Vertigini o ipocondria?
Salve dottori, sono una ragazza di 18 anni attualmente in cura da uno psicologo visti eventi poco piacevoli accadutimi di recente che mi hanno molto scioccata. Ad agosto ho iniziato a soffrire di tachicardia così a settembre sono andata in pronto soccorso: ECG ed esami del sangue nella norma, mi viene prescritto di fare comunque gli esami della tiroide per sospetto ipertiroidismo. Due settimane fa mi sono sottoposta agli esami consigliati e non è stato riscontrato nessun problema tiroideo.
Premetto di essere un soggetto ipocondriaco sin da quando ero bambina, ma ultimamente i miei problemi stanno degenerando e io non riesco a vivere serenamente. Una cosa mi preoccupa al momento: da 4 settimane soffro di vertigini, come un senso di sbandamento e di disequilibrio. Non essendo mai stata soggetta a questo sintomo, mi sono ovviamente allarmata così i miei genitori hanno pensato di farmi vedere da un fisioterapista pensando che il problema fosse dovuto alla cervicale. Il fisioterapista ha in effetti riscontrato una grande tensione al tratto cervicale, ai trapezi e al diaframma e ha asserito che la probabile causa delle mie vertigini sia la tensione cervicale. Dopo la prima seduta sono tornata a casa più fiduciosa e forse tranquilla, ma questa sensazione ahimè persiste. Ne ho parlato con la psicologa che mi ha detto che tendo a somatizzare, ma io sono alquanto scettica perché è un mese che soffro di questo senso di sbandamento e disequilibrio, non è ciò che mi sta intorno a girare, ma è come se la mia testa oscillasse. Queste vertigini non sono costanti, tant'è che da seduta raramente le avverto, mentre da sdraiata, a collo e testa appoggiata non si presentano.
Essendo molto ipocondriaca e ansiosa da mesi penso di avere una grave patologia neurologica, un tumore forse? Non riesco a stare serena, sia per le vertigini che, seppur non mi impediscono di svolgere le mie attività quotidiane, mi invalidano dal punto di vista psicologico causandomi grandi disturbi dell'attenzione, sia per la costante preoccupazione e il costante timore di avere un problema neurologico. I miei genitori sono convinti dell'inutilità di effettuare un esame neurologico e io non ho idea di come superare questa situazione. Ho paura che il sintomo sia sottovalutato dai miei genitori, dal mio psicologo e dal mio fisioterapista e non riesco a togliermi dalla mente l'idea di avere un tumore che continua a crescere senza che io (o meglio gli altri) se ne accorgano. Quindi, esegui dottori, quali sono i vostri consigli? Dovrei prendere per certe le vertigini come un sintomo psicosomatico o vista la ormai lunga durata del sintomo andare a farmi vedere da un medico?
Premetto di essere un soggetto ipocondriaco sin da quando ero bambina, ma ultimamente i miei problemi stanno degenerando e io non riesco a vivere serenamente. Una cosa mi preoccupa al momento: da 4 settimane soffro di vertigini, come un senso di sbandamento e di disequilibrio. Non essendo mai stata soggetta a questo sintomo, mi sono ovviamente allarmata così i miei genitori hanno pensato di farmi vedere da un fisioterapista pensando che il problema fosse dovuto alla cervicale. Il fisioterapista ha in effetti riscontrato una grande tensione al tratto cervicale, ai trapezi e al diaframma e ha asserito che la probabile causa delle mie vertigini sia la tensione cervicale. Dopo la prima seduta sono tornata a casa più fiduciosa e forse tranquilla, ma questa sensazione ahimè persiste. Ne ho parlato con la psicologa che mi ha detto che tendo a somatizzare, ma io sono alquanto scettica perché è un mese che soffro di questo senso di sbandamento e disequilibrio, non è ciò che mi sta intorno a girare, ma è come se la mia testa oscillasse. Queste vertigini non sono costanti, tant'è che da seduta raramente le avverto, mentre da sdraiata, a collo e testa appoggiata non si presentano.
