Omosessualit
Buongiorno,
sono un ragazzo omosessuale di 26 anni. Da 4 anni ho una vita sessuale attiva con ragazzi e uomini..ma da un anno sento fastidio nell'avere rapporti con gli uomini..non mi attraggono più...ho provato a cambiare partner ma nulla..provo attrazione per le donne..mi sembra una cosa stranissima e mai accaduta: da quando avevo 14 anni ho sempre e solo avuto attrazione per gli uomini..ma da un anno mi fanno "schifo"...mi sono innamorato di una ragazza ma ho paura a fare sesso con lei dal momento che nn l'ho mai fatto con una ragazza...cosa sta succedendo?? Da anni soffro di DOC e di osessioni varie che si attitutiscono quando sono con la ragazza...non vorrei che inconsciamente stia reprimendo la mia omosessualità, anche se nn l'ho mai fatto...Grazie!
sono un ragazzo omosessuale di 26 anni. Da 4 anni ho una vita sessuale attiva con ragazzi e uomini..ma da un anno sento fastidio nell'avere rapporti con gli uomini..non mi attraggono più...ho provato a cambiare partner ma nulla..provo attrazione per le donne..mi sembra una cosa stranissima e mai accaduta: da quando avevo 14 anni ho sempre e solo avuto attrazione per gli uomini..ma da un anno mi fanno "schifo"...mi sono innamorato di una ragazza ma ho paura a fare sesso con lei dal momento che nn l'ho mai fatto con una ragazza...cosa sta succedendo?? Da anni soffro di DOC e di osessioni varie che si attitutiscono quando sono con la ragazza...non vorrei che inconsciamente stia reprimendo la mia omosessualità, anche se nn l'ho mai fatto...Grazie!
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Caro Utente,
non è da escludere che, mentre alcuni si rendono conto ad un certo punto di essere omosessuali, lei si stia invece rendendo conto di essere eterosessuale.
Se si sente innamorato di questa ragazza e in sua presenza sta bene è plausibile che stia succedendo proprio questo.
La presenza di ossessioni non la aiuta certo a capire come stiano davvero le cose - il che non è appurabile nemmeno da qui, senza conoscerla - e per questo le suggerirei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta di orientamento psicodinamico/psicoanalitico per analizzare quello che sta accadendo alla luce della sua storia passata e capire cosa le sta succedendo.
Un caro saluto,
non è da escludere che, mentre alcuni si rendono conto ad un certo punto di essere omosessuali, lei si stia invece rendendo conto di essere eterosessuale.
Se si sente innamorato di questa ragazza e in sua presenza sta bene è plausibile che stia succedendo proprio questo.
La presenza di ossessioni non la aiuta certo a capire come stiano davvero le cose - il che non è appurabile nemmeno da qui, senza conoscerla - e per questo le suggerirei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta di orientamento psicodinamico/psicoanalitico per analizzare quello che sta accadendo alla luce della sua storia passata e capire cosa le sta succedendo.
Un caro saluto,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Salve mi hanno colpito tre aspetti del suo racconto, che mi fa piacere condividere con lei, nel tentativo di darle alcune suggestioni per riflettere sui suoi vissuti e sui suoi dubbi.
Il primo riguarda uno dei più semplici segnali per l'orientamento sessuale, cioè la libertà di riconoscere la propria attrazione sessuale.
Il secondo è relativo in realtà a una mia domanda, se cioè si è innamorato e abbia avuto relazioni sentimentali. Se non sono indiscreto e ha voglia di accennarle, posso chiederle quali sono le sue esperienze?
E accanto a questa domanda, come ha vissuto finora la sua omosessualità nella sua famiglia e nella società?
Il terzo riguarda il sentimento di disgusto, che ci racconta di provare. Mi colpisce, perché mi chiedo come mai sente estranea e ripugnante la sua omosessualità. Il disgusto è un sentimento specifico che merita attenzione.
Mi chiedo se non può sentire l'omosessualità integrata come una componente di sè o del suo passato se non lo sarà più.
Un saluto,
Enrico de Sanctis
Il primo riguarda uno dei più semplici segnali per l'orientamento sessuale, cioè la libertà di riconoscere la propria attrazione sessuale.
Il secondo è relativo in realtà a una mia domanda, se cioè si è innamorato e abbia avuto relazioni sentimentali. Se non sono indiscreto e ha voglia di accennarle, posso chiederle quali sono le sue esperienze?
E accanto a questa domanda, come ha vissuto finora la sua omosessualità nella sua famiglia e nella società?
Il terzo riguarda il sentimento di disgusto, che ci racconta di provare. Mi colpisce, perché mi chiedo come mai sente estranea e ripugnante la sua omosessualità. Il disgusto è un sentimento specifico che merita attenzione.
