempo mio fratello, perché disse a mia mamma di far finta di nulla. In ogni caso si, ci ho pensato ad un percorso terapeutico, perché è l'ultima speranza che mi è rimasta per tornare a vivere davvero. Ho scritto qui perché prima di poter essere delusa da un altro specialista, avrei voluto sicurezze su quanto mi stia succedendo e sul fatto che non è un semplice pensiero ossessivo. Non ho mai avuto una grande rapporto con mio fratello, ho sempre avuto un'intolleranza pazzesca per lui. Inoltre, ha subito un trauma da parto e quindi, non so come dire perché non conosco bene i termini tecnici per definirlo, ma è come se avesse alcuni ritardi..quindi anche l'estrema differenza non ha favorito la complicità fraterna
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Non possiamo darle certezze sulla veridicità dei fatti, ma se le cose sono andate come ha detto è stata sicuramente traumatizzata dall'accaduto e infatti ha riferito di essere stata male fin da subito:

"ricordo solo di averne parlato con mia mamma in preda al senso di colpa,alla vergogna,in lacrime."

"Non riuscivo ad addormentarmi,la notte piangevo sempre,non riuscivo a togliermi dalla testa l'accaduto".

Queste reazioni sono tipicamente post-traumatiche e se la psichiatra ha davvero suggerito a sua madre di non fare nulla non ha colto la gravità di quello che stava accadendo.

Come mai si è rivolta proprio a lei per un parere?
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Utente
Utente
Ho modificato il messaggio di prima aggiungendo delle cose.. Non avevo letto l'ultima domanda su mio fratello.. Mi scusi
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
gentile ragazza, indipendentemente da quello che è avvenuto, ora, l'aspetto più importante è quello di gestire le sue emozioni. E' plausibile che il rimuginare su vecchi ricordi abbiano assunto dinamiche così intense da trasformarsi in veri e propri disturbi ossessivi. Quindi il suggerimento di un percorso psicoterapeutico e più che valido.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Utente
Utente
Grazie mille.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Quando e se vuole può rispondere alle domande che le ho posto prima o comunque farci sapere se ci sono novità.

Un caro saluto,
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Utente
Utente
Ho risposto ieri sera subito dopo averle lette.. Forse non è stata pubblicata correttamente la risposta. Comunque, mi sono rivolta proprio a lei perché è la stessa psichiatra che aveva in terapia mio fratello, il quale ha subito un trauma da parto e quindi presentava e presenta dei leggeri ritardi.
Con lui non ho mai avuto un grande rapporto.. Ho sempre provato un'intolleranza fortissima per lui, anche se si avvicinava.. Sia nei momenti in cui avevo totalmente rimosso l'accaduto e soprattutto poi quando i ricordi sono riaffiorati
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Quindi suo fratello ha un ritardo mentale e sua madre si è rivolta alla psichiatra (immagino che sia una neuropsichiatra infantile) che l'aveva in cura per chiedere come comportarsi?
Credo che la situazione avrebbe potuto essere gestita in altro modo, per evitare che lui continuasse a molestarla in maniera praticamente indisturbata.

In ogni caso lei oggi si trova a fare i conti con gli effetti di quanto ha subito ed è necessario che riceva l'aiuto che le serve per superarlo rivolgendosi a qualcun altro, cioè ad uno psicologo psicoterapeuta.
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Utente
Utente
Esattamente, ha capito perfettamente la situazione. Grazie mille davvero.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Ci faccia sapere!

Tanti cari auguri,
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Utente
Utente
Sicuramente le farò sapere, grazie mille. Un'ultima domanda se posso.. Ho iniziato, da vari mesi, a fissarmi esageratamente su delle cose che non c'entrano per niente con l'accaduto con mio fratello (il quale resta sempre presente, come un ombra nel mio cervello a cui sono abituata), ad esempio mi vengono delle forti bestemmie in mente che non riesco in nessun modo a scacciare, ho iniziato a fissarmi su tutto ciò che il mio cervello capta come sbagliato con conseguente bisogno di confessarmi altrimenti l'ansia non passa. Si alternano pensieri e fisse diverse che mi richiedono reazioni diverse per "risolverle".. è un ciclo senza fine. Non ho mai avuto una percezione del genere cosi accentuata.. nel campo religioso ho solo avuto e ho tutt'ora difficoltà a vivere serenamente la mia omosessualità. E' possibile che le mie ossessioni mi indichino indirettamente qual è il reale problema di questo mio dolore psicologico che però maschero con ciò che è accaduto dieci anni fa? Scusate se faccio così tante domande. Grazie in anticipo.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"E' possibile che le mie ossessioni mi indichino indirettamente qual è il reale problema di questo mio dolore psicologico che però maschero con ciò che è accaduto dieci anni fa? "

