Sto male
Buonasera, sono un adolescente e vi scrivo per un problema molto molto molto strano che all'inizio pensavo fosse una stupidaggine ma ora mi sta facendo vivere nell'infelicità.Allora da qualche tempo si è insinuato in me un'idea cioè non è proprio un'idea piuttosto una paranoia. Ho molta difficoltà ad ammetterlo...ma diciamo che seguendo quest'idea mi piacerebbero gli uomini..Ma a me piacciono le donne!mi piace guardarle e farci fantasie erotiche solo che questa cosa che mi è entrata nella mente mi costringe a guardare anche i maschi ma dentro di me so che non mi piacciono!Ogni volta che guardo una donna carina che mi piace e tutto quanto mi arrivano delle fitte ed è come se qualcuno mi dicesse "ricordati che sei gay" sto facendo molta fatica a scriverlo figuriamoci a raccontarlo.Comunque ogni mattina mi sveglio tranquillo poi dopo pochi mi riappare quella fitta come se dicesse "sono tornato" e poi mi tormenta per tutta la giornata. Penso che sia solo una fissazione perché quando parlo con gli amici o mi diverto non ci penso e sto bene.Però quando rimango da solo riappare e cado nel panico.È una lotta dentro di me e ci sto male....tutto questo è successo dal nulla e se ci penso è tutto assurdo.Ma quel pensiero è come una cosa maligna che si diverte a tormentarmi...anche quando penso che sia tutto passato e sono felice quell'idea (o non so come chiamarla) riappare ed è come una lancia che ti trafigge.Sono uno che si fa influenzare molto dagli altri o un cervello sensibile dice il medico forse è anche per questo. Se parlo di questo problema sto male ancora di più se cerco di scordarmelo sto meglio.Secondo voi di cosa si tratta e una cosa grave? O è solo una fissazione che devo cercare di togliermi e se si in che modo.Vi prego rispondete perché la sto vivendo molto nolto molto male.Grazie
[#1]
Gentile Utente,
da quanto riferisce sembra che il suo sia un pensiero ossessivo che le sta togliendo serenità perchè "si diverte a tormentarla" e appare senza che lei abbia alcun controllo su di esso.
Il timore di essere omosessuale quando razionalmente si sa di non esserlo è un pensiero ossessivo tipico, assieme a tanti altri:
http://www.serviziodipsicologia.it/ossessioni-curare-o-gestire/
Non possiamo comunque dirle da qui quanto il caso sia "grave" o meno perchè non si possono fare diagnosi a distanza, senza parlare e osservare la persona in questione.
Il suo medico non le ha suggerito di parlarne con uno psicologo?
Sarebbe estremamente utile che lo facesse, per approfondire il discorso ed evitare di ricorrere semplicemente ai tentativi di "non pensarci", visto che il pensiero compare automaticamente appena lei non è impegnato e quindi distratto da altro.
Ci pensi!
Un caro saluto,
da quanto riferisce sembra che il suo sia un pensiero ossessivo che le sta togliendo serenità perchè "si diverte a tormentarla" e appare senza che lei abbia alcun controllo su di esso.
Il timore di essere omosessuale quando razionalmente si sa di non esserlo è un pensiero ossessivo tipico, assieme a tanti altri:
http://www.serviziodipsicologia.it/ossessioni-curare-o-gestire/
Non possiamo comunque dirle da qui quanto il caso sia "grave" o meno perchè non si possono fare diagnosi a distanza, senza parlare e osservare la persona in questione.
Il suo medico non le ha suggerito di parlarne con uno psicologo?
Sarebbe estremamente utile che lo facesse, per approfondire il discorso ed evitare di ricorrere semplicemente ai tentativi di "non pensarci", visto che il pensiero compare automaticamente appena lei non è impegnato e quindi distratto da altro.
Ci pensi!
Un caro saluto,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Salve, ha fatto bene a raccontare il suo vissuto e a non tenersi tutto dentro, è importante che possa condividere i suoi pensieri e le sue emozioni, come sta facendo.
