Accettazione
Salve, il mio ex ragazzo ha una famiglia con cui ha un rapporto un po' morboso. Con sua cugina ha un rapporto confidenziale stretto, parlava dei nostri problemi invece che con me, ne cancellava i messaggi per paura che li vedessi. Ovviamente lei mi ha pesantemente criticata e mi odia, dice che lo manipolo. Quando ho scoperto queste cose gli ho chiesto di interrompere i rapporti con la cugina perché soffrivo tantissimo. Ovviamente mi sono mostrata disposta al fatto che lui li riallacciasse quando la fiducia fosse tornata tra noi. Purtroppo era successa la medesima cosa con la sorella finché lui non ha chiuso i rapporti e li stavamo riprendendo felicemente perché sua sorella sembrava aver capito che io non lo volevo portar via da loro. Aveva accettato di fare questo ma poi mi ha confessato che l'aveva rivista e contattata spinto anche dai genitori. Ho subito questo come un gran dolore e un tradimento. Ho capito che la sua famiglia mi rende la storia possibile e lui li segue, inoltre ogni volta i miei sentimenti devono essere messi da parte per il loro benessere a discapito della coppia. Ho capito che soffro troppo e che non voglio stare in una situazione del genere. Anche perché lui ultimamente si è impuntato ad obbligarmi e che sostiene che fino a questo momento ha fatto il cagnolino. Lo voglio lasciare e l'ho fatto. Credo che io abbia bisogno di qualcuno che mi rassicuri di più e di potermi creare una mia dimensione familiare senza le continue pressioni dei suoi che vogliono piegarmi ai loro valori a tutti i costi e dicono che devo essere sempre io ad adattarmi. Di contro lui li ascolta e anche se sa che sto male non ci bada. Io non voglio minimamente dividerlo da loro. Il problema è che vorrei consigli su come accettare la fine. Non ci riesco. Non voglio stare con una persona che mi fa stare male ma gli chiedo che dorma ancora con me e mi dica che mi ama e lui lo fa, sostiene che io devo accettare e che sono irragionevole ma che se lo lascio lui lo accetta passivamente. Gli avevo chiesto di scegliere tra me e sua cugina per vedere se teneva al rapporto ma lui ha scelto lei invece che trovare una soluzione o un punto d'incontro. Sapeva che lo avrei lasciato. E ora soffro ma vorrei accettare che è finita. Ho paura, mi sento malissimo, tra l'altro devo trasferirmi a studiare a 300 km da casa e lui doveva venire con me ma qualche giorno prima di cercare la stanza mi ha detto che aveva cambiato idea. Non riesco a staccarmi, cosa posso fare? L'ultica volta che mi sono lasciata da una persona che amavo ho sofferto di depressione due anni e ho letteralmente vissuto l'inferno, sono stata anche ricoverata. Ho paura perché mi sento come allora. Desideravo tantissimo sposarmi con lui, la mia vita aveva assunto un senso. E credo sia sbagliato che a darci un senso sia il fidanzato. Cosa posso fare? Abbiamo dormito assieme tutte le notti da quando siamo assieme. Mi sento sfinita, mi fa male il petto, non mangio, non dormo. Grazie e cordiali saluti
[#1]
Cara ragazza,
Io capisco la Sua sofferenza.
Quello che capisco meno invece e' la Sua posizione rigida rispetto alle tematiche del ragazzo.
Una cugina non e' una parente cosi' stretta e mi sembra che piu' che altro la Sua sia gelosia.
Non sara' per caso che Lei tenda a drammatizzare eccessivamente le cose?
Alla Sua giovane eta' essere stata ricoverata per una delusione d'amore mi sembra davvero tanto.
Io Le consiglierei di chiedere un consulto ad uno terapeuta psicodinamico: potrebbe essere infatti che la Sua sensibilita' sia davvero esagerata e trovi la Sua origine in problematiche familiari infantili che andrebbero elaborate.
Esistono infatti dei "copioni" che si tende a ripetere senza potersene liberare perche' paradossalmente sono rassicuranti.
