Fine psicoterapia e segni di ricaduta
Gentili Dottori, vi spiego brevemente la mia storia per chiedere un vostro parere, circa un anno e mezzo fa mi ammalai di ansia generalizzata, attacchi di panico e disturbo ossessivo (legato ad un episodio accaduto 10 anni fa in età adolescenziale)...iniziai così una terapia combinata farmacologica e psicoterapeutica, nel giro di poche settimane grazie all'ottima professionalità della psicoterapeuta superai le mie ossessioni e gli attacchi di panico, per controllare l'ansia ci volle più tempo ma riuscimmo a fare anche quello e per circa 7-8 mesi non ebbi più alcun sintomo se non occasionale o legato a qualche evento in particolare, es. separazione con la ragazza, morte di un parente, ec... detto questo qualche settimana fa la Psicoterapeuta mi ricordò che il nostro percorso si stava per concludere ed io pensavo di essere pronto anche perché ultimamente non avevo nemmeno più tanti dubbi da esporre. un paio di settimane fa inaspettatamente una caduta partita con un attacco di panico, seguita da ansia generalizzata tornata sotto controllo dopo qualche giorno, mi sono rivolto allo psichiatra che mi ha confermato la cura in quanto episodio occasionale e la psicoterapeuta l'ha interpretato nello stesso modo, tuttavia ho iniziato a sentirmi "scoperto" e ho chiesto alla psicoterapeuta di poter prolungare il nostro rapporto, tuttavia mi ha dovuto comunicare che non sarebbe stato possibile poichè essendo un servizio pubblico ci sono dei limiti da rispettare e altre persone da accogliere, tuttavia avrei potuto usufruire di incontri di controllo ogni tot di settimane. Dopo qualche giorno l'ansia era tornata sotto controllo ma a causa di un'influenza sono rimasto costretto a stare a casa per diversi giorni e l'ansia ha ripreso il sopravvento e inaspettatamente sono tornati anche i pensieri ossessivi che da mesi erano spariti seppure al momento non siano invalidanti ma solo fastidiosi. Secondo voi cosa posso fare per tornare alla condizione di benessere raggiunta grazie al lavoro di psicoterapia? Ho imparato molto durante questo percorso su come gestire i miei pensieri, le mie paure e la mia ansia ma ora sembra tutto svanito. Spero in qualche vostro consiglio. Cordiali saluti
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Gentile Signore,
Potrebbe darsi che le ricadute della sintomatologia siano state determinate proprio dall'approssimarsi del termine della terapia.
Nel modello psicodinamico a cui faccio riferimento esistono dei meccanismi di difesa inconsci che servono a "preservarci" dalle nostre paure.
Forse essi sono scattati davanti ad una Sua timorosa previsione di non avere piu' un riferimento.
In questo senso il consiglio di fare dei follow up mi sembra corretto. E le consentirebbe di traghettare lo spazio fra una certa "dipendenza" dalla terapia e il suo distanziarsi da Lei.
Ci aggiorniamo fra qualche tempo se vuole!
Potrebbe darsi che le ricadute della sintomatologia siano state determinate proprio dall'approssimarsi del termine della terapia.
Nel modello psicodinamico a cui faccio riferimento esistono dei meccanismi di difesa inconsci che servono a "preservarci" dalle nostre paure.
Forse essi sono scattati davanti ad una Sua timorosa previsione di non avere piu' un riferimento.
In questo senso il consiglio di fare dei follow up mi sembra corretto. E le consentirebbe di traghettare lo spazio fra una certa "dipendenza" dalla terapia e il suo distanziarsi da Lei.
Ci aggiorniamo fra qualche tempo se vuole!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Salve, a mio avviso potrebbe essere necessario proseguire il lavoro psicoterapeutico. Mi spiace che non possa continuare e avere l'occasione di parlare del suo malessere. Come le altre persone, anche lei ha il diritto di essere accolto.