Mi chiedo se non può sentire l'omosessualità integrata come una componente di sè o del suo passato se non lo sarà più.
Un saluto,
Enrico de Sanctis
Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
[#4]
Utente
Buongiorno,
provo a rispondere:
1) ho sempre sentito attrazione per gli uomini, per il loro corpo, per il loro carattere...ma è anche vero che da quando ero piccolo mio padre mi ha sempre detto che sono una femminuccia perchè nn so giocare a calcio e nn ho la ragazza. Ora non so dire quanto questo possa aver influenzato il mio orientamento sessuale, ma ho sempre visto gli altri come maschi e io come "non maschio";
2) le mie esperienze sono state puramente fisiche con uomini di diversa età, ma i rapporti mi hanno fatto- mi perdoni- "schifo": nn provo piacere, mi sento inadeguato...ma mi sento "un non maschio" e quindi nn posso che avere rapporti con uomini; in quegli uomini trovavo quasi un affetto paterno..
3) l'omosessualità nn so nemmeno cosa sia: a me piacciono i corpi maschili, vorrei essere come i maschi alti e belli e invece sono basso e robusto..mi piacciono i maschi perchè vorrei essere come loro. Ma il sesso con loro nn mi appaga.
provo a rispondere:
1) ho sempre sentito attrazione per gli uomini, per il loro corpo, per il loro carattere...ma è anche vero che da quando ero piccolo mio padre mi ha sempre detto che sono una femminuccia perchè nn so giocare a calcio e nn ho la ragazza. Ora non so dire quanto questo possa aver influenzato il mio orientamento sessuale, ma ho sempre visto gli altri come maschi e io come "non maschio";
2) le mie esperienze sono state puramente fisiche con uomini di diversa età, ma i rapporti mi hanno fatto- mi perdoni- "schifo": nn provo piacere, mi sento inadeguato...ma mi sento "un non maschio" e quindi nn posso che avere rapporti con uomini; in quegli uomini trovavo quasi un affetto paterno..
3) l'omosessualità nn so nemmeno cosa sia: a me piacciono i corpi maschili, vorrei essere come i maschi alti e belli e invece sono basso e robusto..mi piacciono i maschi perchè vorrei essere come loro. Ma il sesso con loro nn mi appaga.
[#5]
L'orientamento sessuale è soggetto a una certa fluidità sia nell'uomo che nella donna. Ciò vuol dire che il sesso verso cui ci si sente attratti può variare durante il corso della vita. Nella donna tale fenomeno sembra più frequente, ma è stato rilevato anche nell'uomo.
Nel suo caso, tuttavia, è possibile che lei non sia "realmente" - cioè da un punto di vista naturale - omosessuale, ma che un bisogno di identificazione con la figura maschile le abbia fatto cercare sinora solo rapporti con uomini. Rapporti infatti, a quanto dice, che le hanno sempre ripugnato.
Può darsi che a causa di un'educazione troppo rigida lei si sia sentito sempre inadeguato, come uomo, e che ora tale senso di inadeguatezza le stia rendendo difficile avvicinarsi a una donna. Ma non si possono fare frittate senza rompere qualche uovo.. perciò potrebbe anche decidere di prendere la cosa con un po' più di leggerezza e andare avanti lo stesso.
Oppure può decidere di andare in terapia. Ma potrebbe anche essere che la migliore delle terapie consista in fare ciò che fino a oggi non ha mai fatto, scoprendo qualcosa di nuovo su se stesso.
Nel suo caso, tuttavia, è possibile che lei non sia "realmente" - cioè da un punto di vista naturale - omosessuale, ma che un bisogno di identificazione con la figura maschile le abbia fatto cercare sinora solo rapporti con uomini. Rapporti infatti, a quanto dice, che le hanno sempre ripugnato.
Può darsi che a causa di un'educazione troppo rigida lei si sia sentito sempre inadeguato, come uomo, e che ora tale senso di inadeguatezza le stia rendendo difficile avvicinarsi a una donna. Ma non si possono fare frittate senza rompere qualche uovo.. perciò potrebbe anche decidere di prendere la cosa con un po' più di leggerezza e andare avanti lo stesso.
Oppure può decidere di andare in terapia. Ma potrebbe anche essere che la migliore delle terapie consista in fare ciò che fino a oggi non ha mai fatto, scoprendo qualcosa di nuovo su se stesso.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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Leggendo le sue parole penso sia importante che possa fare chiarezza in sé, per capire come mai l'attrazione per gli uomini, che se non ho capito male sente, abbia un esito così negativo nella sua realizzazione. E per comprendere meglio l'attrazione e la paura all'idea di un rapporto sessuale con le donne.