Ci faccia sapere cara Signorina!
Io capisco la Sua sofferenza.
Quello che capisco meno invece e' la Sua posizione rigida rispetto alle tematiche del ragazzo.
Una cugina non e' una parente cosi' stretta e mi sembra che piu' che altro la Sua sia gelosia.
Non sara' per caso che Lei tenda a drammatizzare eccessivamente le cose?
Alla Sua giovane eta' essere stata ricoverata per una delusione d'amore mi sembra davvero tanto.
Io Le consiglierei di chiedere un consulto ad uno terapeuta psicodinamico: potrebbe essere infatti che la Sua sensibilita' sia davvero esagerata e trovi la Sua origine in problematiche familiari infantili che andrebbero elaborate.
Esistono infatti dei "copioni" che si tende a ripetere senza potersene liberare perche' paradossalmente sono rassicuranti.
Ci faccia sapere cara Signorina!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Ex utente
Salve, effettivamente provo una forte paura di non essere la prima per lui e provo gelosia e sofferenza quando penso che lui ha preferito aprirsi su di noi con lei invece che con me. Inizialmente non provavo nessuna gelosia verso la sua famiglia ma poi loro hanno iniziato a interferire. Questo perché se avevamo un problema ne parlava a loro nascondendomelo. Si è giustificato dicendo che non voleva litigassimo. Lui invece che difendere la nostra storia col tempo ha iniziato a sostenere e riportare frasi identiche a quelle che la famiglia mi diceva al telefono quando mi chiamavano. Hanno detto che lo manipolavo perché passava tanto tempo con me.
Mi sono un po' spaventata quando ho saputo che sua sorella di 37 anni dormiva nel matrimoniale con lui cambiandosi in sua presenza da sempre e che lui in famiglia non parlava ai genitori ma parlava lei al posto suo. Di fatto lei lo chiamava più volte al giorno e gli chiedeva di noi, dove eravamo, cosa facevamo. Mi chiamava a casa e mi diceva come dovevo comportarmi con lui quando litigavamo. Lo stesso con la cugina. E poi si sono messi in mezzo anche i genitori. Ho iniziato a sentirmi non libera, quasi a dover competere con loro per averlo. Con la cugina sono stata rigida perché tutto quello che avevo passato stava tornando. Lui si è allontanato perché questo mio comportamento gli ha confermato ciò che i suoi dicevano da mesi ossia che lo voglio allontanare da tutti loro. Mi creda non ho mai voluto anzi ho perso giorni e giorni a parlare con loro per farmi capire e far andar bene le cose.
Di sicuro ho paura di non essere amata e questo non ha aiutato per nulla. Lui doveva trasferirsi con me proprio perché volevamo un nostro spazio. Ma non ha voluto dopo aver parlato con i suoi. Ho accettato. Poi lui ha fatto quella cosa con sua cugina e sono impazzita. Nemmeno guarda quello che provo, dice di amarmi ma mi da la colpa di tutto e i suoi sostengono che io devo adeguarmi alle loro idee perché sono giuste. Ma le loro idee non mi fanno star bene. Vorrei smettere di volerlo! Mi ha fatto sempre tante promesse puntualmente non mantenute, ha raccontato bugie. È influenzabile, troppo. Come posso non cadere nel baratro e accettare? Ci siamo lasciati ma voglio che mi dica che mi ama e che mi abbracci. Lui lo fa perché ci crede al fatto che mi ama eppure non fa nulla per recuperare. Dice che se lo lascio è solo colpa mia. Ma amare non è ignorare l'altro e i suoi sentimenti. Se fosse stato comprensivo gli sarei venuta incontro. Grazie per la risposta mi sta aiutando a fare chiarezza.
