La mia ragazza mi provoca ansia e fastidio
A Marzo ho iniziato una relazione con una ragazza conosciuta su Internet. Essendo timido e mai troppo considerato o attivo socialmente (esco molto poco persino coi miei migliori amici) era la mia primissima ragazza in ogni ambito. A Febbraio scorso è morto mio padre al quale ero legatissimo e ho vissuto un periodo di leggera depressione che mi accompagna tuttora. Questa ragazza è fantastica, la adoro sotto ogni aspetto e mi piace anche fisicamente e sessualmente è tutto perfetto. Dopo la maturità, passiamo dei primi mesi fantastici, provavo un trasporto pazzesco. Un estate stupenda.
Poi a inizio Settembre comincio improvvisamente ad avvertire un senso di disagio e quasi di fastidio verso di lei, senza un motivo preciso. Proprio quando le cose cominciavano a decollare come volevamo. Metto in dubbio in modo continuo il mio amore verso di lei e non trovo una risposta, non riesco a pensare ad altro, diventa un'ossessione, un continuo pensare che non la voglio più per motivi anche banalissimi (tipo "la battuta che ha fatto non mi ha fatto ridere, ma se la amassi davvero mi avrebbe divertito, quindi non la amo"). Questa situazione mi logora giorno dopo giorno fino a quando verso di lei non sento quasi più nulla. Decido dunque di lasciarla e stiamo entrambi malissimo. Vivo nel senso di colpa e nessuno dei due riesce a mollare l'altro, quindi rimaniamo in contatto. Nel frattempo inizia l'università e sono demotivatissimo, non mi stimola e sento di non stare al posto giusto. Dopo una settimana un amico di una sua amica le chiede di uscire e lei accetta per cercare di andare avanti e dimenticarmi, lui la bacia all'improvviso e lei me lo dice sentendosi in colpa. Io sono arrabbiatissimo, infuriato e insoddisfatto, ma quasi mi arrendo a soffrire perchè sono stato io a volere tutto questo. Lei comunque lascia stare questo ragazzo perchè ancora innamorata di me, io non ce la faccio a esserle solo amico e ricominciamo a uscire e fare l'amore, tuttavia non riesco a "ufficializzare" di nuovo la cosa o a dirle frasi tenere, sento un blocco. Dopo un paio di settimane lei, stanca di questo limbo, mi dice che dovremmo smettere di sentirci e che vuole andare avanti. Io scoppio in un pianto durato quasi 2 ore, senza riuscire a fermarmi. Mi manca e la rivoglio con me e non voglio perderla per nessun motivo. Quindi decido di rimettermi con lei e sento di nuovo il trasporto di un tempo. La cosa dura 2 settimane, lei contentissima, le rispettive famiglie e gli amici anche.
Ora si avvicina il mio compleanno e lei mi parla delle sorprese che mi farà ecc. e io, da un paio di giorni, mi sento piano piano spegnere di nuovo come a Settembre. Alterno momenti di "normalità" a momenti di forte ansia e fastidio ingiustificato verso di lei, momenti in cui la voglio lasciare a momenti in cui mi manca la sua presenza. Mi sento confuso e sto male, ho paura di non amarla ma non la voglio lasciare, comunque le voglio tanto bene e lei non ha niente che non va. Vorrei capire come risolvere
Poi a inizio Settembre comincio improvvisamente ad avvertire un senso di disagio e quasi di fastidio verso di lei, senza un motivo preciso. Proprio quando le cose cominciavano a decollare come volevamo. Metto in dubbio in modo continuo il mio amore verso di lei e non trovo una risposta, non riesco a pensare ad altro, diventa un'ossessione, un continuo pensare che non la voglio più per motivi anche banalissimi (tipo "la battuta che ha fatto non mi ha fatto ridere, ma se la amassi davvero mi avrebbe divertito, quindi non la amo"). Questa situazione mi logora giorno dopo giorno fino a quando verso di lei non sento quasi più nulla. Decido dunque di lasciarla e stiamo entrambi malissimo. Vivo nel senso di colpa e nessuno dei due riesce a mollare l'altro, quindi rimaniamo in contatto. Nel frattempo inizia l'università e sono demotivatissimo, non mi stimola e sento di non stare al posto giusto. Dopo una settimana un amico di una sua amica le chiede di uscire e lei accetta per cercare di andare avanti e dimenticarmi, lui la bacia all'improvviso e lei me lo dice sentendosi in colpa. Io sono arrabbiatissimo, infuriato e insoddisfatto, ma quasi mi arrendo a soffrire perchè sono stato io a volere tutto questo. Lei comunque lascia stare questo ragazzo perchè ancora innamorata di me, io non ce la faccio a esserle solo amico e ricominciamo a uscire e fare l'amore, tuttavia non riesco a "ufficializzare" di nuovo la cosa o a dirle frasi tenere, sento un blocco. Dopo un paio di settimane lei, stanca di questo limbo, mi dice che dovremmo smettere di sentirci e che vuole andare avanti. Io scoppio in un pianto durato quasi 2 ore, senza riuscire a fermarmi. Mi manca e la rivoglio con me e non voglio perderla per nessun motivo. Quindi decido di rimettermi con lei e sento di nuovo il trasporto di un tempo. La cosa dura 2 settimane, lei contentissima, le rispettive famiglie e gli amici anche.
