Ansia da defecazione permanente

buongiorno,ho 32 anni da circa 8 convivo ogni giorno con un ansia permanente da defecazione.
ogni volta che devo uscire oppure ho un impegno sento costantemente il bisogno di andare in bagno.delle volte il bisogno e fondato,mentre altre volte e solo una cosa psicologica!capite che dopo otto anni non ce la faccio piu!la mia vita sociale si e ridotta a zero praticamente!ho tre figli quindi sono obbligato ad uscire!quando sto in casa invece e tutto tranquillo!ho cambiato alimentazione,ho cambiato stile di vita,ho fatto vari esami tra cui colonscopia! niente tutto nella norma!sono stato in cura per un anno da una psicologa....il sintomo sembrava attenuarsi ma niente da fare non se ne va!
il mio incubo parte dalla mattina...passo circa un ora in bagno a guardare il soffitto!quando vado al lavoro sembra tutto normale,ma quando capita che devo spostarmi per lavoro mi prende un ansia che mi provoca forti dolori allo stomaco e chemi costringe ad andare in bagno!questo vale anche nella vitafuori dal lavoro!
comeposso fare?
grazie
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro Signore,
Non mi ha specificato che tipo di psicoterapia ha praticato.
Ma a mio parere , e secondo il modello psicodinamico a cui faccio riferimento, il Suo disturbo e' di tipo psicosomatico: cio' significa che l'apparato digerente in tutto il suo percorso e' gestito dal Sistema Nervoso Vegetativo che risente del Suo contesto emotivo in modo autonomo.
Cio' significa che esso si fa carico di esprimere le emozioni che Lei coscientemente non prova o meglio non si rende conto di provare.
Quindi penso che Le sarebbe utile un consulto con uno terapeuta psicodinamico che operi attraverso una metodologia psicosomatica.
Le formulo i miei auguri e ci facci sapere!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
Utente
Utente
buonasera dottoressa grazie per la celere risposta.
onestamente non so come si chiama il tipo di percorso che ho seguito con la psicologa.
Sicuramente come dice lei il mio stomaco somatizza le mie emozioni.
di questo sono consapevole.
il mio problema e proprio quello di far vivere le mie emozioni ed i mie stati d ansia al mio cervello e non al mio stomaco.
[#3]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signore,
Questo e' proprio il compito di una terapia psico-somatica: reindirizzare le Sue emozioni verso una espressione piu' consapevole.
Quale sia tale espressione sara' comprensibile tramite la psicoterapia.
Ma il primo passo e' senz'altro decodificare da quali problematiche abbiano avvio e iniziare a elaborarle.
I miei auguri di nuovo!
[#4]
Utente
Utente
la ringrazio Dottoressa
[#5]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Anche io, come la Collega, ipotizzo che trattasi di una difficoltà - ormai cronicizzata - di comunicazione tra psiche e soma.

La paura è ormai automatizzata, così come i " rituali" nei quali lei è intrappolato....che la obbligano a passare dal bagno prima di poter fare tanto altro.


Non ci dice nulla delle sue emozioni, ansie, paure, amore, rapporto con i suoi figli e genitori...

Ha delle passioni?
Fa sport?
Cosa le piace fare?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#6]
Utente
Utente
buonasera dottoressa grazie per l attenzione
quando dice
La paura è ormai automatizzata, così come i " rituali" nei quali lei è intrappolato....che la obbligano a passare dal bagno prima di poter fare tanto altro.

e una descrizione perfetta!
io ovviamente ho qualche paura problema preoccupazione nella vita altrimenti non mi sarei fatto seguire per un anno.
non faccio sport e non ho hobby
purtroppo questo mio problema mi preclude ogni cosa io voglia fare!
[#7]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
"La paura è ormai automatizzata, così come i " rituali" nei quali lei è intrappolato....che la obbligano a passare dal bagno prima di poter fare tanto altro."

È una condizione modificabile, sicuramente.

Evitando che la paura diventi centrale e che comprometta tutte le sue stanze della vita.

In ogni problematica esistono fattori scatenanti e fattori di mantenimento della problematica, unitamente a chi ha il piacere di seguirla, dovrebbe comprendere quali "vantaggi secondari" ha dalla malattia.

E lavorarci su.
[#8]
Utente
Utente
grazie dottoressa!
provero a cercare uno specialista chefaccia al caso mio.
molto probabilmente il percorso intrapreso con l altro professionista non era consone alle mie esigenze.
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