Mi sono un po' spaventata quando ho saputo che sua sorella di 37 anni dormiva nel matrimoniale con lui cambiandosi in sua presenza da sempre e che lui in famiglia non parlava ai genitori ma parlava lei al posto suo. Di fatto lei lo chiamava più volte al giorno e gli chiedeva di noi, dove eravamo, cosa facevamo. Mi chiamava a casa e mi diceva come dovevo comportarmi con lui quando litigavamo. Lo stesso con la cugina. E poi si sono messi in mezzo anche i genitori. Ho iniziato a sentirmi non libera, quasi a dover competere con loro per averlo. Con la cugina sono stata rigida perché tutto quello che avevo passato stava tornando. Lui si è allontanato perché questo mio comportamento gli ha confermato ciò che i suoi dicevano da mesi ossia che lo voglio allontanare da tutti loro. Mi creda non ho mai voluto anzi ho perso giorni e giorni a parlare con loro per farmi capire e far andar bene le cose.
Di sicuro ho paura di non essere amata e questo non ha aiutato per nulla. Lui doveva trasferirsi con me proprio perché volevamo un nostro spazio. Ma non ha voluto dopo aver parlato con i suoi. Ho accettato. Poi lui ha fatto quella cosa con sua cugina e sono impazzita. Nemmeno guarda quello che provo, dice di amarmi ma mi da la colpa di tutto e i suoi sostengono che io devo adeguarmi alle loro idee perché sono giuste. Ma le loro idee non mi fanno star bene. Vorrei smettere di volerlo! Mi ha fatto sempre tante promesse puntualmente non mantenute, ha raccontato bugie. È influenzabile, troppo. Come posso non cadere nel baratro e accettare? Ci siamo lasciati ma voglio che mi dica che mi ama e che mi abbracci. Lui lo fa perché ci crede al fatto che mi ama eppure non fa nulla per recuperare. Dice che se lo lascio è solo colpa mia. Ma amare non è ignorare l'altro e i suoi sentimenti. Se fosse stato comprensivo gli sarei venuta incontro. Grazie per la risposta mi sta aiutando a fare chiarezza.
[#3]
Cara ragazza,
da quello che mi riferisce la famiglia del Suo ragazzo e' quello che si dice "famiglia invischiata" in cui non ci sono confini.
Che fratello e sorella dormano insieme non e' una condizione in cui siano stati posti i giusti confini.
Anche la cugina sembra avere troppo spazio e il ragazzo non avere autonomia.
Purtroppo in queste famiglie vige un clima che non rende facile l'ingresso agli "estranei".
Diciamo che la Sua relazione con lui non possa essere accettata a meno di non includerla nella loro routine.
Il consiglio per Lei non e' semplice da dare: seppure il ragazzo Le esprimesse amore la sua appartenenza alla sua famiglia non cambierebbe.
Dovreste fare una terapia affinche' il ragazzo possa distaccarsi da loro e iniziare una vita autonoma.
Certo, dalla posizione che ostenta ora mi sembra poco disponibile.
Cara signorina, vorrei essere ottimista e rassicurarla. Forse uno psicoterapeuta che abbia la posibilita' di esplorare direttamente le dinamiche che vi riguardano potrebbe trovare delle tecniche per bypassare le problematiche.
Facciamo un passo alla volta: vediamo se il ragazzo fa un passo verso di Lei significativo e poi ci aggiorniamo per mettere a punto il successivo.
Le formulo i migliori auguri cara Signorina. E attendo Sue notizie!
da quello che mi riferisce la famiglia del Suo ragazzo e' quello che si dice "famiglia invischiata" in cui non ci sono confini.
Che fratello e sorella dormano insieme non e' una condizione in cui siano stati posti i giusti confini.
Anche la cugina sembra avere troppo spazio e il ragazzo non avere autonomia.
Purtroppo in queste famiglie vige un clima che non rende facile l'ingresso agli "estranei".
Diciamo che la Sua relazione con lui non possa essere accettata a meno di non includerla nella loro routine.
Il consiglio per Lei non e' semplice da dare: seppure il ragazzo Le esprimesse amore la sua appartenenza alla sua famiglia non cambierebbe.
Dovreste fare una terapia affinche' il ragazzo possa distaccarsi da loro e iniziare una vita autonoma.
Certo, dalla posizione che ostenta ora mi sembra poco disponibile.
