Disturbi ciclo sonno-veglia e umore
Buongiorno, sono una studentessa di medicina che da qualche anno ormai combatte con le stesse problematiche, che si accentuano in alcuni periodi. Da quando ho iniziato l'Università ho problemi di insonnia e conseguente malumore per incompatibilità con gli orari di lezioni e tirocini. Sono arrivata ad accettare ultimamente che il mio cervello lavora meglio e che io ni sento più a mio agio lavorando di notte, ma da quasi 1 mese non vado neanche a tirocinio, e passo da stati di pentimento assoluto a non curanza e disinteresse per tutto ciò che mi circonda. Non vedo il senso di una vita trascorsa in questo modo, ogni giorno mi ripeto che ho scelto il mestiere sbagliato, che non sono all'altezza, o che sono stupida ed incapace. Questo mi spinge ancora di più a rifugiarmi in casa o a letto, e mi sento sola, senza amici e senza senso. Sono ormai anni che ho questi stati, al liceo studiare era la mia gioia e avevo molti amici e mi sentivo pronta a tutto, ora non voglio studiare, non ho più fiducia in me stessa e non credo di farcela. Ho una media alta, e la responsabilità di tenerla alta è soltanto un'ansia in più. Non so cosa fare, per favore aiutatemi
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Gentile utente, può darsi che Lei investa troppo e totalmente sullo studio.. mi domando che tipo di educazione ha ricevuto.. rigida , si sente perfezionista..?
Penso che sarebbe opportuno che Lei parlasse col suo medico di base prima, e poi con un Collega de visu, per poter rendere i suoi giorni meno densi di rimproveri e di pensieri negativi ..
Studiare è importante, ma anche duro se ti assorbe ogni spazio del pensiero e del giorno, dandosi dei tempi diversi, sarebbe possibile anche .. vivere, uscire per ricaricare le batterie, non crede..?
Trovo che Lei è molto esigente con sè stessa, quasi troppo e questo andrebbe riletto e chiarito..
Molti auguri..
Penso che sarebbe opportuno che Lei parlasse col suo medico di base prima, e poi con un Collega de visu, per poter rendere i suoi giorni meno densi di rimproveri e di pensieri negativi ..
Studiare è importante, ma anche duro se ti assorbe ogni spazio del pensiero e del giorno, dandosi dei tempi diversi, sarebbe possibile anche .. vivere, uscire per ricaricare le batterie, non crede..?
Trovo che Lei è molto esigente con sè stessa, quasi troppo e questo andrebbe riletto e chiarito..
Molti auguri..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#2]
Gentile Ragazza,
la difficoltà di conciliare in modo ottimale lezioni e tirocinio non deve portarla a pensare che lei abbia sbagliato percorso o, ancora peggio, a mettere in dubbio il suo valore come persona.
Forse ha ancora necessità di trovare un maggiore equilibrio e organizzazione tra le due "incombenze", senza lasciarsi però cadere nella trappola del pentimento (e senso di colpa?) o del disinteresse convincendosi che ha sbagliato scelta.
Ha dalla sua il piacere che prova nel studiare, ha attualmente una media alta, ma, come dice bene anche lei, "la responsabilità di tenerla alta è soltanto un'ansia in più".
Questo punto non è indifferente: la responsabilità di tenerla alta.
La responsabilità verso chi o che cosa?
E' così imprescindibile?
Forse abbassare un po' queste aspettative, queste "responsabilità" potrebbe aiutarla a continuare il percorso universitario in modo più sereno e con una maggiore soddisfazione. Abbassare le aspettative non vuol dire studiare il minimo e accontentarsi del voto più basso, faccio riferimento al fatto di avere un atteggiamento forse meno doveristico nel porsi verso lo studio e verso se stessa, del tipo "devo per forza prendere ..." oppure " non devo assolutamente fallire".
Cosa ne pensa?
la difficoltà di conciliare in modo ottimale lezioni e tirocinio non deve portarla a pensare che lei abbia sbagliato percorso o, ancora peggio, a mettere in dubbio il suo valore come persona.
Forse ha ancora necessità di trovare un maggiore equilibrio e organizzazione tra le due "incombenze", senza lasciarsi però cadere nella trappola del pentimento (e senso di colpa?) o del disinteresse convincendosi che ha sbagliato scelta.
Ha dalla sua il piacere che prova nel studiare, ha attualmente una media alta, ma, come dice bene anche lei, "la responsabilità di tenerla alta è soltanto un'ansia in più".
Questo punto non è indifferente: la responsabilità di tenerla alta.
La responsabilità verso chi o che cosa?
E' così imprescindibile?
Forse abbassare un po' queste aspettative, queste "responsabilità" potrebbe aiutarla a continuare il percorso universitario in modo più sereno e con una maggiore soddisfazione. Abbassare le aspettative non vuol dire studiare il minimo e accontentarsi del voto più basso, faccio riferimento al fatto di avere un atteggiamento forse meno doveristico nel porsi verso lo studio e verso se stessa, del tipo "devo per forza prendere ..." oppure " non devo assolutamente fallire".
Cosa ne pensa?
Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.3k visite dal 12/12/2015.
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