Bisessualità

Salve,sono una ragazza di 22 anni e da un anno e 6 mesi sono fidanzata con la mia meravigliosa ragazza.
Ci conosciamo dai tempi del liceo,siamo state compagne di banco inseparabili e migliori amiche.Nessuna di noi due aveva mai pensato ad una relazione omosessuale,dato che abbiamo avuto le nostre cotte maschili,ma di fatto è successo...ci siamo innamorate.
Non è stato facile accettarlo,all'inizio ho lottato contro me stessa ma alla fine ho capito di essere innamorata dell'amore stesso.Non m'importa di che sesso sia il mio partner,purché sia una persona che amo profondamente.
Quando i miei genitori ad agosto dell'anno scorso,mi chiesero se tra me e lei c'era qualcosa,io non ho potuto far altro che dire di sì,provavo qualcosa.
Ad oggi non lo accettano,sopratutto mia madre,profondamente ostile e triste ogni giorno.Il nostro rapporto è cambiato moltissimo ed io non posso far altro che essere amareggiata.Questo non solo compromette il rapporto che ho con la mia ragazza,ma anche con il resto della famiglia.Ad esempio,provo una specie di risentimento nei confronti di mia sorella e del fidanzato,che possono vivere la loro storia d'amore in pace.
Non so più cosa fare...sono sempre triste,la mia vita sentimentale ne sta risentendo perché pur di non ferire i miei,rinuncio a tante cose da fare con la mia ragazza.Ammetto di aver sbagliato anch'io a volte,dicendo delle bugie,ma l'ho fatto perché sapevo già non avrebbero capito!
Ho paura di dover convivere per sempre con questa storia.
Mia madre è un osso duro...non si arrenderà molto facilmente.Inoltre ha somatizzato tutta questa situazione,compromettendo addirittura la sua salute e facendomi sentire in colpa!
Cosa dovrei fare?Io davvero sono disperata.
Grazie anticipatamente
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
"Mia madre è un osso duro...non si arrenderà molto facilmente.Inoltre ha somatizzato tutta questa situazione,compromettendo addirittura la sua salute e facendomi sentire in colpa!"


Gent.le Ragazza,
purtroppo nella nostra cultura l'omosessualità non viene ancora accettata serenamente in particolare quando riguarda familiari o persone con le quali abbiamo un legame affettivo.
E' possibile che per tua madre sia difficile accettare, prima ancora che comprendere, il tuo orientamento sessuale perché è entrata in conflitto con le proprie convinzioni.
Quelle che definisci somatizzazioni potrebbero essere il segnale di una sofferenza che fatica a trovare uno spazio d'ascolto e di condivisione all'interno del nucleo familiare e che sfocia in un disagio che si esprime attraverso il corpo.
Non è chiaro a cosa ti riferisci quando accenni alla compromissione della salute di tua madre, ma d'altro canto hai avvertito da parte sua un atteggiamento colpevolizzante che probabilmente interferisce con la possibilità di avere uno spazio di confronto e contribuisce ad alimentare la distanza affettiva nel vostro rapporto.
Tuttavia non va ignorata la richiesta d'aiuto che esprimi in prima persona, e le ricadute di questa situazione che riguardano il rapporto con tua sorella, sembrerebbe infatti che ti senti "sola" ad affrontare questa situazione come se non potessi contare sul sostegno da parte dei tuoi familiari.

"Ammetto di aver sbagliato anch'io a volte,dicendo delle bugie,ma l'ho fatto perché sapevo già non avrebbero capito!"

Al di là della scelta di mentire e quindi tradire la fiducia dei tuoi genitori, è piuttosto evidente da parte tua un atteggiamento che paradossalmente esprime quella diffidenza nei confronti dell'altro che, a sua volta deriva da un pregiudizio: se fossi stata sincera l'altro non avrebbe capito.
In altre parole, così come tua madre si rifiuta a priori di contemplare la possibilità che tu sia omosessuale così tu non la ritieni capace di accettare e di rispettare il tuo orientamento sessuale.
In questo modo, siete entrambe con le "spalle al muro" ma in realtà, paradossalmente, si tratta di uno scenario che deriva da una scelta del tutto autoreferenziale che compromette qualsiasi possibilità di confronto.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazza,
Aggiungo qualche riflessione a quelle già ricevute.

Perché ha intitolato la sua richiesta di consulenza "bisessualità"?

In realtà ha una relazione con una donna, quindi trattasi di omosessualità.

Le fa paura?
È confusa su quello che desidera davvero?


Le allego una lettura su amori al femminile, la legga, e se desidera, ne riparliamo.