Cara signorina, vorrei essere ottimista e rassicurarla. Forse uno psicoterapeuta che abbia la posibilita' di esplorare direttamente le dinamiche che vi riguardano potrebbe trovare delle tecniche per bypassare le problematiche.
Facciamo un passo alla volta: vediamo se il ragazzo fa un passo verso di Lei significativo e poi ci aggiorniamo per mettere a punto il successivo.
Le formulo i migliori auguri cara Signorina. E attendo Sue notizie!
[#4]
Ex utente
Salve, mi sta davvero aiutando a fare chiarezza. Purtroppo ho provato a parlargli ieri sera ma è convinto che siano tutte mie fantasie. Quando l'ho lasciato sorella e padre mi hanno scritto moltissimi messaggi dicendo che dovevo passarci sopra a questa cosa, che lui poteva benissimo confidarsi con chi gli pareva e piaceva e che sua cugina ha il diritto di dire ciò che vuole sul nostro rapporto. Di certo io non voglio togliere libertà a nessuno. Mi sono sentita ferita perché lo facevano di nascosto, perche si lascia influenzare e perché non posso creare uno spazio intimo dove poter risolvere le cose con il mio ragazzo senza che lui faccia entrare terzi. Come potremo mai imparare ad affrontare insieme le difficoltà se mi taglia fuori dalla risoluzione dei nostri problemi? Sua cugina ha detto che non mi vuol più vedere o parlare finché io non mi sistemo con la sua famiglia perché mi devo adeguare. Mesi fa lui mi ascoltava un po' di più ma ora no, anzi ha detto che mi sta dando dei dolori ma che questa è la cosa giusta. Essenzialmente ha ripetuto, la sera stessa, ciò che i suoi genitori mi hanno riportato. Dice che sono tutte sciocchezze quello che penso e questo mi ha ferito moltissimo perché ha ignorato totalmente i miei sentimenti e le mie idee sul nostro rapporto di coppia. Preferisce applicare quelle dei genitori o familiari che neppure mi chiedono cosa ne penso! Sono affranta. Soffro tanto e ho male il petto, mi sento confusa. La persona che amavo su cui credevo di poter contare e fare squadra mi vede come una nemica. So che non dovevo dire 'o me o tua cugina', mi sentivo in pericolo, volevo creare un nostro spazio e ripeto ero aperta ad una riconciliazione con lei se il mio ragazzo avesse compreso. Ma lui non difende il nostro rapporto. Sento di non avere spazio nei suoi affetti. Purtroppo il passato non ha aiutato. I suoi venivano sotto casa mia ad urlare che io lo obbligavo a stargli lontani. Che la sorella era sempre stata la sua confidente e ora gli volevo portare via il fratello. A me andava bene si confidassero ma mettere il nostro rapporto in piazza così? Non è stato giusto e non sa dare dei confini ai suoi familiari. Ora accettare è difficile. Mi sento malissimo. Mi sono spesso annullata per loro. Ma ho capito che era il mio ragazzo ad aver voglia di gestirla con me. Non ci ha mai neppure provato. Credo stia bene così. Credo sia comodo per lui che i familiari gli gestiscano la vita emotiva e non solo. Sono estremamente protettivi verso di lui e da quel che mi ha detto la madre la sorella lo ha sempre guidato in tutto. Ho paura. Vorrei stare benecon lui ma so che non posso perché non vuole cambiare o vedere. Gli ho proposto la terapia di coppia. Ovviamente ha declinato. Io invece vorrei fare un percorso individuale per affrontare la mia paura di rimanere senza amore. Ora io e lui non so cosa siamo. Amici credo anche se ci diciamo ti amo. Dice che sapeva a cosa andava incontro a scegliere la cugina. E gli sta bene così che tanto se gli manco lui ha bisogno di 'sbatterci il naso'. Come posso affrontare tutto questo? Mi sento sola e non capita. Una risorsa importante però ce l'ho ossia i mieo familiari e amici. Tutti hanno intuito che quello che fa la sua famiglia è esagerato e che lui non vuole crearsi una sua autonomia. Hanno visto molti loro comportamenti e sono rimasti allucinati. Purtroppo però devo cavarmela da sola soprattutto perché dopodomani mi trasferisco e nutro paura, spero sarà un modo per me di ritrovare equilibrio. La ringrazio infinitamente.