Essendo molto ipocondriaca e ansiosa da mesi penso di avere una grave patologia neurologica, un tumore forse? Non riesco a stare serena, sia per le vertigini che, seppur non mi impediscono di svolgere le mie attività quotidiane, mi invalidano dal punto di vista psicologico causandomi grandi disturbi dell'attenzione, sia per la costante preoccupazione e il costante timore di avere un problema neurologico. I miei genitori sono convinti dell'inutilità di effettuare un esame neurologico e io non ho idea di come superare questa situazione. Ho paura che il sintomo sia sottovalutato dai miei genitori, dal mio psicologo e dal mio fisioterapista e non riesco a togliermi dalla mente l'idea di avere un tumore che continua a crescere senza che io (o meglio gli altri) se ne accorgano. Quindi, esegui dottori, quali sono i vostri consigli? Dovrei prendere per certe le vertigini come un sintomo psicosomatico o vista la ormai lunga durata del sintomo andare a farmi vedere da un medico?
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Cara Utente,
se è già seguita da una psicologa è importante che si riferisca a lei per dubbi e domande, dal momento che la conosce di persona e può esprimere un parere fondato (mentre noi non sappiamo nulla di lei).
Le vertigini sono spesso presenti nei quadri clinici di tipo ansioso, quindi questa spiegazione è più che accettabile:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html
Se ha ulteriori dubbi può rivolgersi al medico di base che valuterà se sia il caso di sottoporla ad accertamenti.
Da quanto è seguita dalla nostra collega?
Sa dirci se si tratta di un percorso di sostegno o di psicoterapia che segue un orientamento specifico?
se è già seguita da una psicologa è importante che si riferisca a lei per dubbi e domande, dal momento che la conosce di persona e può esprimere un parere fondato (mentre noi non sappiamo nulla di lei).
Le vertigini sono spesso presenti nei quadri clinici di tipo ansioso, quindi questa spiegazione è più che accettabile:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html
Se ha ulteriori dubbi può rivolgersi al medico di base che valuterà se sia il caso di sottoporla ad accertamenti.
Da quanto è seguita dalla nostra collega?
Sa dirci se si tratta di un percorso di sostegno o di psicoterapia che segue un orientamento specifico?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
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Utente
Buonasera dottoressa, la ringrazio per la tempestiva risposta.
Ho letto l'articolo che ha allegato e devo dire che questo passaggio mi rispecchia molto: "chi ne soffre (di ansia) fatica a credere che tali disturbi possano realmente dipendere dalla propria psiche e non da qualche patologia organica, e può reagire in diverse maniere. Alcuni concentrano l’attenzione sui sintomi fisici dell’ansia finchè le preoccupazioni ipocondriache divengono il “focus” del disturbo."
Oggi sono stata ad una quarta seduta con il fisioterapista a cui ho ben delineato il caso delle mie vertigini e le ha definite "vertigini parossistiche" spiegandomi bene il perchè della sua diagnosi e devo dire che ne sono rimasta abbastanza convinta, infatti ha sottolineato che se fosse un problema neurologico soffrirei di vertigini anche da sdraiata e al minimo movimento del capo, cosa che non accade. A quanto pare è dovuta alla mia muscolatura estremamente contratta e alla mia scorretta posizione durante le mie lunghe ore di studio.
Per quanto riguarda il mio trattamento psicologico sono solo agli inizi, ho effettuato il colloquio e tre sedute con una psicologa esperta nel trattare con i giovani, Non abbiamo delineato un trattamento specifico, direi che si tratta di un percorso di sostegno in quanto lei stessa ha definito i nostri incontri come uno spazio che posso ritagliarmi, in cui posso esternare problemi, preoccupazioni ed emozioni e staccare dalla difficile situazione famigliare.
