Secondo aborto e forza inaspettata

buonasera gentilissime dottoresse,
eccomi di nuovo a scrivervi e a raccontarvi che purtroppo nel giro di pochi mesi ho dovuto affrontare il mio secondo aborto interno con ulteriore raschiamento. Con mia grandissima sorpresa avevo scoperto di essere di nuovo incinta (un solo rapporto in un mese: io credevo che queste cose capitassero a 20 anni, non a 43!), le prime due ecografie avevano decretato che la gravidanza si era positivamente avviata e l'embrione era vitale ma purtroppo la terza ha rilevato assenza di battito. Ora sarà il nuovo esame citogenetico a stabilire che cos'è successo stavolta, visto che tutti gli esami effettuati in maggio in occasione del primo aborto non avevano evidenziato, età a parte, alcun rischio di abortività a mio carico; però questo nuovo dramma mi ha fatto scoprire una forza interiore che non sospettavo minimamente di avere.
Soffro, sono addolorata, eppure sto affrontando tutto con una grinta che davvero mi stupisce incredibilmente. E sto affrontando tutto da sola: mio marito ha dimostrato, fin dalla scoperta della nuova gravidanza, una distanza e una freddezza veramente crudeli; quando gli ho comunicato che purtroppo anche stavolta la gravidanza si era interrotta non ha mostrato alcun dolore né la minima empatia (e su questo aspetto naturalmente dovrò riflettere a lungo). Appena ho capito che non mi avrebbe accompagnata volentieri in ospedale il giorno dell'intervento ho deciso che sarei andata da sola: alla mattina ho preso il treno per recarmi presso la struttura milanese dove sono ottimamente seguita, sono stata consolata e supportata dal mio bravissimo e umanissimo ginecologo che mi cura da vent'anni, sono stata coccolata dalle infermiere del reparto che mi hanno subito riconosciuta ed erano molto dispiaciute per me e quando tutto è finito alla sera mi sono fatta dare un passaggio in macchina da un conoscente che (avevo per caso scoperto qualche giorno prima) l'altroieri si trovava proprio presso lo stesso ospedale e che era, ed è tuttora, completamente all'oscuro della mia storia.
Giuro che mai e poi mai avrei pensato (e lo si capisce dal recente consulto che vi avevo richiesto) di essere in grado di affrontare nuovamente un così grande dolore con tanta forza!
Ecco, volevo comunicarvi proprio questo: questa bruttissima nuova esperienza mi ha fatto scoprire un lato inaspettato di me stessa, ed è una scoperta preziosa.
Quanto al futuro, per ora non ci penso: sarà il ginecologo, sulla base dell'esito degli esami, a consigliarmi se riprovare per l'ennesima (e a quel punto sicuramente ultima!) volta a regalare un fratellino alla mia bambina o se ora sia giusto fermarmi; qualsiasi sia il responso stavolta lo accetterò con molta serenità, perché non ho più rimpianti, io ho fatto di tutto per avere un secondo figlio ma se la natura ritiene che sia meglio che non lo abbia mi rimetterò umilmente alla sua saggezza e giustizia.
Vi ringrazio di tutto e vi auguro di cuore buon lavoro e buone feste.