Ho abbandonato la terapia psicologica

Alla fine sono andato da una psicologa.
Sperando che potesse essermi utile a qualcosa.
Ho abbandonato perché non mi ha convinto.

Se vado da un terapeuta mi aspetto che risolva i miei problemi, o quanto meno mi indichi una strada percorribile.
Ma non voglio che qualcuno cambi letteralmente i miei fini, i miei scopi, oppure cerchi di instillarmi la sua visione del mondo e delle cose.

E quando parlo di visione mi riferisco al concetto di realtà. Come io ho il mio, anche il terapeuta ha il suo.
Ha suoi valori, suoi desideri e sue finalità.
Se il terapeuta mi permette di avere delle visioni della realtà diverse che mi permettono di raggiungere i miei obiettivi...ben venga.
Ho apertura verso il cambiamento.
Ma se il terapeuta cerca di cambiare i miei valori e i miei obiettivi, questo non mi sta bene.
Anche perché i miei obiettivi non entrano in contrasto tra loro.
Non ho dei sensi di colpa che non mi permettono di ottenere ciò che voglio.
Se il terapeuta ha dei valori propri, li deve tenere per sé, non cercare di fare in modo che io abbia i suoi stessi valori, giudicando magari i miei.

Ho notato che all'interno della psicologia ci sono diverse scuole di pensiero.
E spesso...quando qualcuno/a pubblica delle verità passandole come scientifiche, si dimentica del fatto che quando scrive aggiunge anche la propria visione della realtà.
Si utilizza quindi la psicologia (come scienza) per avvalorare le proprie convinzioni, per dare un senso razionale a ciò che spesso è solo emotivo.
Si crede che la propria realtà sia l'unica percorribile e giusta...dimenticando che la realtà è una costruzione mentale e ognuno ha delle visioni proprie e valori propri che non sono né più giusti e nemmeno più sbagliati del psicoterapeuta.

Cosa dovrebbe fare uno psicoterapeuta? Prima di tutto non giudicare.
Ma fare in modo che una persona possa raggiungere ciò che la realizza.

Nel mio caso...quando ho visto e notato che la strada che voleva farmi percorrere la psicologa non era la mia strada...ho abbandonato la terapia.
[#1]
Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Salve, condivido le sue parole, parlano del valore più prezioso di una psicoterapia, cioè "fare in modo che una persona possa raggiungere ciò che la realizza", direi la propria soggettività.

Bisognerebbe capire che cosa è successo, ma a volte può capitare di non trovarsi e di dover proseguire la propria ricerca ancora.

Un saluto,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

[#2]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

Lei ci dice:
<<Se vado da un terapeuta 1. mi aspetto che risolva i miei problemi,
o quanto meno 2. mi indichi una strada percorribile.<<

Per la 1, lo psicoterapeuta non fa questo.
Per la 2., su richiesta.

Le indico due letture che La aiutino ad avere aspettative più precise rispetto alla psicoterapia:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Non ci dice quante sedute ha effettuato e quali erano gli obiettivi terapeutici concordati.
Tenga inoltre conto che lo psicologo non è sempre anche psicoterapeuta, e dunque in questo caso non è autorizzato a fare psicoterapia.


Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#3]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
"Se vado da una psicologa mi aspetto che risolva i miei problemi"

Caro ragazzo,
Se vuole, per esaminare il suo disappunto, partirei da questa frase.
Una psicologa non ha il compito di "risolvere i suoi problemi" ne' con i Suoi valori e metodi (di Lei che ci scrive) ne' con quelli inerenti alle sue opinioni (della psicologa).
Il lavoro che si fa, almeno nel mio approccio psicodinamico, e' analizzare, in modo ASTINENTE, cio' che il paziente porta. Cio' avverra' tramite analisi dei sogni, delle associazioni ai temi emersi, tramite una elaborazione di cio'.
Il compito dello psicoterapeuta si deve fermare qui. Non ci devono essere giudizi.
In alcune terapie molto brevi, per questioni di tempo, puo' accadere che il terapeuta dia delle ingiunzione, ma in un contesto molto strutturato e dovuto alla necessita' di indicare al paziente una strada da seguire, senza avere la possibilita' materiale di lasciare che sia lui a scegliere quella che desidera.
Ecco, se posso concludere il mio consulto potrei dirLe che il compito del terapeuta e' portare il paziente a comprendere cosa desidera realizzare partendo dai contenuti che porta in analisi.
Rifletta su questo è valuti come regolarsi.
I migliori saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Per deontologia, il terapeuta è tenuto a rispettare il sistema di valori del paziente/cliente. È una regola a cui tutti i professionisti sono tenuti ad assoggettarsi. Perciò due sono i casi: o la professionista in questione non era psicologa, oppure lo era e in tal caso lei (che ci scrive) avrebbe potuto fare una segnalazione all'Ordine degli psicologi. Ma avrebbe potuto segnalarla anche nel primo caso (per abusivismo).