Sinceramente spero che tutti i sintomi che accuso siano dovuti all'ansia (tachicardia, vertigini, senso di soffocamento nella notte, risvegli bruschi e chi più ne ha più ne metta) e spero che il percorso con la psicologa possa permettermi di dire addio ad un ipocondria che ormai so che mi appartiene. Tuttavia per adesso non riesco ancora a convincermi fermamente della provenienza psicologica di queste vertigini, insomma c'è da lavorare!
Ho letto l'articolo che ha allegato e devo dire che questo passaggio mi rispecchia molto: "chi ne soffre (di ansia) fatica a credere che tali disturbi possano realmente dipendere dalla propria psiche e non da qualche patologia organica, e può reagire in diverse maniere. Alcuni concentrano l’attenzione sui sintomi fisici dell’ansia finchè le preoccupazioni ipocondriache divengono il “focus” del disturbo."
Oggi sono stata ad una quarta seduta con il fisioterapista a cui ho ben delineato il caso delle mie vertigini e le ha definite "vertigini parossistiche" spiegandomi bene il perchè della sua diagnosi e devo dire che ne sono rimasta abbastanza convinta, infatti ha sottolineato che se fosse un problema neurologico soffrirei di vertigini anche da sdraiata e al minimo movimento del capo, cosa che non accade. A quanto pare è dovuta alla mia muscolatura estremamente contratta e alla mia scorretta posizione durante le mie lunghe ore di studio.
Per quanto riguarda il mio trattamento psicologico sono solo agli inizi, ho effettuato il colloquio e tre sedute con una psicologa esperta nel trattare con i giovani, Non abbiamo delineato un trattamento specifico, direi che si tratta di un percorso di sostegno in quanto lei stessa ha definito i nostri incontri come uno spazio che posso ritagliarmi, in cui posso esternare problemi, preoccupazioni ed emozioni e staccare dalla difficile situazione famigliare.
Sinceramente spero che tutti i sintomi che accuso siano dovuti all'ansia (tachicardia, vertigini, senso di soffocamento nella notte, risvegli bruschi e chi più ne ha più ne metta) e spero che il percorso con la psicologa possa permettermi di dire addio ad un ipocondria che ormai so che mi appartiene. Tuttavia per adesso non riesco ancora a convincermi fermamente della provenienza psicologica di queste vertigini, insomma c'è da lavorare!
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Si tratta di sintomi che accompagnano spesso gli stati d'ansia ed è importante che abbia iniziato un percorso psicologico: deve avere un po' di pazienza e proseguirlo con costanza per raggiungere i risultati desiderati, oltre a proseguire la fisioterapia e a modificare gli atteggiamenti posturali errati che provocano conseguenze sulla muscolatura.
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Utente
Grazie mille ancora dottoressa, crede che anche i disturbi visivi possano accompagnare l'ansia? Perché mi capita da un paio di giorni, mentre leggo sia al pc che in cartaceo, di vedere come un'ombra sotto le parole..come se vedessi doppio, come se le parole si sdoppiassero creando proprio un'ombra al di sotto. Mi allarmo come sempre e mi chiedo se sia preoccupante, ma non mi capita di vedere in questo modo anche gli oggetti. Avrò pazienza e mi aprirò maggiormente riguardo queste preoccupazioni con la psicologa che mi segue, spero anche che il percorso con il fisioterapista mi permetta di lasciarmi alle spalle queste terribili vertigini.
[#6]
Utente
Salve dottoressa, ho presentato il problema delle vertigini e della visione doppia al mio medico di base che mi ha confermato che la vertigine è dovuta ad un'eccessiva tensione cervicale, per quanto riguarda invece la visione doppia mi ha prescritto una visita oculistica che effettuerò il 24 dicembre. Fino ad allora so che non riuscirò a tranquillizzarmi e so che penserò costantemente all'eventualità che si tratti di un qualcosa di serio. E se fosse qualcosa di serio da trattare urgentemente? Il medico di base non mi ha fatto domande riguardo la diplopia, crede che abbia semplicemente pensato che non fosse niente di preoccupante o che semplicemente non tenesse in conto il problema?
