Terribile rapporto con mio padre. Fin dove può aiutarmi la psicoterapia?

Buonasera.

Vorrei chiedere un secondo consulto, stavolta sul rapporto padre-figlio maschio,

Il rapporto con mio padre ad oggi è di fatto un non-rapporto. Non ho nessun ricordo di mio padre felice, o ricordo di lui che gioca con me, né che mi appoggi o che mi incoraggi in qualsiasi tappa e aspetto della mia vita.

Sebbene molto presente fisicamente, non c'è mai stato.

E' sempre stato tremendamente distante, distaccato, avido di qualsiasi tipo di complimento o manifestazione d'affetto. Non ha mai voluto dedicarmi del tempo, neanche dopo esplicita richiesta (di mia madre, quando ero piccolo, e mia durante gli anni).

Sono stato cresciuto da una madre sempre presente, aperta e comprensiva, ma da un padre freddo, ingombrante, che ha sempre sentito il bisogno di mortificarmi, demoralizzarmi e farmi prepotenze. Non passa giorno che non mi faccia ricatti emotivi di ogni tipo, o che non senta il bisogno di schernirmi in ogni modo possibile.

Non ha il benché minimo rispetto per la libertà altrui, potrei citare alcuni tra gli episodi più eclatanti che descrivano il modo e la misura in cui manca di rispetto a tutta la famiglia, ma molto probabilmente perderei credibilità. Ancora oggi fatico a credere a quanto visto negli anni.

E' di una incoerenza spaventosa, talmente plateale che a volte mi domando se lo faccia di proposito. Ha sempre dettato regole per noi che lui ogni giorno infrangeva, dall'età di 14 anni sono a conoscenza delle sue innumerevoli scappatelle (che non si sforza di nascondere), e nonostante la mia età relativamente giovane, da oltre un decennio sono il tramite di due genitori che si parlano a mesi alterni.

Mio padre si è sempre sfogato su di me. Non fisicamente, ma in ogni altro modo possibile. Non accetta nessuna critica, reputa ogni opinione discordante dalla sua come un'offesa e cerca di ridicolizzare pesantemente chiunque non faccia da eco a ciò che dice, io in primis. Negli anni ho imparato a scegliere le parole con attenzione (sarà per questo che ho problemi di balbuzie?).

Sento che la mia depressione è figlia di un'identità personale molto poco solita, minata dalle innumerevoli insicurezze e da un onnipresente senso di colpa che mi porto dietro da tutta la vita, del quale non ho mai individuato la causa precisa. Forse sarà perché mio padre ha passato gli ultimi 22 anni a ripetere quanto desiderasse una figlia femmina come primogenita, ma è solo un'opinione.

Ho la certezza che la mia "rinascita" come persona e soprattutto come uomo passi inevitabilmente per una rielaborazione di quello che è stato il mio trascorso con lui. Ad oggi, però, con mio padre non ho nessun rapporto. Lo vedo troppo distaccato per un qualsiasi tipo di rapporto umano sincero e costruttivo.

Da qui, nasce una domanda, che riflette anche una mia piccola paura: un'adeguata psicoterapia può aiutami a colmare definitivamente queste mie insicurezze anche senza il coinvolgimento di mio padre, o rischio di portarmi dietro delle "lacune" per tutta la vita?

Buonasera.
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
Secondo il modello psicodinamico a cui faccio riferimento il rapporto con il padre e' uno dei piu' importanti e complessi nella vita di un individuo.
E dico "uno dei piu' importanti" perche' accanto ad esso occorre vedere anche il rapporto con la madre, importantissimo e complementare a quello con il padre.
Lei cita una "rivalita`" di genere, quindi il Suo rapporto con il "femminile" e' dialettico.
Andrebbe esaminato tutto molto bene per inquadrare le Sue difficolta' relazionali.
Ci pensi un po' su.
Lei e' giovane e potrebbe trarne grande beneficio.
I migliori saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottoressa Esposito,

non credo di aver capito cosa intenda quando parla di "rapporto dialettico" con il femminile. Potrebbe spiegarmelo nuovamente?

La ringrazio.
[#3]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Intendo un rapporto conflittuale con l'immagine del "femminile".
Lei sembra avere sofferto di una rappresentazione del "femminile" superiore al "maschile" nella considerazione di Suo Padre.
Immagino che abbia cercato dei confronti "dialettici" con Suo padre su tale tema.
Che ricorda di cio'?
[#4]
Utente
Utente
Gentile Dottoressa,

i confronti dialettici con mio padre sono sempre stati limitati, su qualsiasi tema.

Non ricordo di aver mai parlato specificatamente con mio padre di questo argomento, il suo non volersi confrontare e non accettare critiche è sempre emerso chiaramente stroncando sul nascere qualsiasi mio tentativo di comunicazione.

Apparentemente, mio padre è convintissimo di aver fatto un ottimo lavoro, sia come genitore che come marito. Non manca mai di rimarcare quanto negli anni si sia dato da fare per la famiglia (sono perlopiù delle strambe e dubbie interpretazioni dei fatti, ma guai a toccargliele) e non accetta in nessun modo che qualcuno possa insinuare il contrario.


Di conseguenza, questo confronto di cui lei parla (ammesso che io abbia capito) non ho mai avuto modo di ottenerlo.

[#5]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Mi dispiace molto constatare cio'.
Penso che Lei possa averlo percepito come una ingiusta sottovalutazione di Lei, delle Sue opinioni e della Sua sensibilita'.
Lei e' figlio unico?
A quale eta' Suo padre l'ha concepita?
[#6]
Utente
Utente
---Penso che Lei possa averlo percepito come una ingiusta sottovalutazione di Lei, delle Sue opinioni e della Sua sensibilita'.---

Diciamo che non ho mai avuto motivo di pensarla diversamente.

---Lei e' figlio unico?
A quale eta' Suo padre l'ha concepita?---

No, non sono figlio unico.

Mio padre aveva 28 anni.



La ringrazio.
[#7]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Puo' indicarmi la Sua posizione fra i figli?
Ci sono figlie? Piu' grandi o piu' piccole?
[#8]
Utente
Utente
---Puo' indicarmi la Sua posizione fra i figli?
Ci sono figlie? Piu' grandi o piu' piccole?---

Siamo 3 fratelli maschi, io sono il primogenito.

I miei fratelli hanno rispettivamente 18 e 13 anni.
[#9]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
Se Lei fosse interessato a elaborare la problematica che ha esposto qui La inviterei a contattare uno psicologo psicoterapeuta di orientamento psicodinamico per affrontarla dall'inizio e compiutamente.
La relazione con Suo padre sembra essere pesante per Lei. E inoltre da quello che puo' essere compreso da un breve consulto on line sembra che abbia contribuito a strutturare in Lei una personalita' rigida.
Ci pensi su..
Le formulo i miei auguri!