Famiglia e ansia
Salve,ho 24 anni e da un anno soffro di intense crisi ansiose..che si verificano sempre quando sono con la mia famiglia. Premetto che loro non sono a conoscenza ,e quando mi succede esco da casa dove trovo più serenità.. da qualche anno ho fatto delle scelte che non sono state approvate dai miei genitori:ho lasciato l università per lavorare,ho ottenuto un contratto a tempo indeterminato e mi sentivo tranquilla. Loro dopo 4 anni non accettano tutto ciò e subisco tutto ora pressioni assillanti x rimettermi a studiare nonostante io mi opponga continuamente. Oltre a questo fattore che mi opprime si è aggiunto il fatto che accettano piuttosto a fatica che io abbia una mia vita,che io ci sia poco a casa e non mi curi molto di stare in famiglia, hanno da dire su come amministro i miei soldi e mia madre controlla chi mo viene a prendere la sera soprattutto se un uomo mi fa l interrogatorio,tanto che tutt ora sono costretta a prendere la mia macchina e trovarmi con un ragazzo in un determinato posto per non essere controllata da lei,anche perché non ho una relazione stabile al momento. Ma il problema più grande al momento è che tra l altro sono costretta a dividere la camera con mio fratello di 20 anni . C'è stato un periodo in cui tornava a casa puzzolente di un fumo che non era certo di sigaretta (il periodo poi è passato)ma da li ho iniziato a non sentirmi rispettata e cmq a non sentirmi tranquilla,ho iniziato ad avere disturbi del sonno ,mi sveglio urlando di notte spesso..non sopporto più di condividere la camera di essere comunque costretta a chiudermi in bagno solo x cambiare i pantaloni o la maglietta, non ho i miei spazi e mi sento "costretta". La notte metto la musica alta per non sentire i rumori che fa perché mi sNerva e addirittura mi viene da piangere..sono arrivata proprio ad evitarlo ,mi da fastidio quando è in casa e mi da fastidio anche pensare che la macchina che sto comprando con i miei soldi e sacrifici devo prestarla anche a lui perché lui non lavora. Ormai per tutta questa serie di cose evito di stare a casa..ora sto provando a fare una camera tutta x me,anche perché andare a vivere da sola è impensabile con uno stipendio da 800 euro. Non so più come fare per arginare tutta quest ansia. ..mi sento sempre soffocare e piango per il nervoso. ..
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Gent.le Ragazza,
quelle che descrivi insieme al tuo disagio sono strategie accomunate sempre dalla stessa modalità di difesa: l'evitamento.
Tuttavia come ci racconti tu stessa questa strategia anche se al momento sembra "tamponare" la situazione non risolve le cause del disagio ma, al contrario, sta peggiorando la tua quotidianità.
Dal momento che la convivenza è sempre una sfida sia con familiari, sia con amici e perfino con i partner, forse è arrivato il momento di interrompere la "guerriglia" quotidiana e cambiare insieme agli altri le regole del gioco, altrimenti è difficile che l'atmosfera in casa possa cambiare.
Cambiare le regole del gioco è possibile se ciascuno è disposto a prendere in considerazione le esigenze dell'altro e, al tempo stesso, è sicuro che l'altro sia disponibile ad accogliere le sue.
quelle che descrivi insieme al tuo disagio sono strategie accomunate sempre dalla stessa modalità di difesa: l'evitamento.
Tuttavia come ci racconti tu stessa questa strategia anche se al momento sembra "tamponare" la situazione non risolve le cause del disagio ma, al contrario, sta peggiorando la tua quotidianità.
Dal momento che la convivenza è sempre una sfida sia con familiari, sia con amici e perfino con i partner, forse è arrivato il momento di interrompere la "guerriglia" quotidiana e cambiare insieme agli altri le regole del gioco, altrimenti è difficile che l'atmosfera in casa possa cambiare.
Cambiare le regole del gioco è possibile se ciascuno è disposto a prendere in considerazione le esigenze dell'altro e, al tempo stesso, è sicuro che l'altro sia disponibile ad accogliere le sue.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#2]
Ex utente
Cara dottoressa la ringrazio per la sua disponibiliTa. .il problema è che quasi ogni mia richiesta di cambiare le cose o avere degli spazi viene sempre un po "snobbata",pensi che io chiedo di avere una cameretta da quando avevo circa 8 anni..oggi ho riproposto il tema a mia madre ma come sempre storce il naso e dice se c'è li ho tutti questi soldi per allestire una camera..a me non importa dei soldi ma di essere serena...il problema principale della mia famiglia è che a loro non procura fastidio condividere qualsiasi cosa e fare tutto insieme,mentre io sono diversa, più autonoma e mi piace stare sola e avere cose tutte mie...per questo motivo vengo sempre vista come quella strana della famiglia. .forse sarà solo un periodo ma sinceramente non mi sento proprio una persona adatta alla vita di famiglia adesso ..
