Crisi affettiva

Gentili dottori,
ho 45 anni, sono sposata da 15. Da circa un anno e mezzo ho cominciato una relazione con un uomo che ha 12 anni più di me, a sua volta impegnato in una relazione che dura da 20 anni. Fin da subito ci siamo legati molto l'uno all'altra ed essendo due persone romantiche e passionali, ci siamo innamorati, tornando a provare sentimenti che nelle nostre vite erano sopiti ormai da tempo. Nessuno dei due avrebbe il coraggio di buttare all'aria le rispettive storie ufficiali, tuttavia ultimamente io sto attraversando un periodo di crisi: provo gelosia nei confronti della compagna di lui, non della persona in sé, ma di quello che può condividere con lui: un viaggio, un tramonto, un concerto. Inoltre continuo a pensare a come sarebbero state le nostre vite se solo ci fossimo incontrati prima, tutti pensieri che mi affliggono togliendomi la serenità. Sto pensando di troncare la relazione per ritrovare il mio equilibrio, consapevole del fatto che non ci sarà mai un tempo per noi, che la nostra storia non sta andando da nessuna parte e che probabilmente finiremo solo col soffrire.
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile signora, apprezzo la lucidità con cui riflette sulla sua storia..Ambedue impegnati , sia pure in modo diverso.. Lei ha figli,? lui, forse no, da come ci presenta la cosa .. Bisogna anche domandarsi se pensa che il suo, di lei matrimonio sia arrivato al capolinea emozionalmente..Perchè si tratta, per quanto la riguarda di accettare di essere ..l'altra.. Il che può essere anche splendido, ma non facile e richiede davvero molta lucidità e l'accettazione tranquilla che , ebbene sì , lui anche è un uomo con una storia, con un legame che non vuole spezzare, con delle abitudini, anche forse rassicuranti..
Se lei riesce a godere dei momenti che potete darvi , di questo raggio di sole che illumina la vostra vita, reciprocamente,.. bene, se deve rodersi e tormentarsi allora no..
La vostra storia forse non andrà da nessuna parte , ma vi può far sentire a tratti giovani e felici..

C'è appunto su MI un blog della dottoressa Randone e mio, appunto dedicato a queste tematiche ..
Amo un uomo sposato , ma lui non lascia la moglie..Forse le può interessare., ma solo Lei può decidere cosa desidera per sè..
Restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
aggiungo il blog di cui parlava la dott.Muscará, un'altra lettura ed un simbolico scambio di email...


Fino a quando il piacere sovrasta la sofferenza, la distanza, la gelosia ed il tormento....l'uno sarà l'artefice del benessere dell'altro e vi arricchirete vicendevolmente, quando invece l'ansia, il bisogno di quotidianità e così via....diventeranno i compagni di viaggio, avvelenando il cammino, abbandonare la nave della sofferenza, potrebbe essere una saggia decisione.

Auguri per tutto, entrambe le decisioni sono struggenti.


https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2231-amo-un-uomo-sposato-ma-lui-non-lascia-la-moglie.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6020-e-se-la-vera-punizione-fosse-sposare-l-amante-gli-amori-bugiardi.html


Ed anche questo scambio di email tra amante e moglie dello stesso uomo.

http://www.valeriarandone.it/articoli/1297-congresso-nazionale-sia-2015/

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Gentili dottoresse,
vi ringrazio per avermi risposto. Nessuno di noi due ha figli e aggiungo un dato importante, siamo entrambi pazienti oncologici (anche se attualmente in remissione), la convivenza con questo convitato di pietra, la malattia, è spesso un elemento ulteriormente destabilizzante, soprattutto nel corso dei controlli di follow up, in cui l'ansia prende il sopravvento. So che in genere, all'interno di questo tipo di relazione, si tende a "colpevolizzare" l'uomo che non vuole lasciare la moglie ma, per amore di onestà, devo assumermi la mia parte di responsabilità. Pur non dubitando dei sentimenti che l'altro uomo nutre per me, nemmeno io me la sentirei di far soffrire mio marito che è molto legato a me, non ne ho il coraggio. Aggiungo anche la presenza della malattia nelle vite di entrambi, mi ha spesso fatto pensare a questa storia come a una specie di "canto del cigno", non so se sono riuscita a spiegare quello che intendo dire...
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Il sesso e l'amore sono i più potenti anti depressivi che esistano, ed esorcizzano la paura della morte,.

Spesso vengono presi a prestito proprio in situazioni così dolorose e topiche...

Ma trattasi sempre di "amori altri...", che come le vacanze sono le " terre dell'altrove...." ( adoperò una metafora della dott.muscarà, per me veramente calzante), investiti di tantissimi altri elementi ....spesso dolorosi e destabilizzanti che, immagino, non facciano bene alla sua guarigione.


Ha letto il materiale segnalatole?
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

la presenza di una malattia grave ha sempre qualche importante ricaduta sulla coppia, come verifica anche questa ricerca:

https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4800-la-malattia-fa-divorziare-la-coppia.html

Giustamente Lei se ne è fatta intelligentemente carico, intuendone l'importanza.

Se si ritrova in qualche punto della News citata, mi faccia sapere.

Saluti cordiali.



Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/