[#7]
Lei non ha scritto che vede doppio, ma che le sembra di vedere un'ombra sotto le parole quando legge: si tratta di due cose diverse.
Se ha un dubbio sull'opportunità di attendere un mese per la visita le suggerisco di richiedere un consulto nella sezione di Oftalmologia di questo sito, dove potranno risponderle medici specialisti del settore.
Se ha un dubbio sull'opportunità di attendere un mese per la visita le suggerisco di richiedere un consulto nella sezione di Oftalmologia di questo sito, dove potranno risponderle medici specialisti del settore.
[#8]
Utente
Purtroppo ho notato che mi capita anche con gli oggetti, le faccio un esempio: se guardo il cerchiolino della telecamera del computer paiono essercene due, uno meno nitido leggermente sovrapposto a quello "vero"..
Richiederò un consulto, la ringrazio ancora per la pazienza e la disponibilità!
Richiederò un consulto, la ringrazio ancora per la pazienza e la disponibilità!
[#10]
Utente
Salve dottoressa, oggi ho fatto una visita oculistica per questo problema visivo, l'esito è stato quello di un occhio in ottima salute, ma il medico mi ha prescritto una visita ortottica, cosa che mi allarma molto. So che la branca dell'ortottica si occupa dei movimenti muscolari che coinvolgono l'occhio ma anche dei nervi che sono ad essi collegati..potrà comprendere i miei pensieri, sempre i più catastrofici.
Sono molto molto spaventata, ma spero che tutto vada per il meglio..
Sono molto molto spaventata, ma spero che tutto vada per il meglio..
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Utente
Mi ha semplicemente detto di rivolgermi a lui in quanto si occupa "dei muscoli dell'occhio e di problemi di doppia visione" ma si occupa in realtà anche di problemi legati a patologie neurologiche ed è questo ciò che mi spaventa di più. Che abbia detto solo "muscoli" per non spaventarmi? Che l'abbia detto perchè non crede ci sia dietro un problema neurologico?
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Utente
Sì, in effetti ha ragione..cercherò di pensarla così e di non fasciarmi la testa. Grazie mille del suo sostegno, purtroppo penso sempre al peggio avendo appena vissuto un caso di tumore al cervello in famiglia. Molto strano perché l'ha avuto mio fratello di 15 anni: un glioma, che a quanto pare è tutt'altro che un tumore pediatrico in quanto ci è stato detto che solitamente insorge oltre i 50 anni.
Sono sempre portata a pensare che avendolo avuto lui, potrei averlo anche io..
Sono sempre portata a pensare che avendolo avuto lui, potrei averlo anche io..
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Utente
Purtroppo è stato molto traumatico, ho avuto la sfortuna di assistere ad un suo violento attacco epilettico nel cuore della notte dopo un risveglio alquanto traumatico e ho decisamente subito uno shock. Fortunatamente l'intervento è ben riuscito, purtroppo il tumore è maligno e quindi c'è il rischio che si riformi, per questo motivo mio fratello sta facendo sia radioterapia che chemioterapia.
Un' esperienza che non augurerei mai a nessuno, tanta angoscia, tanto timore e dal mio canto anche tanta paura ed ipocondria (che spero sia solo ipocondria).
La ringrazio di cuore per l'interessamento.
Un' esperienza che non augurerei mai a nessuno, tanta angoscia, tanto timore e dal mio canto anche tanta paura ed ipocondria (che spero sia solo ipocondria).
La ringrazio di cuore per l'interessamento.
[#17]
Visto quello che purtroppo è successo non mi meraviglia che i sintomi che sente riguardino la testa e che abbia anche bruschi risvegli di notte, di presumibile origine post-traumatica.