Posso dirle che uno dei primi criteri più semplici per intuire il proprio orientamento sessuale è, come lei dice, l'attrazione.
Capisco che il suo dubbio si presenta nonostante lei viva l'attrazione per le donne e questo lo sente come un "tormento".
Mentre leggevo il suo racconto ho trovato suggestive le sue parole, in particolar modo quando parla di un'idea che si insinua in lei come una paranoia, quasi fosse una voce che non corrisponde al suo sentire.
Se non sono indiscreto e ha voglia di parlarne, posso chiederle se ha avuto una storia con una ragazza, come si sente quando deve approcciarsi o proporsi ad esempio?
E inoltre, che idea si è fatto della ragione per cui ha cambiato la sua interpretazione del suo vissuto: prima pensava fosse una stupidaggine, ora no. Se dovesse dare una sua opinione liberamente, cosa è successo secondo lei?
Un saluto,
Enrico de Sanctis
Posso dirle che uno dei primi criteri più semplici per intuire il proprio orientamento sessuale è, come lei dice, l'attrazione.
Capisco che il suo dubbio si presenta nonostante lei viva l'attrazione per le donne e questo lo sente come un "tormento".
Mentre leggevo il suo racconto ho trovato suggestive le sue parole, in particolar modo quando parla di un'idea che si insinua in lei come una paranoia, quasi fosse una voce che non corrisponde al suo sentire.
Se non sono indiscreto e ha voglia di parlarne, posso chiederle se ha avuto una storia con una ragazza, come si sente quando deve approcciarsi o proporsi ad esempio?
E inoltre, che idea si è fatto della ragione per cui ha cambiato la sua interpretazione del suo vissuto: prima pensava fosse una stupidaggine, ora no. Se dovesse dare una sua opinione liberamente, cosa è successo secondo lei?
Un saluto,
Enrico de Sanctis
Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
[#4]
Utente
Caro dr.De Sanctis attualmente sono fidanzato ed è la prima storia che vivo forse perché sono troppo timido forse perché non sono bellissimo non lo so.Comunque con le ragazze sono un po' complessato se devo dire la verità sopratutto con quelle più carine, a volte mi vergogno e se mi piace non cerco mai di approcciarci perché ho paura che mi rifiuti.Ho capito che questa cosa non era una stupidaggine quando questo pensiero è cominciato a diventare fisso come se fosse la normalità e io lo dovessi combattere e allontanare ogni giorno.Comunque io sono attratto dalle donne solo che dentro di me c'è qualcosa che dice "guarda anche il maschio,guarda anche il maschio"magari una persona più forte allontanerebbe subito il pensiero.Ma io ci rifletto sopra e ci sto male ed entro in un circolo vizioso che non mi porta a una fine. Ho avuto questo tipo di periodo ma dopo un paio di giorni non ci pensavo più ora da qualche settimana non smette.
[#5]
Sono significativi il senso di vergogna e la paura del rifiuto di cui ci parla. Penso che nel parlarci di questo, mostri una capacità riflessiva che è giusto lei possa riconoscersi. È una cosa importante.
Mi fa pensare che possa essere frustrante vivere questi stati d'animo, e mi chiedo se in qualche modo c'entrino con questa voce imperativa che sente dentro di sé.
È un discorso complesso ed emotivamente carico. Per tentare di comunicarle il mio pensiero, potrei dirle che quando desideriamo qualcosa di molto bello per noi, ma temiamo ad esempio di non essere all'altezza oppure di deludere gli altri nel realizzarlo, rischiamo di rinunciare e di annullare così noi stessi assieme ai nostri desideri negati.
Non so se può riconoscersi in qualche modo in queste riflessioni, che sento l'importanza di aprire in merito al suo racconto.
