Diarrea da ansia
Buongiorno a tutti...da circa 1 mese ho iniziato ad avere problemi intestinali...all inizio pensavo fossero dovuti a cibi mangiati o al freddo preso...ma poi ho visto che ogni volta che andavo in macchina mi inizivano i crampi...sudorazione, tachicardia e dovevo fare fermare la macchina e correre in bagno...anche quando vado in un posto nuovo, mi tranquillizzo solo quando trovo un bagno a disposizione. sul motorino invece va un po melgio...
premetto che a giugno 2015 e' morto mio padre per tumore al polmone, scoperto a luglio 2014...in questi pochi mesi abbiamo passato l inferno...3 mesi in cui ci siamo trasferiti a bologna per via dell operazione al rizzoli....andata male,,,(noi siamo molisani)...successive corse a siena, perugia roma per trovare una soluzione irrisolvibile...2 mesi in ospedale della mia citta..insomma un brutto periodo...
dopo la sua morte,mi sono trasferita con il mio compagno all estero dove attulamente risiedo...la prima settimana tutto bene..poi sono iniziati questi sintomi..
premetto anche che 10 anni mi venne il primo attacco di panico..dovuto a detta del medico per un altro periodo stressante avuto: fibrillazione sempre a papa', rapporto chiuso con una sorella, esami da passare...e lo "curai " con un paio di anni di xanax...diciamo che non mi vennero piu..pero quella paura che possano tornare c e' ancora..ma ci convivo abbastanza bene....la classica paura della paura..
ora quello che vi chiedo:
il medico mi ha consigliato la paroxetina..cura da fare per almeno 6 mesi.ho letto che e' un antidepressivo che fa effetto dopo un paio di settimane
ho paura di iniziare con un altro farmaco perche a dire il vero dopo 10 anni porto sempre con me una boccetta di xanax o lexotan nella borsa...non si sa mai...una volta una boccetta e' scaduta ed era ancora nuova...so che e' una cosa mentale...
ma la diarrea??? non e' mentale..non sarebbe melgio qualcosa tipo valpinax? che all inizio mi aveva detto..
altra cosa. sapendo gia' che e' dovuto (credo) a questo periodo stressante..papa', l allontanamento da casa e dalla famiglia, gli amici...e' opportuno secondo voi abbinare qualche seduta da uno psicologo? premetto che dovro farle online
a chi mi dice rivolgere?? psicologo o psichiatra?
capite che e' una cosa che condiziona molto la mia vita...se posso stare a casa ci resto..
magari preferisco uscire la sera, col motorino
la mia pazzia???? porto una busta grande, fazzoletti umidi, carta e un telo grande nel caso inc ui dovessi avere una scarica per la citta'. avevo pensato anche a dei pannoloni ma in caso di diarrea non credo che tengano...ormai vado in giro solo con gonne larghe e vestiti..niente pantaloni, niente jeans...sono restia ad incontrare persone..preferisco io e il mio compagno con il quale non ho vergogna in cui dovesse succedere qualcosa...
ho letto di persone che ne soffrono da anni senza risultati....IO DOPO UN MESE MI SENTO CHE STO NON STO VIVENDO..
grazie a chi vorra' rispondermi..
premetto che a giugno 2015 e' morto mio padre per tumore al polmone, scoperto a luglio 2014...in questi pochi mesi abbiamo passato l inferno...3 mesi in cui ci siamo trasferiti a bologna per via dell operazione al rizzoli....andata male,,,(noi siamo molisani)...successive corse a siena, perugia roma per trovare una soluzione irrisolvibile...2 mesi in ospedale della mia citta..insomma un brutto periodo...
dopo la sua morte,mi sono trasferita con il mio compagno all estero dove attulamente risiedo...la prima settimana tutto bene..poi sono iniziati questi sintomi..
premetto anche che 10 anni mi venne il primo attacco di panico..dovuto a detta del medico per un altro periodo stressante avuto: fibrillazione sempre a papa', rapporto chiuso con una sorella, esami da passare...e lo "curai " con un paio di anni di xanax...diciamo che non mi vennero piu..pero quella paura che possano tornare c e' ancora..ma ci convivo abbastanza bene....la classica paura della paura..
ora quello che vi chiedo:
il medico mi ha consigliato la paroxetina..cura da fare per almeno 6 mesi.ho letto che e' un antidepressivo che fa effetto dopo un paio di settimane
ho paura di iniziare con un altro farmaco perche a dire il vero dopo 10 anni porto sempre con me una boccetta di xanax o lexotan nella borsa...non si sa mai...una volta una boccetta e' scaduta ed era ancora nuova...so che e' una cosa mentale...
ma la diarrea??? non e' mentale..non sarebbe melgio qualcosa tipo valpinax? che all inizio mi aveva detto..
altra cosa. sapendo gia' che e' dovuto (credo) a questo periodo stressante..papa', l allontanamento da casa e dalla famiglia, gli amici...e' opportuno secondo voi abbinare qualche seduta da uno psicologo? premetto che dovro farle online
a chi mi dice rivolgere?? psicologo o psichiatra?
