Disturbi di apprendimento

Buongiorno, sono una ragazza al terzo anno di università (facoltà scientifica) e ho paura di avere disturbi di apprendimento. Le prime difficoltà sono comparse alle elementari, per me imparare le tabelline e fare calcoli a mente senza usare le mani era difficilissimo. Col tempo mi accorsi di avere difficoltà nel memorizzare, non ero brava nello studio mnemonico (ricordare date, capitali). Ho sempre studiato tantissime ore per preparare verifiche o interrogazioni, facevo schemi, mi riscrivevo le cose e le ripetevo sennò non le memorizzavo. Al liceo dovevo ripetere le declinazioni di latino mille volte per ricordarle il giorno dopo. Se avessi dovuto sostenere la stessa interrogazione una settimana dopo aver studiato gli argomenti avrei fatto scena muta. Confondo spesso gli orari, a volte per dire le quattro del pomeriggio dico le quattordici. Non so fare calcoli a mente velocemente , uso sempre la calcolatrice. A volte devo rileggere la stessa frase due volte per capirla davvero. Non ricordo piu quasi niente di quello che ho studiato in passato, non so le capitali, imparo una cosaa dopo poco tempo sparisce dalla mia memoria completamente, non so raccontare eventi passati rispettandone la consequenzialità in quanto non ricordo in che ordine sono avvenute le cose, quando parlo spesso non mi vengono le parole, non ricordo un termine che vorrei dire , ho continui lapsus, "non ricordo" è la frase che pronuncio piu spesso. Studiando ricordo le cose nell'ordine in cui le ho imparate ma non a random facendo collegamenti. Inoltre ho difficoltà a concentrarmi quando studio a casa e ho difficoltà a ricordare tante cose per uno stesso esame (un delirio la maturità con nove materie da sapere). Queste mie difficoltà mi hanno portato molta ansia di prestazione, ho sempre vissuto male il fatto di dover essere giudicata da un professore soprattutto nelle materie orali. Questa ansia mi accompagna sempre e ora quest'ansia mi sta bloccando, non riesco a concentrarmi a studiare e mi demoralizzo perchè vedo che altri miei compagni studiano meno tempo e ricordano tutto (io studio sempre e non ricordo nulla) . Potrei soffrire di un disturbo di attenzione, magari lieve ?
Grazie per l'attenzione, attendo una risposta.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara Utente,

è possibile che lei soffra di un Disturbo dell'Apprendimento, come la discalculia e/o di un deficit cognitivo che riguardi l'attenzione o la memoria, ma questa diagnosi le deve arrivare da un nostro collega che la possa valutare e sottoporre a test specifici.
Le suggerisco quindi sicuramente di rivolgersi ad uno psicologo che si occupi di Neuropsicologia per sottoporgli il suo caso.

Fino ad oggi nessuno si è mai accorto delle sue difficoltà?
Lei come se le spiegava quando andava a scuola?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile ragazza, calma, mi pare che a dispetto di tutto e di tutti questi problemi è arrivata al terzo anno di universtà e non è poco.. Sembra ci sia una componente ansiosa che la spinge a monitorarsi , a verificare , a soppesarsi.. Le consiglio un colloquio de visu con un Collega il quale potrà anche valutare con dei test, eventualmente le sue capacità intellettive..Sarà anche bene riflettere sulla sua storia, sul rapporto con i genitori , i fratelli , con l'educazione ricevuta e tanto altro..
Restiamo in ascolto con molti auguri..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Utente
Utente
Grazie infinite per le vostre gentili e repentine risposte. Non credo di avere un quoziente intellettivo inferiore alla media, ho sempre avuto ottimi voti a scuola, ero sempre la prima della classe o al massimo la seconda. Fino a una certa età non davo molto peso a tutto ciò, pensavo che le mie difficoltà fossero normali, che per ottenere buoni risultati fosse necessario studiare molte ore al giorno tutti i giorni. Ammetto di essermi sempre sentita "controllata" dai miei genitori, mia mamma è una perfezionista, se portavo a casa un voto un po piu basso del solito mi chiedeva come mai e mi diceva che avrei dovuto studiare di più, e questo è stato sempre un peso per me. Alle medie e ai primi anni di superiori l'ansia mi portava a vomitare la mattina stessa dell'interrogazione. Col tempo ho imparato di più a gestire l'ansia, seppur non completamente. Sono figlia unica e i miei genitori hanno sempre riposto grandi aspettative in me. Mio padre ha sofferto di ansia in passato e mia mamma e i nonni materni sono persone molto apprensive e ansiose. Io non mi sento apprensiva, sono molto tranquilla e ottimista, ma il fatto di dover essere continuamente sotto esame e giudicata per le mie capacità mnemoniche e di apprendimento mi fa vivere male.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Non è da escludere che possa anche dipendere tutto dall'ansia: se si sottoporrà a una valutazione neuropsicologica farà sicuramente luce su questo punto.
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Utente
Utente
Penso sia una concomitanza di più fattori. Il fatto che una ragazza di 20 anni non riesca a ricordare la capitale dell'Ungheria o che dimentichi termini della lingua italiana facilmente non credo sia normale. Sono cose che a suo tempo ho studiato ma che co passare del tempo ho dimenticato. A volte mi sento una ragazza col cervello di un'ottantenne.
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Dr.ssa Stella Di Giorgio Psicologo 34 2
Gentile ragazza, immagino sia stato davvero faticoso convivere con queste difficoltà, per tutti questi anni, con in più le pressioni e le aspettative dei genitori.

