Sto diventando lesbica?
Buonasera a tutti. Da circa due mesi la mia vita è diventata un continuo di alti e bassi dovuti a delle domande che mi tormentano. Mi sono fatta domande di tutti i tipi, mi sono addirittura chiesta se io possa essere "maschio" dentro di me, ma la domanda che ha più peso è "sono lesbica?". Sin da piccola ho avuto una fortissima attrazione per i maschi, sono stata anche fidanzata per tre anni con un ragazzo che amavo molto ma che ho lasciato perchè avevo paura di essermi abituata a lui.. Per trovare risposte a queste domande ho scavato nel mio passato e ho rinvenuto dei ricordi che mi mettono angoscia, come quello che quando ero piccola e magari si giocava a fare finta di essere qualcuno, a volte facevo la parte del maschio. Pensare queste cose mi destabilizza completamente perchè arrivare a 18 anni e farsi domande che mai prima mi ero posta mi mette un'angoscia insopportabile. Per quanto riguarda l'essere lesbica, ho letto di molte ragazze che hanno passato la stessa situazione.. Non riesco più a essere me stessa con la maggior parte delle mie amiche perchè ho paura che mi possano piacere, quando si parla dell'omosessualità mi sento tirata in causa e odio questa cosa perchè io voglio essere etero o meglio, voglio rivivere le emozioni forti che mi davano i ragazzi e che ora non riesco più a vivere perchè sono troppo confusa. Ho tantissima voglia di sentirmi attratta fortemente da un ragazzo, più che altro mi manca e avverto un vuoto dentro di me. Ho voglia di amare forse? La cosa che mi preoccupa di più è che inizialmente non riuscivo neanche a immaginarmi fidanzata con una ragazza, mentre con il passare del tempo ora ci riesco e questo mi incute timore perchè ho paura che col passare del tempo questa crisi progredisca fino a quando non arriverò a provare veramente attrazione per una ragazza. Io non voglio essere lesbica, ma non perchè ho paura della reazione dei miei (alla quale già ho parlato di queste mie domande) o dei miei amici, ma perchè è una cosa che non voglio per me. Voglio un uomo al mio fianco ma allo stesso tempo non riesco a sentirmi attratta come prima verso i ragazzi. Cosa può voler dire?
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Gentile ragazza,
è probabile che si sia instaurata una dinamica ossessiva che ti porta ad avere dubbi e rimuginare sul passato e sul presente.
In questo caso è opportuno chiedere una consulenza di persona ad uno psicologo psicoterapeuta, meglio se usa un metodo attivo e focalizzato come ad es. il cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti,
è probabile che si sia instaurata una dinamica ossessiva che ti porta ad avere dubbi e rimuginare sul passato e sul presente.
In questo caso è opportuno chiedere una consulenza di persona ad uno psicologo psicoterapeuta, meglio se usa un metodo attivo e focalizzato come ad es. il cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Cara Utente,
lei è giovanissima (ha solo 18 anni) e nonostante questo è già stata impegnata con un ragazzo per un lungo periodo:
"sono stata fidanzata per tre anni con un ragazzo che amavo molto ma che ho lasciato perchè avevo paura di essermi abituata a lui".
Non pensa che la delusione per lo "spegnersi" dell'attrazione verso quello specifico ragazzo possa essere da lei male interpretata, come se si trattasse di un calo di interesse generalizzato per tutti i maschi?
Ha infatti ben chiaro cosa vuole:
"Voglio un uomo al mio fianco"
e non prova un'attrazione per le ragazze:
"ho paura che col passare del tempo questa crisi progredisca fino a quando non arriverò a provare veramente attrazione per una ragazza".
Attualmente prova semplicemente meno interesse per i maschi perchè c'è la possibilità che, come dicevo, la delusione per la fine di un rapporto così importante abbia degli strascichi di questo tipo.
Si dia del tempo senza porsi eccessive domande e cerchi di avere fiducia nella possibilità di trovare un altro ragazzo che le piaccia come le piaceva il suo fidanzato degli ultimi anni.
Da quanto lo ha lasciato?
lei è giovanissima (ha solo 18 anni) e nonostante questo è già stata impegnata con un ragazzo per un lungo periodo:
"sono stata fidanzata per tre anni con un ragazzo che amavo molto ma che ho lasciato perchè avevo paura di essermi abituata a lui".
Non pensa che la delusione per lo "spegnersi" dell'attrazione verso quello specifico ragazzo possa essere da lei male interpretata, come se si trattasse di un calo di interesse generalizzato per tutti i maschi?
Ha infatti ben chiaro cosa vuole:
"Voglio un uomo al mio fianco"
e non prova un'attrazione per le ragazze:
"ho paura che col passare del tempo questa crisi progredisca fino a quando non arriverò a provare veramente attrazione per una ragazza".