Capisco che possa fare paura, ma sono sicuro che saprà affrontare bene questa situazione e accorgersi che è meno spaventosa di come sembra. Scrivendoci d'altronde ha mostrato coraggio.
Se fare una chiacchierata con un collega la sente una cosa possibile, potrebbe essere un'occasione anche per fermarsi ad ascoltare se stesso, aprire capitoli importanti della sua vita, il rapporto con suo padre che ci ha accennato per esempio, le "ossessioni" che sente di avere, e tutto quello che ritiene importante da esprimere.
Per trovare un aiuto a basso costo può rivolgersi a strutture pubbliche, ma anche chiedere informazioni sui costi a un collega che lavori in ambito privato a Milano. Può sceglierlo eventualmente anche attraverso il sito di Medicitalia, magari cercando potrebbe trovare anche costi contenuti, con l'opportunità di scegliere lei il professionista che vuole incontrare.
Un caro saluto,
Enrico de Sanctis
Capisco che possa fare paura, ma sono sicuro che saprà affrontare bene questa situazione e accorgersi che è meno spaventosa di come sembra. Scrivendoci d'altronde ha mostrato coraggio.
Se fare una chiacchierata con un collega la sente una cosa possibile, potrebbe essere un'occasione anche per fermarsi ad ascoltare se stesso, aprire capitoli importanti della sua vita, il rapporto con suo padre che ci ha accennato per esempio, le "ossessioni" che sente di avere, e tutto quello che ritiene importante da esprimere.
Per trovare un aiuto a basso costo può rivolgersi a strutture pubbliche, ma anche chiedere informazioni sui costi a un collega che lavori in ambito privato a Milano. Può sceglierlo eventualmente anche attraverso il sito di Medicitalia, magari cercando potrebbe trovare anche costi contenuti, con l'opportunità di scegliere lei il professionista che vuole incontrare.
Un caro saluto,
Enrico de Sanctis
[#8]
Caro Utente,
aggiungo un'osservazione a quanto detto sia da me che dai Colleghi.
Rileggendo i suoi post sembra che il suo problema non sia tanto legato a una confusione sull'orientamento sessuale, quanto a difficoltà a identificarsi con il genere maschile al quale appartiene.
Suo padre ha infatti disconfermato il suo essere un maschio, chiamandola ripetutamente femminuccia e argomentando quest'affermazione con motivazioni che la renderebbero diverso dagli altri maschi (non sa giocare a calcio e non ha la ragazza) e lei alla fine dice questo:
""mi piacciono i maschi perchè vorrei essere come loro"
escludendosi quindi dall'insieme dei soggetti di sesso maschile.
Penso che il punto possa essere che non ha ancora maturato un'identità sessuata adulta perchè non è stato sostenuto in questo dal suo oggetto di identificazione, il papà, che le ha dato sempre della femminuccia.
Lei, più che essere omosessuale, invidia le caratteristiche che vede in altri maschi e che vorrebbe a sua volta possedere, e ora che si è innamorato di una ragazza non sa come comportarsi e come reagire a quello che sente.
Chiaramente le mie sono solo ipotesi che andranno confermate da chi si occuperà di persona del suo caso, ma le suggerisco di iniziare a rifletterci.
aggiungo un'osservazione a quanto detto sia da me che dai Colleghi.
Rileggendo i suoi post sembra che il suo problema non sia tanto legato a una confusione sull'orientamento sessuale, quanto a difficoltà a identificarsi con il genere maschile al quale appartiene.
Suo padre ha infatti disconfermato il suo essere un maschio, chiamandola ripetutamente femminuccia e argomentando quest'affermazione con motivazioni che la renderebbero diverso dagli altri maschi (non sa giocare a calcio e non ha la ragazza) e lei alla fine dice questo:
""mi piacciono i maschi perchè vorrei essere come loro"
escludendosi quindi dall'insieme dei soggetti di sesso maschile.
Penso che il punto possa essere che non ha ancora maturato un'identità sessuata adulta perchè non è stato sostenuto in questo dal suo oggetto di identificazione, il papà, che le ha dato sempre della femminuccia.
Lei, più che essere omosessuale, invidia le caratteristiche che vede in altri maschi e che vorrebbe a sua volta possedere, e ora che si è innamorato di una ragazza non sa come comportarsi e come reagire a quello che sente.
Chiaramente le mie sono solo ipotesi che andranno confermate da chi si occuperà di persona del suo caso, ma le suggerisco di iniziare a rifletterci.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 3.2k visite dal 10/11/2015.
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