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3943-quando-lei-ama-lei-psiche-e-sessualita.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Grazie ad entrambe per le gentili risposte.
Rispondo prima alla Dottoressa Camplone:
È vero,ho perso fiducia nel fatto che mia madre possa accettare ma non è stato sempre così.Ho provato con tutta me stessa a farle capire la mia situazione ma purtroppo è più forte di lei.Lei pensa che questa non sono io e che la mia ragazza mia abbia condizionata,che quindi io sia in una specie di trance.Non vede felicità nella mia decisione.
Rispondendo alla Dottoressa Randone:
No,non mi vergogno di quello che sono.L'ho intitolata"bisessualità"perché è ciò che sono.Io mi sento bisessuale,ma mia madre la trova una cosa orribile.Pensa che la bisessualità non esista,ma è solo un modo incerto di vivere.
Se io mi sapessi accettata dai miei genitori,uscirei a testa alta da casa mia,farei tante cose nuove con la mia fidanzata,la prenderei per mano,la potrei anche baciare per strada e non mi importerebbe nulla.
Ma ciò non può accadere perché i miei mi hanno fatto un avvertimento:"non provare a dire nulla nè ai tuoi zii,Nè a nessun altro,altrimenti lo verrebbero tutti a sapere ed io non saprei cosa dire."
Capisce allora,la mia richiesta di aiuto.Sono in una situazione davvero spiacevole.
Le mie amiche più strette sanno della mia relazione ed ovviamente per loro non cambia nulla,continuano ad essere mie amiche come sempre.Questo per me è già stato un grande sollievo,potermi confidare con loro,ma quando mia mamma è venuto a saperlo è andata su tutte le furie.
Un'ultima cosa,che chiedo ad entrambe:a Marzo 2016 discuterò la mia tesi ed ovviamente ho già invitato la mia fidanzata a venirmi a sentire.Ovviamente i miei non sono affatto d'accordo.Addirittura mia mamma si è permessa di dire:"o viene lei o vengo io,non entrambe."
Io le ho detto che per nulla al mondo rinuncerò ad avere A. lì.Secondo voi faccio bene?
Distinti saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Direi di sì, la laurea é sua a prescindere dal suo orientamento sessuale...

Forse la parola bisessualità le sembra meno drammatica...

Auguri per la sua laurea.
[#5]
Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Non trovo drammatica nemmeno la parola omosessualità,non trovo nulla di offensivo o scandaloso.
È solo un modo d'essere.
Grazie mille per gli auguri
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le Ragazza,
il compito dello psicologo non è quello di sostituirsi alla persona nel fare valutazioni o suggerire scelte e valutazioni relative a situazioni che coinvolgono legami affettivi.
Mi sembra evidente che ci sia stato un progressivo deterioramento nel rapporto con tua madre che vi ha portato all'irrigidirsi delle reciproche posizioni e convinzioni fino ad arrivare allo "scontro frontale" e quindi all'ultimatum che mette entrambe con le "spalle al muro" e obbligandovi a fare una scelta che potrebbe addirittura compromettere definitivamente il rapporto madre/figlia.
Sarebbe importante che ognuna potesse condividere con l'altra la sofferenza che entrambe state vivendo ma in questo momento sembra che siate entrambe chiuse in un atteggiamento difensivo che non crea le condizioni favorevoli a tale condivisione.
Il rischio è che il giorno della tua Laurea possa sancire una frattura definitiva nel rapporto con tua madre e credo che questo sia un prezzo forse troppo alto da pagare per entrambe, senza prima tentare di percorrere strade alternative.
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Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Quali sarebbero queste strade?Il confronto?Mia madre è chiusa.Questa è la verità.Non ne vuole proprio sapere,nemmeno di spostarsi di 1 cm dalla sua posizione.Pensa questo e se lo porterà ler sempre.
Quindi non vedo quali altre strade poter percorrere.
[#8]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Se è certa della sua "bisessualità" e non omosessualità - ovviamente non c'è nulla di offensivo o scandaloso, per drammatico intendevo in riferimento al suo sociale - e se ha chiarito dentro di se il suo orientamento, affronti bene i suoi genitori ed il mondo.

Se invece adopera la parola bisessualità perché teme l'omosessualità, forse dovrebbe valutare di chiarire meglio con se stessa il suo orientamento.

Gli out out, come per la sua laurea, non portano mai buone cose, ma credo che un genitore non dovrebbe mai portare un figlio a dover scegliere...


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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Solitamente in queste situazioni quello che viene definito confronto spesso degenera molto velocemente in uno scontro distruttivo che lascia entrambi gli interlocutori frustrati e perdenti e, dal tuo racconto sembra che anche nel tuo caso stia accedendo qualcosa di simile.

L'accettazione del proprio orientamento sessuale da parte di un genitore non è l'esito di una "trattativa" nella quale uno dei interlocutori esce vincitore e l'altro perdente.
Si tratta di affrontare un processo di elaborazione delle proprie aspettative e convinzioni che vi vede entrambe coinvolte e che richiede la facilitazione di un in interlocutore qualificato in grado di garantire una comunicazione efficace, e quindi indirettamente, proteggere la relazione madre/figlia da un'eventuale frattura definitiva.
Solitamente gli ultimatum sono percepiti come "soluzioni a portata di mano" ma in realtà, non risolvono nulla e amplificano la sofferenza delle persone coinvolte oltre a peggiorare la situazione.
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Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Sì infatti credo proprio che cercherò l'aiuto di un professionista.Sia per non me sia per non addossare tutti i miei pensieri e le mie emozioni alle persone che mi ascoltano,prime fra tutte la mia fidanzata.
Mi serve una persone estranea alla situazione e non legata a me,che con mente lucida possa ascoltarmi e magari consigliarmi per farmi riflettere.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Bene, è la decisone più saggia.

Auguri per tutto