Dubbio: cambiare psicologo?

Gentili specialisti, sono un ragazzo di anni 20 della provincia di Milano. 4 anni fa circa, quando avevo 16 anni, in seguito ad una crisi adolescenziale riguardante la scuola superiore, i miei genitori mi hanno indirizzato verso uno psicologo e psicoterapeuta.
Tale psicoterapeuta, nulla da dire, è una persona assolutamente competente: infatti sono riuscito a superare tale crisi cambiando scuola, mi sono diplomato e sono attualmente iscritto all'università.
Insomma sono cose che possono succedere purtroppo: professori molto esigenti, pochi risultati pur studiando e crisi.
Ribadisco ancora la competenza di questo psicoterapeuta: mi ha fatto ritrovare l'autostima, ho conosciuto nuove persone che frequento ancora, mi ha anche aiutato a superare una "delusione" sentimentale tipica dei 17 e abbiamo anche elaborato ricordi di infanzia poco piacevoli (niente di traumatico, dato che per fortuna la mia situazione familiare è tutto sommato normale).

TUTTAVIA, dopo il compimento dei 18 anni, ho iniziato a soffrire di nausea, rigurgiti, "attacchi di mal di pancia" improvvisi sopratutto al mattino o dopo 1 ora dai pasti: questi portano a scariche diarroiche molto invalidanti (Da 2/3 fino a 6 al giorno). Purtroppo il mio umore è peggiorato e tale sintomatologia è andata peggiorando fino ad ora: praticamente faccio molta molta fatica ad uscire di casa, a frequentare l'università. La mia vita sociale è veramente ridotta all'osso e questo fatto mi fa stare psicologicamente male e i sintomi mi rendono nervoso.
Ovviamente mi sono rivolto ad un gastroenterologo specialista: ho eseguito diversi esami: una ecografia addominale completa, una colonscopia e una gastroscopia (ma anche altri)
L'ecografia evidenzia un'infiammazione e un leggero ispessimento dei villi, ma dalla colonscopia non sembra esserci nulla di organico. La gastroscopia evidenzia un reflusso cronico causato da cardias beante (ciò spiega nausea e rigurgiti) e sono in attesa del referto istologico.

Ma cosa c'entra lo psicologo? Ovviamente di tutto ciò ho parlato anche con lui: nonostante tecniche di rilassamento, rielaborazioni e altro la sintomatologia non è migliorata. Semplicemente ho chiesto a lui un sostegno per cercare di gestire lo stress causato da tutto ciò, gli ho chiesto un modo per esporre il mio problema agli altri.
Lui però sostiene che parte della sintomatologia, tipo nausea, sia dovuta ad una repressione emozionale o ad un'ansia. Purtoppo in questo momento non "mi sento capito" da lui. Mi sento bene: nel senso che quando la sintomatologia mi da un attimo di tregua non ho stress/nervoso addosso.
Non mi sento ansioso: fino ai 16 anni ho fatto sport a livelli medio-alti e l'ansia prima della competizione c'era. Ansia che ho prima di un esame universitario. insomma queste sono situazioni in cui è normale per chiunque averla.
IN questo momento insomma non so bene se cambiare psicologo.






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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Caro Utente,

è possibile che il lavoro con questo specifico professionista sia giunto al termine e abbia già dato i suoi frutti: lei ora è molto diverso da quando aveva 16 anni (4 anni alla sua età fanno un'enorme differenza) e anche le sue esigenze possono essere cambiate.
Ha parlato con il mio Collega del fatto che non si sta sentendo compreso nè aiutato come invece avveniva in passato?

Sottolineerei inoltre il fatto che quello attuale è uno psicologo che le hanno trovato i suoi genitori e che potrebbe essere giunto il momento di scegliere in prima persona chi si debba occupare del suo caso.

Che tipo di psicoterapia ha effettuato fino ad oggi?
Potrebbe essere sensato pensare di cambiare orientamento, per fare un lavoro differente da quello svolto finora e quindi integrarlo con un nuovo percorso basato su metodi e presupposti diversi.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it