Devo dirle che occhio e croce le impressioni che ha descritto non sembrano nemmeno riferirsi al lavoro con uno psicologo, ma potrei sbagliarmi. A distanza sfuggono dettagli.

In ogni caso se sentiva che tale percorso non le stava dando ciò che intendeva, ha fatto bene a interrompere.

>>> Ho notato che all'interno della psicologia ci sono diverse scuole di pensiero.
>>>

È vero. Legga qui per degli spunti su differenze, efficacia ed efficienza in psicoterapia:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6092-in-terapia-con-popper-e-occam.html

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#5]
Utente
Utente
Dr.Giuseppe,

non posso dire esplicitamente se la psicologa ha fatto questo.
Quanto piuttosto ho percepito questo (magari non era sua intenzione cambiare i miei valori).
E andare all'Ordine degli Psicologi a lamentarmi lo trovo assurdo, visto che nel suo ufficio c'erano tutte le abilitazioni appese al muro che attestavano il suo diritto di esercitare la professione.
E se anche fosse reale ciò che ho percepito (visto che la mia opinione può essere soggettiva) il problema non è mio, visto che posso cambiare. Infatti ho concluso il rapporto con lei.

Quindi posso affermare che la mia è stata un'opinione personale che non mi interessa approfondire.

Un'opinione però che mi ha portato ad abbandonare la terapia.
Mi piacerebbe essermi sbagliato, a volte ci si crea delle opinioni sbagliate.

Ma non sta a me fare questo.
In qualsiasi professione sia, ognuno deve vendersi nel migliore dei modi e cercare per lo meno di mostrare ciò che sa fare e creare fiducia verso un cliente o paziente che sia.

Se uno parte già dal presupposto che ciò che vuole il paziente (o cliente che sia) sia da rivedere o non sa se potrà far raggiungere i propri fini, parte già come perdente.

Sa perché Dott.Giuseppe, sono andato dalla psicologa?
Perché è riuscito a convincermi ad andarci (nonostante le mie perplessità).
Quindi...Lei...è riuscito a vendermi il prodotto "psicologia" come qualcosa che potrebbe essermi utile.
[#6]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Così io le avrei "venduto il prodotto 'psicologia'".

E quanto ci avrei guadagnato, secondo lei?
[#7]
Utente
Utente
Dott.Giuseppe,

avrebbe guadagnato un cliente, ad esempio me, se fosse stato più vicino a dove abito.
Si può essere ottimi professionisti ma se non si riesce a convincere un potenziale cliente si rimarrà solo dei professionisti senza clienti.

La psicologa in questione potrà anche essere un'ottima professionista ma invece di convincermi a continuare la terapia ha fatto in modo che io l'abbandoni.

Se lo ricorda il film "Inception" con Leonardo di Caprio?
Quando dice che per installare un'idea è meglio infondere emozioni positive che negative.
Ovviamente è solo un film...ma quando un cliente va da un professionista si aspetta che la sua vita migliori o peggiori?

Avevo un professore all'università di Chimica che una volta disse: "se un cliente viene da voi, dite che siete in grado di fare qualcosa. Poi prendetevi del tempo per studiare il modo per ottenere ciò che vuole il cliente".

Alla psicologa non ho chiesto il modo per teletrasportarmi su Marte.
Ma avere più successo con le donne.
La sua risposta è stata incerta, ho percepito insicurezza...un forse piuttosto che una risposta affermativa.
Un...seguiamo questa strada e poi magari potrebbe accadere.

