Disturbo sadomasochistico della sessualità?
Spettabili dottori,
mi chiedo da anni se possa essere considerato normale, oppure deviante, trarre piacere sessuale nell'infliggere umiliazione e dolore al partner. Non essendomi mai rivolto direttamente a uno psicologo o sessuologo, ho sempre considerato questa mia tendenza in linea con la “normalità”, dal momento che è sempre stata accettata, e ricambiata, dalle mie partner. Ultimamente, però, mi sono un po' spaventato dall'indifferenza con cui osservo le conseguenze visibili che questi comportamenti violenti lasciano sulle mie partner, ribadisco consenzienti. Pensavo che nel corso del tempo le mie tendenze potessero stabilizzarsi, e non capisco se ciò sia dovuto al non aver trovato la partner adatta o se c'è il rischio che i miei impulsi possano un giorno sfuggirmi di mano.
Grazie per l'attenzione
mi chiedo da anni se possa essere considerato normale, oppure deviante, trarre piacere sessuale nell'infliggere umiliazione e dolore al partner. Non essendomi mai rivolto direttamente a uno psicologo o sessuologo, ho sempre considerato questa mia tendenza in linea con la “normalità”, dal momento che è sempre stata accettata, e ricambiata, dalle mie partner. Ultimamente, però, mi sono un po' spaventato dall'indifferenza con cui osservo le conseguenze visibili che questi comportamenti violenti lasciano sulle mie partner, ribadisco consenzienti. Pensavo che nel corso del tempo le mie tendenze potessero stabilizzarsi, e non capisco se ciò sia dovuto al non aver trovato la partner adatta o se c'è il rischio che i miei impulsi possano un giorno sfuggirmi di mano.
Grazie per l'attenzione
[#1]
Gentile utente,
Qual è il confine tra normalità e patologia?
Per essere diagnosticato con un disturbo parafilico, si richiede che persone con questo interesse lo vivano con personale angoscia, non derivante semplicemente dalla disapprovazione sociale; o abbiano un desiderio o comportamento sessuale che comporti un disagio psichico, delle ferite o la morte di un’altra persona; o un desiderio per comportamenti sessuali che coinvolgano altre persone incapaci di dare un valido consenso o coinvolte a loro insaputa.
Lei si ritrova in questi elementi?
Passando all'aspetto soggettivo, Lei si è spaventato della propria indifferenza, come se stesse accadendo qualcosa che Lei stesso ad un certo punto non potrà più controllare.
A questo punto una consulenza presso un/a nostro/a Collega perfezionato in sessuologia sarebbe oltre modo necessaria.
Qual è il confine tra normalità e patologia?
Per essere diagnosticato con un disturbo parafilico, si richiede che persone con questo interesse lo vivano con personale angoscia, non derivante semplicemente dalla disapprovazione sociale; o abbiano un desiderio o comportamento sessuale che comporti un disagio psichico, delle ferite o la morte di un’altra persona; o un desiderio per comportamenti sessuali che coinvolgano altre persone incapaci di dare un valido consenso o coinvolte a loro insaputa.
Lei si ritrova in questi elementi?
Passando all'aspetto soggettivo, Lei si è spaventato della propria indifferenza, come se stesse accadendo qualcosa che Lei stesso ad un certo punto non potrà più controllare.
A questo punto una consulenza presso un/a nostro/a Collega perfezionato in sessuologia sarebbe oltre modo necessaria.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Gentile Utente,
se a lei piace infliggere dolore al parter, al suo partner piacerà ricevere dolore per accedere al piacere.
Più che sulla "normalità", rifletterei sulla scelta, spesso inconscia e collusiva, di un partner complice sessualmente, al fine di creare, e mantenere in vita, una coppia sado-masochistica.
Se non ha ansia, angoscia e non teme di oltrepassare il punto di non ritorno della sofferenza….non dovrebbe temere, se decidesse di approfondire queste tematiche, anche io, come la Collega, le suggerisco un nostro Collega.
Per adesso può consultare questo materiale sul sado-masochismo e le parafilie in generale.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5585-schiavo-d-amore-padroni-e-schiavi-il-sadomasochismo-e-le-sue-regole.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3828-bondage-dominanza-e-sottomissione-un-po-di-teoria.html-
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1613-sessualita-estrema-sado-masochismo-bdsm.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1869-perversioni-sessuali-o-giochi-erotici-terapia-si-terapia-no.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1486-sessualita-malata-le-parafilie-o-perversioni-sessuali.html
se a lei piace infliggere dolore al parter, al suo partner piacerà ricevere dolore per accedere al piacere.
Più che sulla "normalità", rifletterei sulla scelta, spesso inconscia e collusiva, di un partner complice sessualmente, al fine di creare, e mantenere in vita, una coppia sado-masochistica.
Se non ha ansia, angoscia e non teme di oltrepassare il punto di non ritorno della sofferenza….non dovrebbe temere, se decidesse di approfondire queste tematiche, anche io, come la Collega, le suggerisco un nostro Collega.