Purtroppo non è possibile capire, attraverso un consulto on-line, se si tratti di difficoltà cognitive, che poi causano difficoltà emotive, oppure se si tratti di difficoltà emotive, che poi interferiscono con l'apprendimento e la memoria, due processi che non sono cognitivi puri, ma risentono delle emozioni e delle motivazioni.

L'esperienza di apprendimento, dalla scuola materna al'università, è complessa, caratterizzata da una notevole commistione tra dimensioni cognitive, emotive, sociali e familiari, tanto che è difficile isolarle.

Una valutazione neuropsicologica aiuterà a capire se si tratti di un disturbo di origine neuropsicologica o meno e quale potrebbe essere la più probabile direzione di influenza, se cioè le difficoltà partano dal piano cognitivo e si riflettano su quello emotivo o se siano emotive e poi si ripercuotano sul cognitivo.

Puoi richiedere un primo colloquio con lo sportello di ascolto psicologico della tua università e poi lo psicologo potrà segnalarti le strutture del territorio più adatte per procedere con il percorso di valutazione e sostegno.

In ogni caso, nonostante le "dimenticanze" sulle capitali o sulle tabelline, possiedi una grande consapevolezza e riflessione, oltre che impegno nell'affrontare un percorso nonostante le difficoltà, e tutto questo dimostra che hai grandi risorse.

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"Il fatto che una ragazza di 20 anni non riesca a ricordare la capitale dell'Ungheria o che dimentichi termini della lingua italiana facilmente non credo sia normale"

Sono due cose diverse, con differente grado di "gravità": il nome di una capitale è una nozione che può dimenticare se l'ha studiato anni fa e non l'ha più ripassato (tutti dimentichiamo quello che una volta sapevamo, ma che non utilizziamo più), mentre dimenticare i termini della sua lingua madre è più preoccupante.

Le consiglio di sottoporsi quanto prima a valutazione neuropsicologica per chiarire cosa le sta succedendo.
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Utente
Utente
Lo è stato in effetti. Ho sviluppato un grande senso del dovere, forse eccessivo, e ora è arrivato il momento di intervenire. È da tempo che nutro questi pensieri e mi chiedo come mai i miei genitori non abbiano mai avuto l'idea di portarmi da uno psicologo. Pur conoscendo le mie paure e difficoltà, le hanno sempre sottovalutate pensando che io esagerassi. Spero di trovare il coraggio per andare da uno specialista. La ringrazio per le parole di conforto , è stata davvero gentile, come le altre dottoresse che hanno trovato la voglia e il tempo di rispondermi.
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Utente
Utente
Forse mi sono spiegata male. L'italiano lo so bene , so parlare tranquillamente, ma a volte dimentico certi termini che uso poco e magari che sono usati poco in generale, appunto perchè come le capitali è tanto che non li sento pronunciare. Se una cosa non la richiamo alla memoria spesso non la ricordo.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Può non essere facile capire che un figlio ha difficoltà cognitive o di apprendimento che necessitano di una valutazione e magari di una riabilitazione neuropsicologica: peraltro oltre ai suoi genitori non se ne sono accorti neanche i suoi insegnanti, probabilmente perchè lei ha sopperito alle difficoltà con un enorme impegno nello studio e i suoi risultati erano buoni.

Non si scoraggi perchè è ancora in tempo per fare chiarezza ed eventualmente degli esercizi di riabilitazione, se saranno necessari.
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Utente
Utente
Mi chiedo se non sia polvere tutto quello che ho guadagnato col sudore e la fatica fino ad oggi. A che serve studiare tanto se nella mia testa rimane poco o niente? Non so più chi sono, l'immagine della ragazza in gamba che è brava in molte cose che avevo di me si è ormai sgretolata e ha fatto il posto alla consapevolezza di avere grandi limiti. Non ho più la forza di lottare , il mondo mi spaventa, va veloce e io resto indietro. Scusate lo sfogo.
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Cara ragazza,veramente sarà bene che Lei si rechi allo Spazio Giovani della sua Universita' e possa chiarirsi e confrontarsi con tutte queste paure, tutti noi dimentichiamo quello che ora non ci serve, la memoria è selettiva ed elimina il superfluo , ma resta uno sguardo attento sul mondo, restano strumenti per riorganizzarsi, davvero crede che gli altri si ricordino tutte le capitali e tutti gli affluenti..? La sua mamma severa e perfezionista, cara, è sempre presente dentro di Lei, temo, ora volere il meglio da sè stessi, voler superarsi è una bella e buona cosa, ma quante energie perde e quanto si tormenta, mia cara, Lei non si vuole bene abbastanza ..!
Proprio perchè il mondo va veloce e non tutto è facile , ora deve fare qualcosa per farsi aiutare e non frustrare continuamente il bravo soldatino che , preoccupato sta dentro di Lei..
Restiamo in ascolto.. l'aspettiamo..
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Utente
Utente
Non vorrei pensaste io sia pazza o esaurita, solo molto riflessiva , un po insicura e ahimè un po troppo dura con me stessa. Probabilmente questa durezza mi è stata trasmessa da lei...cercherò di prendere le cose con maggiore leggerezza e magari fisserò un appuntamento con uno specialista. Grazie infinite dei vostri consigli preziosi. Vorrei sapere se casi come il mio sono frequenti e che decorso hanno generalmente..
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Ogni caso è a sè, per quanto riguarda il decorso, ma non sono pochi i ragazzi della sua età che hanno disturbi dell'apprendimento mai diagnosticati - o comunque difficoltà che non hanno mai portato nè genitori, nè insegnanti, a pensare che ci fosse qualcosa di anomalo e che sono state quindi sottovalutate.