Lei si fiderebbe di un ingegnere che le risponde: "non so se la casa che progetteremo potrà resistere a terremoti, proviamo a costruirla e poi vediamo cosa succede al primo terremoto".
[#8]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
Devo dire che Lei ha un'idea troppo "commerciale" degli psicoterapeuti.
Forse in qualche caso la Sua impostazione potra' essere stata valida (spero pochi), ma personalmente la ritengo offensiva.
Nel modello che io pratico ( Psicodinamico) il paziente non viene "sedotto" commercialmente, Ma deve avere ed esprimere una volonta' chiara e consapevole di cio' che significa un lavoro terapeutico. Che potra' e dovra' in alcuni passaggi necessari essere doloroso per lui e disconfermare le convinzioni che hanno strutturato la sua patologia.
Ci rifletta, nel Suo interesse.
Buon pomeriggioi.
[#9]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Cosa le fa pensare che io avrei bisogno di lei in particolare, come cliente o paziente, o che l'avrei sicuramente accettato come tale?

E non sfugga la domanda di prima. Quanto ci ho guadagnato, io, a "venderle il prodotto 'psicologia'"?
[#10]
Utente
Utente
Dott.ssa Franca,

il paziente deve esprimere ciò che vuole ottenere.
Non posso avere un'idea chiara e consapevole di ciò che significa un lavoro terapeutico (visto che non so cosa sia).

Visto che lo/a psicologo/a è anche un libero professionista e se vuole guadagnare dal suo lavoro (a meno che non lo faccia senza pretendere alcun compenso) deve dimostrare che il percorso che viene proposto al paziente è utile al raggiungimento del suo fine. Altrimenti perde il paziente (e di conseguenza anche un guadagno).

Il processo deve essere necessariamente doloroso?
Ok...ma nessuno sano di mente accetta un percorso doloroso senza avere almeno una qualche forma di certezza che tale percorso porti a nulla di buono, non trova?
A meno che una persona non abbia piacere a soffrire...ma non ho questi desideri masochistici.

Quindi non trova poco utile addossare la colpa al paziente?

Ho fatto tutto ciò che la psicologa mi ha detto, tra il resto anticipando esattamente ciò che mi richiedeva di fare. Tanto che mi ha risposto: "sono troppo prevedibile".

Ecco...tutto ciò che la psicologa mi ha detto, l'ho già fatto per conto mio in precedenza. E non ha portato a nulla.
Quindi...se si continua a fare le stesse cose con gli stessi risultati...sarebbe meglio fare qualcosa di diverso, non trova?
[#11]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
Se Lei non ha mai effettuato un lavoro psicologico credo abbia delle fantasie inadeguate. E forse nate da convinzioni sbagliate.
Se e quando avra' occasione e davvero interesse a effettuare una psicoterapia perche' stara' male e avra' bisogno di stare meglio comprenderà il senso di quello che Le sto dicendo.
Ora forse non ne ha gli strumenti.
I migliori saluti.
[#12]
Utente
Utente
Dott. Giuseppe,

nelle persone c'è anche una parte chiamata "ego".
L'ego può essere ferito, cercare vendetta, conferma del proprio valore, ecc... ecc...

Spesso con le persone ho a che fare anche con il loro ego.
Questo non significa che le persone siano buone o cattive. Ma c'è da tenere presente che ognuno ha un "ego".

Come vede anche gli psicologi si offendono, si vendicano e ricercano autoaffermazione.

Quanto ha guadagnato dal vendermi il prodotto "psicologia".

In termini di denaro nulla.

Eppure l'ha fatto. Infatti io mi sono rivolto ad una psicologa.
Quindi una conseguenza delle sue parole l'ha avuta.

Cosa ha spinto Lei a fare in modo che io sia andato da una psicologa?
Magari il suo guadagno è stato emotivo.
Questo non significa che Lei abbia agito in mala fede.
Il suo intento può essere positivo.
[#13]
Utente
Utente
Dott.ssa Franca,

se il primo approccio alla terapia psicologica è stato negativo, Lei pensa che mi rivolgerò ancora ad uno psicologo?