Immagino che possa essere disorientato e smarrito di fronte a questa realtà del servizio pubblico, che ci testimonia. Le esprimo il mio sincero rammarico per questo.
Pur con dispiacere come sente l'opportunità di rivolgersi a un terapeuta che possa garantirle la giusta continuità, di cui sente legittimo bisogno?
Un saluto,
Enrico de Sanctis
Immagino che possa essere disorientato e smarrito di fronte a questa realtà del servizio pubblico, che ci testimonia. Le esprimo il mio sincero rammarico per questo.
Pur con dispiacere come sente l'opportunità di rivolgersi a un terapeuta che possa garantirle la giusta continuità, di cui sente legittimo bisogno?
Un saluto,
Enrico de Sanctis
Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
[#3]
Ex utente
Gentili Dottori, vi ringrazio per le risposte, purtroppo in questi giorni la situazione sta solamente peggiorando, come dicevo nel consulto l'ansia ha preso il sopravvento e la consapevolezza che il rapporto con la psicoterapeuta è quasi finito non fa che peggiorarlo. Mi è stato comunicato che c'è la possibilità di fare una nuova psicoterapia ma con un'altra psicoterapeuta presso servizio pubblico ma la cosa mi spaventa un pochettino in quanto con quella attuale si era instaurato un rapporto di fiducia e avendomi aiutato una volta sono certo possa farlo ancora, con una nuova ho paura possa non trovarne una all'altezza o che possa aiutarmi realmente. Per quanto riguarda l'osservazione del Dottor De Sanctis certamente mi farebbe piacere avere un terapeuta che possa seguirmi senza restrizioni di tempo, sfortunatamente non me lo posso permettere economicamente e per questo mi sono dovuto rivolgere al settore pubblico dove inoltre inizialmente in un periodo di profonda crisi mi hanno fatto aspettare svariati mesi
[#4]
Mi dispiace che stia vivendo una situazione difficile, glielo dico sinceramente. La fine va concordata, dev'essere pensata e affrontata per tempo.
Come lei sottolinea si stabilisce una relazione con il proprio terapeuta e non è semplice o scontato cambiarlo. È una relazione di fiducia, condivido particolarmente le sue parole in merito.
Se dovesse comunque decidere di riprendere con l'altra collega del servizio pubblico chieda bene se ci sono limiti di durata, facendo tesoro dell'esperienza attuale.
Chieda anche la qualifica precisa della dottoressa e la sua posizione. Nel servizio pubblico ci sono prestazioni erogate da validi tirocinanti che però generalmente restano un periodo limitato all'interno del servizio.
Privatamente alcuni psicoterapeuti propongono tariffe meno onerose di altri, può rintracciarli e chiedere.
Immagino sia addolorato e forse si sente solo e magari anche arrabbiato. È necessario che possa trovare uno spazio per poter affrontare i suoi vissuti.
Un caro saluto,
Enrico de Sanctis
Come lei sottolinea si stabilisce una relazione con il proprio terapeuta e non è semplice o scontato cambiarlo. È una relazione di fiducia, condivido particolarmente le sue parole in merito.
Se dovesse comunque decidere di riprendere con l'altra collega del servizio pubblico chieda bene se ci sono limiti di durata, facendo tesoro dell'esperienza attuale.
Chieda anche la qualifica precisa della dottoressa e la sua posizione. Nel servizio pubblico ci sono prestazioni erogate da validi tirocinanti che però generalmente restano un periodo limitato all'interno del servizio.
Privatamente alcuni psicoterapeuti propongono tariffe meno onerose di altri, può rintracciarli e chiedere.
Immagino sia addolorato e forse si sente solo e magari anche arrabbiato. È necessario che possa trovare uno spazio per poter affrontare i suoi vissuti.
Un caro saluto,
Enrico de Sanctis
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 5.6k visite dal 15/12/2015.
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