Difficoltà a fare amicizia e conseguente vita sociale nulla
Salve. Sono una ragazza di 21 anni,studentessa universitaria, con una vita a tutti gli effetti normale, ma negli ultimi mesi mi sto rendendo conto che la mia vita sociale è inesistente e questo mi causa una grande tristezza. Sono sempre stata molto studiosa, per cui gli anni del liceo li ho passati per gran parte a studiare, le uscite me le concedevo solo qualche sabato o in occasioni di festa; si può dire che gli unici momenti di "socialità" li vivevo in occasione di feste con i miei compagni di classe o uscendo col fidanzato. Ora che sono all'università inutile dire che é tutto peggiorato: esco solo in compagnia del mio fidanzato. Ho realizzato che in tutti questi anni non mi sono costruita una cerchia di amici. Avevo due amiche che consideravo sorelle: una che si è trasferita lontano e dopo qualche anno il rapporto è scemato, e una che mi ha ferita personalmente e che perciò ho un po' allontanato. Adesso praticamente non ho una migliore amica a cui raccontare le mie giornate, ho "solo" il mio fidanzato,il quale cerca di coinvolgermi il più possibile nella sua vita sociale, però non posso più continuare ad appoggiarmi a lui, ne risente anche la nostra relazione perché io non lo coinvolgo in nulla e capita quasi sempre che quando usciamo non sappiamo cosa fare e cadiamo nello sconforto. Mi sento mancante di qualcosa,mi sento in colpa per non riuscire a rendere da parte mia ancora più piacevole il nostro rapporto di fidanzati, ma prima di tutto sento nei confronti di me stessa un senso di fallimento. Per carità, io provo a reagire, all'università cerco di conoscere ogni giorno persone nuove però il rapporto non va mai oltre un confronto sullo studio. Ho provato a riallacciare i rapporti con le persone che conoscevo ma quando propongo qualcosa da fare insieme si tirano indietro,io ci rimango male per il rifiuto e non ci riprovo più di un paio di volte. Ho contattato una associazione di ragazzi del mio paese,ma mi sono sembrati non entusiasti della mia ipotetica partecipazione e ho mollato. Cosa posso fare per migliorarmi? Cosa sbaglio? Non ho detto che sono una ragazza molto pacata, non bevo,non vado mai in discoteca o a fare le nottate in giro perché proprio non mi piace, infatti a volte penso che proprio perché alla stragrande maggioranza dei miei conoscenti piace fare quelle cose, io mi ritrovo da sola. Non credo di risultare antipatica,anzi, le poche persone che conosco mi vogliono bene, però ogni giorno mi ritrovo a fare i conti con la triste consapevolezza di non avere amici, ma solo conoscenti su cui non posso fare affidamento per un'uscita. Come posso provare a uscire da questa situazione? Se anche mi potreste dare una minima dritta, ve ne sarei molto grata. Grazie a chi mi leggerà!
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Gentile Ragazza,
un conto è sentirsi un po' giù per le poche conoscenze che ha, ma non faccia l'errore di sentirsi in colpa o, ancora peggio, sbagliata, intanto credo sia questo il primo passo da fare.
L'università è un buon contesto per fare amicizia, capiterà che magari qualche rapporto si "fermerà" a un confronto sullo studio, ma non necessariamente deve sempre andare cosi.
Quello che mi sembra di avvertire è che questo fatto di allargare la cerchia di conoscenza sia diventato per lei un "compito", quasi un dovere e se non ci riesce si sente di aver fallito.
Questo probabilmente la mette nell'atteggiamento di chi cerca a tutti i costi un'amicizia e magari la fa sembrare un po' ingessata, poco spontanea.
Cerchi di riacquistare un po' di serenità, nel senso di non avere solo questo come scopo, viva la sua vita e i suoi impegni in modo più "leggero", parli con gli altri, prenda un caffè insieme e assecondi i suoi interessi che non piacendole i locali e le discoteche immagino possano essere di carattere più culturale.
Le amicizie e i nuovi incontri verranno di conseguenza.
Cordiali saluti
un conto è sentirsi un po' giù per le poche conoscenze che ha, ma non faccia l'errore di sentirsi in colpa o, ancora peggio, sbagliata, intanto credo sia questo il primo passo da fare.
L'università è un buon contesto per fare amicizia, capiterà che magari qualche rapporto si "fermerà" a un confronto sullo studio, ma non necessariamente deve sempre andare cosi.
Quello che mi sembra di avvertire è che questo fatto di allargare la cerchia di conoscenza sia diventato per lei un "compito", quasi un dovere e se non ci riesce si sente di aver fallito.
Questo probabilmente la mette nell'atteggiamento di chi cerca a tutti i costi un'amicizia e magari la fa sembrare un po' ingessata, poco spontanea.
Cerchi di riacquistare un po' di serenità, nel senso di non avere solo questo come scopo, viva la sua vita e i suoi impegni in modo più "leggero", parli con gli altri, prenda un caffè insieme e assecondi i suoi interessi che non piacendole i locali e le discoteche immagino possano essere di carattere più culturale.
Le amicizie e i nuovi incontri verranno di conseguenza.
Cordiali saluti
Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova
[#2]
Cara ragazza,
man mani che si cresce si deve accettare che le dinamiche adolescenziali siano oramai non piu' idonee all'eta' adulta.
Il passaggio dalla Scuola Superiore all'Universita' segna tale passaggio.
Si deve sapere "vivere la solitudine" come un'area intima, propria, da condividere solo con chi sia ritenuto meritevole di essere scelto.
Le amicizie dell'adolescenza, cosi' totalizzanti e senza confini vengono abbandonate da tutti... potrebbe essere o sembrare triste ma non la inviterei a considerarle tali.
Cerchi di approfondire la Sua interiorita' e questo le dara' quella marcia in piu' per comprendere anche gli altri, con le loro ragioni.
I miei auguri per tutto, cara ragazza!
man mani che si cresce si deve accettare che le dinamiche adolescenziali siano oramai non piu' idonee all'eta' adulta.
Il passaggio dalla Scuola Superiore all'Universita' segna tale passaggio.
Si deve sapere "vivere la solitudine" come un'area intima, propria, da condividere solo con chi sia ritenuto meritevole di essere scelto.
Le amicizie dell'adolescenza, cosi' totalizzanti e senza confini vengono abbandonate da tutti... potrebbe essere o sembrare triste ma non la inviterei a considerarle tali.
Cerchi di approfondire la Sua interiorita' e questo le dara' quella marcia in piu' per comprendere anche gli altri, con le loro ragioni.
I miei auguri per tutto, cara ragazza!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.9k visite dal 17/11/2015.
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