E' normale che lei si spaventi quando sente un sintomo o un fastidio che le fa pensare al tumore di suo fratello, ma è anche importante che veda questo collegamento e che possa quindi cercare di dire a sè stessa che certi sintomi stanno semplicemente dando corpo alle sue paure.
Ovviamente in questa situazione lei è complessivamente molto tesa e i suoi muscoli lo sono altrettanto, provocando una parte dei sintomi come le ha detto il fisioterapista.
Ogni quanto vede la psicologa?
E' normale che lei si spaventi quando sente un sintomo o un fastidio che le fa pensare al tumore di suo fratello, ma è anche importante che veda questo collegamento e che possa quindi cercare di dire a sè stessa che certi sintomi stanno semplicemente dando corpo alle sue paure.
Ovviamente in questa situazione lei è complessivamente molto tesa e i suoi muscoli lo sono altrettanto, provocando una parte dei sintomi come le ha detto il fisioterapista.
Ogni quanto vede la psicologa?
[#18]
Utente
Già, anche i miei genitori attribuiscono tutti i miei sintomi ad un qualcosa di originato dalla mia testa ma io ci credo poco e mi allarmo per qualsiasi cosa. Al momento sono ancora tesa per la visita ortottica che mi aspetta mercoledì, ma cerco di distrarmi facendo ciò che amo sotto consiglio della psicologa. Con lei ho un appuntamento a settimana, le parlo di questi sintomi e lei ha sempre una spiegazione: li attribuisce alla pesantezza e all'intensità delle emozioni che in questo periodo mi assalgono. Se devo essere sincera, molte volte mi sembrano giustificazioni forzate al fine di tranquillizzarmi, perchè dubito che una visione doppia possa essere attribuita alle forti emozioni..comunque mi è sicuramente utile parlare con qualcuno, anche perché affrontiamo problemi di altra natura e non solo riguardanti ciò che è successo a mio fratello e la mia ipocondria.
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Al di là della possibilità di parlare e sfogarsi sarebbe magari utile che lei effettuasse un percorso terapeutico, più che un generico percorso di sostegno per le difficoltà adolescenziali. Quanto le sta accadendo infatti non attiene strettamente al campo delle questioni legate all'adolescenza, ma può accadere a qualsiasi età perchè dipende da altro.
Ha detto questo del percorso attuale:
"Non abbiamo delineato un trattamento specifico, direi che si tratta di un percorso di sostegno in quanto lei stessa ha definito i nostri incontri come uno spazio che posso ritagliarmi, in cui posso esternare problemi, preoccupazioni ed emozioni e staccare dalla difficile situazione famigliare"
e se non si tratta di una psicoterapia se si rendesse conto di non fare progressi e di dubitare eccessivamente delle risposte che riceve, che considera "giustificazioni forzate al fine di tranquillizzarla", potrebbe magari valutare la possibilità di effettuare un percorso psicoterapeutico con un altro professionista.
Ha detto questo del percorso attuale:
"Non abbiamo delineato un trattamento specifico, direi che si tratta di un percorso di sostegno in quanto lei stessa ha definito i nostri incontri come uno spazio che posso ritagliarmi, in cui posso esternare problemi, preoccupazioni ed emozioni e staccare dalla difficile situazione famigliare"
e se non si tratta di una psicoterapia se si rendesse conto di non fare progressi e di dubitare eccessivamente delle risposte che riceve, che considera "giustificazioni forzate al fine di tranquillizzarla", potrebbe magari valutare la possibilità di effettuare un percorso psicoterapeutico con un altro professionista.
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Utente
Salve dottoressa, mi scuso per l'imbarazzante ritardo. Ci tenevo a ringraziarla dei consigli e ad infirmarla sul l'esito della visita ortottica: non c'è niente che non vada ma a quanto pare il mio problema visivo è dovuto ad astigmatismo e fotofobia. Io sinceramente sono ancora spaventata perché temo che con le lenti nuove il problema non scompaia..e se non dovesse scomparire? il mio primo pensiero è stato "problema neurologico sicuro", insomma sono un continuo pozzo di negatività, penso sempre al peggio e temo perché non so se la dottoressa si sarebbe potuta accorgere di un eventuale problema neurologico.
