Non so più se sia amore o compassione
Buongiorno medici,
vi scrivo perché ho un problema di cuore: sto con Mattia da un anno e mezzo. Da un po' di mesi a questa parte ho cominciato a chiedermi se stare con lui fosse la cosa giusta. Mi sono cominciate a frullare in testa milioni di domande: perché sto con lui? lo amo? oppure è solo tenerezza? sapendo che ha avuto un passato burrascoso, sto con lui per la paura che possa risuccedergli qualcosa di simile? oppure ho semplicemente paura di stare da sola? Mi sono più volte fatta un'idea di me senza di lui, ma purtroppo ogni volta subentra un altro ragazzo: Federico. L'ho conosciuto per sbaglio e mi ha presa immediatamente. È stato per lui che ho cominciato a pensare seriamente a queste domande, quando prima forse non avevo dato loro la giusta importanza. Federico in questo momento mi sta vicino come amico e sono certa del fatto che non abbia secondi fini perché due giorni fa mi ha detto che forse sarebbe meglio chiuderla, perché non vuole entrare in una storia nella quale io non sarei mai coinvolta come lui. Ha aggiunto che comunque per una storia non si sente pronto. Non so cosa fare... mi sento confusa riguardo a tutto: non capisco se la situazione in cui mi trovo sia un capriccio dovuto alla voglia di fare nuove esperienze, oppure se sia una mia necessità reale. Penso più a Federico che a Mattia: forse allora non amo Mattia? Mi sento quasi obbligata a stare con lui.. Glie ne ho parlato ovviamente, gli ho detto che ho bisogno del tempo per capire bene cosa voglio, perché, ecc. Mattia di tutta risposta, si è rivelato un ragazzo maturo, dicendomi che io per lui sono l'unica, ma che se per me lui non è l'unico, allora si farà da parte (o almeno, io ho interpretato così le sue parole). Ieri sera ci siamo sentiti, io stavo piangendo come una disperata per la situazione che io ho stessa ho creato: gli ho scritto "non so come comportarmi domani con te". Da lì ho avuto una tempesta in testa. Ho pensato che sentirlo sofferente a causa mia, mi fa male, quasi un male fisico. Avevo voglia di abbracciarlo e consolarlo, di avere rapporti con lui.. Il problema è che non ho capito se questa sia stata una reazione per pietà, pena, tenerezza, tristezza nei suoi confronti o altro, oppure se sia stata la prova che forse lo amo ancora.. Aiutatemi vi prego..
vi scrivo perché ho un problema di cuore: sto con Mattia da un anno e mezzo. Da un po' di mesi a questa parte ho cominciato a chiedermi se stare con lui fosse la cosa giusta. Mi sono cominciate a frullare in testa milioni di domande: perché sto con lui? lo amo? oppure è solo tenerezza? sapendo che ha avuto un passato burrascoso, sto con lui per la paura che possa risuccedergli qualcosa di simile? oppure ho semplicemente paura di stare da sola? Mi sono più volte fatta un'idea di me senza di lui, ma purtroppo ogni volta subentra un altro ragazzo: Federico. L'ho conosciuto per sbaglio e mi ha presa immediatamente. È stato per lui che ho cominciato a pensare seriamente a queste domande, quando prima forse non avevo dato loro la giusta importanza. Federico in questo momento mi sta vicino come amico e sono certa del fatto che non abbia secondi fini perché due giorni fa mi ha detto che forse sarebbe meglio chiuderla, perché non vuole entrare in una storia nella quale io non sarei mai coinvolta come lui. Ha aggiunto che comunque per una storia non si sente pronto. Non so cosa fare... mi sento confusa riguardo a tutto: non capisco se la situazione in cui mi trovo sia un capriccio dovuto alla voglia di fare nuove esperienze, oppure se sia una mia necessità reale. Penso più a Federico che a Mattia: forse allora non amo Mattia? Mi sento quasi obbligata a stare con lui.. Glie ne ho parlato ovviamente, gli ho detto che ho bisogno del tempo per capire bene cosa voglio, perché, ecc. Mattia di tutta risposta, si è rivelato un ragazzo maturo, dicendomi che io per lui sono l'unica, ma che se per me lui non è l'unico, allora si farà da parte (o almeno, io ho interpretato così le sue parole). Ieri sera ci siamo sentiti, io stavo piangendo come una disperata per la situazione che io ho stessa ho creato: gli ho scritto "non so come comportarmi domani con te". Da lì ho avuto una tempesta in testa. Ho pensato che sentirlo sofferente a causa mia, mi fa male, quasi un male fisico. Avevo voglia di abbracciarlo e consolarlo, di avere rapporti con lui.. Il problema è che non ho capito se questa sia stata una reazione per pietà, pena, tenerezza, tristezza nei suoi confronti o altro, oppure se sia stata la prova che forse lo amo ancora.. Aiutatemi vi prego..
