Ansia e depressione
Buonasera, ringrazio in anticipo chi può darmi un attimo di attenzione. Sono una ragazza di 23 anni e da circa un anno soffro di attacchi d ansia e di panico. Tutto è iniziato quando un anno fa ho perso mio zio malato di leucemia. Da li è stato un susseguirsi di vicende che mi hanno portato ad assumere cipralex e en occasionalmente. È circa un mese (dopo aver fatto una cura di circa 6 mesi) che ho smesso gradualmente l assunzione di cipralex, tutto sembrava andar bene fino a quando ho riniziate ad avere dolori generali alla testa con capogiri sensazione di sbandamento al petto alle braccia alle gambe alle spalle alla schiena sia muscolari che ossei e in più brutti pensieri come il fatto di avere qualcosa di grave es tumore leucemia sclerosi. Dovrei secondo voi riniziate la terapia con cipralex? O sono sintomi che non riguardano l ansia? Ps. Dalle ultime analisi del sangue sono risultati i globuli bianchi leggermente bassi...è preoccupante? O era dovuto al fatto che assumeva il cipralex? Grazie per l attenzione
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Cara Utente,
da quanto ci dice la terapia con Cipralex le ha consentito di risolvere temporaneamente il problema eliminando i sintomi d'ansia, ma quando l'ha cessata tutto si è ripresentato.
Questo significa che ciò che provoca il suo malessere non è stato modificato dal farmaco, perchè si tratta presumibilmente di elementi di natura psicologica che devono essere trattati ed elaborati mediante un trattamento adeguato e cioè con la psicoterapia.
Da quanto riferisce è possibile che il suo malessere dipenda da come ha vissuto la malattia e la perdita di suo zio, e su questi aspetti nessun farmaco può intervenire perchè si tratta di aspetti psicologici e non organici.
Questo è il mio consiglio: si rivolga ad uno psicologo psicoterapeuta che possa occuparsi del suo caso con strumenti differenti e che possa aiutarla a risolvere il problema alla radice.
Le faccio tanti auguri,
da quanto ci dice la terapia con Cipralex le ha consentito di risolvere temporaneamente il problema eliminando i sintomi d'ansia, ma quando l'ha cessata tutto si è ripresentato.
Questo significa che ciò che provoca il suo malessere non è stato modificato dal farmaco, perchè si tratta presumibilmente di elementi di natura psicologica che devono essere trattati ed elaborati mediante un trattamento adeguato e cioè con la psicoterapia.
Da quanto riferisce è possibile che il suo malessere dipenda da come ha vissuto la malattia e la perdita di suo zio, e su questi aspetti nessun farmaco può intervenire perchè si tratta di aspetti psicologici e non organici.
Questo è il mio consiglio: si rivolga ad uno psicologo psicoterapeuta che possa occuparsi del suo caso con strumenti differenti e che possa aiutarla a risolvere il problema alla radice.
Le faccio tanti auguri,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 03/12/2015.
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