Non dico che dopo diverse sedute debba risolvere i miei problemi ma stare male e andare da chi ti fa sentire ancora peggio...

Magari in futuro riproverò, sincerandomi prima di considerare attentamente a chi mi rivolgo.

Così come ci sono medici più esperti e altri meno, così vale anche per gli psicologi.
[#14]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
Lei ha delle fantasie sbagliate sulla psicoterapia.
Torno a ripeterlo.
Il paragone con i medici e' un ulteriore elemento che comprova questo.
Mi dispiace per Lei.
Penso che tali fantasie le creeranno delle difficolta' a risolvere i suoi problemi.
I miei auguri comunque.
[#15]
Utente
Utente
Dott.ssa Franca,

lo sa che ha tendenze sadiche?

"perche' stara' male e avra' bisogno di stare meglio"

"Penso che tali fantasie le creeranno delle difficolta'"

"Che potra' e dovra' in alcuni passaggi necessari essere doloroso"

E che cavolo...verrei da lei per stare meglio...e lei che fa?
Mi fa soffrire!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Si dia una calmata :-D
[#16]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo
Lei e' davvero simpatico sa?
Ma era davvero convinto che fare una psicoterapia fosse una cosa divertente?
Se aveva questa fantasia sono contenta che Lei l'abbia espressa. Cosi' da potere riflettere e rivederla.
Una psicoterapia seria significa cercare insieme, psicoterapeuta e paziente cosa abbia creato le sofferenze che hanno portato il paziente a porre una domanda di terapia.
Elaborando con l'aiuto del terapeuta i contenuti portati in terapia il paziente potra' ridurre o eliminare il suo disagio, in ragione di quanto si impegnera' in tale lavoro.
Se non aveva compreso questo credo che dovrebbe cercare di comprenderlo ora, nel Suo interesse.

I miei saluti.
[#17]
Utente
Utente
Dr.ssa Franca,

mi ascolti un attimo.
Nelle ultime due settimane una ragazza mi ha invitato ad uscire.
Un'altra ha mostrato interesse esplicito.

Così ho riferito il tutto, passo per passo alla psicologa.

E questa che fa nell'ultima seduta?
Invece che accogliermi e farmi i complimenti mi guarda con un'aria da funerale e mi dice che bisogna rifare il tutto dalle fondamenta con una lunga terapia.

Chiaro che sono andato via deluso e con il magone.

Proprio non capisco il comportamento di quella psicologa.
[#18]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
<<sono andato via deluso e con il magone<<

Perchè non lo ha esplicitato lì, nella relazione concreta vis-à-vis?

A che numero di sedute era giunto?






[#19]
Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Salve, ho piacere di comunicarle alcune riflessioni personali. Avevo una sensazione ricorrente leggendo il suo consulto. Da una parte la straordinaria capacità critica rispetto al discorso psicoterapia, dall’altra - non so se mi sbaglio - un senso di delusione, potrei dire di contrarietà.

Non è facile entrare nel merito del lavoro svolto con un collega, se si è trovato male il sentimento di delusione è più che giustificato, e mi dispiace per questo. Sono sincero.
Senz’altro dentro di lei può capire la differenza tra le intenzioni della psicoterapeuta e l’inevitabile interpretazione che si dà degli altri, che può essere influenzata dalla nostra storia. Lei stesso mi sembra proporre questo, quando dice: “Non posso dire esplicitamente se la psicologa ha fatto questo. Quanto piuttosto ho percepito questo (magari non era sua intenzione cambiare i miei valori)”.
Questo discorso vale per lei, ma anche per la psicoterapeuta. Tutti facciamo parte di una circolarità ermeneutica, almeno questo è il mio pensiero.

Cercando di avere una panoramica più ampia, essendo interessato al suo racconto, ho riletto i precedenti consulti.

Sembra porsi inizialmente una domanda circa la bellezza. E questa domanda riguarda la sua esperienza personale e il carico emotivo che essa porta con sé.
In questo senso posso immaginare quanto sia stato dispiaciuto di verificare il fatto che con una fotografia di un modello il successo delle risposte fosse alto.