In che senso?
Sta facendo fra sè e sè delle ipotesi su altre cause che motiverebbero la sua sofferenza?
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Utente
Utente
Diciamo di sì. Nel senso che ho letto da alcune parti che le ossessioni sono della stessa natura del trauma.. E le mie sembrano non essere così
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Il legame è solo formale ed è dato da una similarità fra i due tipi di manifestazioni sintomatiche, ma le cause sono differenti.

I traumi portano a ripensare ossessivamente all'accaduto e a rivivere (anche in sogno) la scena traumatica o parti di essa, perciò il solo legame con le ossessioni è costituito dalla modalità ripetitiva e intrusiva con cui questi pensieri, emozioni e/o immagini irrompono nella mente cosciente del soggetto.

Dal punto di vista psicodinamico invece le ossessioni esprimono istanze inconsce che si incanalano in pensieri/immagini, dubbi e timori disturbanti, che la persona non riesce a scacciare perchè la mente inconscia li utilizza come valvola di sfogo dei propri contenuti inaccettabili per la coscienza.
Per questo motivo la psicoterapia psicoanalitica decodifica i significati delle ossessioni e li rende coscienti in modo tale da eliminare la necessità dell'inconscio di utilizzare questo mezzo per esprimerli e contemporaneamente non svelarli.

Quali sono le sue altre ipotesi sulle cause del suo disagio?
[#16]
Utente
Utente
In realtà pensavo che il mio problema fosse il mio orientamento sessuale.. Di conseguenza, non riuscendo ad accettare questo, pensavo che la mia mente andasse alla ricerca di ricordi e paure che mi fanno male per mascherare qualcosa che non si può cambiare. In ogni caso, sono pensieri così confusi che alle volte mi sembra di impazzire. Mi sono rivolta ad una psicoterapeuta, domani è il secondo appuntamento.. È solo che non so come controllare le ossessioni
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Se quello che le è successo è accaduto realmente (e da quanto riferisce lo testimoniano il coinvolgimento sia dei suoi genitori, sia della psichiatra di suo fratello) è presente in ogni caso un vissuto traumatico sul quale è necessario intervenire.
Non è inoltre da escludere che l'accaduto l'abbia influenzata allontanandola da potenziali partner di sesso maschile proprio per lo spavento che quei contatti sessuali hanno provocato in lei ad un'età critica per lo sviluppo psicosessuale.
In ogni caso per avere delle risposte certe è necessario analizzare di persona e approfonditamente il suo caso e mi fa piacere che abbia fatto una buona scelta per sè stessa, rivolgendosi ad uno psicoterapeuta che la possa aiutare.
[#18]
Utente
Utente
La mia paura è che io non riesca a gestire le ossessioni e in conseguenza di ciò la psicoterapia non faccia effetto ..perché non riesco a concentrarmi. Spero che l'approccio utilizzato dalla mia psicoterapeuta funzioni..
Grazie di tutto
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Utente
Utente
Non ne sono sicura, ma penso sia un approccio umanistico.. Pensa vada bene?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Direi di sì, anche se personalmente le avrei consigliato un approccio di tipo psicodinamico.
Ciò che conta comunque è che lei si trovi bene e ogni comunicazione sia chiara, perciò può chiedere alla terapeuta qual è di preciso la sua formazione e farsi spiegare su quali presupposti si fonda il suo approccio.

In che senso non riesce a concentrarsi? Intende in seduta?
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Utente
Utente
Mi sono sentita al sicuro con lei, mi sono aperta su tutto senza neanche pensarci due volte. Domani le chiederò per bene tutto. Nel senso che, essendo bombardata da pensieri intrusivi, non riuscirei a concentrarmi, ad esempio, sulle emozioni riguardati l'evento traumatico e di conseguenza rielaborarle.. Ma è una mia paura, non so se effettivamente sarà così.

Comunque, se posso, vorrei dirle che l'ammiro molto per il modo chiaro e paziente in cui mi risponde.. Grazie
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
"Mi sono sentita al sicuro con lei, mi sono aperta su tutto senza neanche pensarci due volte."