capite che e' una cosa che condiziona molto la mia vita...se posso stare a casa ci resto..
magari preferisco uscire la sera, col motorino
la mia pazzia???? porto una busta grande, fazzoletti umidi, carta e un telo grande nel caso inc ui dovessi avere una scarica per la citta'. avevo pensato anche a dei pannoloni ma in caso di diarrea non credo che tengano...ormai vado in giro solo con gonne larghe e vestiti..niente pantaloni, niente jeans...sono restia ad incontrare persone..preferisco io e il mio compagno con il quale non ho vergogna in cui dovesse succedere qualcosa...
ho letto di persone che ne soffrono da anni senza risultati....IO DOPO UN MESE MI SENTO CHE STO NON STO VIVENDO..
grazie a chi vorra' rispondermi..
[#1]
Cara Signora,
Chieda allo specialista se puo' assumere lo Xanax al bisogno.
Non penso che avra' nulla in contrario! Ma lo compri nuovo perche' scaduto non ha effetto.
L'idea di una psicoterapia per sostenerla in questa fase complessa mi sembra ottima.
Ha dovuto affrontare delle prove molto impegnative e dovrebbe concedersi un sostegno per elaborare il tutto.
Il problema intestinale e' certamente psicosomatico e anche a livello simbolico le dice che Lei vorrebbe "evacuare" tutto il dolore che si e' tenuta dentro e forse non ha ancora elaborato.
Sono solo 4 mesi che Suo padre non c'e' piu' e un lutto cosi' recente non ha neanche iniziato a dissolversi in realta'.
Abbia un po' di dolcezza verso di Lei! In tutti i sensi!
E mi faccia sapere!
I migliori saluti.
Chieda allo specialista se puo' assumere lo Xanax al bisogno.
Non penso che avra' nulla in contrario! Ma lo compri nuovo perche' scaduto non ha effetto.
L'idea di una psicoterapia per sostenerla in questa fase complessa mi sembra ottima.
Ha dovuto affrontare delle prove molto impegnative e dovrebbe concedersi un sostegno per elaborare il tutto.
Il problema intestinale e' certamente psicosomatico e anche a livello simbolico le dice che Lei vorrebbe "evacuare" tutto il dolore che si e' tenuta dentro e forse non ha ancora elaborato.
Sono solo 4 mesi che Suo padre non c'e' piu' e un lutto cosi' recente non ha neanche iniziato a dissolversi in realta'.
Abbia un po' di dolcezza verso di Lei! In tutti i sensi!
E mi faccia sapere!
I migliori saluti.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
>>> dopo 10 anni porto sempre con me una boccetta di xanax o lexotan nella borsa...non si sa mai
>>>
Pessima idea. Continuare a portarsi dietro Xanax, fazzoletti e teli "perché non si sa mai", è un ottimo modo per strutturare sempre più il suo disturbo. Tutte le rassicurazioni di cui l'ansioso ha bisogno si trasformano in ulteriori motivi per essere sempre più in ansia.
In altre parole, più rassicurazioni cerca del tipo "perché non si sa mai", più lei sta inviando a se stessa un messaggio silenzioso: "Io sono un'ansiosa e quindi mi devo proteggere dalle cose di cui ho paura. Anche se sono tutte nella mia testa".
Le suggerisco di consultare uno psicoterapeuta comportamentale o strategico, da disturbi come il suo si può uscire anche velocemente purché si ricevano istruzioni opportune.
>>>
Pessima idea. Continuare a portarsi dietro Xanax, fazzoletti e teli "perché non si sa mai", è un ottimo modo per strutturare sempre più il suo disturbo. Tutte le rassicurazioni di cui l'ansioso ha bisogno si trasformano in ulteriori motivi per essere sempre più in ansia.
In altre parole, più rassicurazioni cerca del tipo "perché non si sa mai", più lei sta inviando a se stessa un messaggio silenzioso: "Io sono un'ansiosa e quindi mi devo proteggere dalle cose di cui ho paura. Anche se sono tutte nella mia testa".
Le suggerisco di consultare uno psicoterapeuta comportamentale o strategico, da disturbi come il suo si può uscire anche velocemente purché si ricevano istruzioni opportune.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Utente
Grazie per le risposte.
Per la Dott.ssa Esposito.innanzitutto grazie...
Lei crede che solo lo xanax possa aiutarmi? non ho la boccetta scaduta: avevo scritto che una volta ho avuto cosi tanto tempo la boccetta nella borsa e mai utilizzata, che alla fine e' scaduta!!!
Per il Dott.Santonocito.
ha ragione e' una pessima idea ma fino ad ora era l unica cosa che mi faceva stare tranquillla per l attacco di panico...devo dire che in questi ultimi gg qualche goccia all occorrenza l ho presa perche mi sono sentita veramente agitata...
come ho scritto nel ptimo post, vivo all estero da poco e ancora non posso affrontare un discorso cosi intrecciato e complicato in inglese percio cercavo, se fosse possibile, una consulenza online.
E' possibile fare sedute di psicoterapia comportamentale online? magari via skype? Lei le fa? mi puo indirizzare?
grazie ancora..
