Ansia mia figlia
Buongiorno.
Le scrivo perché sono molto preoccupata per mia figlia di 13 anni
Che da un mese a questa parte soffre di attacchi di ansia
Io stessa ho sofferto in passato di attacchi di panico quindi
So a cosa potremmo andare incontro.
Credo che questo stato di ansia sia dovuto purtroppo a questi attacchi terroristici. Ha paura che possa succedere qualcosa a roma. Addirittura mi prega in continuazione di partire prima dell 8 dicembre per evitare di essere qui per il giubileo..
Questa mattina sono dovuta andare a scuola a riprenderla perché aveva tachicardia capogiri e tutti i sintomi che ho riconosciuto non appena l'ho sentita al telefono.
Come mi devo comportare???
Grazie in anticipo per la risposta è buona giornata
Simona
Le scrivo perché sono molto preoccupata per mia figlia di 13 anni
Che da un mese a questa parte soffre di attacchi di ansia
Io stessa ho sofferto in passato di attacchi di panico quindi
So a cosa potremmo andare incontro.
Credo che questo stato di ansia sia dovuto purtroppo a questi attacchi terroristici. Ha paura che possa succedere qualcosa a roma. Addirittura mi prega in continuazione di partire prima dell 8 dicembre per evitare di essere qui per il giubileo..
Questa mattina sono dovuta andare a scuola a riprenderla perché aveva tachicardia capogiri e tutti i sintomi che ho riconosciuto non appena l'ho sentita al telefono.
Come mi devo comportare???
Grazie in anticipo per la risposta è buona giornata
Simona
[#1]
Cara Simona,
purtroppo la situazione è tale che le paure di sua figlia non sono oggettivamente ingiustificate e questo rende complicata la gestione di una situazione che sarebbe differente se temesse qualcosa senza motivo.
Sa se a scuola hanno parlato di quello che è successo a Parigi e in quale momento della mattinata si è sentita male?
Sa se le sue amiche e i compagni di scuola sono altrettanto impauriti?
Al di là infatti del tipo di sintomi che sta presentando, bisogna capire quali sono i pensieri e i timori che circolano nell'ambiente che frequenta sua figlia per individuare qual è il clima in cui è immersa al di fuori della famiglia.
In casa avete parlato degli attentati?
Lei ha reagito in maniera altrettanto forte o è meno preoccupata?
purtroppo la situazione è tale che le paure di sua figlia non sono oggettivamente ingiustificate e questo rende complicata la gestione di una situazione che sarebbe differente se temesse qualcosa senza motivo.
Sa se a scuola hanno parlato di quello che è successo a Parigi e in quale momento della mattinata si è sentita male?
Sa se le sue amiche e i compagni di scuola sono altrettanto impauriti?
Al di là infatti del tipo di sintomi che sta presentando, bisogna capire quali sono i pensieri e i timori che circolano nell'ambiente che frequenta sua figlia per individuare qual è il clima in cui è immersa al di fuori della famiglia.
In casa avete parlato degli attentati?
Lei ha reagito in maniera altrettanto forte o è meno preoccupata?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Salve.
Le paure di sua figlia non sono dovute, a mio parere, dagli attentati terroristici in se, ma alla conseguenza che essi portano: la morte.
Per una persona, il primo approccio diretto con la morte è traumatizzante, è spaventoso, perché è LA domanda alla quale nessuno ha risposta.
Una frase di un film, ''Il Corvo'' spiega perfettamente il concetto che sto cercando di esporre:
''L'infanzia finisce quando scopri che un giorno morirai''.
Probabilmente, sua figlia si sta rendendo conto che l'onnipotenza che si sente di avere a quell'età, è in realtà una maschera ed ora, tale maschera, è stata levata dalle reali problematiche ci ci attanagliano quotidianamente.
Le paure di sua figlia non sono dovute, a mio parere, dagli attentati terroristici in se, ma alla conseguenza che essi portano: la morte.
Per una persona, il primo approccio diretto con la morte è traumatizzante, è spaventoso, perché è LA domanda alla quale nessuno ha risposta.
Una frase di un film, ''Il Corvo'' spiega perfettamente il concetto che sto cercando di esporre:
''L'infanzia finisce quando scopri che un giorno morirai''.
Probabilmente, sua figlia si sta rendendo conto che l'onnipotenza che si sente di avere a quell'età, è in realtà una maschera ed ora, tale maschera, è stata levata dalle reali problematiche ci ci attanagliano quotidianamente.
Dr Rivera Garcia Andrès,
San Benedetto del Tronto
Psicologo clinico, Psicoterapeuta
[#3]
Ex utente
Beh a scuola inevitabilmente se ne parla
La televisione non parla altro che di questo. Ho provato a spiegarle che oggettivamente può succedere qalcosa a roma ma che noi siamo verso ostia e che quindi BASTA evitare di andare in centro e problemi non c'è ne saranno.
Sono tanti i ragazzi che hanno paura nella sua classe (immagino in tutte le scuole) ma sono gli attacchi di panico che mi preoccupano.
Credete sia prematuro farla parlare con qualche specialista?
O aspetto e cerco di tranquillizzare e vedo come va?
Grazie
La televisione non parla altro che di questo. Ho provato a spiegarle che oggettivamente può succedere qalcosa a roma ma che noi siamo verso ostia e che quindi BASTA evitare di andare in centro e problemi non c'è ne saranno.
Sono tanti i ragazzi che hanno paura nella sua classe (immagino in tutte le scuole) ma sono gli attacchi di panico che mi preoccupano.
Credete sia prematuro farla parlare con qualche specialista?
O aspetto e cerco di tranquillizzare e vedo come va?
Grazie
[#4]
Anche considerando il fatto che lei stessa ha sofferto di attacchi di panico in passato è meglio che porti il prima possibile sua figlia da uno specialista per una valutazione complessiva e per approfondire le cause del suo malessere: anche se ora i suoi pensieri si stanno concentrando sul tema degli attacchi appena avvenuti in realtà ci dice che l'ansia acuta si è presentata da un mese e quindi è importante capire cosa l'abbia scatenata.
Allo stesso tempo cerchi di capire in che termini hanno parlato di questa situazione a scuola, in che modo stanno affrontando la questione.
E' presente uno psicologo che possa agevolare l'elaborazione delle emozioni dei ragazzi?
Allo stesso tempo cerchi di capire in che termini hanno parlato di questa situazione a scuola, in che modo stanno affrontando la questione.
E' presente uno psicologo che possa agevolare l'elaborazione delle emozioni dei ragazzi?
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.6k visite dal 19/11/2015.
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