[#5]
Cara Signorina,
Come ha compreso la questione e' complessa.
La Sua idea di chiedere un supporto psicologico mi sembra giusta. L'unica per aiutarLa ad elaborare e affrontare questa "famiglia", pur mantenendo il rapporto con il Suo ragazzo, e magari riuscendo anche ad aiutarlo a "svincolarsi".
Mi faccia sapere e si tenga su di morale.
Deprimersi non potra' esserle di giovamento!
A presto.
Come ha compreso la questione e' complessa.
La Sua idea di chiedere un supporto psicologico mi sembra giusta. L'unica per aiutarLa ad elaborare e affrontare questa "famiglia", pur mantenendo il rapporto con il Suo ragazzo, e magari riuscendo anche ad aiutarlo a "svincolarsi".
Mi faccia sapere e si tenga su di morale.
Deprimersi non potra' esserle di giovamento!
A presto.
[#6]
Ex utente
Salve, mi sono trasferita ma le cose sono precipitate. Inizialmente lui sembrava volersi impegnare di nuovo ma ieri mi ha detto che ha conosciuto una ragazza in bar e si sono scambiati il numero. Mi ha uccisa. Lui che era sempre stato fedele ora fa questo? Dice che anche io sto facendo amicizie all'università! Ma non mi sono mai fatta dare numeri di ragazzi e non voglio neppure un fidanzato che si porta a casa i numeri di altre! Sono letteralmente distrutta. Ho bloccato il suo numero di modo che non possa chiamarmi o contattarmi. Ho un dolore incredibile al petto. Non riesco a mangiare e faccio sforzi immani per andare a lezione. Cosa posso fare? Vorrei stare meglio ma mi sento come se tutto si fosse fermato. Lui non mi ama più. Anche se lo dice di fatto non è così. Vorrei accettarlo e andare avanti. Come posso fare? Vi ringrazio per l'attenzione.
[#7]
Cara ragazza,
La prima cosa da fare quando ci si trova come Lei ora a soffrire e' imporsi la calma e non farsi prendere dal panico.
La giustificazione che Le ha dato il Suo ragazzo sembra una ripicca. E ha sortito in Lei il risultato voluto: l'ha resa infelice e ancora piu' insicura di Lei e del rapporto con il Suo ragazzo.
Torno a dirLe che Lei sembra, almeno a vedere le cose da lontano, troppo vulnerabile.
E' dura per Lei cosi' delicata nei sentimenti sostenere da sola l'impatto con chi, forse per maggiore sicurezza di se', riesce a metterla in difficolta'.
Mi diceva che vorrebbe cercare un aiuto per se', la invito a farlo.
Nel modello psicodinamico a cui faccio riferimento esiste un costrutto chiamato "simbolizzazione affettiva" vale a dire come viene percepita a livello simbolico e affettivo una situazione e un contesto. Mi sembra che Lei simbolizzi questo ragazzo come forte e al contrario simbolizzi Lei debole. Questi simboli creano in Lei una sorta di vulnerabilita' emozionale che non Le permette di reagire come sarebbe meglio per Lei.
E' su questo tema che Le consiglio di lavorare, per recuperare serenita' e non lasciare che la Sua sensibilita' la faccia soffrire in modo insopportabile.
Le auguro una giornata serena, nella quale recuperare fiducia se' stessa!
I miei saluti.
La prima cosa da fare quando ci si trova come Lei ora a soffrire e' imporsi la calma e non farsi prendere dal panico.
La giustificazione che Le ha dato il Suo ragazzo sembra una ripicca. E ha sortito in Lei il risultato voluto: l'ha resa infelice e ancora piu' insicura di Lei e del rapporto con il Suo ragazzo.