Attualmente prova semplicemente meno interesse per i maschi perchè c'è la possibilità che, come dicevo, la delusione per la fine di un rapporto così importante abbia degli strascichi di questo tipo.
Si dia del tempo senza porsi eccessive domande e cerchi di avere fiducia nella possibilità di trovare un altro ragazzo che le piaccia come le piaceva il suo fidanzato degli ultimi anni.
Da quanto lo ha lasciato?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Utente
L'ho lasciato qualche mese fa.. Dopo averlo lasciato ho passato dei mesi bellissimi, ho riscoperto la mia femminilità, la mia voglia di farmi notare e si può dire che ogni ragazzo che vedevo mi attraeva, poi improvvisamente con queste domande si è spento tutto. Ogni tanto stavo male per lui ma mi riprendevo subito perchè mi sentivo forte, dopo che ci siamo lasciati ho acquisito una sicurezza incredibile in me stessa ma adesso la situazione è esattamente opposta. Mi sento insicura, debole, a tratti anche apatica
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Non avviene mai casualmente che "all'improvviso" si presentino delle domande come quelle che stanno venendo in mente a lei: c'è sempre qualcosa che le innesca, che si tratti di qualche avvenimento esterno o, dal punto di vista psicodinamico, di qualche contenuto inconscio che emerge per dinamiche non immediatamente comprensibili alla persona che vive questa situazione.
I suoi dubbi sono sorti dopo che è successo o cambiato qualcosa nella sua vita?
Lei ha indicato un momento preciso di insorgenza dei dubbi (2 mesi fa), quindi se è presente qualche causa o concausa esterna dovrebbe essere in grado di individuarla.
I suoi dubbi sono sorti dopo che è successo o cambiato qualcosa nella sua vita?
Lei ha indicato un momento preciso di insorgenza dei dubbi (2 mesi fa), quindi se è presente qualche causa o concausa esterna dovrebbe essere in grado di individuarla.
[#5]
Utente
Come ho scritto prima, le domande sono iniziate con l'assegnazione delle parti di questa recita. Quel giorno si è parlato di quest'argomento (omo/transessualità) , che avevo già affrontato miliardi di volte in vita mia senza che mai si suscitasse in me qualche dubbio. E come ho scritto prima, il cambiamento che c'era stato era quello di aver lasciato il ragazzo con la quale stavo da 3 anni, circa due mesi prima. Lei pensa che possa essere emerso qualche dubbio che da tempo avevo dentro di me?
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Certamente, ma queste sono possibili concause che non spiegano perchè proprio in un certo momento temi già affrontati "miliardi di volte" in vita sua hanno creato questi dubbi.
Mi riferivo piuttosto a qualche evento o cambiamento nella sua vita non strettamente connesso a queste tematiche.
Mi riferivo piuttosto a qualche evento o cambiamento nella sua vita non strettamente connesso a queste tematiche.
[#8]
Utente
Ho dimenticato di specificare della recita che ho citato prima: le domande sono iniziate perchè , per una recita, mi è stata assegnata la parte della trans..quel giorno abbiamo affrontato l'argomento transessualita, omosessualità, eterosessualità e così via...ad un tratto, mentre parlavamo, è come se mi fossi estraniata da tutti e tutto e mi fossi provata a "immedesimare" e a chiedermi "prova a immaginare se lo fossi".. Non so come si è innescato tutto ciò, so solo che da quel giorno è come se avessi perso la mia stabilità, come se la mia identità fosse offuscata
[#9]
Lei è molto giovane e magari suggestionabile, e in ogni caso il suo processo di costruzione di un'identità adulta è tuttora in atto, quindi è plausibile che certi input possano averla destabilizzata.
E' possibile quindi che per una serie di concause si sia innescato un pensiero ossessivo che, se è tale, deve essere adeguatamente trattato.
Ad oggi lei non prova attrazione per le ragazze, lo ha scritto chiaramente, e per evitare che l'ansia aumenti le suggerisco di parlarne con uno psicologo di persona per poter approfondire ulteriormente il discorso e ritrovare la tranquillità.
E' possibile quindi che per una serie di concause si sia innescato un pensiero ossessivo che, se è tale, deve essere adeguatamente trattato.
Ad oggi lei non prova attrazione per le ragazze, lo ha scritto chiaramente, e per evitare che l'ansia aumenti le suggerisco di parlarne con uno psicologo di persona per poter approfondire ulteriormente il discorso e ritrovare la tranquillità.
[#11]
Ho semplicemente ripreso quello che lei ha scritto: sta temendo di provare in futuro un'attrazione che oggi non prova, ma se quest'attrazione facesse parte di lei la proverebbe e basta, invece di averne paura (o magari anche avendone paura), perchè emozioni e sentimenti non si possono controllare.