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Gentile ragazza, calma.. la situazione non ti è chiara.. sei molto giovane e oscillare tra una storia e un'altra è frequente a quest'età.. questo Mattia mi sembra in gamba e appare capace di risposte mature .. l'altro , pure.. Dunque sei molto interessante e quasi contesa.. però non facciamoci un film.. aspettiamo che la situazione si chiarisca, senza cedere in dinamiche di potere , non è detto che questo Mattia debba suscitarti pietà..
Cosa fai nella vita, studi , lavori, mi auguro che anche questo , importante aspetto della vita, ti prenda e sia soddisfacente ... molti auguri.
Cosa fai nella vita, studi , lavori, mi auguro che anche questo , importante aspetto della vita, ti prenda e sia soddisfacente ... molti auguri.
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#2]
Cara Ragazza,
Aggiungo qualche nota a quelle della Dott. Muscarà ed una citazione che a me piace molto.
Amare una persona è:
averla senza possederla, darle il meglio di sé senza pensare di ricevere.
Volere stare spesso con lei ma senza essere mossi dal bisogno di alleviare la propria solitudine.
Temere di perderla senza essere gelosi.
Aver bisogno di lei ma senza dipendere.
Aiutarla ma senza aspettare gratitudine.
Essere legati a lei, pur essendo liberi.
Essere tutt’uno con lei pur essendo se stessi.
Ma per riuscire in tutto ciò la cosa più importante da fare è accettarla:
così com’è, senza pretendere che sia come si vorrebbe.
Omar Falworth
Lei è davvero troppo giovane per essere così confusa ....
Forse c'è Federico, proprio perché c'è Mattia nella sua vita, rifletta.
Si sentiva sola?
Infelice?
Incompresa?
La solitudine peggiore è infatti quella che si sperimenta stando in coppia, quando - soprattutto alla sua età - si ha coraggio di separarsi da legami svuotati di contenuti, nasce il vero incontro con se stessi.....la solitudine d'un tratto svanisce.
Non può rimanere dentro un legame per pietà, per paura di recare un dolore ecc....ma per tantissimo altro...
Quante coppie stanno insieme senza amore e non hanno il coraggio di cambiare?
Quanti altri invece, si amano e non hanno il coraggio di rischiare?
spero di averle offerto qualche spunto di riflessione
Le allego delle letture sull'amore
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4219-sappiamo-ancora-amare-la-nuova-grammatica-del-cuore.html
https://m.youtube.com/watch?v=hbh5mFUVPok
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2496-l-amore-si-disinteressa-dell-anagrafe-ma-amore-ed-anagrafe-vanno-d-accordo.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/3075-non-c-e-sesso-senza-amore-le-donne-al-sesso-occasionale-preferiscono-l-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2120-amore-e-sesso-sesso-o-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5646-il-silenzio-ed-il-frastuono-dell-amore-gioie-e-dolori-del-vivere-in-coppia.html
Aggiungo qualche nota a quelle della Dott. Muscarà ed una citazione che a me piace molto.
Amare una persona è:
averla senza possederla, darle il meglio di sé senza pensare di ricevere.
Volere stare spesso con lei ma senza essere mossi dal bisogno di alleviare la propria solitudine.
Temere di perderla senza essere gelosi.
Aver bisogno di lei ma senza dipendere.
Aiutarla ma senza aspettare gratitudine.
Essere legati a lei, pur essendo liberi.
Essere tutt’uno con lei pur essendo se stessi.
Ma per riuscire in tutto ciò la cosa più importante da fare è accettarla:
così com’è, senza pretendere che sia come si vorrebbe.
Omar Falworth
Lei è davvero troppo giovane per essere così confusa ....
Forse c'è Federico, proprio perché c'è Mattia nella sua vita, rifletta.
Si sentiva sola?
Infelice?
Incompresa?
La solitudine peggiore è infatti quella che si sperimenta stando in coppia, quando - soprattutto alla sua età - si ha coraggio di separarsi da legami svuotati di contenuti, nasce il vero incontro con se stessi.....la solitudine d'un tratto svanisce.
Non può rimanere dentro un legame per pietà, per paura di recare un dolore ecc....ma per tantissimo altro...
Quante coppie stanno insieme senza amore e non hanno il coraggio di cambiare?
Quanti altri invece, si amano e non hanno il coraggio di rischiare?
spero di averle offerto qualche spunto di riflessione
Le allego delle letture sull'amore
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4219-sappiamo-ancora-amare-la-nuova-grammatica-del-cuore.html
https://m.youtube.com/watch?v=hbh5mFUVPok
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2496-l-amore-si-disinteressa-dell-anagrafe-ma-amore-ed-anagrafe-vanno-d-accordo.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/3075-non-c-e-sesso-senza-amore-le-donne-al-sesso-occasionale-preferiscono-l-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2120-amore-e-sesso-sesso-o-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5646-il-silenzio-ed-il-frastuono-dell-amore-gioie-e-dolori-del-vivere-in-coppia.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 16.4k visite dal 28/11/2015.
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