Per la Dott.ssa Esposito.innanzitutto grazie...
Lei crede che solo lo xanax possa aiutarmi? non ho la boccetta scaduta: avevo scritto che una volta ho avuto cosi tanto tempo la boccetta nella borsa e mai utilizzata, che alla fine e' scaduta!!!
Per il Dott.Santonocito.
ha ragione e' una pessima idea ma fino ad ora era l unica cosa che mi faceva stare tranquillla per l attacco di panico...devo dire che in questi ultimi gg qualche goccia all occorrenza l ho presa perche mi sono sentita veramente agitata...
come ho scritto nel ptimo post, vivo all estero da poco e ancora non posso affrontare un discorso cosi intrecciato e complicato in inglese percio cercavo, se fosse possibile, una consulenza online.
E' possibile fare sedute di psicoterapia comportamentale online? magari via skype? Lei le fa? mi puo indirizzare?
grazie ancora..
[#4]
>>> e' una pessima idea ma fino ad ora era l unica cosa che mi faceva stare tranquillla per l attacco di panico
>>>
Non è proprio così. Sul momento la fa stare meglio, ma alla lunga, come una droga, le rassicurazioni la rendono sempre più dipendente.
In Italia l'Ordine non permette la psicoterapia online, solo sedute di consulenza psicologica che però non è la stessa cosa. O meglio, la psicoterapia sarebbe anche permessa, ma in caso di problemi il terapeuta può essere sanzionato per malpractice. Proprio perché si tratta di tecnologie relativamente nuove.
Personalmente non credo nella psicoterapia a distanza, anche se da alcuni esperimenti essa sembrerebbe avere una certa efficacia per problemi come il suo. Ma se io dovessi scegliere per me o un mio familiare fra una terapia faccia a faccia, anche in una lingua che non è la mia, e una a distanza nella mia lingua, sceglierei sempre la prima. Perché ciò che cura non sono tanto le informazioni verbali, ma tutto il contesto relazionale fatto di comunicazione non verbale, presenza, disposizione e motivazione e anche, certo, le tecniche.
Del resto consideri che le terapie comportamentali o strategiche per disturbi di questo tipo sono solitamente brevi, nell'ordine di 10 sedute per la strategica e una ventina per le TCC. Perciò credo che non debba farsi troppi problemi a causa della lingua. E consideri anche che il terapeuta è (dovrebbe essere) un esperto di comunicazione, perciò troverà il modo di farsi capire.
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Non è proprio così. Sul momento la fa stare meglio, ma alla lunga, come una droga, le rassicurazioni la rendono sempre più dipendente.
In Italia l'Ordine non permette la psicoterapia online, solo sedute di consulenza psicologica che però non è la stessa cosa. O meglio, la psicoterapia sarebbe anche permessa, ma in caso di problemi il terapeuta può essere sanzionato per malpractice. Proprio perché si tratta di tecnologie relativamente nuove.
Personalmente non credo nella psicoterapia a distanza, anche se da alcuni esperimenti essa sembrerebbe avere una certa efficacia per problemi come il suo. Ma se io dovessi scegliere per me o un mio familiare fra una terapia faccia a faccia, anche in una lingua che non è la mia, e una a distanza nella mia lingua, sceglierei sempre la prima. Perché ciò che cura non sono tanto le informazioni verbali, ma tutto il contesto relazionale fatto di comunicazione non verbale, presenza, disposizione e motivazione e anche, certo, le tecniche.
Del resto consideri che le terapie comportamentali o strategiche per disturbi di questo tipo sono solitamente brevi, nell'ordine di 10 sedute per la strategica e una ventina per le TCC. Perciò credo che non debba farsi troppi problemi a causa della lingua. E consideri anche che il terapeuta è (dovrebbe essere) un esperto di comunicazione, perciò troverà il modo di farsi capire.
[#5]
Gentile Signora,
Riguardo i farmaci io in quanto psicologa non sono competente. E' una competenza specifica dello psichiatra.
Facevo riferimento allo Xanax perche' e' abituata ad assumerlo e quindi la sua azione e' buona per Lei. risponde alle Sue esigenze.
Questa tipologia di farmaci "tranquillanti" e' ampia e composta di tanti principi attivi. Riuscire a determinare quello con il quale si sta meglio e che non determini troppo rapidamente assuefazione e' una competenza raffinata. Che richiede la collaborazione dello specialista e del paziente.
I migliori saluti.
E ci scriva quando vuole ;-)
Riguardo i farmaci io in quanto psicologa non sono competente. E' una competenza specifica dello psichiatra.
Facevo riferimento allo Xanax perche' e' abituata ad assumerlo e quindi la sua azione e' buona per Lei. risponde alle Sue esigenze.
Questa tipologia di farmaci "tranquillanti" e' ampia e composta di tanti principi attivi. Riuscire a determinare quello con il quale si sta meglio e che non determini troppo rapidamente assuefazione e' una competenza raffinata. Che richiede la collaborazione dello specialista e del paziente.
I migliori saluti.
E ci scriva quando vuole ;-)
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.9k visite dal 03/11/2015.
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