Alcuni consigli

Buongiorno gentili Medici, questa mia richiesta è, soprattutto, una richiesta di un consiglio anche per cercare di capire e possibilmente cambiare.

Il mio "problema" è essere una persona introversa e "coi suoi tempi", ma ciò viene visto come un limite (soprattutto nell'ambito lavorativo) e sto notando che per questo c'è qualcuno in alto nell'azienda che mi vede, appunto, limitata.

Quando scrivo "coi suoi tempi" intendo che, pur essendo ansiosa, non sono quel genere di persone sempre di corsa e sempre su di giri, ma ho dei modi di fare molto pacati.

Per quanto riguarda l'introversione, noto che mi sta portando delle difficoltà soprattutto in un'attività che sto svolgendo e che adoro: lo studio del canto lirico. Il canto è l'esatto opposto del mio modo di essere, per cui è una battaglia immensa che sto conducendo su me e contro di me con molta fatica (così come lo sta essendo in campo lavorativo in base alle convinzioni di un capo).

Ciò di cui ho bisogno è un consiglio e capire con voi per quale motivo venga mal visto un carattere piuttosto che un altro, data la convinzione che l'unica via giusta sia andare a mille senza mai tentennare (eccettuato il canto), senza mai porsi domande ma anzi ostentando sicurezza anche quando non è così. Chi lo ha deciso?
So che è un discorso amplissimo e tutto da sviluppare, intanto attendo le Vostre cortesi risposte.

Grazie a tutti
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara Utente,

il fatto che una personalità introversa possa essere considerata desiderabile o indesiderabile nei dipendenti di un'azienda dipende dall'ambiente di cui stiamo parlando e quindi dal tipo di attività, dai valori e mission aziendali, ma anche ovviamente dal giudizio strettamente personale dei capi, che possono provare maggiore o minore simpatia per una certa tipologia di persona a causa del loro stesso modo di essere.

Ci può dire in che ambito lavora?

Per quanto riguarda il canto lirico si tratta ovviamente di un'attività che la costringe a esporsi al giudizio degli altri e forse le piace proprio perchè la sente in qualche modo compensativa rispetto alle sue difficoltà, ma non è automatico il fatto che le serva a diventare più sicura di sè ed estroversa: dipende da quali sono i motivi alla base della sua timidezza.

La sua introversione le ha creato problemi anche in altri contesti?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8
Gentile Ragazza,

credo che sia importante che lei all'inizio abbia parlato del "problema" dell'introversione tra virgolette, probabilmente perché non lo ritiene tale quanto piuttosto sembra essere amareggiata per come questo modo di rapportarsi al mondo sia visto e valutato dagli altri.

Ha ragione, il mondo, soprattutto quello lavorativo, spinge ad essere sempre un passo avanti rispetto agli altri, a correre, a fare mille cose contemporaneamente, a discapito ahimè della riflessione, della ponderazione, di un po' di calma; certo dipende anche dal tipo di attività lavorativa, ma tendenzialmente oggi tutto è improntato alla velocità e alla prontezza di agire. E come lei stessa vive, anche il campo della musica è una "battaglia".

E' normale quindi, per chi come lei si vive più "dal di dentro" sentirsi a volte un po' a disagio, ma soprattutto non sentirsi capiti e anzi giudicati negativamente come "limitati" o quant'altro, è questo che ferisce, magari correndo il rischio di sentirsi "sbagliati".

Se non l'ha ancora fatto le consiglio vivamente la lettura di un bellissimo libro "Il potere degli introversi" di Susan Cain, credo che potrà trovare importanti spunti di riflessione, talvolta ritrovarsi in quello scritto dall'autrice e anche (mi auguro) rivalutare ed apprezzare maggiormente la sua introversione.