La dinamica che descrive è tipicamente ossessiva ed è importante che non si aspetti che passi da sola, ma che chieda aiuto.
La dinamica che descrive è tipicamente ossessiva ed è importante che non si aspetti che passi da sola, ma che chieda aiuto.
[#12]
Utente
Le spiego..io prima di due mesi fa non mi ero mai posta il quesito perchè avevo le mie certezze.. Se ora me lo chiedo è perchè non sono sicura di non provare attrazione per le ragazze! Sicuramente ora le guardo sotto un altro punto di vista, provando disagio e angoscia se vedo magari qualche bella ragazza mentre prima pensavo tranquillamente "è bella" senza farmi problemi. Ho cominciato a notare come sono fatte fisicamente per capire se mi piacciono e ora mi esce quasi spontaneo notarle, mentre non vorrei
[#14]
Il dubbio è stato innescato a quanto pare da un'esperienza esterna che ha avuto un forte impatto su di lei, mentre se fosse "autentico" si sarebbe presentato anche prima.
Inoltre lei non è attratta dalle ragazze e il problema si riduce al dubbio stesso, che però non modifica la realtà.
Non deve ignorare quello che succede ma nemmeno affrontarlo da sola, con i test che le persone nella sua situazione tipicamente eseguono e che possono portare ulteriore confusione.
Inoltre lei non è attratta dalle ragazze e il problema si riduce al dubbio stesso, che però non modifica la realtà.
Non deve ignorare quello che succede ma nemmeno affrontarlo da sola, con i test che le persone nella sua situazione tipicamente eseguono e che possono portare ulteriore confusione.
[#17]
Gentile ragazza,
tu scrivi: "Sto affrontando questo problema facendomi tante domande perchè ho paura che ignorando questa situazione è come se stessi reprimendo qualcosa. Sono una persona che vuole affrontare subito i dubbi ma questa volta è piu difficile del previsto "
Per spiegare questa dinamica che -come detto sopra- mi pare ossessiva ed è una forma d'ansia, puoi leggere questi articoli che possono esserti utili:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3715-la-rimuginazione-ossessiva-come-risolverla.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/895-la-trappola-delle-ossessioni.html
Cordiali saluti,
tu scrivi: "Sto affrontando questo problema facendomi tante domande perchè ho paura che ignorando questa situazione è come se stessi reprimendo qualcosa. Sono una persona che vuole affrontare subito i dubbi ma questa volta è piu difficile del previsto "
Per spiegare questa dinamica che -come detto sopra- mi pare ossessiva ed è una forma d'ansia, puoi leggere questi articoli che possono esserti utili:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3715-la-rimuginazione-ossessiva-come-risolverla.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/895-la-trappola-delle-ossessioni.html
Cordiali saluti,
[#18]
Utente
Questi articoli li ho già letti ripetutamente, ma adesso è come se non mi facessero più effetto e non fossi sicura che il mio problema riguardi le ossessioni il che, seguendo quello che dite e che c'è scritto nell'articolo, è un'altra conseguenza dell'ossessione..quella di dover accreditare le opinioni o le sensazioni più pessimiste perchè sembrano le più veritiere
[#19]
Infatti, penso che ora abbia bisogno di cercare di stare tranquilla e che non le serva informarsi leggere altro, per non aumentare la confusione.
Solo confrontandosi di persona con uno psicologo potrà approfondire adeguatamente l'argomento e dissipare i suoi dubbi.
Mi faccia sapere!
Solo confrontandosi di persona con uno psicologo potrà approfondire adeguatamente l'argomento e dissipare i suoi dubbi.
Mi faccia sapere!
[#20]
Certo, perché tu usi le letture come rassicurazioni e le rassicurazioni non funzionano per placare l'ansia o le ossessioni.
Per questa ragione, come ho già scritto sopra, è molto utile spezzare questa dinamica con trattamenti attivi e prescrittivi come quello cognitivo-comportamentale.
Un cordiale saluto,
Per questa ragione, come ho già scritto sopra, è molto utile spezzare questa dinamica con trattamenti attivi e prescrittivi come quello cognitivo-comportamentale.