Torno a dirLe che Lei sembra, almeno a vedere le cose da lontano, troppo vulnerabile.
E' dura per Lei cosi' delicata nei sentimenti sostenere da sola l'impatto con chi, forse per maggiore sicurezza di se', riesce a metterla in difficolta'.
Mi diceva che vorrebbe cercare un aiuto per se', la invito a farlo.
Nel modello psicodinamico a cui faccio riferimento esiste un costrutto chiamato "simbolizzazione affettiva" vale a dire come viene percepita a livello simbolico e affettivo una situazione e un contesto. Mi sembra che Lei simbolizzi questo ragazzo come forte e al contrario simbolizzi Lei debole. Questi simboli creano in Lei una sorta di vulnerabilita' emozionale che non Le permette di reagire come sarebbe meglio per Lei.
E' su questo tema che Le consiglio di lavorare, per recuperare serenita' e non lasciare che la Sua sensibilita' la faccia soffrire in modo insopportabile.
Le auguro una giornata serena, nella quale recuperare fiducia se' stessa!
I miei saluti.
[#8]
Ex utente
Mi sta dando un grande aiuto e parecchi spunti di riflessione! Effettivamente mi sento in balia delle sue azioni, come se potesse rendermi felice o infelice con un semplice schiocco di dita. Purtroppo nelle mie precedenti relazioni ho sempre sofferto questa cosa. Anni fa era molto più marcata infatti il forte senso di impotenza e le emozioni negative portate dalla conclusione della mia prima relazione, mi hanno portata ad una depressione e ad un ricovero. Credo a causa della mia incapacità di gestire la situazione. In questo rapporto ho tentato di essere forte e di non farmi star male più del dovuto e lui era collaborativo. Mi sentivo al sicuro. Ma poi si è ribellato ignorando i miei sentimenti e a fare scelte a prescindere se stavo bene o male. Anzi ora sembra quasi che lui provi soddisfazione ad impormi certi dolori! Il suo tono non è dispiaciuto e non è più molto amorevole nei miei confronti. Sembra davvero lo faccia quasi per dispetto. L'unico modo per sottrarmi è allontanarmi a livello emotivo e lavorare un po' sulla mia capacità di rendermi felice. Purtroppo essendo studentessa fuori sede ho difficoltà economiche non indifferenti per intraprendere un percorso da uno specialista privato. So che l'università mette a disposizione un servizio di psicoterapia di qualche seduta a cui posso accedere pagando un ticket. Cosa posso fare? Mi trovo inoltre ad affrontare un corso di studi pesante e una vita totalmente nuova e autonoma quindi sento questo ragazzo come qualcosa di cui ho bisogno perché mi dà sicurezza ma allo stesso tempo come qualcosa che mi disillude togliendomela e portandomi sofferenza. Spero di ricostruire me stessa e la mia sicurezza. Cordiali saluti.
[#9]
Gentile ragazza,
Penso che sia una ottima idea esplorare tutte le possibilita' terapeutiche pubbliche:
Il Servizio che offre l'Universita' mi sembra ottimo in quanto le puo' consentire di coniugare gli aspetti importanti per Lei in questo momento:
La vita privata e lo studio.
Cerchi di stare in compagnia di colleghe di corso di laurea, una buona compagnia e' di per se' un valido sostegno emotivo, oltre a distrarla.
Mi faccia avere Sue notizie, spero positive, quanto prima!
I migliori saluti.
Penso che sia una ottima idea esplorare tutte le possibilita' terapeutiche pubbliche:
Il Servizio che offre l'Universita' mi sembra ottimo in quanto le puo' consentire di coniugare gli aspetti importanti per Lei in questo momento:
La vita privata e lo studio.
Cerchi di stare in compagnia di colleghe di corso di laurea, una buona compagnia e' di per se' un valido sostegno emotivo, oltre a distrarla.
Mi faccia avere Sue notizie, spero positive, quanto prima!
I migliori saluti.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 2.3k visite dal 12/11/2015.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Disfunzione erettile
La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?