Un caro saluto

Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova

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Utente
Utente
Gentilissimi medici vi ringrazio delle risposte. Io lavoro come commessa in un negozio di alta oreficeria. La persona che esprime perplessità su di me ha ammesso lei stessa, parlando con la mia responsabile, che non mi riesce ad inquadrare e che non vorrebbe che il mio modo di essere pacata si ripercuota anche sulle vendite. Cosa non vera, peraltro, ed è dimostrabile.
Il problema è che io sono ancora precaria e non voglio che i limiti di una persona nel capirmi mi penalizzino. Ho da sempre constatato che le persone più esuberanti hanno serie difficoltà e disagi a rapportarsi con persone più riservate, poiché non sono in grado di capirle.
Riguardo al canto, adoro farlo perché è liberatorio : cantando butto fuori ciò che ho dentro ed inoltre in particolare il canto lirico, in virtù della tecnica di respirazione che ci vuole, è rilassante.
In quanto a me, da una vita mi sento fuori luogo per questa mia lentezza nel vivere. Lentezza da intendersi come l'opposto di questa frenesia
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
Il tipo di lavoro e l'ambiente di lavoro che La riguardano non sembrano essere dei peggiori in quanto a "fretta".
Anzi, una certa ponderatezza penso possa essere gradita alla clientela. Per lasciare a chi sta valutando un acquisto importante il tempo di scegliere secondo il proprio desiderio e gusto.
E senza subire la "fretta" della commessa come una pressione indebita e non certo piacevole.
Quello che Lei dovrebbe cercare di capire e' proprio se sia quest'ultima mia ipotesi ad essere involontariamente voluta dal direttore della gioielleria.
In questo caso la questione sarebbe indipendente dalla Sua calma.
Valuti la situazione prima di cercare di modificare o meno il Suo stile operativo.
I miei saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"La persona che esprime perplessità su di me ha ammesso lei stessa, parlando con la mia responsabile, che non mi riesce ad inquadrare e che non vorrebbe che il mio modo di essere pacata si ripercuota anche sulle vendite. Cosa non vera, peraltro, ed è dimostrabile"

Lei l'ha saputo dalla sua responsabile?
Cosa le ha risposto?
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Utente
Utente
Sì, l'ho saputo dalla mia responsabile. La mia responsabile mi ha difeso smentendola, mostrandole le mie vendite.
Per rispondere alla penultima, gentile Dottoressa, la mia responsabile le ha proprio risposto: "evidentemente, nel suo modo rilassato di fare, trova il modo di entrare in relazione col cliente"...
Ieri, però, ho incontrato nuovamente tale "pezzo grosso" che mi sminuisce ed esprimeva nuovamente perplessità sul mio modo di fare, dicendo che col tempo che impiego con un cliente avrei potuto fare molte più vendite, seppur di importo minore.
Io mi sono voluta difendere, di fatto "rispondendole", ma non ho voluto tacere!

Mi sembra che questa persona abbia già formato la sua personalissima idea su di me non accettando punti di vista diversi. Io non accetto di venir giudicata male o limitata perché sono come sono, ma di fatto succede da una vita e questo mi ha di nuovo gettato nello sconforto.

Dott.ssa La Manna, la ringrazio del consiglio sul libro, lo voglio acquistare.

Come dicevo sto portando avanti una lotta su di me, molto difficile, ma non trovo nemmeno giusto, sano e normale che il modo di essere in questo mondo sia uno ed uno soltanto: tutti gli altri vanno soppressi e ridicolizzati come sbagliati.
Dal mio punto di vista trovo questa società malata, omologata e schiacciata dal suo stesso modo di vivere, così opposto al mio. Nessuno si pone più una domanda!


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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"non trovo nemmeno giusto, sano e normale che il modo di essere in questo mondo sia uno ed uno soltanto"

In realtà questa visione è eccessiva, e l'esistenza di tante persone più o meno introverse che hanno successo nel proprio ambito lavorativo lo testimonia, ma non tutti i lavori sono adatti a tutte le persone e infatti un soggetto esuberante come può essere un venditore di successo non è sicuramente adatto a molti altri lavori.

Purtroppo il mondo delle vendite in generale predilige per lo più persone che sappiano esibire determinate qualità per apparire vincenti sia al cliente, sia ai superiori, anche se l'ambito in cui lei lavora può essere adatto anche a chi è meno esuberante e realizza ugualmente le vendite che i capi si attendono.

Come mai ha scelto questo lavoro? Si è trovata a farlo in mancanza di altre possibilità?
Ha altre esperienze di vendita?
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Utente
Utente
Ho questo lavoro perché grazie a Dio l'ho trovato, dato il momento è proprio il caso di dirlo. Come ringrazio il cielo di aver una responsabile che mi ha capita e creduto in me.
In precedenza ho avuto altre esperienze di vendita, ma quelle che ho prediletto sono state quelle più solitarie, tipo la segretaria. Devo dire, tuttavia, che in questo lavoro non mi trovo male, anzi!
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Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8
Tanto più vede il suo modo di essere "opposto" a quello della sua collega (e forse anche della società che omologa e non capisce) più si fa del male e ne soffre.