In accordo con la dottoressa Massaro, può essere utile fare una consultazione dal vivo. È necessario uno spazio idoneo di approfondimento, dove sviluppare un dialogo, fermarsi ad ascoltarsi ed esprimere i propri vissuti emotivi. Lei come sente questa possibilità di mettere in discussione le voci influenti degli altri e trovare la sua, forte e libera di esprimersi?
Un caro saluto,
Enrico de Sanctis
Mi fa pensare che possa essere frustrante vivere questi stati d'animo, e mi chiedo se in qualche modo c'entrino con questa voce imperativa che sente dentro di sé.
È un discorso complesso ed emotivamente carico. Per tentare di comunicarle il mio pensiero, potrei dirle che quando desideriamo qualcosa di molto bello per noi, ma temiamo ad esempio di non essere all'altezza oppure di deludere gli altri nel realizzarlo, rischiamo di rinunciare e di annullare così noi stessi assieme ai nostri desideri negati.
Non so se può riconoscersi in qualche modo in queste riflessioni, che sento l'importanza di aprire in merito al suo racconto.
In accordo con la dottoressa Massaro, può essere utile fare una consultazione dal vivo. È necessario uno spazio idoneo di approfondimento, dove sviluppare un dialogo, fermarsi ad ascoltarsi ed esprimere i propri vissuti emotivi. Lei come sente questa possibilità di mettere in discussione le voci influenti degli altri e trovare la sua, forte e libera di esprimersi?
Un caro saluto,
Enrico de Sanctis
[#7]
Solo lei può intuirlo intimamente e rispondere a se stesso. Non può saperlo nessun altro.
A me dispiace che in questa sede non riusciamo ad approfondire ulteriormente il perché questa domanda si ripropone in lei e la tormenta. Questo mi sembra essere un punto particolarmente importante, che però dev'essere affrontato in uno spazio idoneo e con i tempi necessari.
Sono sicuro che andrà tutto bene. E magari un giorno, quando se la sentirà, potrà darsi la possibilità di parlare con uno psicologo eventualmente. Dovrà solo proseguire ciò che ha già iniziato a dire qui, non c'è niente da temere o di cui vergognarsi. È stato in gamba.
Con sincerità,
Enrico de Sanctis
A me dispiace che in questa sede non riusciamo ad approfondire ulteriormente il perché questa domanda si ripropone in lei e la tormenta. Questo mi sembra essere un punto particolarmente importante, che però dev'essere affrontato in uno spazio idoneo e con i tempi necessari.
Sono sicuro che andrà tutto bene. E magari un giorno, quando se la sentirà, potrà darsi la possibilità di parlare con uno psicologo eventualmente. Dovrà solo proseguire ciò che ha già iniziato a dire qui, non c'è niente da temere o di cui vergognarsi. È stato in gamba.
Con sincerità,
Enrico de Sanctis
[#10]
Caro utente,
anche io concordo con le riflessioni dei colleghi.
Credo che il suo pensiero sia di tipo ossessivo legato alla sessualità.
Legga questo articolo:
http://www.ipsico.it/news/ossessioni-di-omosessualita-timore-di-essere-omosessuale/
Credo che chiedersi se la situazione sia grave o meno conduca a pensieri sterili e non funzionali ad un cambiamento.
Le chiedo invece, cosa fa quando le vengono questi pensieri?
Cerca di allontanarli? e se sì in che modo?
un caro saluto
anche io concordo con le riflessioni dei colleghi.
Credo che il suo pensiero sia di tipo ossessivo legato alla sessualità.
Legga questo articolo:
http://www.ipsico.it/news/ossessioni-di-omosessualita-timore-di-essere-omosessuale/
Credo che chiedersi se la situazione sia grave o meno conduca a pensieri sterili e non funzionali ad un cambiamento.
Le chiedo invece, cosa fa quando le vengono questi pensieri?
Cerca di allontanarli? e se sì in che modo?
un caro saluto
Dott.ssa Monica Salvadore
Psicologa- Psicoterapeuta
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 2.4k visite dal 19/11/2015.
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