Genitore depresso

Gentili dottori,
vi scrivo perchè ho paura che mia mamma abbia un problema di depressione che col tempo sta peggiorando sempre più. In particolare il centro della sua preoccupazione siamo noi figli, in quanto è sempre stata ed è in ansia e preoccupata per noi, se ci capita un problema da gestire lei lo amplifica e ne soffre come se fosse suo.
Ad esempio mia sorella in questo periodo sta avendo dei problemi sentimentali ed è un po' giù di morale (comprensibilmente credo). Mia mamma vive questa cosa con una sofferenza inaudita, peggio che se il problema lo avesse lei, perchè dice che non può sopportare di vedere mia sorella che sta male.
Per quanto riguarda me invece soffre in maniera inaudita del fatto che non ho figli e che non so se ne vorrò in futuro, invece lei ha sempre desiderato dei figli, non concepisce che io possa anche non volerne e si affligge per questo, anche se io invece sono serena e tranquilla. Si affligge inoltre incredibilmente riguardo al mio rapporto di coppia, che non presenta alcun problema, e nonostante mi veda serena e contenta (chè in effetti lo sono), trova sempre qualcosa che non va (dovremmo andare a trovarla più spesso, conviviamo invece dovremmo sposarci, dovremmo sposarci in chiesa, abbiamo tre cani invece dovremmo avere dei figli, dovremmo avere una casa più grande, dovremmo abitare vicino a lei, etc.....). Insomma ultimamente ogni volta che la vedo è una tragedia sempre più grande, e ovviamente io soffro nel vederla in questo stato. Lei sostiene che se sta così male è colpa nostra. Anche mio padre risente molto della situazione, e ultimamente ha cominciato a darle corda anche lui, probabilmente perchè non sa come gestirla e fa pressione su di noi affinchè ci uniformiamo a quello che vuole lei.
Mi chiedo se tutto questo può rientrare nella preoccupazione dei genitori per i figli o se è necessario l'intervento di uno specialista. Lei è sempre stata una madre amorevole e premurosa, pur con tutte le sue ansie, però adesso lei sta malissimo, e anche io sto male per questo.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
Non si puo' diagnosticare una depressione sulla base di quello che Lei riferisce e on line.
Occorre una diagnosi diretta, un colloquio.
Potrebbe trattarsi di una mamma iperprotettiva.
Anche perche' la depressione si manifesta in eta' piu' giovane. Avendo Lei 33 anni penso che Sua madre abbia circa 60 anni. Giusto?
Converrebbe stabilire se sia affetta da depressione e non "colludere" con le Sue richieste senza sapere da dove originino.
I migliori saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le Sig.ra,
quando il disagio nasce all'interno della relazione familiare, in questo caso nella relazione genitore/figlia solitamente non è di grande aiuto dedicarsi alla caccia al colpevole che poi viene definito portatore di patologia ( ad es. depressione), perché oltre ad essere una strategia che spesso innesca escalation di accuse e recriminazioni, ci restituisce una rappresentazione parziale nella quale sua madre è l'unico attore presente sulla scena.
In realtà, stiamo parlando di un contesto che vede interagire i vari membri di un nucleo familiare e quindi ciascuno contribuisce più o meno consapevolmente a creare una dinamica relazionale invischiata che lascia tutti stressati e insoddisfatti e, via via crea maggiore distanza affettiva.
L'esperienza ci insegna che spesso quando sono i familiari ad suggerire il ricorso allo psicologo, la reazione di chi riceve questo "consiglio" è di ulteriore chiusura in un atteggiamento difensivo.
E' possibile che sua madre stia attribuendo ai figli un malessere personale e che indirettamente stia cercando di esprimerlo, tuttavia a questo punto la sofferenza non riguarda più il singolo membro del nucleo familiare ma è diventata una sofferenza che riguarda le relazioni familiari. ossia ciò che accade ad esempio quando Lei entra in relazione con sua madre e viceversa.
In altre parole, attraverso una consulenza on line non è corretto impostare diagnosi tanto meno per interposta persona, tuttavia c'è da non sottovalutare un processo già avviato che sta logorando le relazioni familiari e che forse meriterebbe un intervento tempestivo rivolto all'intero nucleo familiare e non al singolo, o almeno che vedesse coinvolte sua madre insieme a Lei. Si tratta di un processo di cambiamento che non riguarderebbe un aspetto della personalità di sua madre, ma alcuni aspetti relativi la relazione madre/figlia che si stanno rivelando fonte di disagio per entrambe