Visto che ha il "supporto" del suo superiore, mi chiederei piuttosto come mai la disturba tanto quello che pensa e dice la collega, ma probabilmente si è risposta da sola, il più delle volte sono le persone esuberanti ed estroverse a trovarsi a disagio con quelle più quiete e introverse perché spesso sono "indecifrabili" nel senso difficili forse da inquadrare, mi verrebbe da dire "inafferabili"; in quest'ottica potrebbe esserci un elemento di "invidia", diciamo così, per i risultati che ottiene "nonostante la sua lentezza", come diceva Leopardi "il mondo biasima sempre, come la volpe, quello che invidia".

Se poi il lavoro comunque le piace e ottiene risultati, non se ne faccia un cruccio del suo modo di essere, lo viva il più serenamente possibile e magari, quando c'è l'occasione e se la sente, provi ad andare incontro lei a questa persona, magari facendo una battuta su di sé, ridendoci su, sdrammatizzando insomma.

Eventualmente poi per il libro mi farebbe piacere sapere come le è sembrato e se le è stato utile.

Un caro saluto
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
E' importante che possa contare sulla sua responsabile e in ogni caso sono i dati di vendita ad essere fondamentali per il rinnovo del contratto: se si trova bene e teme che non glielo rinnovino ne parli con lei.

Per quanto riguarda il resto:

"Per quanto riguarda l'introversione, noto che mi sta portando delle difficoltà soprattutto in un'attività che sto svolgendo e che adoro: lo studio del canto lirico"

se desidera in qualche misura un cambiamento ne può parlare con uno psicologo che possa valutare quali tecniche si possono utilizzare nel suo caso per consentirle di sentirsi più sicura di sè ed eliminare quelle conseguenze dell'introversione che considera spiacevoli.
[#11]
Utente
Utente
Buongiorno!
Sapete, temo di risultare debole agli occhi della mia responsabile se troppo espongo il mio sentire. Questo perché, già nel corso di tutto questo anno, spesso ho chiesto a lei il mio andamento, cosa andava bene e cosa dovessi migliorare; questo perché è proprio mia necessità sapere tempestivamente la valutazione su di me in modo da poter lavorare più serenamente e sapere subito dove intervenire per migliorare, all'opposto della collega "più sveglia".
Già mi sono trovata a chiede in linea di massima ho possibilità di venir riconfermata e la responsabile, nel limite di ciò che poteva e voleva rispondermi, mi ha fatto capire che la fiducia che in me ha riposto ha avuto un riscontro positivo... Quindi chiedo gentilmente: non sembrerei troppo insicura? Cosa si valuta in una risorsa lavorativa? Ed in generale in una persona?

Dottoressa La Manna: non mancherò di farle sapere la mia valutazione sul libro e la ringrazio di averla chiesta. Comperarlo è diventata adesso la mia "missione"! :-)

Grazie a tutti
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Se le è già stato fatto capire che ha buone possibilità di essere riconfermata non ha motivo di insistere, in questo momento.

Per quanto riguarda la richiesta di feed-back sul suo modo di lavorare penso che se non li ha chiesti con atteggiamento insicuro, ma comunicando anche non verbalmente che le interessava essere efficiente sul lavoro, e non trovare una risposta a sue insicurezze, ha fatto bene a fare periodicamente il punto della situazione con la sua responsabile e credo che lei possa averlo apprezzato.

In una risorsa lavorativa si valutano caratteristiche diverse a seconda di qual è l'ambiente nel quale opera e quali sono quindi le qualità che occorrono perchè svolga al meglio quel lavoro. Nel suo caso, il fatto che lei lavori in gioielleria comporta che siano richiesti educazione, garbo e competenza sulla materia specifica (le informazioni tecniche sui pezzi che presenta ai clienti).
Un certo livello di intraprendenza ed estroversione è poi richiesto sicuramente a tutti i venditori, perchè siano capaci di convincere il cliente a perfezionare l'acquisto, ma quale sia questo livello dipende dallo specifico ambiente e stile esempio del negozio o dell'azienda.

Provi a osservare la sua collega più estroversa per capire su cosa punta per vendere e riflettere su questo, chiedendosi se sono metodi che possono essere mutuati in parte anche da lei o se non appartengono minimamente al suo stile.
[#13]
Utente
Utente
Buongiorno dott.ssa Massaro.
La mia collega estroversa punta sull'entrare in confidenza col cliente.
Il suo approccio trovo che sia molto alla "scialla" (come sento dire adesso), cosa che io non condivido. Inoltre ostenta una sicurezza arrogante in ogni cosa e deve sempre avere lei l'ultima parola.
Trovo che essere già "convinti" nella vita faccia smettere di crescere e di migliorarsi, non si fa più autocritica. La collega in questione ha circa 21 anni. Beata lei delle sue certezze!