Nel corso del tempo, mi è parso che il suo sentire si fosse modificato. Sono rimasto con i puntini di sospensione rispetto all’incontro con una donna che trovava attraente e, in seguito, mi è parso di capire che ha potuto avere contatti con altre donne che erano di suo interesse.
Tuttavia, se ho capito bene, in qualche modo continua comunque a sentire che qualcosa non va come vorrebbe.

Allora ho circoscritto due ambiti, quanto meno nei limiti di un contatto online: da una parte la bellezza, dall’altra parte la relazione con gli altri e la possibilità di esprimere se stesso senza giudizi e indipendentemente dalle conferme.

Il tema della bellezza e degli studi che lei ha fatto è interessante. È un tema complesso e in questo momento lo tengo tra parentesi.
Ci terrei a soffermarmi sulI tema del giudizio, poiché mi sembra cruciale. Questo mi fa riflettere su un sentire profondo che lei potrebbe portare con sé, che potrebbe riguardare esperienze relazionali attuali ma anche più antiche. Ad esempio, nel consulto "Libertà sessuale", mi ha colpito che non abbia scambiato due parole direttamente con la psicologa su Einstein, se ho letto bene, ma abbia scritto successivamente una e-mail. Lui che sa della questione e ha uno spirito critico non così scontato a trovarsi, mi sono detto, non si espone subito e apertamente!
Così come la preziosa e generosa sottolineatura che fa, quando dice che è rimasto "sul vago" mentre gli altri parlavano senza mediazione della "bella professoressa", mi sembra in linea con questo. Perché gli altri sì e lui no? Peccato...

Ha utilizzato un’espressione per me amara, che personalmente non deve essere mandata giù, quando ha detto: “Non ho potuto fare altro”. Forse è solo un bisticcio linguistico, ma non posso non sentirci una mancata autorizzazione, come se il desiderio appassionato che emerge nella sua espressione (come a dire "non potevo resistere"), fosse legittimo esprimerlo fino a un certo punto. Ma perché avrebbe dovuto resistere?

Sulla base della mia lettura, ho sentito dentro di me lo svilupparsi di un’ipotesi sulla sua libertà di essere se stesso e di relazionarsi. Questo è un vissuto che merita molta attenzione e, a mio parere, va adeguatamente approfondito.

Posso chiederle, se ha voglia di parlarne, come sente le mie parole, quando cioè mi sembra che ci sia stato un cambiamento in sé, testimoniato nello stesso procedere dei consulti?
Personalmente ho trovato interessante che si sia rivolto a uno psicoterapeuta e, come le dicevo, mi è dispiaciuto che non abbia sentito uno spazio di ascolto e di accoglimento, come dev’essere.

Certamente noi possiamo caldeggiarla ad andare, per il fatto che sentiamo interesse per la sua storia e per il suo desiderio di confidarsi, che non deve rimanere online, come inizialmente è stato con la "bella professoressa". E riteniamo giusto che possa affrontare una situazione di malessere che vive e coltivare un potenziale che riconosciamo in lei.
Nostro malgrado, pur desiderosi di approfondire con lei la sua vita, non possiamo farlo in questa sede, essendo necessaria un'esperienza dal vivo.

Un saluto,
Enrico de Sanctis
[#20]
Utente
Utente
Dott. Enrico,

io ho chiesto alla psicologa di raggiungere determinati obiettivi.
Il suo tentennamento mi ha spinto ad abbandonare la terapia.

Mi sono rivolto ad una psicologa partendo dal presupposto che comprenda le dinamiche della menta umana. Non mi basta che sia uscita con il 110 da Psicologia.

Andando da una psicologa mi sono preso due rischi:
1) che non sappia farmi ottenere ciò che voglio ottenere
2) una spesa non indifferente per le mie tasche (visto che chiede un onorario per un'ora di terapia pari a ciò che io guadagno in 8 ore di lavoro).

Andare da un terapeuta io lo vedo come un investimento.
E se devo investire in un/a professionista voglio avere dei risultati concreti.
Non delle promesse.

Rischio io? Che rischi anche lo/a psicologo/a. Di essere pagato/a solo nel momento in cui io realizzo ciò che mi sono prefisso.
Ogni giorno devo rischiare per salvaguardare il mio posto di lavoro. Non ho mai avuto raccomandazioni e porte aperte da nessuno.