Ora si avvicina il mio compleanno e lei mi parla delle sorprese che mi farà ecc. e io, da un paio di giorni, mi sento piano piano spegnere di nuovo come a Settembre. Alterno momenti di "normalità" a momenti di forte ansia e fastidio ingiustificato verso di lei, momenti in cui la voglio lasciare a momenti in cui mi manca la sua presenza. Mi sento confuso e sto male, ho paura di non amarla ma non la voglio lasciare, comunque le voglio tanto bene e lei non ha niente che non va. Vorrei capire come risolvere
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Gentile Utente,
ha preso in considerazione la possibilità di amare questa ragazza, ma non abbastanza per desiderare di averla al suo fianco con continuità?
E' infatti possibile che la ragazza le piaccia e che stiate bene assieme, ma solo fino ad un certo punto. Non tutto è netto e chiaro nel campo dei sentimenti e può accadere di trovarsi in situazioni come quella che sta vivendo lei e di non provare tutto quel trasporto che si desidererebbe provare per il partner.
Oltretutto lei è molto giovane e sta attraversando un periodo di grandi cambiamenti, dalla prematura perdita del papà agli esami di maturità all'inizio della carriera universitaria, e forse è confuso o non ha le idee del tutto chiare anche in altri campi, cosa che può dipendere dalla fase della vita in cui si trova.
La "leggera depressione" che riferisce, inoltre, può alterare la sua percezione della realtà in senso pessimistico e può contribuire a farle vivere male questo rapporto.
Infine, dal punto di vista psicodinamico la perdita di suo padre potrebbe averle instillato la convinzione inconscia che legarsi a qualcuno significa rischiare di perderlo e soffrire: questo può renderle difficile, se non impossibile, legarsi serenamente a una partner che pure le piace molto, proprio a causa della paura di perderla.
Come vede le ipotesi da vagliare sono tante e solo comprendendo di preciso cosa le sta succedendo - e se soffre davvero di un disturbo dell'umore - si può capire come risolvere il problema.
Ha mai pensato di parlarne di persona con uno psicologo?
ha preso in considerazione la possibilità di amare questa ragazza, ma non abbastanza per desiderare di averla al suo fianco con continuità?
E' infatti possibile che la ragazza le piaccia e che stiate bene assieme, ma solo fino ad un certo punto. Non tutto è netto e chiaro nel campo dei sentimenti e può accadere di trovarsi in situazioni come quella che sta vivendo lei e di non provare tutto quel trasporto che si desidererebbe provare per il partner.
Oltretutto lei è molto giovane e sta attraversando un periodo di grandi cambiamenti, dalla prematura perdita del papà agli esami di maturità all'inizio della carriera universitaria, e forse è confuso o non ha le idee del tutto chiare anche in altri campi, cosa che può dipendere dalla fase della vita in cui si trova.
La "leggera depressione" che riferisce, inoltre, può alterare la sua percezione della realtà in senso pessimistico e può contribuire a farle vivere male questo rapporto.
Infine, dal punto di vista psicodinamico la perdita di suo padre potrebbe averle instillato la convinzione inconscia che legarsi a qualcuno significa rischiare di perderlo e soffrire: questo può renderle difficile, se non impossibile, legarsi serenamente a una partner che pure le piace molto, proprio a causa della paura di perderla.
Come vede le ipotesi da vagliare sono tante e solo comprendendo di preciso cosa le sta succedendo - e se soffre davvero di un disturbo dell'umore - si può capire come risolvere il problema.
Ha mai pensato di parlarne di persona con uno psicologo?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
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Concordo con la Collega dott. Massaro, Lei è molto giovane , ha perso suo padre ed insieme anche la sicurezza di avere comunque qualcuno che l'aiuta e la protegge,
L'amore è splendido, ma non è forse il tempo ancora di scelte , definitive , di impegno.. La invito anch'io a farsi aiutare da un Collega de visu , ed anche intanto ad essere meno rigido, non tutto è bianco o nero , calma non deve scegliere ora , di corsa, la compagna della vita , fate questo pezzo di strada insieme , intanto crescete , si chiariscono gli obbiettivi.. le aspettative reciproche affettive , di lavoro, di vita.
Restiamo in ascolto--.
L'amore è splendido, ma non è forse il tempo ancora di scelte , definitive , di impegno.. La invito anch'io a farsi aiutare da un Collega de visu , ed anche intanto ad essere meno rigido, non tutto è bianco o nero , calma non deve scegliere ora , di corsa, la compagna della vita , fate questo pezzo di strada insieme , intanto crescete , si chiariscono gli obbiettivi.. le aspettative reciproche affettive , di lavoro, di vita.
Restiamo in ascolto--.
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 27.2k visite dal 30/11/2015.
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