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Concordo con le Colleghe, può essersi" la sindrome del nido vuoto" di cui la mamma si rende sempre più conto, succede soprattutto alle donne che hanno dedicato la vita, i giorni e i pensieri solo e soltanto alla famiglia , mentre sarebbe saggio conservare e anche cercare altri interessi , gruppi di amiche, università della terza età, per non solo riempire le giornate , ma soprattutto illuminarle facendo cose insieme e c'è moltissimo da scegliere .
Migliora in questo modo la socializzazione , e il condividere qualche ora con altri conduce anche a relativizzare un pò quelli che sembrano problemi drammatici..
Provi a pensare cosa si può fare in questo senso, Padova è bella e ricca di proposte le più diverse, dal ricamo alla ginnastica e così via , alle lingue.. Provi ad andare Lei in un Consultorio, che sono stati fatti apposta , per avere dei consigli , delle dritte e una più specifica lettura della situazione..
Cosa ne pensa?
Restiamo in ascolto

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#4]
Utente
Utente
Vi ringrazio delle risposte. Quindi da quello che ho capito sarebbe utile che andassimo insieme a cercare di risolvere e comprendere che problematiche ci sono? In effetti anche io avevo pensato a qualcosa del genere, ad un ricorso allo specialista insieme, cioè andando io mia mamma e mio papà. Ho dimenticato tuttavia di specificare che i comportamenti di mia mamma non sono iniziati di recente ma praticamente esistono già dall'adoloescenza di mia mamma, ovviamente scatenati da motivi sempre diversi, ma che si sono acutizzati da quando sono nati i figli. In pratica prima dai racconti di mio papà e poi per esperienza diretta questi comportamenti sono stati una costante nella vita di mia mamma. Quello che noi come familiari, forse a questo punto sbagliando, abbiamo cercato di fare negli anni è stato di cercare di "risolvere" di volta in volta i problemi che la angosciavano, sperando così di renderla serena eliminando le situazioni che la angosciavano, o proteggendola dalle stesse. A questo punto però, vista la situazione che non solo non migliora ma peggiora, mi viene da pensare che abbiamo sempre errato.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signora,
Nelle donne purtroppo la depressione, se di depressione si tratti, peggiora intensamente con l'appricciarsi nella vecchiaia.
Si percepisce di non avere piu` la stessa importanza nella vita dei familiari, per non parlare della menopausa che crea delle condizioni fisiologiche negative.
Inoltre la menopausa ha una ricaduta psicologica: si percepisce di non avere piu' un "ruolo" femminile, di non avere piu' in alcun modo la possibilità di procreare.
Quindi anche la "sindrome del nido vuoto e che non potra' piu' essere riempito in alcun caso" crea depressione in queste mamme.
Fatevi aiutare insieme perche' un comportamento "collusivo" nel senso di assecondare le paure inconsce potrebbe essere negativo per Sua mamma.
Il Vostro atteggiamento verso di lei va valutato con cura, al fine di sostenerla.
Ci faccia sapere! Auguri!
[#6]
Utente
Utente
Il problema sarà anche riuscire a trovare l'approccio giusto per mettere in pratica questa soluzione. Aggiungo che mio papà, pur rendendosi conto che c'è una difficoltà, in qualche maniera fa pressione perchè noi figli ci adeguiamo alle aspettative di mia mamma, ritenendo che in questo modo le cose possano cambiare e che mia mamma stia bene. Questo suo atteggiamento rende più difficoltosa la questione. Io gli ho detto che per anni abbiamo fatto così senza ottenere niente. Come posso fare per fargli capire che sarebbe opportuno che ci facessimo dare tutti un aiuto?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signora,
Potrebbe e credo dovrebbe dirgli la verita': Sua mamma con l'eta' andra' peggiorando e sempre piu' chiedera' conferme della Sua importanza al contesto, cioe' a voi.
Queste conferme non saranno sempre esplicite, ma inconsce: stara' sempre peggio per verificare se la vostra attenzione verso di lei aumentera' in proporzione.
Purtroppo il meccanismo della depressione e' questo.
Puo' essere suffragata anche da peggioramenti fisiologici, ma cio' che soprattutto desidera il depresso e' dimostrare che sta davvero male a chi possa essere preoccupato di cio'.
Purtroppo e' una patologia molto brutta sia per il malato sia per chi gli sta vicino!
Auguri cara Signora.
Se ha bisogno di noi siamo qui!
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