Un cordiale saluto,
[#23]
Utente
Buon pomeriggio. Purtrroppo questa settimana non ho più potuto parlare con la psicologa. Spero di poterle parlare il prima possibile, il che sarà facile dato che la conosco bene anche al di fuori del campo "psicologico". Comunque in settimana mi sono accorta che, sapendo che avrei dovuto parlare con questa psicologa, le domande erano meno "ossessionanti" e addirittura mi è passato per la testa di non affrontare proprio il discorso perchè mi sembrava che sarebbe stata una perdita di tempo e le mie domande mi sembravano aria fritta, ovvero senza senso... Al contrario dopo aver saltato questo consulto mi sono sentita come se quelle domande avessero ripreso consistenza. Mi viene da pensare però che se davvero volessi evitare le domande, le eviterei... Invece è certe volte è come se cercassi di affrontare l'argomento a tutti i costi..lo faccio perchè mi piace soffrire e tenermi la mente preoccupata? O perchè in realtà l'idea di essere lesbica mi piace? In tutto ciò una cosa è certa, sono rari i momenti in cui finalmente mi sento viva e in quei momenti mi rendo conto che, da quando sono iniziate queste domande, è come se vivessi la maggior parte del tempo in una specie di irrealtà.. Come se non fossi più la stessa di prima e non avessi più coscienza di me. È opportuno però specificare che c'è un ragazzo che mi piace e al quale forse piaccio e con lui ho passato dei momenti bellissimi che mi hanno trasmesso VITA e mi hanno fatto sentire rinata. Solo che ogni volta che mi ritrovo di nuovo con me stessa, l'effetto positivo che quel ragazzo mi ha trasmesso, svanisce.
[#24]
Cara Utente,
la sensazione che riporta:
"mi sono accorta che, sapendo che avrei dovuto parlare con questa psicologa, le domande erano meno "ossessionanti" e addirittura mi è passato per la testa di non affrontare proprio il discorso perchè mi sembrava che sarebbe stata una perdita di tempo e le mie domande mi sembravano aria fritta, ovvero senza senso..."
è a mio avviso molto positiva e la può aiutare a prendere coscienza del fatto che le sue domande non nascono da un dubbio fondato, ma dall'ansia.
La psicologa che la valuterà dev'essere una persona che lei non conosce nè frequenta per altri motivi, ma una professionista a lei del tutto estranea perchè non vi sia alcuna forma di fraintendimento o di invischiamento, nè una relazione professionale "inquinata" da elementi ad essa estranei.
Le consiglio quindi di rivolgersi ad una psicologa (o ad uno psicologo) della quale non sa nulla e della quale non possa dire addirittura che "la conosce bene anche al di fuori del campo "psicologico" e che possa quindi occuparsi di lei ben oltre un semplice consulto: tale consulto infatti per ragioni sia di opportunità, sia di efficacia dell'intervento, non potrebbe preludere ad un percorso psicologico/psicoterapeutico, se lei si rivolgesse a una psicologa che conosce già al di fuori dell'ambito professionale.
la sensazione che riporta:
"mi sono accorta che, sapendo che avrei dovuto parlare con questa psicologa, le domande erano meno "ossessionanti" e addirittura mi è passato per la testa di non affrontare proprio il discorso perchè mi sembrava che sarebbe stata una perdita di tempo e le mie domande mi sembravano aria fritta, ovvero senza senso..."
è a mio avviso molto positiva e la può aiutare a prendere coscienza del fatto che le sue domande non nascono da un dubbio fondato, ma dall'ansia.
La psicologa che la valuterà dev'essere una persona che lei non conosce nè frequenta per altri motivi, ma una professionista a lei del tutto estranea perchè non vi sia alcuna forma di fraintendimento o di invischiamento, nè una relazione professionale "inquinata" da elementi ad essa estranei.
Le consiglio quindi di rivolgersi ad una psicologa (o ad uno psicologo) della quale non sa nulla e della quale non possa dire addirittura che "la conosce bene anche al di fuori del campo "psicologico" e che possa quindi occuparsi di lei ben oltre un semplice consulto: tale consulto infatti per ragioni sia di opportunità, sia di efficacia dell'intervento, non potrebbe preludere ad un percorso psicologico/psicoterapeutico, se lei si rivolgesse a una psicologa che conosce già al di fuori dell'ambito professionale.
[#25]
Utente
Se devo essere sincera, l'idea un po' mi inquieta.. Probabilmente proprio perchè, come dice lei, la psicologa che conosco è la stessa che mi ha aiutato quando avevo bisogno di un consiglio per dei problemi col mio ex ragazzo, e quindi parlando con lei dentro di me so che è difficile che mi possa dire cose del tipo "potresti essere lesbica", mentre, parlandone con uno psicologo che non mi conosce, ho paura di sentirmelo dire.. Ma evidentemente è la cosa migliore da fare. La ringrazio!
[#26]
Se fosse una psicologa che lei conosce solo dal punto di vista professionale, perchè si è rivolta a lei in passato, potrebbe tranquillamente parlare di nuovo con lei, ma da come ne parla sembra che la conoscenza vada oltre l'ambito professionale e questo è un fattore che non consente di lavorare senza interferenze.
Questo consulto ha ricevuto 28 risposte e 4.4k visite dal 22/11/2015.
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