Gent.le Ragazza,
in pochissime parole hai descritto uno degli aspetti più significativi della relazione terapeutica, intesa come "spazio protetto" all'interno del quale è possibile entrare in contatto con le emozioni e i vissuti che riguardano l'esperienza traumatica a partire dal tuo vissuto attuale.

Inoltre è importante che ti senta libera di condividere con la psicoterapeuta i timori relativi alla possibilità che i pensieri ricorrenti possano interferire con il processo di elaborazione della tua esperienza durante la seduta, in questi modo scoprirai che non è una questione di "concentrazione" ma di autoconsapevolezza.
A tal proposito, se vuoi puoi approfondire questi aspetti leggendo questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"essendo bombardata da pensieri intrusivi, non riuscirei a concentrarmi, ad esempio, sulle emozioni riguardati l'evento traumatico e di conseguenza rielaborarle"


Pensieri ed emozioni sono intrecciati fra loro e sono legati presumibilmente al medesimo vissuto traumatico, quindi sono parte di quella stessa esperienza che lei andrà ad elaborare: non c'è bisogno di isolare le emozioni dai pensieri per agire su di esse.

Mi fa piacere che si trovi bene con la psicologa alla quale si è rivolta, le spieghi bene come si sente e quello che pensa e tutto andrà per il meglio.
[#24]
Utente
Utente
La mia psicoterapeuta mi ha consigliato di associare una farmacoterapia perché ho livelli di ansia e agitazione molto alti. So che è impossibile per lei dirmi se è giusto o meno perché non mi conosce.. Ma ho dei timori relativi ad una futura dipendenza da questi farmaci e a possibili ricadute nel caso in cui smettessi. Cosa ne pensa?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
In certi casi è necessario contenere farmacologicamente l'ansia per poter effettuare nel frattempo la psicoterapia e lavorare quindi sulle cause del disagio.

Alcuni psicofarmaci possono dare assuefazione e/o dipendenza, sempre nell'ambito della risposta individuale del singolo soggetto alla singola molecola chimica, ma non sappiamo quale farmaco le sarebbe prescritto: può porre tutte le domande che desidera allo psichiatra che consulterà ed eventualmente può anche consultarne più di uno, se vuole scegliere a chi affidarsi per la parte farmacologica del trattamento.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Da un punto di vista strategico potrebbero non essere utili forme di psicoterapia che la portino a riflettere sui contenuti ossessivi, a meno che non fosse possibile dimostrare che si tratti effettivamente di un trauma piuttosto che una tendenza ossessiva. Diversamente, cioè riflettendo sulle ossessioni, si rischia di aggravarle.

La sua psicoterapeuta non avrebbe dovuto suggerirle una farmacoterapia, semmai di rivolgersi a un medico perché potesse valutare tale l'opportunità.
[#27]
Utente
Utente
Dr. Giuseppe Santonocito non ho capito bene la sua risposta. Nel caso in cui non fosse un trauma ma un'ossessione si aggraverebbe il disturbo se la psicoterapia mi portasse a riflettere sull'accaduto?
[#28]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Esattamente. Questo almeno secondo la prospettiva strategica.
[#29]
Utente
Utente
Ho capito.. Grazie.
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Utente
Utente
Buonasera Dottori, ho continuato la psicoterapia e ho accettato di intraprendere una terapia farmacologica come supporto perchè il mio malessere aumenta e non riesco a lavorare bene su me stessa. Mi è stato prescritto il cipralex da 5 mg per i primi 4 giorni e poi da 10 mg successivamente. In più, contemporaneamente, mi è stato prescritto EN, da scalare appena il cipralex inizia a fare effetto. Leggendo su internet, ho letto che il cipralex fa ingrassare pur seguendo una dieta e praticando sport. Mi sono rivolta ad una biologa nutrizionista per iniziare una dieta personalizzata. Però, per evitare di spendere soldi inutilmente, posso chiedervi informazioni in merito? E' vero o non è vero che il cipralex fa ingrassare a prescindere da tutto? Agisce sul metabolismo in questa maniera così invadente? O E' semplicemente soggettivo?
Sono determinata a voler riprendere la mia vita, ho 23 anni, non mi arrendo. Aiutatemi per favore. Grazie in anticipo.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Deve rivolgere le domande di genere medico in un'area medica, ad esempio psichiatra.
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Utente
Utente
Grazie
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L'allergia alimentare è una reazione eccessiva e immediata scatenata dal sistema immunitario verso un alimento: come si manifestano e quali sono i cibi responsabili.

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