[#22]
Utente
Gliene ho parlato proprio oggi e mi ha detto di cercare di non fasciarmi la testa prima di rompermela, di non pensare ad un tumore al cervello solo perché mio fratello lo ha avuto, io però non so come fare a non pensarci. Le ho detto che questa visione per me è strana e lei mi ha risposto che magari per me lo è, ma che per l'ortottica probabilmente era qualcosa di già visto, ma io ho paura che possa essere le sfuggito qualcosa, che ciò che mi succede non sia normale e non ho idea del perché non riesco a togliermi questo pensiero dalla testa.
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La sua ricerca di rassicurazioni - in seduta e anche qui - è tipica delle persone ansiose, ma non porta a nulla perchè ciò che le occorre è lavorare ad un livello più profondo e non solo raccogliere pareri e informazioni che non le consentono di convincersi che quello che le viene detto è sicuramente vero.
Magari, come le dicevo, più che di un generico percorso di sostegno e di uno spazio dove sfogare le sue preoccupazioni le occorre una psicoterapia e cioè un percorso più strutturato che le consenta di lavorare sulle sue paure agendo a monte.
Magari, come le dicevo, più che di un generico percorso di sostegno e di uno spazio dove sfogare le sue preoccupazioni le occorre una psicoterapia e cioè un percorso più strutturato che le consenta di lavorare sulle sue paure agendo a monte.
[#24]
Utente
Salve dottoressa, sicuramente il percorso che propone è più adeguato ma non saprei proprio come parlarne con la mia psicologa, del resto penso sappia ciò che sta facendo ed effettivamente non ci limitiamo a parlare dei problemi, ma anche a capire perché è come nascono.
Tengo una specie di diario dove annoto sintomi fisici e momenti scatenanti così da comprendere come funziono, forse è presto però per notare i primi benefici. Sinceramente quando leggo ciò che scrivo mi rendo conto che spesso i miei sintomi sono frutto della mia testa ed è proprio ora che l'ho capito che la mia testa gioca più pesante. Mi spaventa persino una sonnolenza fuori dalle ore notturne, mi spaventa il non riuscire a concentrarmi ma penso che anche questi sintomi siano legati a una condizione psicologica.
Insomma continuo a non stare bene, ne parlo con la psicologa ma non ho idea di se lei ha deciso di cambiare tipo di percorso senza comunicarmelo..
Tengo una specie di diario dove annoto sintomi fisici e momenti scatenanti così da comprendere come funziono, forse è presto però per notare i primi benefici. Sinceramente quando leggo ciò che scrivo mi rendo conto che spesso i miei sintomi sono frutto della mia testa ed è proprio ora che l'ho capito che la mia testa gioca più pesante. Mi spaventa persino una sonnolenza fuori dalle ore notturne, mi spaventa il non riuscire a concentrarmi ma penso che anche questi sintomi siano legati a una condizione psicologica.
Insomma continuo a non stare bene, ne parlo con la psicologa ma non ho idea di se lei ha deciso di cambiare tipo di percorso senza comunicarmelo..
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Se ha effettuato solo qualche seduta è sicuramente un po' presto per tirare le somme, ma forse vi state vedendo con una frequenza di sedute troppo bassa rispetto a quella che le servirebbe soprattutto in questo momento.
Vi incontrate una volta a settimana?
Le ha detto che cerca altrove, al di fuori della seduta, le rassicurazioni delle quali sente il bisogno?
Vi incontrate una volta a settimana?
Le ha detto che cerca altrove, al di fuori della seduta, le rassicurazioni delle quali sente il bisogno?
Questo consulto ha ricevuto 25 risposte e 11.2k visite dal 24/11/2015.
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