Per la gentile dott.ssa La Manna: sono quasi a metà del libro, che sto trovando molto interessante e grazie al quale sto rivalutando molti aspetti dell'introversione.

Mi sorge una domanda "scientifica" se così posso dire e se mi potete rispondere: c'è correlazione tra l'essere introversi e la mano di prevalenza per far le cose? Ovvero, l'emisfero che prevale può essere connesso con l'essere introversi o meno? Io sono mancina.

Grazie, a presto
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Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8
E' difficile rispondere anche per la complessità e varietà di variabili che le due caratteristiche hanno.

Tuttavia gli studi fatti in questo campo hanno osservato che le persone mancine risultavano essere più inibite nei comportamenti e nelle situazioni inusuali, più soggette alla timidezza e più sensibili alle critiche.

Spero di aver almeno in parte risposta alla sua richiesta

Cordialmente
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Utente
Utente
Buongiorno.

Grazie della risposta, come sempre.
E' vero che le persone così sicure lo facciano di facciata ma in realtà lo fanno per camuffare delle debolezze? E' vero che nei problemi si rivelano più fragili di una persona che, come me, venga ritenuta debole? Insomma è vero che le persone sullo stampo della mia collega vadano in crisi più facilmente quando vedono crollare le proprie certezze?
Di questo mi ritrovavo a parlare giorni fa con la mia insegnante, la quale poi mi diceva che a lezione, quando mi corregge difetti nel cantare, io per conseguenza mi chiudo e canto davvero peggio. E' vero, le critiche mi bloccano irrimediabilmente!
Come si fa a superare ciò? E' possibile?

Grazie infinite a tutte Voi, buona giornata
[#16]
Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8
Tutte le domande che pone sembrano che vogliano andare a parare a capire se anche chi, come ad esempio la sua collega ma potrebbe essere chiunque, dietro un atteggiamento sicuro può nascondere debolezze e fragilità.

Da qui non è possibile entrare nel merito, ma consideri che chiunque ha le proprie fragilità e le proprie forze, che poi ognuno manifesta in modi e contesti diversi.
Non sempre un atteggiamento sicuro è indice o vuole nascondere una fragilità, come il contrario.

Per le critiche, come affrontarle?
Bè, intanto il primo passo sarebbe quello di iniziare a discriminare una critica, da un "suggerimento" chiamiamolo così, fatto per aiutarla a migliorare, ad esempio la sua insegnante che la corregge: non è una critica, ma appunto una correzione affinché lei impari, si corregga e canti meglio.

Cordiali saluti

[#17]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Dopo tutte le richieste di consulto che ha posto dovrebbe ormai aver capito una cosa importante: che quando i problemi psicologici superano per importanza una certa soglia, non si possono risolvere tramite i "consigli" per email. Occorre lo specialista di persona.

Illudersi che sia possibile significa solo perdere tempo.

Lei qui può sfogarsi, ricevere pareri, spunti di riflessione e pacche sulle spalle, ma se ha paura del giudizio degli altri, e non dà seguito ad azioni di altro tipo, anche dopo aver ricevuto mille risposte qui la paura le rimarrà, purtroppo.

Se non le è chiaro quanto le sto dicendo o ha dubbi di altro tipo, chieda pure.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#18]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"E' vero che le persone così sicure lo facciano di facciata ma in realtà lo fanno per camuffare delle debolezze?"

Cara Utente,

non credo che scoprire che dietro all'ostentata sicurezza e arroganza della sua collega si cela un'insicurezza che tali atteggiamenti mascherano la aiuterebbe a sentirsi meglio - oltre al fatto che non possiamo sapere se le cose stanno così, o se davvero si tratta di una persona molto sicura di sè e a proprio agio nel ruolo di venditrice al punto da apparirle arrogante.

Indipendentemente dal fatto che dietro all'atteggiamento di alcune persone apparentemente sicure si possa celare o meno una forte insicurezza i suoi problemi e le sue difficoltà rimangono invariati, ed è importante che lei si concentri di più su sè stessa.
Sul lavoro il suo rendimento è buono, come ci riferiva, mentre in altri ambiti si sente in difficoltà. perchè non chiede aiuto ad uno psicologo per lavorare su quegli aspetti di sè che le piacerebbe modificare, pur senza snaturarsi?