Tradimento seriale, aiutatemi ad uscirne
Buongiorno,
sto vivendo un periodo nero, in cui sento un vuoto dentro che riesco a colmare solo in tre modi: lavorando, divertendomi o amando. Un vuoto che sento ogni volta in cui sto ferma, mi sento soffocare, lo sento in mezzo al petto e mi fa piangere o restare sdraiata sul letto a guardare il vuoto cercando disperatamente una soluzione a quello che è un problema che non conosco, che non capisco.
Sono fidanzata da 9 anni, oggi ne ho 25, e da qualche mese abbiamo iniziato a convivere. Due anni fa mi sono sentita cambiare, sono cambiata, e il contrasto tra me che cambiavo e lui che rimaneva stabile mi ha portato a tradirlo. Volevo dirglielo, volevo lasciarlo. Ma il mio ragazzo stava passando un periodo nero e non volevo aggiungermi ai suoi problemi.
E' successo che mi sono innamorata del mio amante. Che dopo 5 mesi di "relazione" è partito in Messico, a lavorare. Mi sono sentita soffocare, rinchiusa nella mia vita e senza una via d'uscita. Allora sono scappata, ho cercato lavoro all'estero e ci sono rimasta per mesi. Il mio ragazzo mi veniva a trovare, ha cercato di riallacciare il rapporto. Prima mi dava fastidio farmi toccare da lui, poi ho ricominciato ad accettare di nuovo la sua presenza, il suo tatto, ma non riuscivo ancora a farci l'amore.
Tornata in Italia è tornato il mio amante dal Messico. Ci siamo visti, abbiamo fatto l'amore. Poi ha iniziato ad evitarmi e dopo qualche settimana mi ha detto che io la stavo prendendo seriamente, quando la nostra doveva essere solo una storia di sesso. Ha troncato con me e si è fidanzato con un'altra.
Io ancora fidanzata col mio storico partner soffrivo e non riuscivo più a fare l'amore con lui. Era diventato un dovere, non un piacere. Ho iniziato a frequentare chat online e a fare sesso via skype con sconosciuti.
Poi ce l'ho fatta, ho rimesso in piedi la nostra storia e abbiamo deciso di andare a convivere.
Ma un giorno, presa dalla solitudine e da questo senso di vuoto scopro una chat di incontri in cui conosco due persone. Le incontro, ci vado a letto. Una delle due mi fa stare bene, mi allevia il dolore, annichilisce il senso di vuoto che provo in mezzo al petto, ne divento dipendente.
Sono due mesi che siamo l'amante uno dell'altro. Lui è fidanzato, più grande di me, e vive con la sua donna da tre mesi, io sono fidanzata e vivo con il mio uomo da un mesetto.
Lui mi fa stare bene, provo delle sensazioni che non provavo da tempo. Ho voglia di averlo, di stare con lui, mi manca e ne dipendo come dalla nicotina. Ne dipendo perché mi fa dimenticare che sto soffrendo, e lui prova la stessa cosa.
Recentemente ho scoperto che non sono la sua unica amante. Allora ho fatto in modo che neanche lui fosse il mio unico amante, ho rivisto il mio primo amante ora single, per cui non provo più nulla. Pensando che così mi sarei un po' staccata dall'attrazione che provo per lui, un attrazione che non avrà lieto fine, che so che mi porterà solo sofferenza. Voglio uscirne, ma l'unica soluzione che vedo è scappare
sto vivendo un periodo nero, in cui sento un vuoto dentro che riesco a colmare solo in tre modi: lavorando, divertendomi o amando. Un vuoto che sento ogni volta in cui sto ferma, mi sento soffocare, lo sento in mezzo al petto e mi fa piangere o restare sdraiata sul letto a guardare il vuoto cercando disperatamente una soluzione a quello che è un problema che non conosco, che non capisco.
Sono fidanzata da 9 anni, oggi ne ho 25, e da qualche mese abbiamo iniziato a convivere. Due anni fa mi sono sentita cambiare, sono cambiata, e il contrasto tra me che cambiavo e lui che rimaneva stabile mi ha portato a tradirlo. Volevo dirglielo, volevo lasciarlo. Ma il mio ragazzo stava passando un periodo nero e non volevo aggiungermi ai suoi problemi.