Se io devo avere fiducia nello/a psicologo/a, anche lo/a psicologo/a deve avere fiducia in me...e soprattutto...deve saper rischiare. Sarà indubbiamente più motivato/a se dal suo fallimento o successo dipenderà il suo guadagno.

Detto questo...uno/a psicologo/a può farmi arrivare a raggiungere i miei fini, i miei scopi?

A me non interessa se usa una tecnica piuttosto che un'altra.

Un certo Jung ha aiutato in passato Pauli (un fisico) a risolvere i suoi problemi con le donne. Alcuni psicologi trovano Jung un pò...come dire...eccentrico.
Beh...è riuscito a risolvere i problemi di Pauli.
Quindi ha avuto successo ed è stato ripagato da Pauli tramite la conoscenza della Meccanica Quantistica, utile per i suoi studi sulle coincidenze significative.

Ci sono cose facili e altre più complesse.
Dipende dalle capacità dello/a psicologo/a e da quanto è motivato.

[#21]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> nelle persone c'è anche una parte chiamata "ego".
>>>

Esattamente. E il suo sembra talmente ingombrante e ipertrofico da impedirle 1) di fare un bel bagno di umiltà per 2) ottenere finalmente ciò che vuole.

Voglio dire: a 36 anni ancora ha problemi a convincere le donne a fare sesso con lei. Qualcosa dovrà pur significare.

Eppure, nonostante ciò, lei sente questo bisogno impellente di dare lezioni di vita agli altri, psicologi o meno, di insegnare come si sta al mondo e di annoiare con lamentele che ricordano quelle dei bambini egocentrici che non ricevono abbastanza attenzione.

Addirittura affermando che io avrei "guadagnato nel venderle il prodotto 'psicologia'", suggerendole di cercare aiuto presso un collega!

Ma mi faccia il piacere.

Sa, io non mi riconosco in modo particolare nel pensiero di Freud. Eppure devo ammettere che aveva ragione nel sostenere che alcuni pazienti in realtà non vogliono guarire. Vogliono solo che qualcuno insegni loro come convivere con i loro problemi.

Perché a questo mondo c'è chi cerca strade, e chi cerca scuse.

Pertanto, e glielo dico con il massimo rispetto di cui sono capace, prima impari cos'è l'umiltà e riconosca i suoi limiti. E poi pensi se davvero è il caso di venire qui a scrivere certe scemenze.
[#22]
Utente
Utente
Dott.Giuseppe,

certo che ho un ego. Lei per caso non ce l'ha?
Ed essere umili significa cancellare il proprio ego?
Per quanto mi risulta solo alcuni capi spirituali sono riusciti ad annullare il loro ego.
Bisogna poi vedere se l'annullamento dell'ego è stato di facciata o reale.
E qui...è difficile da dimostrare.

Se ho problemi a 36 anni a convincere le donne a fare sesso con me, certo che significa qualcosa. Questo dipende dal fatto che ho un ego smisurato come dice lei?
Guardi che ci sono personaggi che hanno un ego notevolmente superiore al mio e che con le donne ci sanno fare. A riguardo mi viene in mente un manager assai famoso in America che opera nel campo delle costruzioni.
E l'utilità dell'ego può essere anche quella di spronarci a perseguire certi obiettivi.

E' proprio perché voglio risolvere questo problema che sono andato da una psicologa.

Cosa mi aspetto? Di veder risolto il problema concretamente.

Lo/a psicologo/a può sempre rispondermi che non è in grado che non ne ha voglia che non è di sua competenza. Mica siete onnipotenti.

Se invece c'è qualcuno/a che può risolvere il mio problema...ben venga.
Mica facile trovare uno/a specialista che sia capace di raggiungere un grande obiettivo. Perché se fosse stata una cosa facile...la psicologa non avrebbe avuto nessun tentennamento nel dirmi che l'obiettivo poteva essere tranquillamente raggiunto.

<<Eppure devo ammettere che aveva ragione nel sostenere che alcuni pazienti in realtà non vogliono guarire. Vogliono solo che qualcuno insegni loro come convivere con i loro problemi.>>

Bisogna vedere in quale contesto è stata detta questa frase.