Per adesso può consultare questo materiale sul sado-masochismo e le parafilie in generale.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5585-schiavo-d-amore-padroni-e-schiavi-il-sadomasochismo-e-le-sue-regole.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3828-bondage-dominanza-e-sottomissione-un-po-di-teoria.html-
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1613-sessualita-estrema-sado-masochismo-bdsm.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1869-perversioni-sessuali-o-giochi-erotici-terapia-si-terapia-no.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1486-sessualita-malata-le-parafilie-o-perversioni-sessuali.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Utente
Egregie dott.sse,
vi ringrazio per l'attenzione riservatami. Rispondendo alla dott.ssa Brunialti, la risposta alla sua domanda-diagnosi se io mi ritrovassi tra gli elementi da lei citati, la risposta è decisamente NO.
La mia parafilia, termine per me inedito, fu certamente tale in età infantile e adolescenziale, in quanto all'epoca pur provando forti desideri e impulsi sadici non potevo ovviamente viverli a livello sessuale. Perciò immagino che debba retroattivamente essere considerata una perversione. Ma allora perchè ora che ho potuto tramutarla in comportamenti erotici è divenuta “normalità”?
Ho letto con interesse gli articoli linkatimi dalla dott.ssa Randone, e ho qualche osservazione in merito. Tralasciando l'importanza che ha avuto un libro che io ritengo spazzatura come “50 sfumature di grigio” sull'immaginario sadomasochistico delle masse, per quanto mi riguarda è vero che l'affettività che spesso ho provato per le mie partner mi ha portato nel tempo a moderare il lato sadico della mia sessualità nei loro confronti. Col risultato però, che un' eccesso di affetto a discapito del puro sesso mi ha portato a ricercare nuove esperienze con altre donne per rianimare il desiderio sempre vivo di sesso violento.
In quanto alla più volte citata necessità di ritualizzare la sessualità sadomasochistica, in questo caso non mi sento conforme non avendo quasi mai necessità di seguire precisi rituali erotici per raggiungere il piacere, lasciandomi andare soprattutto all' inventiva e alla passione del momento e in ciò coadiuvato dalle mie partner.
Grazie, molto gentili
vi ringrazio per l'attenzione riservatami. Rispondendo alla dott.ssa Brunialti, la risposta alla sua domanda-diagnosi se io mi ritrovassi tra gli elementi da lei citati, la risposta è decisamente NO.
La mia parafilia, termine per me inedito, fu certamente tale in età infantile e adolescenziale, in quanto all'epoca pur provando forti desideri e impulsi sadici non potevo ovviamente viverli a livello sessuale. Perciò immagino che debba retroattivamente essere considerata una perversione. Ma allora perchè ora che ho potuto tramutarla in comportamenti erotici è divenuta “normalità”?
Ho letto con interesse gli articoli linkatimi dalla dott.ssa Randone, e ho qualche osservazione in merito. Tralasciando l'importanza che ha avuto un libro che io ritengo spazzatura come “50 sfumature di grigio” sull'immaginario sadomasochistico delle masse, per quanto mi riguarda è vero che l'affettività che spesso ho provato per le mie partner mi ha portato nel tempo a moderare il lato sadico della mia sessualità nei loro confronti. Col risultato però, che un' eccesso di affetto a discapito del puro sesso mi ha portato a ricercare nuove esperienze con altre donne per rianimare il desiderio sempre vivo di sesso violento.
In quanto alla più volte citata necessità di ritualizzare la sessualità sadomasochistica, in questo caso non mi sento conforme non avendo quasi mai necessità di seguire precisi rituali erotici per raggiungere il piacere, lasciandomi andare soprattutto all' inventiva e alla passione del momento e in ciò coadiuvato dalle mie partner.
Grazie, molto gentili
[#4]
Gentile utente,
Si nota una certa scissione tra
1. sessualità (sado-maso) e
2. affettività:
se c'è la seconda, con la stessa persona non c'è la prima.
Ma la prima in ogni caso ha bisogno di essere soddisfatta.
Fuori dalla coppia affettiva.
Rinnovo l'invito a intraprendere un percorso presso un/a nostro/a Collega perfezionato in sessuologia, anche al fine di esplorare i vissuti infantili e adolescenziali di tipo sadico ed approfondire i percorsi che essi hano assunto.
Si nota una certa scissione tra
1. sessualità (sado-maso) e
2. affettività:
se c'è la seconda, con la stessa persona non c'è la prima.
Ma la prima in ogni caso ha bisogno di essere soddisfatta.
Fuori dalla coppia affettiva.
Rinnovo l'invito a intraprendere un percorso presso un/a nostro/a Collega perfezionato in sessuologia, anche al fine di esplorare i vissuti infantili e adolescenziali di tipo sadico ed approfondire i percorsi che essi hano assunto.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.4k visite dal 09/11/2015.
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