E' successo che mi sono innamorata del mio amante. Che dopo 5 mesi di "relazione" è partito in Messico, a lavorare. Mi sono sentita soffocare, rinchiusa nella mia vita e senza una via d'uscita. Allora sono scappata, ho cercato lavoro all'estero e ci sono rimasta per mesi. Il mio ragazzo mi veniva a trovare, ha cercato di riallacciare il rapporto. Prima mi dava fastidio farmi toccare da lui, poi ho ricominciato ad accettare di nuovo la sua presenza, il suo tatto, ma non riuscivo ancora a farci l'amore.
Tornata in Italia è tornato il mio amante dal Messico. Ci siamo visti, abbiamo fatto l'amore. Poi ha iniziato ad evitarmi e dopo qualche settimana mi ha detto che io la stavo prendendo seriamente, quando la nostra doveva essere solo una storia di sesso. Ha troncato con me e si è fidanzato con un'altra.
Io ancora fidanzata col mio storico partner soffrivo e non riuscivo più a fare l'amore con lui. Era diventato un dovere, non un piacere. Ho iniziato a frequentare chat online e a fare sesso via skype con sconosciuti.
Poi ce l'ho fatta, ho rimesso in piedi la nostra storia e abbiamo deciso di andare a convivere.
Ma un giorno, presa dalla solitudine e da questo senso di vuoto scopro una chat di incontri in cui conosco due persone. Le incontro, ci vado a letto. Una delle due mi fa stare bene, mi allevia il dolore, annichilisce il senso di vuoto che provo in mezzo al petto, ne divento dipendente.
Sono due mesi che siamo l'amante uno dell'altro. Lui è fidanzato, più grande di me, e vive con la sua donna da tre mesi, io sono fidanzata e vivo con il mio uomo da un mesetto.
Lui mi fa stare bene, provo delle sensazioni che non provavo da tempo. Ho voglia di averlo, di stare con lui, mi manca e ne dipendo come dalla nicotina. Ne dipendo perché mi fa dimenticare che sto soffrendo, e lui prova la stessa cosa.
Recentemente ho scoperto che non sono la sua unica amante. Allora ho fatto in modo che neanche lui fosse il mio unico amante, ho rivisto il mio primo amante ora single, per cui non provo più nulla. Pensando che così mi sarei un po' staccata dall'attrazione che provo per lui, un attrazione che non avrà lieto fine, che so che mi porterà solo sofferenza. Voglio uscirne, ma l'unica soluzione che vedo è scappare
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Gent.le Ragazza,
le "abbuffate" di sensazioni per quanto eccitanti sul momento non leniscono la sofferenza derivante da bisogni affettivi da troppo tempo trascurati e insoddisfatti, nonostante i tentativi di re-inventare la relazione di coppia attraverso la scelta della convivenza.
Credo sia arrivato il momento di guardarsi dentro e fare chiarezza dentro di sé, prima ancora che nella relazione di coppia, rinviare ancora questo momento temo significherebbe soltanto condannarsi a fuggire dal "fantasma" del vuoto che ti ha inseguito fino a qui.
Uno degli aspetti che emerge prepotentemente dalle tue parole è la condizione paradossale che descrivi nella quale apparentemente eserciti la tua libertà in modo incondizionato ma, in realtà, sei prigioniera di quel vuoto che non ti lascia respirare se non attraverso le lacrime.
le "abbuffate" di sensazioni per quanto eccitanti sul momento non leniscono la sofferenza derivante da bisogni affettivi da troppo tempo trascurati e insoddisfatti, nonostante i tentativi di re-inventare la relazione di coppia attraverso la scelta della convivenza.
Credo sia arrivato il momento di guardarsi dentro e fare chiarezza dentro di sé, prima ancora che nella relazione di coppia, rinviare ancora questo momento temo significherebbe soltanto condannarsi a fuggire dal "fantasma" del vuoto che ti ha inseguito fino a qui.
Uno degli aspetti che emerge prepotentemente dalle tue parole è la condizione paradossale che descrivi nella quale apparentemente eserciti la tua libertà in modo incondizionato ma, in realtà, sei prigioniera di quel vuoto che non ti lascia respirare se non attraverso le lacrime.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.1k visite dal 08/12/2015.
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