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Gent.le Ragazza,
se si tratta solo di organizzare diversamente degli spazi condivisi e, da parte dei tuoi genitori, la perplessità riguarda l'aspetto economico e non la legittimità della tua richiesta, mi sembra che ci siano i margini per individuare un compromesso. Sarebbe un'opportunità per dimostrare loro che non sei più quella bambina di otto anni che esprime una richiesta, ma una persona adulta in grado di assumersi delle responsabilità per realizzare le sue esigenze. Cosa ne pensi?
se si tratta solo di organizzare diversamente degli spazi condivisi e, da parte dei tuoi genitori, la perplessità riguarda l'aspetto economico e non la legittimità della tua richiesta, mi sembra che ci siano i margini per individuare un compromesso. Sarebbe un'opportunità per dimostrare loro che non sei più quella bambina di otto anni che esprime una richiesta, ma una persona adulta in grado di assumersi delle responsabilità per realizzare le sue esigenze. Cosa ne pensi?
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Ex utente
Io sono d'accordo con lei ,infatti per me non è un problema pagare le spese,visto che comunque da quando lavoro pago tutto sola ,ho scelto di lavorare proprio per questo.oltre al lato economico fanno fatica ad accettare il fatto che io mi distacchi da loro o da mio fratello, cosa che secondo me è normalissima dato che ho quasi 25 anni cerco di affermare la mia individualità sia in senso economico che personale. È come se non capisseRo il mio cambiamento e non vogliano accettare appunto l'adulta che sta emergendo..non dovrebbero essere proprio loro ad appoggiare un figlio che cerca a suo modo di diventare grande? Invece vedo che fanno molta fatica a comprendermi..se lei ci riflette su,sono 4 anni che ho scelto di lavorare,perché ancora non mi danno tregua e mi propongono di studiare?eppure sono chiara quando mi esprimo..invece devo sempre giustificare mille volte ogni cosa che faccio..
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"oltre al lato economico fanno fatica ad accettare il fatto che io mi distacchi da loro o da mio fratello"
L'indipendenza economica è quella che solitamente rappresenta simbolicamente il processo di svincolo dalla famiglia di origine, nel tuo caso il processo si sta realizzando in modo più graduale poiché la convivenza lo rende meno visibile agli occhi dei tuoi genitori.
Tuttavia oltre alla dimensione economica in tale processo di svincolo c'è da considerare la dimensione relazionale tra genitori e figli, è in questo ambito che si gioca la sfida più importante che meriterebbe uno spazio di confronto e di condivisione reciproco; altrimenti si corre il rischio di concentrarsi sugli aspetti economici e le scelte lavorative anziché chiedersi cosa sta cambiando ne vostro rapporto e cosa ciascuno si aspetta dall'altro.
L'indipendenza economica è quella che solitamente rappresenta simbolicamente il processo di svincolo dalla famiglia di origine, nel tuo caso il processo si sta realizzando in modo più graduale poiché la convivenza lo rende meno visibile agli occhi dei tuoi genitori.
Tuttavia oltre alla dimensione economica in tale processo di svincolo c'è da considerare la dimensione relazionale tra genitori e figli, è in questo ambito che si gioca la sfida più importante che meriterebbe uno spazio di confronto e di condivisione reciproco; altrimenti si corre il rischio di concentrarsi sugli aspetti economici e le scelte lavorative anziché chiedersi cosa sta cambiando ne vostro rapporto e cosa ciascuno si aspetta dall'altro.
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Ex utente
Le do pienamente ragione..litighiamo sulle scelte da me fatte e non ci concentriamo sui cambiamenti del nostro rapporto. Forse hanno anche bisogno che io spieghi più dettagliatamente cosa sento e perché prendo determinate decisioni,anche se non sono una persona a cui piace dare spiegazioni su tutto ma in questo caso questo mio atteggiamento sta creando solo più attrito e devo fare uno sforzo in più per far comprendere le mie ragioni..
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Non si tratta di fornire spiegazioni o giustificazioni ma di mettere i tuoi genitori in condizioni di comprendere che pur avendo fatto delle scelte che loro non condividono hai comunque bisogno di sentirli vicini e disponibili a comprenderti, d'altra parte anche per loro è importante che tu prenda in considerazione il loro punto di vista proprio come farebbe una persona adulta a differenza di un bambino dal quale ci aspetta che sia "ripiegato" esclusivamente sulle proprie esigenze.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 2.2k visite dal 13/12/2015.
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